Reflusso persistente, dubbio sulla corretta terapia

Buongiorno, ho 28 anni, normopeso, gastroscopia effettuata 1 anno e mezzo fa, esofagite grado A, terapia con esomeprazolo 40mg per 8 settimane, dopodiché al controllo con il medico mi disse di prendere 20mg al bisogno quando i sintomi ricomparivano e poi pausa, i problemi sono due, questo è tipo il quarto gastroenterologo che giro e mi consiglia una terapia diversa da quello precedente, e cosi via, nel senso, ora ad esempio ho staccato i farmaci da 1 mese e mezzo per fare una pausa, complici valori di transaminasi lievemente alti, ho effettuato eco addome è il fegato risulta "Lievemente più brillante" A detta dell'ecografista, non so cosa significhi, so solo che le precedenti eco riportavano comunque steatosi epatica, a suo dire comunque nulla di strano oltre questa brillantezza, so che qui non si prescrivono terapie, ma il reflusso non mi da veramente pace appena interrompo i farmaci, tampono il possibile con esoxx one, ma sono in procinto di riattaccare gli ipp, ma secondo voi non sarebbe meglio rifare una cura come si deve di 8 settimane con 40mg di esomeprazolo piuttosto che andare avanti a 20mg di Omeprazolo per 20 giorni a tempi intermittenti dato che l'ultima cura continuativa 40mg è di un'anno e mezzo fa?
Non mi dite di sentire un altro specialista, grazie
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Prof. Alberto Tittobello Gastroenterologo 6.2k 260
Sembra di capire che la terapia con IPP abbia effetto. Non c ' è motivo di interromperla dopo così breve tempo. Può protrarla molto più a lungo, aggiungendo un prodotto antiacido ,come quelli a base di alginato e bicarbonato.

Prof. alberto tittobello

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Utente
Utente
Quindi posso andare avanti con i 20mg di omeprazolo in modo continuativo (Che mi fanno cessare totalmente i bruciori) invece che fare magari 8 settimane da 40mg di esomeprazolo e poi staccare? La mia paura dottore è che 20mg non siano "Efficaci" A guarire un'eventuale ricomparsa di esofagite rispetto ai 40mg, di certo non ho intenzione di rieffetturare un altra gastroscopia a distanza di cosi poco dalla prima per constatarlo, ed è ciò che disse il gastroenterologo, ma sono confuso xk la terapia degli endoscopisti appunto era quella dei 40mg di esomeprazolo.
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Prof. Alberto Tittobello Gastroenterologo 6.2k 260
D' accordo sui 40 mg e prosegua la cura per un tempo maggiore. Non ci sono problemi a proseguire.
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Utente
Utente
Quindi dottore ripeterò la cura originaria che mi diedero dopo la gastroscopia di un anno e mezzo fa, ovvero 40mg per 8 settimane, le sembra un tempo idoneo? Una volta passate queste settimane trova corretto magari proseguire un mantenimento con una dose minima efficace tipo di 10mg di omeprazolo invece? Grazie
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Prof. Alberto Tittobello Gastroenterologo 6.2k 260
Sì, d ' accordo.
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Utente
Utente
Ultima domanda, dottore cosa ne pensa di questi articoli che parlano di associazione maggiore di infarto del miocardio con gli ipp? La cosa non tranquillizza per niente chi è costretto ad assumere questi farmaci, addirittura il rischio è del 20/30% maggiore negli assuntori da quanto si legge
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Prof. Alberto Tittobello Gastroenterologo 6.2k 260
Non posso permettermi di contestare degli articoli pubblicati, anche se spesso si leggono articoli che sembrano inventati. Personalmente, non sono d' accordo.
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Utente
Utente
Però una risposta del genere la deve giustificare dottore, perchè non è d'accordo?
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Prof. Alberto Tittobello Gastroenterologo 6.2k 260
Perché curo i miei pazienti con gli IPP dal giorno in cui sono nati ( gli IPP, non i pazienti ).
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Utente
Utente
Però al tempo stesso dottore come può asserire con certezza che nessuno ha mai infartato a causa di essi?
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Prof. Alberto Tittobello Gastroenterologo 6.2k 260
So sempre tutto che cosa succede ai miei pazienti.
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