Reflusso gastrico e paura esofago barrett
Salve stimatissimi dottori, sono Renzo, 34 anni, normopeso, affetto da psoriasi, non fumo e non bevo alcolici (se non saltuariamente in rari eventi e in piccole dosi)
circa 7-8 anni fa, in seguito ad un'abbuffata a cena (ed un periodo in generale dove stavo poco attento all'alimentazione) durante la notte inizia a sentire bruciore e fare un po' di tosse, il giorno dopo mi recai dal mio medico che mi diagnosticò reflusso gastrico, dandomi la classica cura con "gaviscon" pranzo e cena.
La sintomatologia scomparve, poi ovviamente mi sono istruito (insieme ai medici che mi seguivano) su questa patologia ed ho iniziato a capire i cibi/bevande da evitare ad effettuare uno stile di vita più sano e devo dire che sono sempre riuscito a tamponare gli eventi salutari di reflusso, che avvenivano specialmente quando mi lasciavo andare con l'alimentazione o erroneamente mi mettevo subito al letto dopo aver mangiato abbondantemente.
Sostanzialmente il reflusso non è mai stato debilitante per me, nei periodici controlli con l'otorino ogni tanto risultava leggermente infiammata la gola ma non avevo sintomi debilitanti, niente bruciori di stomaco, torace ecc.
mi sono messo l'anima in pace su cosa posso e non posso mangiare e all'evenienza ho sempre avuto piena efficacia dalla somministrazione di Gaviscon.
Ciò per cui scrivo oggi è più che altro una paura che mi pervade ultimamente, da quando ho letto alcuni articoli sull'esofago di Barrett molto più probabile in chi soffre di reflusso da più anni e il correlato rischio di una formazione maligna.
Da quando ho letto tutte queste cose sono andato letteralmente nel pallone.
Alla mia età, con la mia storia di reflusso (non continuativo e sempre tamponato tempestivamente ed efficacemente con gaviscon), sono molti i rischi dopo circa 8 anni dalla diagnosi, che io abbia sviluppato esofago di Barrett?
E l'incidenza della formazione maligna nella mia situazione (ma anche in generale) è remota o no?
C'è urgenza che io mi sottoponga a gastroscopia, seppure senza sintomi particolari negli ultimi mesi?
Inoltre arrivando a volta il reflusso anche in gola, ho anche più possibilità di sviluppare qualche brutto male in quella frazione o limitrofe per "colpa" del reflusso?
(ho fatto anche fibrolaringoscopia al riguardo l'anno scorso ed era tutto ok)
Inoltre ho letto qua e la che i farmaci per contrastare il reflusso a lungo andare hanno molte controindicazioni, tra cui conseguenze cardiovascolari.
È vero?
E ci sono altri effetti collaterali pericolosi a cui prestare attenzione?
Un'ultima cosa, ma il gaviscon può favorire il crearsi di calcoli? E bere molto nei periodi in cui si assume, può ridurne il rischio (di calcoli) o lo aumenta?
Grazie mille in anticipo a chiunque mi risponderà.
circa 7-8 anni fa, in seguito ad un'abbuffata a cena (ed un periodo in generale dove stavo poco attento all'alimentazione) durante la notte inizia a sentire bruciore e fare un po' di tosse, il giorno dopo mi recai dal mio medico che mi diagnosticò reflusso gastrico, dandomi la classica cura con "gaviscon" pranzo e cena.
La sintomatologia scomparve, poi ovviamente mi sono istruito (insieme ai medici che mi seguivano) su questa patologia ed ho iniziato a capire i cibi/bevande da evitare ad effettuare uno stile di vita più sano e devo dire che sono sempre riuscito a tamponare gli eventi salutari di reflusso, che avvenivano specialmente quando mi lasciavo andare con l'alimentazione o erroneamente mi mettevo subito al letto dopo aver mangiato abbondantemente.
Sostanzialmente il reflusso non è mai stato debilitante per me, nei periodici controlli con l'otorino ogni tanto risultava leggermente infiammata la gola ma non avevo sintomi debilitanti, niente bruciori di stomaco, torace ecc.
mi sono messo l'anima in pace su cosa posso e non posso mangiare e all'evenienza ho sempre avuto piena efficacia dalla somministrazione di Gaviscon.
Ciò per cui scrivo oggi è più che altro una paura che mi pervade ultimamente, da quando ho letto alcuni articoli sull'esofago di Barrett molto più probabile in chi soffre di reflusso da più anni e il correlato rischio di una formazione maligna.
Da quando ho letto tutte queste cose sono andato letteralmente nel pallone.
Alla mia età, con la mia storia di reflusso (non continuativo e sempre tamponato tempestivamente ed efficacemente con gaviscon), sono molti i rischi dopo circa 8 anni dalla diagnosi, che io abbia sviluppato esofago di Barrett?
E l'incidenza della formazione maligna nella mia situazione (ma anche in generale) è remota o no?
C'è urgenza che io mi sottoponga a gastroscopia, seppure senza sintomi particolari negli ultimi mesi?
Inoltre arrivando a volta il reflusso anche in gola, ho anche più possibilità di sviluppare qualche brutto male in quella frazione o limitrofe per "colpa" del reflusso?
(ho fatto anche fibrolaringoscopia al riguardo l'anno scorso ed era tutto ok)
Inoltre ho letto qua e la che i farmaci per contrastare il reflusso a lungo andare hanno molte controindicazioni, tra cui conseguenze cardiovascolari.
È vero?
E ci sono altri effetti collaterali pericolosi a cui prestare attenzione?
Un'ultima cosa, ma il gaviscon può favorire il crearsi di calcoli? E bere molto nei periodi in cui si assume, può ridurne il rischio (di calcoli) o lo aumenta?
Grazie mille in anticipo a chiunque mi risponderà.
[#1]
A tante domande si può dare un ' unica risposta : i suoi dubbi non hanno senso. Il gastroprotettore che prende non ha alcun effetto sul cuore e non favorisce la formazione di calcoli. ( ma dove l ' ha letto ? ). Dal momento che la terapia ha effetto, penso che una gastroscopia sia superflua, almeno per ora.
Prof. alberto tittobello
[#2]
Utente
Salve stimatissimo Dottore,
Innanzitutto la ringrazio infinitamente per la celere risposta.
Vorrei porle se sarà così cortese da rispondermi ancora, quest’altro quesito che mi spaventa. Essendo che non accuso praticamente più da anni (dopo aver subito curato il reflusso al suo primo esordio), se non in sporadici e isolati casi, pochissime volte l’anno (dove davvero esagero, magari col bere vino rosso o mangiando tanto fritto),problemi di bruciore stomaco, sternale, ecc.
però più spesso accuso lieve bruciore alla gola, mai a riposo, solo se sforzo se ad esempio devo parlare per lunghi periodi ad alta voce (tipo locali rumorosi, pub ecc) o cantare canzoni in tonalità molto alte, la mia mente ipocondriaca ha elaborato che magari nella pancia non sento più nulla perché l’esofago si è adattato a livello Barrett (ho letto che il Barret è una sorta di adattamento alla situazione continua di corrosione) e quindi sento sintomi del reflusso solo alla gola e ciò mi terrorizza. Lei sa dirmi se anche questa è una paura sciocca, infondata? Spero fortemente di si. Le preciso però che questi fastidi alla gola sotto sforzo, sono sorti anni dopo il problema del reflusso, una sera in seguito ad aver cantato letteralmente a squarciagola (perdendo anche la voce per giorni successivi) ad un concerto. Per questo prima di entrare nel panico non ho mai pensato dipendesse da reflusso, ma dallo stress cha causai quella volta alle corde vocali. Fatto sta che tutt’oggi seppur lievemente ogni tanto ho questo fastidio alla gola sotto sforzo. Ho fatto qualche tempo fa anche visita ORL con fibroscopia ed è risultato solo questo arrossamento da reflusso. Sono giorni che non riesco più a riposare pensando a queste cose e al Barrett, spero di trovare una rassicurazione. Grazie mille in anticipo!
Innanzitutto la ringrazio infinitamente per la celere risposta.
Vorrei porle se sarà così cortese da rispondermi ancora, quest’altro quesito che mi spaventa. Essendo che non accuso praticamente più da anni (dopo aver subito curato il reflusso al suo primo esordio), se non in sporadici e isolati casi, pochissime volte l’anno (dove davvero esagero, magari col bere vino rosso o mangiando tanto fritto),problemi di bruciore stomaco, sternale, ecc.
però più spesso accuso lieve bruciore alla gola, mai a riposo, solo se sforzo se ad esempio devo parlare per lunghi periodi ad alta voce (tipo locali rumorosi, pub ecc) o cantare canzoni in tonalità molto alte, la mia mente ipocondriaca ha elaborato che magari nella pancia non sento più nulla perché l’esofago si è adattato a livello Barrett (ho letto che il Barret è una sorta di adattamento alla situazione continua di corrosione) e quindi sento sintomi del reflusso solo alla gola e ciò mi terrorizza. Lei sa dirmi se anche questa è una paura sciocca, infondata? Spero fortemente di si. Le preciso però che questi fastidi alla gola sotto sforzo, sono sorti anni dopo il problema del reflusso, una sera in seguito ad aver cantato letteralmente a squarciagola (perdendo anche la voce per giorni successivi) ad un concerto. Per questo prima di entrare nel panico non ho mai pensato dipendesse da reflusso, ma dallo stress cha causai quella volta alle corde vocali. Fatto sta che tutt’oggi seppur lievemente ogni tanto ho questo fastidio alla gola sotto sforzo. Ho fatto qualche tempo fa anche visita ORL con fibroscopia ed è risultato solo questo arrossamento da reflusso. Sono giorni che non riesco più a riposare pensando a queste cose e al Barrett, spero di trovare una rassicurazione. Grazie mille in anticipo!
[#4]
Utente
Salve stimatissimo dottore, le sono davvero grato per queste repliche rapide e precise.
A proposito dei problemi di deglutizione, credo lei si riferisca alla famosa "disfagia". Sintomo nel quale purtroppo da vero ipocondriaco un mesto fa (quando iniziai a fissarmi con il Barrett) mi sono imbattuto su internet. Da allora ogni tanto credo/spero per somatizzazione, capitava che pensando alle cose lette fossi molto teso a livello di gola collo, e ogni tanto mi capitava che quando deglutivo sentivo dopo un po' come un piccolo rigurgitino. Però ho notato che è molto legato all'ansia, perchè quando sto tranquillo non la noto mai questa cosa, e soprattutto negli anni passati (quando non sapevo neanche dell'esistenza del sintomo chiamato disfagia) non l'ho mai avvertito. Aggiungo che ho SEMPRE (tutt'oggi nonostante l'ansia), mangiato e bevuto solidi anche di grande difficoltà di masticazione e deglutizione senza il minimo problema, e idem bevuto anche quasi un litro d'acqua o cose più dense in un sorso senza nessun problema di deglutizione. L'unica cosa è questo mini rigurgitino ogni tanto, quando sono molto teso e mando giù la saliva (restando proprio in ansiosa attesa di esso). Ad esempio stamattina mentre le scrivo che mi sento molto tranquillizzato, questa cosa non avviene. Ho notato anche, che quando vado in ansia, tendo molto ad eruttare, e negli stati ansiosi forti che ho (che sto ora trattando con psichiatra), quando percepisco questo sintomo, se poi erutto e deglutisco di nuovo non accade. Questo mi ha fatto (ignorantemente) pensare, che appunto l'ansia generandomi questo stato di aria/eruttazione magari mi genera quel mini rigurgito a volte, invece quando sto tranquillo, senza aria nello stomaco non accade. Secondo questa descrizione secondo lei si potrebbe dire che NON è un problema di deglutizione correlabile al barrett come quello che riferiva lei nella replica? Ed ultimissima cosa, così spero di non doverla tediare più dopo, il rischio di tumori alla laringe/faringe è statisticamente molto più elevato in chi soffre di reflusso (che come nel mio caso ogni tanto arrossa un po la gola)? Alla mia età (34 anni, non fumatore, non bevitore) che rischi ci sono? Ho letto molte cose discordanti al riguardo ed ovviamente non ho le conoscenze né la lucidità adatte per decifrarle bene e finisco solo per farmi venire ulteriori ansie. Infatti da quando sono sotto psichiatra, non vado a leggere più nulla, però queste sono tutte cose che purtroppo ho immagazzinato negli ultimi 2-3 mesi di ipocondria e ansia al suo apice storico nella mia vita.
Grazie infinite di vero cuore per il servizio che ci offre Dottore!
A proposito dei problemi di deglutizione, credo lei si riferisca alla famosa "disfagia". Sintomo nel quale purtroppo da vero ipocondriaco un mesto fa (quando iniziai a fissarmi con il Barrett) mi sono imbattuto su internet. Da allora ogni tanto credo/spero per somatizzazione, capitava che pensando alle cose lette fossi molto teso a livello di gola collo, e ogni tanto mi capitava che quando deglutivo sentivo dopo un po' come un piccolo rigurgitino. Però ho notato che è molto legato all'ansia, perchè quando sto tranquillo non la noto mai questa cosa, e soprattutto negli anni passati (quando non sapevo neanche dell'esistenza del sintomo chiamato disfagia) non l'ho mai avvertito. Aggiungo che ho SEMPRE (tutt'oggi nonostante l'ansia), mangiato e bevuto solidi anche di grande difficoltà di masticazione e deglutizione senza il minimo problema, e idem bevuto anche quasi un litro d'acqua o cose più dense in un sorso senza nessun problema di deglutizione. L'unica cosa è questo mini rigurgitino ogni tanto, quando sono molto teso e mando giù la saliva (restando proprio in ansiosa attesa di esso). Ad esempio stamattina mentre le scrivo che mi sento molto tranquillizzato, questa cosa non avviene. Ho notato anche, che quando vado in ansia, tendo molto ad eruttare, e negli stati ansiosi forti che ho (che sto ora trattando con psichiatra), quando percepisco questo sintomo, se poi erutto e deglutisco di nuovo non accade. Questo mi ha fatto (ignorantemente) pensare, che appunto l'ansia generandomi questo stato di aria/eruttazione magari mi genera quel mini rigurgito a volte, invece quando sto tranquillo, senza aria nello stomaco non accade. Secondo questa descrizione secondo lei si potrebbe dire che NON è un problema di deglutizione correlabile al barrett come quello che riferiva lei nella replica? Ed ultimissima cosa, così spero di non doverla tediare più dopo, il rischio di tumori alla laringe/faringe è statisticamente molto più elevato in chi soffre di reflusso (che come nel mio caso ogni tanto arrossa un po la gola)? Alla mia età (34 anni, non fumatore, non bevitore) che rischi ci sono? Ho letto molte cose discordanti al riguardo ed ovviamente non ho le conoscenze né la lucidità adatte per decifrarle bene e finisco solo per farmi venire ulteriori ansie. Infatti da quando sono sotto psichiatra, non vado a leggere più nulla, però queste sono tutte cose che purtroppo ho immagazzinato negli ultimi 2-3 mesi di ipocondria e ansia al suo apice storico nella mia vita.
Grazie infinite di vero cuore per il servizio che ci offre Dottore!
[#5]
Utente
Mi scuso in anticipo qualora fosse un duplicato, ma il sito mi ha dato un errore durante l'inserimento della mia ultima replica, e non riesco a visualizzarla. La ripropongo quindi qui di seguito.
Salve stimatissimo dottore, le sono davvero grato per queste repliche rapide e precise.
A proposito dei problemi di deglutizione, credo lei si riferisca alla famosa "disfagia". Sintomo nel quale purtroppo da vero ipocondriaco un mesto fa (quando iniziai a fissarmi con il Barrett) mi sono imbattuto su internet. Da allora ogni tanto credo/spero per somatizzazione, capitava che pensando alle cose lette fossi molto teso a livello di gola collo, e ogni tanto mi capitava (e mi capita a volte) che quando deglutivo sentivo dopo un po' come un piccolo rigurgitino. Però ho notato che è molto legato all'ansia, perchè quando sto tranquillo non la noto mai questa cosa, e soprattutto negli anni passati (quando non sapevo neanche dell'esistenza del sintomo chiamato disfagia) non l'ho mai avvertito. Aggiungo che ho SEMPRE (tutt'oggi nonostante l'ansia), mangiato e bevuto solidi anche di grande difficoltà di masticazione e deglutizione senza il minimo problema, e idem bevuto anche quasi un litro d'acqua o cose più dense in un sorso senza nessun problema di deglutizione. L'unica cosa è questo mini rigurgitino ogni tanto, quando sono molto teso e mando giù la saliva (restando proprio in ansiosa attesa di esso). Ad esempio stamattina mentre le scrivo che mi sento molto tranquillizzato, questa cosa non avviene. Ho notato anche, che quando vado in ansia, tendo molto ad eruttare, e negli stati ansiosi forti che ho (che sto ora trattando con psichiatra), quando percepisco questo sintomo, se poi erutto e deglutisco di nuovo non accade. Questo mi ha fatto (ignorantemente) pensare, che appunto l'ansia generandomi questo stato di aria/eruttazione magari mi genera quel mini rigurgito a volte, invece quando sto tranquillo, senza aria nello stomaco non accade. Secondo questa descrizione secondo lei si potrebbe dire che NON è un problema di deglutizione correlabile al barrett come quello che riferiva lei nella replica? Ed ultimissima cosa, così spero di non doverla tediare più dopo, il rischio di tumori alla laringe/faringe è statisticamente molto più elevato in chi soffre di reflusso (che come nel mio caso ogni tanto arrossa un po la gola)? Alla mia età (34 anni, non fumatore, non bevitore) che rischi ci sono? Ho letto molte cose discordanti al riguardo ed ovviamente non ho le conoscenze né la lucidità adatte per decifrarle bene e finisco solo per farmi venire ulteriori ansie. Infatti da quando sono sotto psichiatra, non vado a leggere più nulla, però queste sono tutte cose che purtroppo ho immagazzinato negli ultimi 2-3 mesi di ipocondria e ansia al suo apice storico nella mia vita.
Grazie infinite di vero cuore per il servizio che ci offre Dottore!
Salve stimatissimo dottore, le sono davvero grato per queste repliche rapide e precise.
A proposito dei problemi di deglutizione, credo lei si riferisca alla famosa "disfagia". Sintomo nel quale purtroppo da vero ipocondriaco un mesto fa (quando iniziai a fissarmi con il Barrett) mi sono imbattuto su internet. Da allora ogni tanto credo/spero per somatizzazione, capitava che pensando alle cose lette fossi molto teso a livello di gola collo, e ogni tanto mi capitava (e mi capita a volte) che quando deglutivo sentivo dopo un po' come un piccolo rigurgitino. Però ho notato che è molto legato all'ansia, perchè quando sto tranquillo non la noto mai questa cosa, e soprattutto negli anni passati (quando non sapevo neanche dell'esistenza del sintomo chiamato disfagia) non l'ho mai avvertito. Aggiungo che ho SEMPRE (tutt'oggi nonostante l'ansia), mangiato e bevuto solidi anche di grande difficoltà di masticazione e deglutizione senza il minimo problema, e idem bevuto anche quasi un litro d'acqua o cose più dense in un sorso senza nessun problema di deglutizione. L'unica cosa è questo mini rigurgitino ogni tanto, quando sono molto teso e mando giù la saliva (restando proprio in ansiosa attesa di esso). Ad esempio stamattina mentre le scrivo che mi sento molto tranquillizzato, questa cosa non avviene. Ho notato anche, che quando vado in ansia, tendo molto ad eruttare, e negli stati ansiosi forti che ho (che sto ora trattando con psichiatra), quando percepisco questo sintomo, se poi erutto e deglutisco di nuovo non accade. Questo mi ha fatto (ignorantemente) pensare, che appunto l'ansia generandomi questo stato di aria/eruttazione magari mi genera quel mini rigurgito a volte, invece quando sto tranquillo, senza aria nello stomaco non accade. Secondo questa descrizione secondo lei si potrebbe dire che NON è un problema di deglutizione correlabile al barrett come quello che riferiva lei nella replica? Ed ultimissima cosa, così spero di non doverla tediare più dopo, il rischio di tumori alla laringe/faringe è statisticamente molto più elevato in chi soffre di reflusso (che come nel mio caso ogni tanto arrossa un po la gola)? Alla mia età (34 anni, non fumatore, non bevitore) che rischi ci sono? Ho letto molte cose discordanti al riguardo ed ovviamente non ho le conoscenze né la lucidità adatte per decifrarle bene e finisco solo per farmi venire ulteriori ansie. Infatti da quando sono sotto psichiatra, non vado a leggere più nulla, però queste sono tutte cose che purtroppo ho immagazzinato negli ultimi 2-3 mesi di ipocondria e ansia al suo apice storico nella mia vita.
Grazie infinite di vero cuore per il servizio che ci offre Dottore!
[#6]
Per noi è un piacere rispondere, non un fastidio. Come avrà già capito da solo, è un errore andare a leggere sul web cose molto specialistiche , che sono per addetti ai lavori e vanno interpretate correttamente.. Le posso assicurare che il suo disturbo NON è correlabile a una sindrome di Barrett. Sono anche certo che l ' appoggio psicologico sarà molto utile per lei. Insista, ci darà pesto buone notizie .
Prof. alberto tittobello
[#7]
Utente
Grazie mille dottore per la sua gentilezza e professionalità. Devo dire che grazie a lei mi sono molto tranquillizzato al riguardo, e distendendomi dallo stato d'ansia sono andati anche ad affievolirsi quei piccoli sintomi a cui facevo riferimento, segno che l'ansia ha un grosso ruolo per me nel loro riscontro. Volevo porle se possibile un nuovo quesito su una cosa che mi è accaduta ieri. In pratica stanotte sono stato un po' male di pancia, inizialmente un po' stitico, poi mi sono riuscito a svuotare sotto forma di dissenteria. Una volta "risolta" la questione sono andato tranquillamente a dormire.Al mio risveglio ho iniziato a percepire un leggerissimo e transitorio dolorino subito sotto lo sterno più o meno dove ci sono i primi due addominali quelli più piccolini, a volte un po’ più spostato verso l’inizio delle costole subito adiacenti. Lo sento soltanto se riempio d’aria la pancia con un respiro profondissimo, o se contraggo con decisione gli addominali, ma non ogni volta che lo faccio, anche in questi casi solo alcune volte. A me sembrano dolorini intercostali molto leggeri oltre che passeggeri, che tra l'altro non ho mai avuto. Tra l'altro ieri pomeriggio, ricordo che stiracchiandomi, tirando in alto le braccia per stirare un po' i muscoli, ho sentito "scrocchiare" proprio lo sterno (cosa che molto raramente ricordo mi sia accaduta), magari è per quello che poi al risveglio avevo/ho tuttora la parte leggermente dolente in quei movimenti che le ho descritto? Lei crede si possano escludere cause gravi? Posso stare sereno al riguardo?
Grazie infinite come sempre se avrà ancora la pazienza di aiutarmi.
Grazie infinite come sempre se avrà ancora la pazienza di aiutarmi.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 7.3k visite dal 05/02/2022.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Reflusso gastroesofageo
Il reflusso gastroesofageo è la risalita di materiale acido dallo stomaco all'esofago: sintomi, cause, terapie, complicanze e quando bisogna operare.