Inibitori della pompa protonica per quanto tempo si possono usare?

Salve,
qualche anno fa avevo contratto l'infezione da Helicobacter pylori, che ho poi curato con degli antibiotici e dopo fatto un breath test risultato negativo.

Un paio di mesi fa ho iniziato ad avvertire la sensazione forte di acidità di stomaco, che mi dava molto fastidio durante le giornate.
La sensazione di solito aumentava tra i pasti e passava leggermente dopo aver mangiato.
Ho assunto geffer qualche volta per stare meglio ma la sensazione tornava.
poi per 1 settimana circa era sparita, e poi di nuovo ricomparsa.
A questo punto, quando ho iniziato a sentire una leggera sensazione di nausea a stomaco vuoto la mattina, sono andata dal mio medico di base il quale mi ha prescritto la cura mensile con pantorc 20 mg a digiuno.
Dopo 30 minuti mi è stato detto di poter fare colazione.
Così ho fatto per un mese.
Ho terminato la cura circa 5 giorni fa: la sensazione di acido è molto meno forte e poco fastidiosa ma comunque ancora un po' presente.
Ho ricontattato il mio medico il quale mi ha prescritto un altro mese di cura con lo stesso medicinale... solo che cercando informazioni online, mi sono imbattuta in vari articoli medici in cui si parlava degli inibitori della pompa protonica come pericolosi che possono addirittura aumentare il rischio di morte precoce.
Ho un po' paura di continuare la cura ora, anche perché gli articoli si raccomandavano di non assumere questo tipo di medicinali per più di un mese.
Ora la mia cura, anche se con 5 giorni di pausa, dovrebbe durare due mesi e non so se farla veramente... Non assumo altri medicinali sennò integratori di potassio e magnesio e non ho patologie, solo occasionali attacchi di ansia e qualche extrasistole.
Grazie in anticipo per la vostra gentile riposta.
Cordiali saluti
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Prof. Alberto Tittobello Gastroenterologo 6.2k 260
Non so dove abbia letti quegli articoli, ma certo son sono su riviste scientifiche. Le assicuro che quelle notizie sono prive di fondamento. Prosegua tranquillamente con la terapia.

Prof. alberto tittobello