Anastomosi retto colica di calibro ridotto. conseguenze

Gentili medici, scrivo per conto di mio padre, 83 anni, buone condizioni di salute generali, lieve ipertensione.

Ha eseguito una colonscopia lo scorso 10 novembre nell’ambito del follow up conseguente ad intervento di asportazione di adenocarcinoma al retto svolto nel febbraio 2017 con confezionamento di ileostomia e ricanalizzazione a luglio dello stesso anno 2017.

Nel referto del controllo di pochi giorni fa si legge a circa 10 cm del margine ano cutaneo anastomosi retto-colica che appare di calibro ridotto, rigida, superabile con strumento pediatrico e rivestita di mucosa normale’.
La specialista che ha eseguito l’esame ha sottolineato l’importanza di un alvo regolare senza ulteriori indicazioni.

Nel corrispondente esame svolto nel dicembre 2018 si legge a circa 10 cm del margine ano cutaneo anastomosi retto-colica ampia e priva di lesioni...’.

Faccio presente che dall’intervento ha sempre lamentato disordine intestinale e, dopo i primi mesi caratterizzati da frequente diarrea, riferito un alvo molto irregolare (con giorni di stipsi, diarrea e regolarità alternati senza apparente ragione).

Soffre, inoltre, da vari anni (anche prima dell’intervento) di gonfiore addominale con accentuazione però, negli ultimi due anni circa, di meteorismo e talvolta dolorabilità che scompare con l’evacuazione, questa non sempre completa.

Visite specialistiche eseguite inizio 2018 e inizio 2020 hanno suggerito terapia con Normix e fermenti, oltre a consigli dietetici.

L’ausilio che chiedo, con tutti i limiti insiti in tale modalità, è relativo ad una valutazione di questa riduzione del calibro se, cioè, dato il tempo trascorso, potrebbe essere verosimilmente arrivata al suo limite ovvero è ragionevole attendersi un ulteriore restringimento fino a causare ostruzione.
Sarebbe utile, per mantenere aperto’ il canale (mi scuso per la terminologia) fare uso frequente di preparati per facilitare l’evacuazione e scongiurare, per quanto possibile, l’occlusione?

E’ sempre necessario in tale caso un intervento chirurgico?

Grazie per la risposta e la comprensione per un’esposizione confusa.

Una figlia un po’ preoccupata.
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Prof. Alberto Tittobello Gastroenterologo 6.2k 260
No, non è come dice lei. Evidentemente si è formata una cicatrice, che ha ristretto un po' il lume della zona operata. Ma la cicatrice è formata da tessuto connettivo, che dovrebbe rimanere così come è, nel tempo. Certo. è opportuno fare in modo che l ' intestino funzioni possibilmente tutti i giorni, affinché le feci non diventino dure, eventualmente aiutandosi con l' olio di paraffina, ma non con lassativi irritanti.

Prof. alberto tittobello

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Utente
Utente
Grazie per la celerità del suo intervento, il mio dubbio è anche relativo al tempo di formazione della cicatrice, che stando al controllo eseguito nel 2018 (anno successivo all'intervento) non dava segni di sè in termini di restringimento del lume.
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Prof. Alberto Tittobello Gastroenterologo 6.2k 260
D' accordo, ma ora il processo di cicatrizzazione dovrebbe essere finito e la situazione rimanere stabile.
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Utente
Utente
Grazie di nuovo. Saluti
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Prof. Alberto Tittobello Gastroenterologo 6.2k 260
Prego.