Pancreatite acuta da probabile calcolosi in paziente molto anziano

Buongiorno e grazie per il servizio che rendete disponibile.

Scrivo per conto di mia nonna, novantenne, attualmente ricoverata per pancreatite acuta.
Da un paio di mesi soffriva sporadicamente di dolori toracici ed epigastrici che hanno richiesto più accessi al P.S. , da cui è sempre stata dimessa sostanzialmente senza diagnosi.
Parallelamente abbiamo fatto fare visite specialistiche private per indagare la natura dei disturbi.
Gli specialisti, dopo aver scartato alcuni possibili patologie, considerate le analisi ematochimiche, sintomi ed ecografia, si sono orientati su un problema gastroenterologico da monitorare con attenzione (colecisti ispessita e calcificata su paziente con storia di calcolosi biliare).

Pochi giorni fa, all'ennesimo dolore più acuto, è stato fatto un ulteriore accesso al P.
S. Storia clinica, globuli bianchi ed enzimi pancreatici molto alterati hanno indirizzato i medici verso una pancreatite acuta (lieve/moderata), a cui è seguito ricovero e terapia come da protocolli.

Quindi è stata sottoposta ad ecografia, poi TC con contrasto ed infine colangio RM.
Essendo ancora ricoverata non abbiamo potuto visionare i referti e la cartella clinica, ma il medico, stanti gli esami effettuati, seppur oralmente e in maniera molto veloce e poco dettagliata, ci ha comunicato che la pancreatite viene tenuta sotto controllo ma l'unica opzione possibile, visti i calcoli notati con la colangio RM, sia quella chirurgica.
Certo comprende le difficoltà legate all'età e allo stato generale di salute, ma senza intervenire ritiene altamente probabili recidive anche più gravi.
Ovviamente ci ha rimandato a consultarci con un chirurgo per ogni altra indicazione.


Arrivo al dunque: l'età e le condizioni di salute generali richiedono necessariamente uno studio estremamente ponderato delle scelte da intraprendere.
Senza nulla togliere a tutti i medici che ogni giorno fanno coscienziosamente il loro prezioso lavoro, volevamo recarci da uno specialista estremamente "bravo" e di grande esperienza per questi problemi.
Il punto è: quale specialista?
Siamo disorientati perché - probabilmente per nostra ignoranza - sembra ci sia una certa sovrapposizione tra specialisti gastroenterologi, specialisti in chirurgia generale, specialisti in chirurgia dell'apparato digerente e specialisti in gastroenterologia endoscopica.


Potrei quindi avere un consiglio su quale specialista contattare e/o come è meglio muoverci in questa situazione?
E' necessario fare al medico ospedaliero qualche ulteriore domanda per circoscrivere meglio il problema?

Un ultima domanda: in amministrazione mi è stato detto che per legge fino alle dimissioni non è possibile chiedere copia dei referti e delle immagini strumentali effettuate.
E' vero?
Perché vorremmo poter chiedere un consulto quanto prima... Ma ovviamente senza gli esami e le immagini strumentali effettuate, nessun medico può fornirci un consulto.

Grazie fin da subito per qualsiasi consiglio vorrete gentilmente fornirci.
Saluti
[#1]
Dr. Marco Bacosi Gastroenterologo 30k 1.1k
Parlerei prima con un bravo endoscopista esperto in CPRE (colangiopancreatografia retrograda endoscopica).
Eventualmente questa strada non fosse percorribile, parlerei con un chirurgo apparato digerente.
Ovviamente entrambi avranno bisogno, come minimo, di prendere visione di tutto il materiale documentario (immagini comprese).
Cordiali saluti.

MARCO BACOSI MD PhD
Spec. in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Dott. di Ricerca in Fisiopatologia Chirurgica e Gastroenterologia

[#2]
Utente
Utente
Grazie Dr. Bacosi per la celere e cortese risposta.

In realtà della CPRE ce ne avevano parlato come possibilità. Poi dopo esito della colangio RM hanno detto che non serve più quell'esame. Senza ulteriori spiegazioni.

Ciò detto, se ho capito bene, lei suggerirebbe questo iter:

1) Prima consulto con esperto endoscopista per valutare la possibilità di CPRE terapeutica preservando la cistifellea che verrebbe lasciata in loco.

2) Nel caso in cui l'endoscopista ritenesse la procedura non percorribile, allora un consulto con chirurgo dell'apparato digerente per valutare asportazione della cistifellea.

Corretto? Grazie ancora e saluti.
[#3]
Dr. Marco Bacosi Gastroenterologo 30k 1.1k
È esattamente ciò che ho scritto

MARCO BACOSI MD PhD
Spec. in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Dott. di Ricerca in Fisiopatologia Chirurgica e Gastroenterologia

[#4]
Utente
Utente
Buon pomeriggio, di seguito riporto i referti della diagnostica per immagini eseguiti. Mi rendo conto che da soli siano di minimo aiuto per un consulto online. Vorrei quantomeno chiedere se alla luce di questi referti l'iter consigliato precedentemente rimane invariato o deve essere modificato. Ogni consiglio è ben accetto. Grazie in anticipo.

TC ADDOME COMPLETO S+MDC
Quadro Clinico: pancreatite acuta litiasica con colecisti a porcellana. Valutazione vie biliari,
pancreas, organi ipocondiraciu e vie urinarie.

Referto
TC ADDOME COMPLETO S+MDC
Esame eseguito prima e dopo somministrazione di mezzo di contrasto per via endovenosa.
Il fegato ha dimensioni nei limiti di norma ed è indenne da lesioni focali.
La colecisti, distesa, mostra pareti ispessite e calcifiche in quadro di colecisti "a porcellana".
Si documenta dilatazione con contrast-enhancement di parete delle vie biliari intraepatiche in corrispondenza dell'ilo epatico e delle vie biliari extraepatiche; il coledoco mostra calibro assiale massimo di 1,3 cm.
La milza, il pancreas ed i surreni hanno normale aspetto tomodensitometrico.
I reni, in sede, hanno dimensioni ai limiti inferiori di norma con quota parenchimale ridotta;
bilateralmente si documenta la presenza di alcune formazioni ipodense di verosimile aspetto cistico in sede pielo-corticale.
A sinistra, in presenza di doppio distretto che si ricongiunge a livello del III prossimale ureterale, si documenta focale dilatazione dell'uretere lungo il tratto lombare sino all'incrocio con i vasi iliaci.
Le vie escretrici urinarie non sono dilatate a destra.
La vescica, regolarmente distesa, è indenne da grossolane formazioni endoluminali.
Si riconosce quadro di diverticolosi del sigma.
Non si osservano linfonodi patologicamente ingranditi in sede retro ed intraperitoneale.
Si osserva ateromasia fibrocalcifica dell'asse aorto-bisiliaco.
La cavità peritoneale è libera da versamento.
Lo studio con finestra per osso non documenta immagini attribuibili a localizzazioni scheletriche di malattia.
Nelle scansioni passanti per il torace si riconoscono addensamenti di natura in parte disventilatoria in sede basale a destra.

Tipo Esame: COLANGIO RM SMDC
Quesito diagnostico: approfondimento in pancreatite, iperemia via biliari e colecisti a porcellana;
Tecnica d'esame: eseguita COLANGIO-RM mediante sequenze T2-HASTE, T2-HASTE FAT SAT, T1-DIXON in fase e fuori fase e MRCP orientate su piani assiali e coronali. Esame eseguito come possibile in Paziente con ridotta capacità di collaborazione.
Esame confrontato con precedente TC.
L'esame evidenzia il noto quadro di colecisti sclero-atrofica, marcatamente distesa con
ispessimento parietale ed occupata da materiale litiasico e sedimento; non evidente liquido libero pericolecistico.
Il dotto cistico presenta impianto basso e medializzato, in assenza di evidente litiasi endoluminale.
Ectasia delle vie biliari extra epatiche con diametro massimo di circa 11 mm, in assenza di evidenti difetti di riempimento endoluminali di aspetto litiasico. Lieve ectasia delle vie biliari intraepatiche osservabile all'ilo.
Il pancreas presenta lieve imbibizione e disomogeneità in corrispondenza di testa- processo
uncinato; sottile falda fluida disposta tra coda del pancreas ed ilo splenico.
Regolare per calibro e morfologia il dotto pancreatico principale.
Al limite del campo di vista si osserva marcata distensione vescicale; presenza di dilatazione delle vie escretrici bilateralmente, con diametro massimo rispettivamente a sn di circa 11 mm e a dx di circa 10 mm.
Le scansioni passanti per le basi del torace evidenziano millimetrica falda di versamento pleurico postero-basale bilateralmente.