Qualcuno mi sveli questo mistero
Buongiorno, sono un ragazzo di 27 anni, da un annetto soffro di crampi a volte dolorosi all'altezza dell'epigastrio, quando sono a stomaco vuoto, appena mangio subito si calma tutto. La mia dottoressa mi consigliò di assumere Pantoprazolo da 20 pensando fosse una gastritella.
Questa stessa zona a volte mi crea fastidio e indolenzimento se effettuo lo sforzo per la defecazione o dopo che urino e non capisco perché, il punto è appena sotto la gabbia toracica, se premo con la mano la sensazione è quella di un livido indolenzito, molto fastidioso.
Da qualche anno io avevo anche una tosse stizzosa al mattino, mai curata, che con l'utilizzo recente del Pantoprazolo è scomparsa, quindi era dovuta sicuramente al reflusso, però dopo che è cessata la tosse ho avuto questo fastidio epigastrico aumentato che non smette nonostante 3 settimane di terapia con Pantoprazolo a 20mg.
Da cosa dipende tutto ciò?
È una cosa grave?
Questa stessa zona a volte mi crea fastidio e indolenzimento se effettuo lo sforzo per la defecazione o dopo che urino e non capisco perché, il punto è appena sotto la gabbia toracica, se premo con la mano la sensazione è quella di un livido indolenzito, molto fastidioso.
Da qualche anno io avevo anche una tosse stizzosa al mattino, mai curata, che con l'utilizzo recente del Pantoprazolo è scomparsa, quindi era dovuta sicuramente al reflusso, però dopo che è cessata la tosse ho avuto questo fastidio epigastrico aumentato che non smette nonostante 3 settimane di terapia con Pantoprazolo a 20mg.
Da cosa dipende tutto ciò?
È una cosa grave?
Non è grave ,ma la dose del pantoprazolo è 40 mg.
Prof. alberto tittobello

Utente
Ah ecco, ora capisco. Ma come problema cosa è questo da me descritto con i dettagli che ho elencato?
Sì, è molto probabile che sia provocato da reflusso. Il quale reflusso è composto soprattutto da acido cloridrico, uno degli acidi più forti in natura, come l' acido solforico. Quindi le dosi dei farmaci devono essere adeguate, altrimenti il dànno non regredisce.

Utente
Dottore ma il reflusso cosa c'entra con il fatto che a stomaco vuoto ho dei malesseri e devo per forza mangiare per tamponare il tutto?
A stomaco vuoto, l' acido è puro, non tamponato dal cibo.

Utente
Ah ok e come mai da fastidio? Mentre per esempio mio padre non ha mai fastidi pure se sta digiuno per ore...
Finché rimane nello stomaco, l' acido non si sente. Si fa sentire quando risale verso l 'esofago.

Utente
Quindi i crampi che sento a stomaco vuoto non sono dello stomaco? Questo non ho capito bene... Li sento all'altezza dell'epigastrio...

Utente
E sapevo che il reflusso avviene soprattutto a stomaco pieno, ma io a stomaco pieno sono sereno non ho disagi, i guai arrivano con stomaco vuoto... Bastano due crackers e subito mi calma un po'... È una cosa bruttissima che mi crea malessere e disagio.
Come già detto, il cibo tampona l ' acido. Soprattutto i farinacei. Ma lei non ha ancora seguìto una cura con dosi adeguate del farmaco.

Utente
Quindi quel reflusso che mi portava tosse ogni giorno, se pur non esageratamente, crea danno come lo crea un reflusso più violento? Mi sta dicendo questo?

Utente
Perché io credevo che a parte la tosse, non era così dannoso visto che non avevo sintomi violenti come dolori esofago o altre cose brutte come le hanno tanti
Il reflusso infiamma la mucosa esofagea in maniera più o meno violenta a seconda della sua concentrazione, ma anche in base alle difese naturali della mucosa stessa.

Utente
Certo, però diciamo anche se lieve va evitato sennò porta danno insomma... Il reflusso può anche portare gastrite a lungo andare se non viene trattato?

Utente
Dottore si ricordi di rispondermi, grazie mille.
Certo che il refluire dell ' acido ( si tratta di acido cloridrico ) su verso l' esofago provoca un danno della mucosa esofagea ( esofagite e non gastrite). Meglio evitarlo.
Questo consulto ha ricevuto 16 risposte e 7.6k visite dal 05/10/2021.
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