Gastrite erosiva resistente a trattamenti medici (cardias beante ed ernia iatale)
Buonasera.
Soffro da 5 anni di sintomi extratipici di reflusso gastroesofageo: solamente salivazione e laringite, non dolori fisici di alcuna sorta, ma soltanto voce costantemente usurata e bocca invasa da saliva.
Questo mi rende difficilissimo capire se ciò è aggravato da qualche alimento, siccome il problema cresce ovviamente con alimenti irritanti, ma non scende mai sotto una certa soglia.
Nel giro degli anni il problema si è solo leggermente attenuato ma non è mai rientrato, neanche durante terapia.
Da gastroscopia ed esami vari risulta: Gastrite erosiva di primo grado, cardias beante, piccola ernia iatale. Non risulta HP.
Ho provato anni con farmaci da banco, gastroprotettori, prodotti naturali, osteopatia, respirazione diaframmatica, cambio di diete.
Risultati molto blandi (miglioramento massimo 15 o 20%, salivazione non azzerata e quindi voce sempre rovinata), fatto visite da gastroenterologi che mi hanno prescritto a rotazione farmaci da banco, con risultati quasi nulli.
Non sono sovrappeso, non assumo bibite o alimenti irritanti, faccio attività fisica regolare, dormo con materasso sollevato, non ho intolleranze alimentari note.
Però ho un genitore anch'egli con cardias beante e ernia iatale ma non ha sintomi, che attribuisce al fatto di essere magrissimo (sottopeso a mio giudizio) e di mangiare quasi solo cibi liquidi.
Non capisco se devo continuare ad assumere i farmaci (finora effetti quasi nulli) e/o gastroprotettori, anche alcuni medici sono perplessi di fronte a questa resistenza ma non sanno darmi alternative.
Quello che vorrei chiedere è:
1) Può essere che dato il problema anatomico - cardias beante - e il pregresso finora, il problema non sia fisicamente risolvibile e che debba accettare il permanere a vita di questi sintomi?
Quello che ho notato è che i farmaci non risolvono che di pochissimo il problema, come se non colpissero le cause del malessere.
2) Una situazione del genere che non mostra di voler rientrare può evolversi in uno stadio precanceroso (es.
esofago di Barret)?
In famiglia non ho casi analoghi finora.
3) Ho fatto la gastroscopia 3 anni fa, devo farne una nuova?
Attualmente non noto cambiamenti sintomi da allora.
Grazie
Soffro da 5 anni di sintomi extratipici di reflusso gastroesofageo: solamente salivazione e laringite, non dolori fisici di alcuna sorta, ma soltanto voce costantemente usurata e bocca invasa da saliva.
Questo mi rende difficilissimo capire se ciò è aggravato da qualche alimento, siccome il problema cresce ovviamente con alimenti irritanti, ma non scende mai sotto una certa soglia.
Nel giro degli anni il problema si è solo leggermente attenuato ma non è mai rientrato, neanche durante terapia.
Da gastroscopia ed esami vari risulta: Gastrite erosiva di primo grado, cardias beante, piccola ernia iatale. Non risulta HP.
Ho provato anni con farmaci da banco, gastroprotettori, prodotti naturali, osteopatia, respirazione diaframmatica, cambio di diete.
Risultati molto blandi (miglioramento massimo 15 o 20%, salivazione non azzerata e quindi voce sempre rovinata), fatto visite da gastroenterologi che mi hanno prescritto a rotazione farmaci da banco, con risultati quasi nulli.
Non sono sovrappeso, non assumo bibite o alimenti irritanti, faccio attività fisica regolare, dormo con materasso sollevato, non ho intolleranze alimentari note.
Però ho un genitore anch'egli con cardias beante e ernia iatale ma non ha sintomi, che attribuisce al fatto di essere magrissimo (sottopeso a mio giudizio) e di mangiare quasi solo cibi liquidi.
Non capisco se devo continuare ad assumere i farmaci (finora effetti quasi nulli) e/o gastroprotettori, anche alcuni medici sono perplessi di fronte a questa resistenza ma non sanno darmi alternative.
Quello che vorrei chiedere è:
1) Può essere che dato il problema anatomico - cardias beante - e il pregresso finora, il problema non sia fisicamente risolvibile e che debba accettare il permanere a vita di questi sintomi?
Quello che ho notato è che i farmaci non risolvono che di pochissimo il problema, come se non colpissero le cause del malessere.
2) Una situazione del genere che non mostra di voler rientrare può evolversi in uno stadio precanceroso (es.
esofago di Barret)?
In famiglia non ho casi analoghi finora.
3) Ho fatto la gastroscopia 3 anni fa, devo farne una nuova?
Attualmente non noto cambiamenti sintomi da allora.
Grazie
[#1]
Vorrei conoscere i nomi esatti dei farmaci che ha preso e che prende. L' ernia iatale non regredisce certo da sola, ma gli effetti ( il reflusso ) si deve poter gestire. Dopo tre anni - visto anche l ' insuccesso delle terapie - un controllo è consigliabile.
Prof. alberto tittobello
[#2]
Utente
Buonasera dottore, la ringrazio per la risposta.
Nel corso degli anni ho assunto dietro prescrizione medica, alternativamente e a cicli di qualche settimana, omeprazolo, pantoprazolo, esomeprazolo in dosi da 20 e 40 mg.
Riscontrato da otorino riduzione di infiammazione sopra la bocca dello stomaco, ma sintomi avvertiti per l'80% rispetto a prima (salivazione e voce usurata, non dolore se non blandissimo bruciore).
Quando non prendevo gastroprotettori sostituivo con farmaci come Gaviscon, Riopan, Refluxsan o prodotti naturali come NeoBioacid. Effetti blandissimi se non nulli.
Il problema avviene sempre nelle fasce 17-20 (immagino la digestione dopo il pranzo) e non viene attutita da nessun farmaco (saliva e voce usurata).
Con l'osteopatia c'è stata una riduzione dei sintomi ma non oltre una certa soglia, oltre la quale non avverto cambiamenti (trattamenti nel giro di 1 anno).
L'osteopata sostiene si tratti di un mucose dello stomaco sempre infiammate a causa del cardias beante e di agire con l'alimentazione.
Quello che mi colpisce è che non noto sostanziali cambi del problema cambiando l'alimentazione (a meno che non occorrano 6 mesi o 1 anno di dieta rigidissima prima di vedere cambiamenti, ma i nutrizionisti non mi hanno riferito ciò).
Non capisco se devo ad esempio rimuovere del tutto latticini e carboidrati per lunghi periodi per vedere se può avere degli effetti o se può essere rischioso.
Nel corso degli anni ho assunto dietro prescrizione medica, alternativamente e a cicli di qualche settimana, omeprazolo, pantoprazolo, esomeprazolo in dosi da 20 e 40 mg.
Riscontrato da otorino riduzione di infiammazione sopra la bocca dello stomaco, ma sintomi avvertiti per l'80% rispetto a prima (salivazione e voce usurata, non dolore se non blandissimo bruciore).
Quando non prendevo gastroprotettori sostituivo con farmaci come Gaviscon, Riopan, Refluxsan o prodotti naturali come NeoBioacid. Effetti blandissimi se non nulli.
Il problema avviene sempre nelle fasce 17-20 (immagino la digestione dopo il pranzo) e non viene attutita da nessun farmaco (saliva e voce usurata).
Con l'osteopatia c'è stata una riduzione dei sintomi ma non oltre una certa soglia, oltre la quale non avverto cambiamenti (trattamenti nel giro di 1 anno).
L'osteopata sostiene si tratti di un mucose dello stomaco sempre infiammate a causa del cardias beante e di agire con l'alimentazione.
Quello che mi colpisce è che non noto sostanziali cambi del problema cambiando l'alimentazione (a meno che non occorrano 6 mesi o 1 anno di dieta rigidissima prima di vedere cambiamenti, ma i nutrizionisti non mi hanno riferito ciò).
Non capisco se devo ad esempio rimuovere del tutto latticini e carboidrati per lunghi periodi per vedere se può avere degli effetti o se può essere rischioso.
[#3]
L' alimentazione è importante, ma solo perché alcuni alimenti, come caffè, superalcolici, cibi particolarmente " pesanti " favoriscono il reflusso, ma non sono necessario restrizioni troppo severe, che non risolverebbero nulla, dato che anche farmaci importanti non ci sono riusciti. Tra i farmaci che ha elencato mi sembra manchi il rabeprazolo : provi le compresse da 20 mg insieme agli altri antiacidi da banco e vediamo come va.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.7k visite dal 21/08/2021.
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