Mesalazina può provocare nefrotossicità dose dipendente x uso cronico?
Buongiorno,
ho un grosso dubbio su come comportarmi.
Soffro di colite ulcerosa da 30 anni seguito in centro ibd e da endoscopista specilizzato in ibd sempre nello stesso centro.
10 anni fa assumevo cronicamente 2, 4 g mesalazina per os (2 cpr mesalvancol) al di come mantenimento ma dalle colonscopie la malattina risultava in fase 1 lieve moderata con 3 scariche al giorno moderatamente urgenti e esami ematici e calprotectina nella norma.
Però si sviluppavano dei polipi 2 o 3 in parte iperplastici e alcuni volte adenomatosi che venivano asportati.
6 anni fa Eseguendo una visita col Prof.
gastroenterologo endoscopista mi consigliava di aumentare la dose a 4 cpr di mesavancol che tanto non avrei avuto eff.
coll.
ma che sarei potuto stare ancora meglio sia clinicamente che endoscopicamente nel prevenzione di possibili tutmori o cmq displasie (adenomi).
Viceversa le visite al centro ibd mi sconsigliavano di alzare i dosaggio o cmq al max solo x 8 settimane e poi riprendere le 2 cps come mantenimento cronico per evitare nefrotossicità.
6 anni fa ho deciso di assumere 4 cpr di mesavancol e dopo 1-2 mesi mi sono sentito decisamente meglio con 1 scarica media la giorno e senza urgenza.
Eseguendo colonscopia successiva in effetti era presente u solo polipo iperplastico e il resto della mucosa era illesa e senza infiammazione.
Ho continuato così fino ad oggi con ulteriori controlli annuali colonscopici e ematici ottimi oltre che con una qualità di vita ottimale.
Purtroppo oggi ho eseguito una visita di controllo al centro ibd (era da 5 anni che non la facevo.
eseguivo solo colonscopie e visite col prof endoscopista gastroenterologo) e mi hanno esortato a abbassare il dosaggio a 2 cpr e magari aggiungere 2 clismi asettimana di mesalazina la sera come mantenimento della remissione, altrimenti non mi avrebbero più seguito.
Loro affermano che seguono le linee guida internazionali, seguono 6000 malati di ibd e seguono le evidenze basate sulla medicina... 6 anni per uso cronico 4, 8 g mesalazina sono pericolosi e col tempo porterebbero a problemi renali.
Gli ho speigato della mia perplessità nell'abbassare il dosaggio e nel prevenire la displasia come detto dal Prof ma Loro non concordano.
A questo punto mi vedo combattuto da una parte nel mantenere il dosaggio più alto in cui clinicamente sto benissimo e anche endoscopicamente ma dall'altro l'idea che mi è stata prospettata di nefropatie irreversibili mi terrorizza.
domanda: 1.
la mesalazina da nefrotossicità a dosi superiori a 2, 4 g per uso cronico?
ma se fosse anche coi clismi che mi hanno aggiunto?
2- dagli rct e metanalisi lette mi rusultano nefrotox nei primi mesi di assunzioni e non dopo anni.
3-E' assodato che La mesalazina previene dall'insorgenza di tumori al colon ma è dose dipendente?
cmq se con 4, 8 g non ho infiammazione mentre con 2, 4 g ne ho un po ci sarà una differenza.
Vi chiedo un consiglio sulla decisione migliore da prendere e se realmente devo preoccuparmi della nefrotossicità oppure no.
grazi
ho un grosso dubbio su come comportarmi.
Soffro di colite ulcerosa da 30 anni seguito in centro ibd e da endoscopista specilizzato in ibd sempre nello stesso centro.
10 anni fa assumevo cronicamente 2, 4 g mesalazina per os (2 cpr mesalvancol) al di come mantenimento ma dalle colonscopie la malattina risultava in fase 1 lieve moderata con 3 scariche al giorno moderatamente urgenti e esami ematici e calprotectina nella norma.
Però si sviluppavano dei polipi 2 o 3 in parte iperplastici e alcuni volte adenomatosi che venivano asportati.
6 anni fa Eseguendo una visita col Prof.
gastroenterologo endoscopista mi consigliava di aumentare la dose a 4 cpr di mesavancol che tanto non avrei avuto eff.
coll.
ma che sarei potuto stare ancora meglio sia clinicamente che endoscopicamente nel prevenzione di possibili tutmori o cmq displasie (adenomi).
Viceversa le visite al centro ibd mi sconsigliavano di alzare i dosaggio o cmq al max solo x 8 settimane e poi riprendere le 2 cps come mantenimento cronico per evitare nefrotossicità.
6 anni fa ho deciso di assumere 4 cpr di mesavancol e dopo 1-2 mesi mi sono sentito decisamente meglio con 1 scarica media la giorno e senza urgenza.
Eseguendo colonscopia successiva in effetti era presente u solo polipo iperplastico e il resto della mucosa era illesa e senza infiammazione.
Ho continuato così fino ad oggi con ulteriori controlli annuali colonscopici e ematici ottimi oltre che con una qualità di vita ottimale.
Purtroppo oggi ho eseguito una visita di controllo al centro ibd (era da 5 anni che non la facevo.
eseguivo solo colonscopie e visite col prof endoscopista gastroenterologo) e mi hanno esortato a abbassare il dosaggio a 2 cpr e magari aggiungere 2 clismi asettimana di mesalazina la sera come mantenimento della remissione, altrimenti non mi avrebbero più seguito.
Loro affermano che seguono le linee guida internazionali, seguono 6000 malati di ibd e seguono le evidenze basate sulla medicina... 6 anni per uso cronico 4, 8 g mesalazina sono pericolosi e col tempo porterebbero a problemi renali.
Gli ho speigato della mia perplessità nell'abbassare il dosaggio e nel prevenire la displasia come detto dal Prof ma Loro non concordano.
A questo punto mi vedo combattuto da una parte nel mantenere il dosaggio più alto in cui clinicamente sto benissimo e anche endoscopicamente ma dall'altro l'idea che mi è stata prospettata di nefropatie irreversibili mi terrorizza.
domanda: 1.
la mesalazina da nefrotossicità a dosi superiori a 2, 4 g per uso cronico?
ma se fosse anche coi clismi che mi hanno aggiunto?
2- dagli rct e metanalisi lette mi rusultano nefrotox nei primi mesi di assunzioni e non dopo anni.
3-E' assodato che La mesalazina previene dall'insorgenza di tumori al colon ma è dose dipendente?
cmq se con 4, 8 g non ho infiammazione mentre con 2, 4 g ne ho un po ci sarà una differenza.
Vi chiedo un consiglio sulla decisione migliore da prendere e se realmente devo preoccuparmi della nefrotossicità oppure no.
grazi
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Certo he c' è differenza. La risposta è facile : si prende la dose minima per stare bene. Se ricompaiono i disturbi, si aumenta la dose. La cosa più importante non riguarda le statistiche, ma è contenere l' infiammazione, non permettere che faccia danni.
Prof. alberto tittobello
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.3k visite dal 27/05/2021.
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