Riacutizzazione rettocolite ulcerosa
Buongiorno,
due anni fa mi è stata diagnosticata una pancolite ulcerosa con trattamento corticoresistente.
Dopo un mese di ricovero ospedaliero abbiamo introdotto trattamento con biologico Infliximab e mesavancol (2 cp/die) che ha portato una remissione clinica, ma allo stesso tempo un innalzamento delle transaminasi nell'ultimo anno (ALT e AST nell'intorno delle 100-150 U/L, positività ANA 1:320).
Da luglio è stata quindi sospesa l'assunzione di mesavancol, per identificare se il problema fosse la mesalazina, ma nulla è cambiato.
Ho quindi eseguito una biopsia epatica per escludere eventuali altre malattie auto-immuni come l'epatite, fortunatamente con esito negativo.
Il GE che mi segue ipotizza quindi una epatite iatrogena, quindi dovrà valutare se proseguire la cura soltanto reintroducendo la mesalazina, o passando al Vedolizumab.
Nel frattempo è da quasi una settimana che nonostante mi scarichi regolarmente (una o due volte al giorno con feci formate) ho una continua peristalsi intestinale, una continua sensazione di pesantezza all'ano e quando provo a sforzare di scaricarmi non riesco e anzi, scarico delle gocce di sangue.
Ne ho parlato con il GE, che mi ha prescritto una rettosigmoidoscopia per martedi prossimo, ma non mi ha dato indicazioni da qui a martedi.
Suppongo che questo sia l'inizio di una recidiva, vorrei introdurre i clismi di asalex prima di coricarmi (anche solo come effetto "placebo"), cosi come mi era stato indicato in una riacutizzazione severa avuta l'anno scorso.
Cosa mi suggerireste?
Grazie
due anni fa mi è stata diagnosticata una pancolite ulcerosa con trattamento corticoresistente.
Dopo un mese di ricovero ospedaliero abbiamo introdotto trattamento con biologico Infliximab e mesavancol (2 cp/die) che ha portato una remissione clinica, ma allo stesso tempo un innalzamento delle transaminasi nell'ultimo anno (ALT e AST nell'intorno delle 100-150 U/L, positività ANA 1:320).
Da luglio è stata quindi sospesa l'assunzione di mesavancol, per identificare se il problema fosse la mesalazina, ma nulla è cambiato.
Ho quindi eseguito una biopsia epatica per escludere eventuali altre malattie auto-immuni come l'epatite, fortunatamente con esito negativo.
Il GE che mi segue ipotizza quindi una epatite iatrogena, quindi dovrà valutare se proseguire la cura soltanto reintroducendo la mesalazina, o passando al Vedolizumab.
Nel frattempo è da quasi una settimana che nonostante mi scarichi regolarmente (una o due volte al giorno con feci formate) ho una continua peristalsi intestinale, una continua sensazione di pesantezza all'ano e quando provo a sforzare di scaricarmi non riesco e anzi, scarico delle gocce di sangue.
Ne ho parlato con il GE, che mi ha prescritto una rettosigmoidoscopia per martedi prossimo, ma non mi ha dato indicazioni da qui a martedi.
Suppongo che questo sia l'inizio di una recidiva, vorrei introdurre i clismi di asalex prima di coricarmi (anche solo come effetto "placebo"), cosi come mi era stato indicato in una riacutizzazione severa avuta l'anno scorso.
Cosa mi suggerireste?
Grazie
[#1]
Di seguire esattamente quello che le dice chi l'ha in cura.
La sua situazione non può essere gestita in modo autonomo o attraverso il web.
Parli con chi la segue.
Cordiali saluti.
La sua situazione non può essere gestita in modo autonomo o attraverso il web.
Parli con chi la segue.
Cordiali saluti.
MARCO BACOSI MD PhD
Spec. in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Dott. di Ricerca in Fisiopatologia Chirurgica e Gastroenterologia
[#2]
Utente
Buongiorno dottor Bacosi,
la ringrazio per la risposta e la aggiorno, anche per chiedere un parere (in attesa di vedere il GE durante infusione di biologico):
la rettoscopia eseguita a metà maggio ha evidenziato una lieve attività infiammatoria, in accordo con il GE ho ricominciato a prendere 2 cp/die di mesavancol e 1 clisma di asalex serale.
Nel frattempo ho iniziato Vedolizumab, tra pochi giorni avrò la terza infusione, ma se tra la prima e la seconda ho avuto grossi benefici (scariche regolari, niente sangue, nessun movimento intestinale), tra la seconda e la terza la situazione è di nuovo peggiorata, con di nuovo una sensazione continua di dovermi scaricare, "palline" di sangue e muco a giorni alterni, e tantissima aria.
Ho fatto alcuni esami di laboratorio:
- per quanto riguarda le transaminasi, si sono normalizzate a conferma che fosse infliximab ad alterarle
- PCR 0,22 mg/dl (valore più alto rispetto allo 0,07 di Giugno, ma sempre nella norma)
- VES 12 mm
- Calprotectina 313 ug/gf
Quindi, i miei dubbi generali sono i seguenti:
- è possibile che il nuovo biologico abbia fatto effetto tra prima e seconda infusione e non dopo la seconda? E mediamente dopo quanto si possono osservare benefici?
- può la PCR non evidenziare un'infiammazione attiva (avevo capito, anche durante un ricovero fatto per RCU, che fosse il marker principale)?
Nel frattempo la ringrazio per il tempo dedicatomi
la ringrazio per la risposta e la aggiorno, anche per chiedere un parere (in attesa di vedere il GE durante infusione di biologico):
la rettoscopia eseguita a metà maggio ha evidenziato una lieve attività infiammatoria, in accordo con il GE ho ricominciato a prendere 2 cp/die di mesavancol e 1 clisma di asalex serale.
Nel frattempo ho iniziato Vedolizumab, tra pochi giorni avrò la terza infusione, ma se tra la prima e la seconda ho avuto grossi benefici (scariche regolari, niente sangue, nessun movimento intestinale), tra la seconda e la terza la situazione è di nuovo peggiorata, con di nuovo una sensazione continua di dovermi scaricare, "palline" di sangue e muco a giorni alterni, e tantissima aria.
Ho fatto alcuni esami di laboratorio:
- per quanto riguarda le transaminasi, si sono normalizzate a conferma che fosse infliximab ad alterarle
- PCR 0,22 mg/dl (valore più alto rispetto allo 0,07 di Giugno, ma sempre nella norma)
- VES 12 mm
- Calprotectina 313 ug/gf
Quindi, i miei dubbi generali sono i seguenti:
- è possibile che il nuovo biologico abbia fatto effetto tra prima e seconda infusione e non dopo la seconda? E mediamente dopo quanto si possono osservare benefici?
- può la PCR non evidenziare un'infiammazione attiva (avevo capito, anche durante un ricovero fatto per RCU, che fosse il marker principale)?
Nel frattempo la ringrazio per il tempo dedicatomi
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 6.4k visite dal 13/05/2021.
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