Referto ph-impedenziometria
Il referto recita:
Il quadro pH-impedenzometrico esofageo ha mostrato un’esposizione acida dell’esofago nella norma (0.3% del tempo di registrazione totale con valori di pH <4/24h) con numero di reflussi nelle 24 ore ai limiti alti della norma (74/24h di cui 26 di natura acida e 30 ad estensione prossimale).
SI 63% SAP 99%.
Quadro pH-impedenzometrico di esposizione acida nella norma con solo lievemente aumentato numero di reflussi gastro-esofagei ed associazione sintomo-reflusso positiva.
La gastroscopia (con biopsie) e manometria ad alta risoluzione effettuate precedentemente a quest’ultimo esame avevano dato esito sostanzialmente negativo: gastrite ed esofagite minima, lieve duodenite.
Mi era stato detto che grazie a questo esame avrei avuto un quadro più preciso della situazione invece al momento ho solo pareri discordanti.
In quale sottocategoria posso essere collocato?
Sopratutto quale potrebbe essere (posto che esista) il giusto approccio terapeutico?
Il tempo passa, i sintomi restano e con essi la paura che senza gestirli possano provocare danni maggiori
Grazie a chi vorrà aiutarmi
Cordialmente
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
All’inizio del prossimo mese ho una visita di controllo presso il Policlinico di Napoli nella quale spero si possa giungere ad un inquadramento diagnostico. Quali potrebbero essere le condizioni che simulano il reflusso a cui faceva cenno?
Grazie ancora!!
In che modo possono esse determinare sintomi extraesofagei?
Posso escludere altre cause? Al momento della consegna del referto, ad esempio, mi hanno accennato al esofago ipersensibile. È da escludere come ipotesi?
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
Gentile dottore capirà quanto per un paziente sofferente sia difficile districarsi in queste sfaccettature. Mi perdoni tutte queste domande, intanto io continuo a ringraziarla per la pazienza e dedizione
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
Ho alcune ultime domande.
Un tentativo di cura per questa ipersensibilità si basa sull’utilizzo degli IPP (per gestire i sintomi) e dei neuromodulatori, come mi hanno accennato?
Posto che questo sia il mio caso, avrebbe senso l’intervento chirurgico?
Infine si può ipotizzare che una esposizione normale ma sintomatica al reflusso non crei danni a medio-lungo termine?
Non serve la chirurgia
Può utilizzare (se danno beneficio) gli IPP
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
Stamattina ho effettuato la visita di controllo programmata presso l’ambulatorio di gastroenterologia del policlinico di Napoli.
I medici hanno confermato la diagnosi di esofago ipersensibile. Mi hanno esortato a stare tranquillo e mi è stato prescritto un integratore a base di PEA per gestire gli stimoli dolorosi. Sono stato invitato ad un nuovo controllo tra sei mesi per valutare l’utilizzo di neuromodulatori a basse dosi qualora i sintomi non dovessero regredire.
In caso di acidità (che avverto peraltro quasi quotidianamente) dovrò prendere uno di quei farmaci a base di acido ialuronico.
Qui nascono i miei dubbi: così come nel caso degli IPP, se l’esame stabilisce che l’acido è in quantità fisiologica perché dovrei sopprimerlo con gli inibitori o tamponarlo con l’antiacido? Non ne colgo il senso
Inoltre gli esami che ho effettuato sono in grado di porre questa diagnosi differenziale? In altre parole se la ph-impedenziometria fosse un falso negativo non rischierei di prendere la strada (e quindi la terapia) sbagliata?
Grazie sempre e buona serata
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