Dolori addominali e blocco digestione

Buon giorno. Un grazie anticipato per la cortese attenzione che vorrete dedicarmi. Sono una persona di 63 anni, normopeso in rapporto con l'altezza, ma da alcuni anni, anzi parecchi, soffro di problemi all'apparato digerente. I sintomi che riscontro sono i seguenti: inizialmente senso di nausea e, dopo qualche tempo forti dolori addominali che sfociano dopo qualche ora in un completo blocco della digestione e, quando i dolori si fanno più intensi, vomito.
Ho eseguito tanti esami diagnostici:radiografie, gastroscopie ed ecografie, con addirittura un ricovero opedaliero ma non sono venuti a capo del problema. Il mio apparato digerente non presenta difetti sostanziali tali da compromettere le sue regolari funzioni e il guaio è che questi sintomi si manifestano sia a stomaco pieno che vuoto. I medici non hanno saputo fornirmi alcuna spiegazione per cui mi hanno detto di rassegnarmi a convivere con questo inconveniente.Con il passare del tempo e controllando regolarmente ciò che avevo fatto precedentemente, sono arrivato alla conclusione che in pratica il mio apparato digerente soffre di ipersensibilità termica: non appena la temperatura dell'addome si abbassa, anche di poco. Ho deciso così di utilizzare una fascia elestica di lana e in questo modo sono riuscito ad attutire notevolmente questi disagi. Il problema è che con il passare del tempo anche delle variazioni minime di temperatura mi fanno scattare i sintomi suaccennati. In questo periodo di grande caldo addirittura non posso permettermi nemmeno di andare in giro con una semplice magliettina perché comunque i sintomi si riaffacciano quasi immediatamente non appena sento un leggero freschino all'addome, anche se la temperature esterna è di ben 30 gradi. nemmeno al mare, con temperature sui 35 gradi sono immune da questi fastidi.In poche parole devo andare in giro sempre imbacuccato e protetto sull'addome come fosse pieno inverno (min, 2 magliette con tanto di fascia elastica). Questo disturbo mi causa non pochi disagi ma devo purtroppo constatare che è l'unico rimedio che sono riuscito a scovare, non avendo gli altri esami evedenziato alcun inconveniente fisico.Siete per caso in grado di fornirmi una diversa spiegazione e se si cosa posso fare per eliminare o alleviare l'inconveniente.
Infinite grazie per la vostra attenzione e/o per un consiglio.
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Dr. Lucio Pennetti Chirurgo generale, Chirurgo vascolare 1.2k 27
Considerato che è stata esclusa qualunque causa organica(malattia)per il suo problema,ritengo che possa fare un tentativo.Tolga tutto,anche perchè più si copre e sta imbacuccato,ad ogni tentativo di scoprirsi ne risentirà anche se le respirano accanto.Probabilmente la mia risposta non la soddisfa ma non ci sono elementi per consigliarle altro.Ci sono tutti i presupposti per godersi la vita, con qualche disagio,ma senza patologie.
La saluto

Dr. Lucio Pennetti
Specialista chirurgia generale
Specialista chirurgia vascolare
Chirurgia videolaparoscopica

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Utente
Utente
Egregio dott. Pennetti,
da buon napoletano (questo è un complimento)ha fornito una risposta "salomonica" ma al contempo sensata. Effettivamente la risposta mi lascia comunque un pò basito (e questo forse Lei se lo aspettava).
Ho provato precedentemente qualche volta a togliere tutto,come consigliato, con il risultato di passare ore intere (almeno 4-5)con fortissimi dolori addominali e ulteriori 2-3 giorni per "ristabilire" un certo equilibrio.
E' vero che rischio di peggiorare le cose con il passare del tempo ma non saprei effettivamente cosa fare. Ora mi sorge un dubbio: e se fosse un difetto di una carente irrorazione sanguigna dell'addome? Sembrerà una cavolata anche questa ma ... hai visto mai?. Lei che è stato così gentile, cosa ne pensa di questa ipotesi?
Ringrazio comunque di cuore per la pronta risposta e la saluto cordialmente.
Miki
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Dr. Lucio Pennetti Chirurgo generale, Chirurgo vascolare 1.2k 27
Una carente irrorazine sanguigna dell'addome,ha come caratteristica l'insorgenza di dolori addominali nella fase digestiva.Si chiama infatti "claudicatio addominale"e dipende da insufficiente irrorazione di quegli organi che durante la digestione,necessitano di un maggiore afflusso di sangue.E' la coseguenza di restringimento prevalentemente aterosclerotico dei vasi che alimentano questi organi.Le variazioni termiche che riferisce,non mi sembra possano essere la causa di ciò.
Del resto riferiva risposte negative a tutte le indagini praticate(sicuramente il suo curante avrà considerato ed escluso anche questa ipotesi).
La saluto e mi scusi per l'insoddisfazione alla mia risposta.
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Utente
Utente
Egr. Dott. Pennetti
Lei è troppo gentile e solerte nelle risposte. Non so cosa dire. Grazie e bravissimo !!! Anche se non ho ricevuto la risposta desiderata. Intanto anche per il fatto che ci siano persone come Lei che si rendono disponibili a fornire consulenza medica precisa, professionale e quasi immediata Le fa onore, ancorpiù perché presta la Sua opera gratuitamente.
Di nuovo grazie e ... buon lavoro.
Miki