Una volta al dì 30 minuti circa prima
Sono in cura da oltre 6 mesi per una faringolaringite da reflusso con Pantoprazolo 40 mg una volta al dì 30 minuti circa prima di colazione.I risultati però sono scarsi,non ho nè bruciore,nè dolore di stomaco,ma accuso sempre tutti i sintomi atipici del reflusso e in particolare abbondante catarro in gola tutto il giorno e irritazione alla gola (quest'ultimo soprattutto al mattino).Premesso che ho eseguito diversi esami tra i quali la fibrolaringoscopia (un paio di anni fà,ma non avevo però il problema del catarro che ho ora) e a marzo la gastroscopia che ha accertato segni di reflusso e ernia jetale.Ho effettuato anche vari esami del sangue (tutti ok),tampone faringeo (tutto ok) e effettuato cura ciclica con aerosol.Non fumo,non bevo,seguo tutte le indicazioni igienico sanitarie per combattere il reflusso,stò attento per quanto mi è possibile,all'alimentazione,infatti ho eliminato ad esempio caffè,thè,pomodoro e conserve,cibi grassi e fritti,anche se non è ho mai fatto abuso,Però nonostante tutto questo i disturbi per i quali mi stò curando non migliorano,anzi il catarro sembra addirittura che aumenti.Premesso che sono un tipo molto ansioso non vorrei che anche questo peggiorasse le cose,visto gli scarsi risultati.Da 7g oltre al pantoprazolo 40mg 1cp al dì assumo un alginato 1 cucchiaio 3 volte al dì dopo i pasti,ma finora non è cambiato nulla.Cosa posso fare?I 40 mg di pantoprazolo per curare la faringolaringite da Mrge sono insufficienti?Posso usare delle benzodiazepine tipo alpazolam (xanax)per calmare l’ansia associate al pantorc?Vi chiedo un consiglio in merito.Grazie mille
[#1]
Gentile signore,
la terapia propostale è sostanzialmente corretta per tipo di farmaci e posologia. Potrebbe essere integrata - se il medico che la segue è dello stesso avviso - con farmaci attivi sulla motilità intestinale.
L'uso di benzodiazepine, soprattutto del tipo da lei segnalato, non è indicato. In ogni caso non è quest'ultima una terapia applicabile in autoprescrizione.
Cordiali saluti.
la terapia propostale è sostanzialmente corretta per tipo di farmaci e posologia. Potrebbe essere integrata - se il medico che la segue è dello stesso avviso - con farmaci attivi sulla motilità intestinale.
L'uso di benzodiazepine, soprattutto del tipo da lei segnalato, non è indicato. In ogni caso non è quest'ultima una terapia applicabile in autoprescrizione.
Cordiali saluti.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
[#2]
Utente
Innanzitutto volevo ringraziarla della solerte risposta.Quindi secondo lei è corretta questa terapia e con questi dosaggi.Però 6 mesi non sono tanti per non avere alcun un miglioramento della sintomatologia?Sentirò il mio medico per integrare nella cura un farmaco attivo sulla motilità intestinale.Per calmare invece l'ansia,visto che somatizzo spesso i disturbi (questo mi è già successo in passato) ci sono eventualmente in commercio altri farmaci in sostituzione di quelli da me descritti che eventualmente posso usare,senza che interferiscono con il pantorc?Grazie infinite
[#3]
Gentile signora,
per quel che riguarda l'ansia è opportuno - prima di considerare qualsiasi terapia farmacologica - valutarne la possibilità di gestione con l'aiuto di un competente. Le consiglio pertanto di rivolgersi ad uno psicologo o psichiatra che potrà orientarla alla miliore soluzione.
Codiali saluti.
per quel che riguarda l'ansia è opportuno - prima di considerare qualsiasi terapia farmacologica - valutarne la possibilità di gestione con l'aiuto di un competente. Le consiglio pertanto di rivolgersi ad uno psicologo o psichiatra che potrà orientarla alla miliore soluzione.
Codiali saluti.
[#4]
Utente
Dopo 6 mesi di terapia e tutti gli accorgimenti adottati non ho avuto alcun tipo di beneficio dalla cura. Se considero,oltre al tempo trascorso,che la gastro ha evidenziato solo segni di reflusso (oltre all'ernia jetale)ma nessuna lesione nè esofagite,nè elicobacter (dopo biopsia),nè quant'altro,forse i mie disturbi (soprattutto abbondante catarro dalla gola e relativo raschiamento)possono essere causati da una somatizzazione psicosomatica dovuta probabilmente ad ansia scaturita da una pregressa situazione appunto di reflusso.Quindi gent.dottore vorrei sottoporle tre ultime e semplici domande,poi non la disturbo più...l'ansia può giocare un ruolo importante nella faringolaringite da reflusso visto che lo stomaco è un organo catalizzatore di stress e ansia?Curando l'ansia posso risolvere completamente o anche in parte questi disturbi?I farmaci che regolano la motilità intestinale sono i procinetici?(tipo levosulpride e domperidone)Attendo gentilmente una sua risposta,in caso affermativo,oltre a ringraziarla nuovamente sarà mia cura rivolgermi al più presto,eventualmente,ad uno specialista psichiatra.Cordialmente
[#5]
Gentile signore,
rispondo alle sue domande:
1) l'ansia è un fattore non causale, ma sicuramente interferente nel reflusso;
2) la gestione dello stress legato all'ansia comporta benefici sulla risposta alla terapia;
3) i procinetici agiscono sulla motilità de tratto digerente; la scelta di quale farmaco, la posologia e la durata nel tempo della somministrazione deve essere valutata dal medico che la seguirà.
Cordiali saluti
rispondo alle sue domande:
1) l'ansia è un fattore non causale, ma sicuramente interferente nel reflusso;
2) la gestione dello stress legato all'ansia comporta benefici sulla risposta alla terapia;
3) i procinetici agiscono sulla motilità de tratto digerente; la scelta di quale farmaco, la posologia e la durata nel tempo della somministrazione deve essere valutata dal medico che la seguirà.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 4.4k visite dal 07/06/2009.
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