Ingestione accidentale corpo estraneo; agitazione dopo consulti divergenti
Buonasera.
Vi scrivo da Roma; sono un soggetto con patologia cronica (riscontrato IBS e dolicosigma, impossibilità procedurale ha impedito colonscopia completa ) , che mi ha invalidato la vita.
Nell’ultimo anno ho subito tanti eventi traumatici, in ambito sanitario, ed anche un episodio apparentemente semplice, è diventato fonte di ansia; nella tarda serata del 18, mangio una bistecca disossata e mentre ingerivo un cucchiaio di sugo di cottura, mi accorgo di avere ingoiato un piccolo frammento osseo.
Contatto un servizio di consulenza privata cui ero abbonato (vista la situazione attuale) ed il medico mi tiene circa 40 minuti al telefono, chiedendomi dimensioni, forma e orario.
Naturalmente tutto ciò non poteva essere dettagliato, in quanto trattasi di un attimo e invece di essere rassicurato, si è passati prima dalla possibilità di correre in ospedale e farmi fare una rimozione endoscopica, poi al rischio di perforazione:stando come sto, e dopo un anno pieno di dolori, sono crollato.
Il frammento in questione era di certo più piccolo di un centimetro, visto che non aveva minimamente la consistenza nemmeno di una compressa.
Se fosse scheggiato o acuminato, non saprei; ma con certezza non mi ha graffiato in gola, dato che sono molto sensibile e avrei tossito!
Mia madre decide di sentire la guardia medica che (molto serenamente) ha chiesto se mi stessi strozzando e se l’oggetto fosse più o meno lungo di un paio di centimetri...alla sua risposta, ci ha congedati dicendo SIGNORA, SE ERA DI QUELLE DIMENSIONI LI, LO RIFARÀ E FINISCE LA STORIA.
STIA SERENA.
Ora: da una parte mi si parla di endoscopia, rx, perforazione, feci nere.
Dall’altra, di stare sereno; a chi debbo dar retta?
Mi era stato anche suggerito di controllare le evacuazioni per capire una eventuale perforazione, mentre l’endoscopista che mi fece un piccolo intervento in settembre mi suggerì di non guardare ossessivamente più il bagno (visto che ho proctite e ragadi che generano sangue e sono diventato ipersensibile alla vista).
Pensate debbo fare qualcosa, oppure il fatto si trattasse di qualche millimetro, non deve crucciarmi?
Vi chiedo scusa ma sono molto provato da tutto quello che mi successe da marzo scorso
Grazie
Vi scrivo da Roma; sono un soggetto con patologia cronica (riscontrato IBS e dolicosigma, impossibilità procedurale ha impedito colonscopia completa ) , che mi ha invalidato la vita.
Nell’ultimo anno ho subito tanti eventi traumatici, in ambito sanitario, ed anche un episodio apparentemente semplice, è diventato fonte di ansia; nella tarda serata del 18, mangio una bistecca disossata e mentre ingerivo un cucchiaio di sugo di cottura, mi accorgo di avere ingoiato un piccolo frammento osseo.
Contatto un servizio di consulenza privata cui ero abbonato (vista la situazione attuale) ed il medico mi tiene circa 40 minuti al telefono, chiedendomi dimensioni, forma e orario.
Naturalmente tutto ciò non poteva essere dettagliato, in quanto trattasi di un attimo e invece di essere rassicurato, si è passati prima dalla possibilità di correre in ospedale e farmi fare una rimozione endoscopica, poi al rischio di perforazione:stando come sto, e dopo un anno pieno di dolori, sono crollato.
Il frammento in questione era di certo più piccolo di un centimetro, visto che non aveva minimamente la consistenza nemmeno di una compressa.
Se fosse scheggiato o acuminato, non saprei; ma con certezza non mi ha graffiato in gola, dato che sono molto sensibile e avrei tossito!
Mia madre decide di sentire la guardia medica che (molto serenamente) ha chiesto se mi stessi strozzando e se l’oggetto fosse più o meno lungo di un paio di centimetri...alla sua risposta, ci ha congedati dicendo SIGNORA, SE ERA DI QUELLE DIMENSIONI LI, LO RIFARÀ E FINISCE LA STORIA.
STIA SERENA.
Ora: da una parte mi si parla di endoscopia, rx, perforazione, feci nere.
Dall’altra, di stare sereno; a chi debbo dar retta?
Mi era stato anche suggerito di controllare le evacuazioni per capire una eventuale perforazione, mentre l’endoscopista che mi fece un piccolo intervento in settembre mi suggerì di non guardare ossessivamente più il bagno (visto che ho proctite e ragadi che generano sangue e sono diventato ipersensibile alla vista).
Pensate debbo fare qualcosa, oppure il fatto si trattasse di qualche millimetro, non deve crucciarmi?
Vi chiedo scusa ma sono molto provato da tutto quello che mi successe da marzo scorso
Grazie
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 535 visite dal 20/05/2021.
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