Feci alterate e flatulenza
Gentilissimi medici, sono un ragazzo di quasi 20 anni.
Da più di 2 mesi accuso dei lievi problemi intestinali, principalmente riguardanti la modificazione dell'alvo, e non riesco a capire se sia un disturbo di interesse enterologico o proctologico.
Tutto è cominciato con ripetute sensazioni di incompleto svuotamento al momento della defecazione: al mattino si presentava abbondante e di consistenza normale (o leggermente molle), durante il pomeriggio e la serata invece, un'altra defecazione si presentava più dura e caprina, con una maggior sensazione di svuotamento incompleto.
Ad oggi, l'evacuazione mattutina si presenta con un primo pezzo quasi perfettamente morbido e cilindrico, tuttavia, premesso che quì la sensazione di svuotmaneto incompleto è molto minore, provo a effettuare qualche leggero ulteriore ponzamento (data l'esperienza di questi mesi in cui lo svuotamento si presentava incompleto).
La stessa cosa faccio al pomeriggio o alla sera, però con una defecazione difficoltosa già in partenza.
Bene, quello che sento dopo l'ulteriore ponzamento è un'altra quantità di feci al livello del retto che stenta ad uscire, ma soprattutto, gli sforzi portano all'emissione di quantità più o meno grandi di gas, in seguito alla quale l'espulsione delle feci è molto più facilitata, le feci quì si presentano molli e frammentate, a pezzi con bordi più o meno frastagliati oppure come cilindri di consistenza normale con diametro di pochi millimetri e lunghezza massimo 5 cm.
Ma un minimo di sensazione di ulteriore presenza di feci permane.
Inoltre presento eccessiva flatulenza durante tutta la giornata, in particolare almeno 2/3 scariche di gas durante i pasti, e altre durante il giorno.
In alcuni momenti della giornata, percepisco un leggero fastidio anale, quasi come fosse tenesmo rettale, ma senza l'eccessiva, dolorosa, spasmodica contrazione dello sfintere.
Quasto molte volte si risolve con l'emissione di aria, tuttavia tende a ripresentarsi dopo pochi minuti.
Vorrei sapere se questi sintomi richiamano qualche condizione in particolare, o se sono aspecifici e siano necessari ulteriori approfondimenti.
Inoltre vorrei chiarire alcuni dubbi:
Nel momento in cui, stanco di stare al water, mi alzo con ancora frammenti di feci in a polla rettale, questi, protratti per lunghi archi di tempo della giornata, o anche durante la notte, potrebbero provocare delle alterazioni, quali infiammazione o sfiancamento della mucosa anale, che a loro volta potrebbero instaurare un circolo vizioso di ostruita defecazione e peggiorare il problema?
Tuttavia ho paura di sforzarmi troppo per far uscire completamente le feci, per non provocare lo stesso tipo di problema o emorroidi, e non so cosa fare.
Anzi, vorrei una guida soprattutto riguardo questo punto.
Inoltre, essendo un tipo ipocondriaco e non penso ad altro, è possibile che la leggera distensione anale sia di tipo ansiogeno, anche se emetto gas?
In attesa del cortese aiuto, vi ringrazio e vi porgo cordiali saluti.
Da più di 2 mesi accuso dei lievi problemi intestinali, principalmente riguardanti la modificazione dell'alvo, e non riesco a capire se sia un disturbo di interesse enterologico o proctologico.
Tutto è cominciato con ripetute sensazioni di incompleto svuotamento al momento della defecazione: al mattino si presentava abbondante e di consistenza normale (o leggermente molle), durante il pomeriggio e la serata invece, un'altra defecazione si presentava più dura e caprina, con una maggior sensazione di svuotamento incompleto.
Ad oggi, l'evacuazione mattutina si presenta con un primo pezzo quasi perfettamente morbido e cilindrico, tuttavia, premesso che quì la sensazione di svuotmaneto incompleto è molto minore, provo a effettuare qualche leggero ulteriore ponzamento (data l'esperienza di questi mesi in cui lo svuotamento si presentava incompleto).
La stessa cosa faccio al pomeriggio o alla sera, però con una defecazione difficoltosa già in partenza.
Bene, quello che sento dopo l'ulteriore ponzamento è un'altra quantità di feci al livello del retto che stenta ad uscire, ma soprattutto, gli sforzi portano all'emissione di quantità più o meno grandi di gas, in seguito alla quale l'espulsione delle feci è molto più facilitata, le feci quì si presentano molli e frammentate, a pezzi con bordi più o meno frastagliati oppure come cilindri di consistenza normale con diametro di pochi millimetri e lunghezza massimo 5 cm.
Ma un minimo di sensazione di ulteriore presenza di feci permane.
Inoltre presento eccessiva flatulenza durante tutta la giornata, in particolare almeno 2/3 scariche di gas durante i pasti, e altre durante il giorno.
In alcuni momenti della giornata, percepisco un leggero fastidio anale, quasi come fosse tenesmo rettale, ma senza l'eccessiva, dolorosa, spasmodica contrazione dello sfintere.
Quasto molte volte si risolve con l'emissione di aria, tuttavia tende a ripresentarsi dopo pochi minuti.
Vorrei sapere se questi sintomi richiamano qualche condizione in particolare, o se sono aspecifici e siano necessari ulteriori approfondimenti.
Inoltre vorrei chiarire alcuni dubbi:
Nel momento in cui, stanco di stare al water, mi alzo con ancora frammenti di feci in a polla rettale, questi, protratti per lunghi archi di tempo della giornata, o anche durante la notte, potrebbero provocare delle alterazioni, quali infiammazione o sfiancamento della mucosa anale, che a loro volta potrebbero instaurare un circolo vizioso di ostruita defecazione e peggiorare il problema?
Tuttavia ho paura di sforzarmi troppo per far uscire completamente le feci, per non provocare lo stesso tipo di problema o emorroidi, e non so cosa fare.
Anzi, vorrei una guida soprattutto riguardo questo punto.
Inoltre, essendo un tipo ipocondriaco e non penso ad altro, è possibile che la leggera distensione anale sia di tipo ansiogeno, anche se emetto gas?
In attesa del cortese aiuto, vi ringrazio e vi porgo cordiali saluti.
[#2]
Utente
Salve dottore, la ringrazio per la celere e tempestiva risposta.
Mi ha molto tranquillizzato per quanto riguarda il rischio di traumatizzazione della mucosa rettale, cercherò di evitare eccessivi sforzi durante l'evacuazione.
Mi chiedevo se:
Data l'eccessiva flatulenza (raramente maleodorante), e, anche se non molto frequenti, le feci molli (NON abbondanti, NON acquose e NON oliose) disturbate dal gas all'atto della defecazione, e considerando un quantitativo non trascurabile di carboidrati nella mia dieta; è possibile pensare ad un probabile malassorbimento di carboidrati (o al limite di grassi)?
Inoltre, il leggero tenesmo rettale, e gli episodi di defecazione frammentata giornaliera, mi hanno fatto pensare ad un possibile esordio di Malattie Infiammatorie Croniche. Ovviamente la distanza ci rende lungi da una diagnosi del genere (già complessa di suo), ma chiedo solo se le cose potrebbero essere anche lontanamente correlate e sensate.
Ultima cosa: da dilettante nel bodybuilding, seguo un regime dietetico autonomo ipercalorico (anche se non molto intenso). Questo potrebbe influire sull'evoluzione della condizione in corso (peggiorarla) oppure solo sui tempi di ripristino questa?
Mi preoccupo solo per questa defecazione difficoltosa, incompleta e di consistenza morbida, che persiste nel tempo.
La ringrazio per il tempo e per la pazienza, in attesa le porgo i più cordiali saluti.
Mi ha molto tranquillizzato per quanto riguarda il rischio di traumatizzazione della mucosa rettale, cercherò di evitare eccessivi sforzi durante l'evacuazione.
Mi chiedevo se:
Data l'eccessiva flatulenza (raramente maleodorante), e, anche se non molto frequenti, le feci molli (NON abbondanti, NON acquose e NON oliose) disturbate dal gas all'atto della defecazione, e considerando un quantitativo non trascurabile di carboidrati nella mia dieta; è possibile pensare ad un probabile malassorbimento di carboidrati (o al limite di grassi)?
Inoltre, il leggero tenesmo rettale, e gli episodi di defecazione frammentata giornaliera, mi hanno fatto pensare ad un possibile esordio di Malattie Infiammatorie Croniche. Ovviamente la distanza ci rende lungi da una diagnosi del genere (già complessa di suo), ma chiedo solo se le cose potrebbero essere anche lontanamente correlate e sensate.
Ultima cosa: da dilettante nel bodybuilding, seguo un regime dietetico autonomo ipercalorico (anche se non molto intenso). Questo potrebbe influire sull'evoluzione della condizione in corso (peggiorarla) oppure solo sui tempi di ripristino questa?
Mi preoccupo solo per questa defecazione difficoltosa, incompleta e di consistenza morbida, che persiste nel tempo.
La ringrazio per il tempo e per la pazienza, in attesa le porgo i più cordiali saluti.
[#3]
Lei è troppo pessimista e pensa troppo a patologie che non ha. Ha solo disturbi dovuti a un lieve colon irritabile. In termini poco scientifici potremmo dire che il suo colon fà un po' i capricci. Ma la sua dieta da sportivo non influisce, né in meglio, né in peggio.
[#4]
Utente
Grazie mille Professore per aver trovato il tempo e la voglia di rispondere.
In effetti la mia preoccupazione viene proprio da questo tipo del tutto aspecifico, e per certi versi atipico, di sintomi che non ho mai provato in vita mia. In particolare, dal fatto che questo va avanti già da più di due mesi.
Mi perdoni se dopo tutto ciò che mi ha detto a riguardo, ho ancora il coraggio di dilungarmi esponendoli dei dubbi (i quali giustamente rimprovererà)
Non vorrei sia cominciato come forma di disbiosi o influenza (testimoniata dal fatto che anche alcuni miei parenti hanno accusato sintomi simili), e i continui ed eccessivi sforzi, abbiano trasformato il problema in una condizione proctologica come dissinergia muscolare o prolasso emorroidario.
Oppure che sia uno dei tanti modi ambigui e incomprensibili con cui esordiscono alcune patologie (talvolta a carattere cronico), uscenti allo scoperto anche dopo anni e che potrebbero avere influenze sulla mia vita sociale e sportiva.
Confesso che il problema che mi tormenta è la leggera attuale perdita di peso di circa 1 Kg, dettata anche dal fatto di aver diminuito l'intensità della mia dieta (talvolta leggermente ipocalorica), ed essere soggetto a forte stress, tutti fattori che fanno calare il peso corporeo, soprattutto con il mio tipo di metabolismo.
Detto questo, mi chiedevo se fosse possibile affermare (in termini di probabilità generale, in quanto più che chiarissimo è stato nel suo secondo commento), che anche questo tipo di sintomi, riguardanti la difficoltà nell'evacuazione, stessa incompleta, tenesmo rettale, talvolta con feci molli che si trattengono all'interno per lungo tempo, rientra tra i sintomi di condizioni che tendono comunque a sfumare da sole nel tempo, oppure è più probabile che si tratti di una condizione specifica che necessita di attenta adibita cura.
Dire che è troppo gentile a trovare il tempo di rispondere è dire poco. La ringrazio ancora.
Cordiali Saluti.
In effetti la mia preoccupazione viene proprio da questo tipo del tutto aspecifico, e per certi versi atipico, di sintomi che non ho mai provato in vita mia. In particolare, dal fatto che questo va avanti già da più di due mesi.
Mi perdoni se dopo tutto ciò che mi ha detto a riguardo, ho ancora il coraggio di dilungarmi esponendoli dei dubbi (i quali giustamente rimprovererà)
Non vorrei sia cominciato come forma di disbiosi o influenza (testimoniata dal fatto che anche alcuni miei parenti hanno accusato sintomi simili), e i continui ed eccessivi sforzi, abbiano trasformato il problema in una condizione proctologica come dissinergia muscolare o prolasso emorroidario.
Oppure che sia uno dei tanti modi ambigui e incomprensibili con cui esordiscono alcune patologie (talvolta a carattere cronico), uscenti allo scoperto anche dopo anni e che potrebbero avere influenze sulla mia vita sociale e sportiva.
Confesso che il problema che mi tormenta è la leggera attuale perdita di peso di circa 1 Kg, dettata anche dal fatto di aver diminuito l'intensità della mia dieta (talvolta leggermente ipocalorica), ed essere soggetto a forte stress, tutti fattori che fanno calare il peso corporeo, soprattutto con il mio tipo di metabolismo.
Detto questo, mi chiedevo se fosse possibile affermare (in termini di probabilità generale, in quanto più che chiarissimo è stato nel suo secondo commento), che anche questo tipo di sintomi, riguardanti la difficoltà nell'evacuazione, stessa incompleta, tenesmo rettale, talvolta con feci molli che si trattengono all'interno per lungo tempo, rientra tra i sintomi di condizioni che tendono comunque a sfumare da sole nel tempo, oppure è più probabile che si tratti di una condizione specifica che necessita di attenta adibita cura.
Dire che è troppo gentile a trovare il tempo di rispondere è dire poco. La ringrazio ancora.
Cordiali Saluti.
[#5]
La ringrazio per le belle parole, ma per noi è un piacere rispondere ai quesiti. Le ho già detto che lei è troppo pessimista e ipocondriaco. Non vada a leggere sul web le varie patologie, perché poi le attribuisce a sé stesso. Se vuole essere definitivamente tranquillo sulla sua situazione, potrebbe farsi prescrivere un esame che si chiama manometria rettale e che viene eseguito negli Ospedali in cui vi sia un Servizio di Gastroenterologia. Poi, vivrà meglio.
[#6]
Utente
Gent.mo Prof. Tittobello, la ringrazio per la celere e cortese.
Posso immaginare sia un piacere, tuttavia posso anche empatizzare il sopraggiungere del limite di sopportazione quando si ha a che fare con ipocondriaci del genere.
Ad ogni modo, dipendendo completamente dai miei genitori, che sostengono non solo io dia troppo peso a questo (giusto), ma talvolta addirittura che non abbia niente (sbagliato), nonchè dotati di attitudine all'auto-diagnosi e atteggiamento quasi avverso alle cure mediche, a meno di situazioni "vere" e indispensabili, vedo difficile la possibilità di una manometria rettale.
Cionondimeno, cercharò d'ora in poi di vedere la situazione con occhi realistici e oggettivi, e di ascoltare il mio corpo con la ragione.
Ringraziandola per l'aiuto, la terrò aggiurnato (spero di no) in caso di spiacevoli evoluzioni.
Cordialmente.
Posso immaginare sia un piacere, tuttavia posso anche empatizzare il sopraggiungere del limite di sopportazione quando si ha a che fare con ipocondriaci del genere.
Ad ogni modo, dipendendo completamente dai miei genitori, che sostengono non solo io dia troppo peso a questo (giusto), ma talvolta addirittura che non abbia niente (sbagliato), nonchè dotati di attitudine all'auto-diagnosi e atteggiamento quasi avverso alle cure mediche, a meno di situazioni "vere" e indispensabili, vedo difficile la possibilità di una manometria rettale.
Cionondimeno, cercharò d'ora in poi di vedere la situazione con occhi realistici e oggettivi, e di ascoltare il mio corpo con la ragione.
Ringraziandola per l'aiuto, la terrò aggiurnato (spero di no) in caso di spiacevoli evoluzioni.
Cordialmente.
[#8]
Utente
Buongiorno Dottore, scusi se la disturbo ancora, volevo aggiornarla sulla situazione, a parer mio molto migliorata.
I sintomi riguardanti i fastidi intestinali, le alterazioni dell'alvo e il frequente tesmo rettale, si può dire siano completamente scomparsi.
Poche volte, durante la giornata, accuso una leggerissima sensazione di prurito anale e, specialmente durante le ore serali, accuso una lieve pressione o un leggero dolore anale, soprattutto nei pressi del perineo, precisamente la porzione entrante nell'ano. Questo si risolve o no con l'emissione di gas.
Inoltre permane flatulenza, lieve sensazione di svuotamento incompleto e seconde defecazioni giornaliere difficoltose accompagnate contemporaneamente da flatulenza e gorgoglii rettali.
Non so se aiuta dire che durante la defecazione, a volte, quando sento un ulteriore frammento all'altezza del retto, cercando di espellerlo, lo sfintere (per motivi fisici o psicologici) si contrae violentemente, e sento un brusco attrito tra "le feci" e la porzione anale/perineale interna nominata precedentemente.
Potrebbe il leggero fastidio perineale dipendere da questo quotidiano sfregamento dei tessuti?
Si potrebbero spiegare tutte queste sensazioni in funzione dei precedenti disturbi enterocolitici?
La ringrazio per la disponibilità.
Cordiali Saluti.
I sintomi riguardanti i fastidi intestinali, le alterazioni dell'alvo e il frequente tesmo rettale, si può dire siano completamente scomparsi.
Poche volte, durante la giornata, accuso una leggerissima sensazione di prurito anale e, specialmente durante le ore serali, accuso una lieve pressione o un leggero dolore anale, soprattutto nei pressi del perineo, precisamente la porzione entrante nell'ano. Questo si risolve o no con l'emissione di gas.
Inoltre permane flatulenza, lieve sensazione di svuotamento incompleto e seconde defecazioni giornaliere difficoltose accompagnate contemporaneamente da flatulenza e gorgoglii rettali.
Non so se aiuta dire che durante la defecazione, a volte, quando sento un ulteriore frammento all'altezza del retto, cercando di espellerlo, lo sfintere (per motivi fisici o psicologici) si contrae violentemente, e sento un brusco attrito tra "le feci" e la porzione anale/perineale interna nominata precedentemente.
Potrebbe il leggero fastidio perineale dipendere da questo quotidiano sfregamento dei tessuti?
Si potrebbero spiegare tutte queste sensazioni in funzione dei precedenti disturbi enterocolitici?
La ringrazio per la disponibilità.
Cordiali Saluti.
[#9]
Fin dalla prima lettera lei temeva di avere delle lesioni della mucosa rettale, dovute al passaggio delle feci. Ma questo fenomeno non esiste, a meno che non vi siano delle emorroidi o delle ragadi. Ma questo lo può dire solo un proctologo, con una visita.
[#10]
Utente
Buongiorno Professore.
In realtà, più che dal passaggio delle feci, le mie preoccupazioni erano dovute più che altro alla loro permanenza in ampolla per lunghi periodi di tempo e ai frequenti ponzamenti (data la difficoltà nell'evacuarli).
La ringrazio, quindi mi pare di capire che, appunto, a meno di emorroidi o ragadi, non solo le feci non danneggiano la mucosa ma, tutti i sintomi da me riferiti, ad esempio il leggero dolore perineale, siano riconducibili alla condizione enterocolitica in atto.
Mi permetta di cogliere la palla al balzo, se mi è permesso.
Da qualche settimana a questa parte, noto delle fissurazioni labiali persistenti, alternate a bruciore sulla lingua, alla punta, sul lato sinistro e sul lato destro (che si presenta con dei puntini rossi in corrispondenza del dolore o con del tessuto leggermente danneggiato). Entrambi questi fenomeni hanno durata media di 12 ore, intervallati da alcuni giorni di quiete.
Nel corso della mia vita ho sofferto molto spesso di questo tipo di fenomeni, sia per l'alimentazione che a causa delle mie brutte abitudini orali (toccarmi le labbra o strisciare la lingua ai denti).
Lei crede che questo fenomeno possa essere una manifestazione orale della condizione intestinale presente?
E se così fosse, rappresenta un innocuo sintomo extra-intestinale o può essere indicatore di specifiche (e non necessariamente gravi) condizioni?
Grazie ancora per la pazienza e per quello che fate ogni giorno.
I miei più Cordiali Saluti.
In realtà, più che dal passaggio delle feci, le mie preoccupazioni erano dovute più che altro alla loro permanenza in ampolla per lunghi periodi di tempo e ai frequenti ponzamenti (data la difficoltà nell'evacuarli).
La ringrazio, quindi mi pare di capire che, appunto, a meno di emorroidi o ragadi, non solo le feci non danneggiano la mucosa ma, tutti i sintomi da me riferiti, ad esempio il leggero dolore perineale, siano riconducibili alla condizione enterocolitica in atto.
Mi permetta di cogliere la palla al balzo, se mi è permesso.
Da qualche settimana a questa parte, noto delle fissurazioni labiali persistenti, alternate a bruciore sulla lingua, alla punta, sul lato sinistro e sul lato destro (che si presenta con dei puntini rossi in corrispondenza del dolore o con del tessuto leggermente danneggiato). Entrambi questi fenomeni hanno durata media di 12 ore, intervallati da alcuni giorni di quiete.
Nel corso della mia vita ho sofferto molto spesso di questo tipo di fenomeni, sia per l'alimentazione che a causa delle mie brutte abitudini orali (toccarmi le labbra o strisciare la lingua ai denti).
Lei crede che questo fenomeno possa essere una manifestazione orale della condizione intestinale presente?
E se così fosse, rappresenta un innocuo sintomo extra-intestinale o può essere indicatore di specifiche (e non necessariamente gravi) condizioni?
Grazie ancora per la pazienza e per quello che fate ogni giorno.
I miei più Cordiali Saluti.
[#12]
Utente
Grazie Professore.
Un mesetto fa, forse più, ho seguito un ciclo di poco più di una settimana, di Enterolactis Plus in capsule 24 miliardi, aprendo le capsule e sciogliendone il contenuto in acqua (ho difficoltà nella deglutizione di capsule e compresse).
Dai fastidiosi movimenti e dolori addominali (accompagnati a frequenza defecatoria e tenesmo rettale), questo ciclo mi ha portato alla situazione di ora, ovvero solo leggera sensazione di incompletezza in 1/2 evacuazioni giornaliere.
Ho inoltre ripreso, senza nessun problema, il consumo di spremuta d'arancia e di circa una decina di noci nell'arco della giornata.
Lei consiglia di riprendere il ciclo, modificandone alcuni parametri?
Cordiali Saluti.
Un mesetto fa, forse più, ho seguito un ciclo di poco più di una settimana, di Enterolactis Plus in capsule 24 miliardi, aprendo le capsule e sciogliendone il contenuto in acqua (ho difficoltà nella deglutizione di capsule e compresse).
Dai fastidiosi movimenti e dolori addominali (accompagnati a frequenza defecatoria e tenesmo rettale), questo ciclo mi ha portato alla situazione di ora, ovvero solo leggera sensazione di incompletezza in 1/2 evacuazioni giornaliere.
Ho inoltre ripreso, senza nessun problema, il consumo di spremuta d'arancia e di circa una decina di noci nell'arco della giornata.
Lei consiglia di riprendere il ciclo, modificandone alcuni parametri?
Cordiali Saluti.
[#16]
Utente
Egregio e Gentilissimo Professore, le scrivo dopo circa 1 settimana e mezzo.
Mi dispiace tanto che dopo questo tempo, debba sorbirsi questo papiro narrativo.
Ho seguito i suoi consigli e, nonostante la situazione fosse già migliorata, soprattutto grazie alle sue tranquillizzazioni, è andata sempre meglio, fino a non percepire praticamente nulla, le evacuazioni giornaliere (con una sensazione di quasi completo svuotamento), si sono ridotte persino ad 1 (come prima), e ho ripreso parte del chilo perso.
Devo dire che in tutto questo periodo di miglioria, ho ri-immesso nella dieta, vari alimenti che avevo eliminato per precauzione, tra cui: qualche noce in più (~10/die in tutto), un bicchiere scarso di spremuta d'arancia 30/50 minuti dopo pranzo e un paio di frollini da forno bianchi a colazione (insieme ai cereali inseriti da poco e latte da sempre presente).
Le voglio raccontare quello che mi è successo in questi ultimi giorni.
Assolutamente nulla di strano o trascendente. Praticamente nulla che non abbia già accusato fino a qualche settimana fa.
Mi farebbe piacere tuttavia, se possibile, conoscere le sue opinioni a riguardo.
In questi ultimi giorni ho cominciato ad accusare: inizialmente reflusso gastroesofageo occasionale ma più intenso del normale, poi isolati episodi di leggerissimi dolori e fastidi addominali, associati a emissione di gas o defecazione, anche di piccolo volume. A volte la defecazione di piccolo volume, anche difficoltosa, segue uno stimolo abbastanza frequente e continuato nell'arco della giornata. La caratteristica però è che questo, arriva quasi sempre dopo il pranzo molto abbondante (leggermente oltre il limite), e si presenta leggerissimo, molto sopportabile e refrenabile, a volte impercepibile, e come ho già detto, quando provo a evacuare, le feci si presentano dure (o anche normali) e piccole. La frequenza può arrivare anche a 3/4 volte al giorno ed è presente flatulenza.
In altre parole, si può dire che ripercepisco i vecchi sintomi dell'evacuazione mattutina abbondante di consistenza perfetta o leggermente molle, contrapposta alla piccola e difficoltosa del pomeriggio/sera.
Secondo lei questo rappresenta la normale strada del limarsi nel tempo del problema intestinale (o al massimo sempre un leggero colon irritabile)?
Grazie a lei penso ora quasi per niente alle condizioni di malattie infiammatorie croniche, tutta via, in questo caso, secondo lei la combinazione di sintomi frequenza-volume piccolo, deve destare particolari preoccupazioni o si può dire che facciano parte del gioco?
Potrebbe questa particolarità dipendere da altro?
Ci tengo a precisare che in tutti i miei pasti (eccetto i cereali di mais a colazione, una banana nello spuntino e poche porzioni di frutta secca sempre presenti), vi è un'abbondanza calorica di nutrienti, tanto da mangiare oltre il limite, con abbondante presenza di carboidrati complessi, principalmente farina di grano tenero, 0 o 00, ma quota "zero" di carboidrati integrali.
Secondo lei potrebbe essere il pasto abbondante quotidiano non accompagnato da ampia fonte di fibre, alla base dei sintomi elencati, o questi particolari sintomi non sono correlati a questo?
Potrebbe esserci alla base una lontana natura asiogena?
La ringrazio infinitamente per la disponibilità e la comprensione.
In attesa le porgo Cordiali Saluti.
Mi dispiace tanto che dopo questo tempo, debba sorbirsi questo papiro narrativo.
Ho seguito i suoi consigli e, nonostante la situazione fosse già migliorata, soprattutto grazie alle sue tranquillizzazioni, è andata sempre meglio, fino a non percepire praticamente nulla, le evacuazioni giornaliere (con una sensazione di quasi completo svuotamento), si sono ridotte persino ad 1 (come prima), e ho ripreso parte del chilo perso.
Devo dire che in tutto questo periodo di miglioria, ho ri-immesso nella dieta, vari alimenti che avevo eliminato per precauzione, tra cui: qualche noce in più (~10/die in tutto), un bicchiere scarso di spremuta d'arancia 30/50 minuti dopo pranzo e un paio di frollini da forno bianchi a colazione (insieme ai cereali inseriti da poco e latte da sempre presente).
Le voglio raccontare quello che mi è successo in questi ultimi giorni.
Assolutamente nulla di strano o trascendente. Praticamente nulla che non abbia già accusato fino a qualche settimana fa.
Mi farebbe piacere tuttavia, se possibile, conoscere le sue opinioni a riguardo.
In questi ultimi giorni ho cominciato ad accusare: inizialmente reflusso gastroesofageo occasionale ma più intenso del normale, poi isolati episodi di leggerissimi dolori e fastidi addominali, associati a emissione di gas o defecazione, anche di piccolo volume. A volte la defecazione di piccolo volume, anche difficoltosa, segue uno stimolo abbastanza frequente e continuato nell'arco della giornata. La caratteristica però è che questo, arriva quasi sempre dopo il pranzo molto abbondante (leggermente oltre il limite), e si presenta leggerissimo, molto sopportabile e refrenabile, a volte impercepibile, e come ho già detto, quando provo a evacuare, le feci si presentano dure (o anche normali) e piccole. La frequenza può arrivare anche a 3/4 volte al giorno ed è presente flatulenza.
In altre parole, si può dire che ripercepisco i vecchi sintomi dell'evacuazione mattutina abbondante di consistenza perfetta o leggermente molle, contrapposta alla piccola e difficoltosa del pomeriggio/sera.
Secondo lei questo rappresenta la normale strada del limarsi nel tempo del problema intestinale (o al massimo sempre un leggero colon irritabile)?
Grazie a lei penso ora quasi per niente alle condizioni di malattie infiammatorie croniche, tutta via, in questo caso, secondo lei la combinazione di sintomi frequenza-volume piccolo, deve destare particolari preoccupazioni o si può dire che facciano parte del gioco?
Potrebbe questa particolarità dipendere da altro?
Ci tengo a precisare che in tutti i miei pasti (eccetto i cereali di mais a colazione, una banana nello spuntino e poche porzioni di frutta secca sempre presenti), vi è un'abbondanza calorica di nutrienti, tanto da mangiare oltre il limite, con abbondante presenza di carboidrati complessi, principalmente farina di grano tenero, 0 o 00, ma quota "zero" di carboidrati integrali.
Secondo lei potrebbe essere il pasto abbondante quotidiano non accompagnato da ampia fonte di fibre, alla base dei sintomi elencati, o questi particolari sintomi non sono correlati a questo?
Potrebbe esserci alla base una lontana natura asiogena?
La ringrazio infinitamente per la disponibilità e la comprensione.
In attesa le porgo Cordiali Saluti.
[#17]
Ha detto due cose condivisibili : che i disturbi " fanno parte del gioco " ( del colon irritabile ) e la componente ansiogena, che sicuramente in lei ha grande importanza. Invece, dice una inesattezza quando parla di " enterocolite" . L 'enterocolite è un ' altra cosa.
[#18]
Utente
Grazie per la risposta.
Capisco, quindi secondo lei non dovrei dare molto peso a questo tipo di evacuazione, quasi a carattere frazionato, con feci più dure o più molli del normale che siano.
Ad esempio, eventi in cui, la defecazione si presenta quasi completa oppure completamente difficoltosa con frammenti duri, e dopo poco tempo avverto di nuovo lo stimolo che sfocia in feci molli.
Distinti Saluti.
Capisco, quindi secondo lei non dovrei dare molto peso a questo tipo di evacuazione, quasi a carattere frazionato, con feci più dure o più molli del normale che siano.
Ad esempio, eventi in cui, la defecazione si presenta quasi completa oppure completamente difficoltosa con frammenti duri, e dopo poco tempo avverto di nuovo lo stimolo che sfocia in feci molli.
Distinti Saluti.
[#20]
Utente
Grazie per la risposta Egregio Prof. Tittobello.
Se posso permettermi (credo di no), oltre che di gentilezza infinita, è molto professionale nell'esporsi in prima persona nell'escludere cause di mia preoccupazione, e questo mi tranquillizza molto.
Sarei curioso di condividere con lei la teoria che i miei genitori (in tutta la loro ignoranza) espongono, ogni qual volta mi lamento per le 3 o a volte 4 evacuazioni giornaliere (come ho riferito nella replica #16 La frequenza può arrivare anche a 3/4 volte al giorno ed è presente flatulenza ).
**Essendo il mio stato normale di 1 evacuazione giornaliera, l'inizio della mia dieta ipercalorica, sicuramente ha avuto successi in termini di assorbimento, con l'acquisto di quasi 10 Kg, ma in concomitanza con questo fenomeno, incrementa anche la quantità di nutrienti che non viene digerita, per cui le evacuazioni aumentano.**
Io credo che se così fosse, questo rappresenterebbe un limite nell'acquisto del peso corporeo, invece l'unico che scientificamente esiste (in un individuo sano) è quello dato dall'equilibrarsi di introito e dispendio calorico.
Secondo lei l'affermazione precedente (**) potrebbe essere considerata corretta o è completamente priva di basi scientifiche?
Le faccio questa domanda poichè nella mia ipocondria, bastano delle feci capitate molli, più chiare del solito e un pò maleodoranti, che immediatamente ci associo il pensiero della flatulenza, quello delle più evacuazioni giornaliere, quello del fatto che in concomitanza con questo, il mio aumento di peso si è fermato, e subito la mia mente viaggia verso il malassorbimento.
Sebbene siano assenti feci molli (eccetto rari casi e spesso la mattina) nel corso della giornata, e lo stop del peso corporporeo possa essere giustificato dalla diminuzione dell'intensità delle vecchia dieta, accorto della presenza di alimenti non di qualità; così come le feci abbondanti al mattino, dall'abbondante pasto della cena, non seguito da un completo svuotamento gastrico prima di dormire.
Le chiedo quindi se, e quali, tra le varie "teorie para/fanta-scientifiche" presenti in questo consulto possano davvero essere prese in considerazione (e quali frutto di eccessivo pensiero), e soprattutto se, i segni caratteristici MA NON TIPICI di malassorbimento che mostro, possano far pensare a tale anche in assenza di quelli tipici, come le feci diarroiche persistenti, poltacee, untuose e chiare. Ho sentito di gente che continuava a dimagrire, avendo tutti gli esami a prova di bomba.
Mi scuso dall'inizio alla fine per riferimenti e per l'insistenza su temi già trattati, volevo esporre tuttavia un punto di vista diverso.
Grazie infinite per il vostro tempo prezioso che persone come me dovrebbero imparare a comprendere.
I più Cordiali Saluti.
Se posso permettermi (credo di no), oltre che di gentilezza infinita, è molto professionale nell'esporsi in prima persona nell'escludere cause di mia preoccupazione, e questo mi tranquillizza molto.
Sarei curioso di condividere con lei la teoria che i miei genitori (in tutta la loro ignoranza) espongono, ogni qual volta mi lamento per le 3 o a volte 4 evacuazioni giornaliere (come ho riferito nella replica #16 La frequenza può arrivare anche a 3/4 volte al giorno ed è presente flatulenza ).
**Essendo il mio stato normale di 1 evacuazione giornaliera, l'inizio della mia dieta ipercalorica, sicuramente ha avuto successi in termini di assorbimento, con l'acquisto di quasi 10 Kg, ma in concomitanza con questo fenomeno, incrementa anche la quantità di nutrienti che non viene digerita, per cui le evacuazioni aumentano.**
Io credo che se così fosse, questo rappresenterebbe un limite nell'acquisto del peso corporeo, invece l'unico che scientificamente esiste (in un individuo sano) è quello dato dall'equilibrarsi di introito e dispendio calorico.
Secondo lei l'affermazione precedente (**) potrebbe essere considerata corretta o è completamente priva di basi scientifiche?
Le faccio questa domanda poichè nella mia ipocondria, bastano delle feci capitate molli, più chiare del solito e un pò maleodoranti, che immediatamente ci associo il pensiero della flatulenza, quello delle più evacuazioni giornaliere, quello del fatto che in concomitanza con questo, il mio aumento di peso si è fermato, e subito la mia mente viaggia verso il malassorbimento.
Sebbene siano assenti feci molli (eccetto rari casi e spesso la mattina) nel corso della giornata, e lo stop del peso corporporeo possa essere giustificato dalla diminuzione dell'intensità delle vecchia dieta, accorto della presenza di alimenti non di qualità; così come le feci abbondanti al mattino, dall'abbondante pasto della cena, non seguito da un completo svuotamento gastrico prima di dormire.
Le chiedo quindi se, e quali, tra le varie "teorie para/fanta-scientifiche" presenti in questo consulto possano davvero essere prese in considerazione (e quali frutto di eccessivo pensiero), e soprattutto se, i segni caratteristici MA NON TIPICI di malassorbimento che mostro, possano far pensare a tale anche in assenza di quelli tipici, come le feci diarroiche persistenti, poltacee, untuose e chiare. Ho sentito di gente che continuava a dimagrire, avendo tutti gli esami a prova di bomba.
Mi scuso dall'inizio alla fine per riferimenti e per l'insistenza su temi già trattati, volevo esporre tuttavia un punto di vista diverso.
Grazie infinite per il vostro tempo prezioso che persone come me dovrebbero imparare a comprendere.
I più Cordiali Saluti.
[#21]
A lei piace fare dei ragionamenti molto complicati. Abbiamo stabilito che lei non ha un malassorbimento. Certo, la quantità delle feci , più contengono fibre non assorbibili, più aumenta. Se lei non darà più importanza a piccoli particolari di nessuna rilevanza clinica, starà sicuramente meglio
[#22]
Utente
Gentilissimo Professor Tittobello, innanzitutto la ringrazio per la disponibilità nella risposta, e mi scuso se lo faccio solo in occasione di questa replica.
Devo dire che, in questo periodo sono stato veramente bene. Apparte eventuali fenomeni di feci molli, rapide, chiare, maleodoranti o informate, in questi giorni le feci si presentavano di colore, forma e consistenza quasi perfette, con una frequenza di massimo 2 al giorno (anche però con l'evacuazione del pomeriggio-sera caprina e difficoltosa).
Non so se questa premessa possa aiutare, poichè, in questi ultimi giorni, il benessere in termini di evacuazioni, è stato affiancato da fastidiosi dolori addominali. Mi spiego meglio.
Fenomeni più isolati, riguardando dolori che caratterizzano alternativamente le zone del fianco destro e del fianco sinistro. Nella posizione interna sotto le costole (laterali o anteriori), più o meno all'altezza dello stomaco.
Quelli che caratterizzano il fianco sinistro, sono relativamente più frequenti, molto poco intensi, quasi sordi, e poco duraturi, tendono a scomparire in pochi minuti o secondi.
Quelli che caratterizzano il fianco destro sono molto meno frequenti, sporadici, ma molto più intensi, acuti, quasi tendenti a delle fitte, talvolta varianti in funzione di respirazione, posizione o compressione delle costole, e durano relativamente di più, al massimo 10 minuti. Si presentano il più delle volte, qualche ora dopo i pasti, specialmente da seduto, ma come ho detto, lo fanno di rado (max 2/3 volte in 3/4 mesi).
Non sempre, ma a volte, entrambi questi dolori sono accompagnati da eruttaziome e flatulenza, che quasi sempre, non risolvono il dolore.
Ma quelli che hanno caratterizzato particolarmente questi ultimi giorni, sono dei dolori al basso ventre. Ma questi tendono ad apparire quasi esclusivamente a sinistra. Quando arrivano al tardo pomeriggio o alla sera dopo cena, sono molto leggeri, percepibili soprattutto con palpazione e pressione, ed è presente leggera flatulenza. Quando arrivano al mattino appena sveglio, possono raggiungere dei picchi anche forti, ma che tendono a risolversi con l'evacuazione (quasi perfetta), a volte rimanendo dopo sordi o diffondenti verso la sensazione di espulsione gas o defecazione, con flatulenza, talvolta percepibili solo con pressione manuale della zona pelvica.
||Ad esempio, nella giornata di ieri, mi sono svegliato, e ho sentito un forte dolore nella zona pelvica sinistra. Nonostante fosse forte, non mi sono preoccupato, era il classico dolore dell'accumulo di gas o feci. Infatti, nonappena defecato (con feci perfettamente nella norma), il dolore è praticamente scomparso. Tuttavia, dalla colazione fino alla sera, è rimasto una sorta di fastidio fioco e sordo nella zona, che nel pomeriggio tendeva leggermente a diffondersi a destra, e nella maggior parte dei momenti di accentuazione, era presente flatulenza e leggero stimolo alla defecazione, senza che però questa diventasse evidente. Non ho avuto fastidi nonostante i pasti abbondanti, solo questo leggero "ronzio" che permaneva. Durante e dopo la cena, solo borborigmi e flatulenza. Stamattina, un leggero dolore nella zona interessata accompagnato da meteorismo e flatulenza più o meno abbondante.||
Devo dire che in tutto questo, non vi è il minimo accenno a diarrea, feci molli, o disturbi defecativi. Forse qualche fenomeno di feci caprine e difficoltose (non so se possano esserne la causa). Anzi, sembra che questi si siano interrotti, e in corrispondenza di questo siano arrivati i dolori addominali, ed io non so proprio cosa pensare. Anche perchè sto passando un periodo tranquillo senza ansia.
Potrebbe trattarsi di un accumulo, anche casuale (quindi non dovuto a colon irritabile) di gas intestinale?
La sola presenza di flatulenza con leggeri dolori addominali, senza altri disturbi, potrebbe essere preoccupante?
Sicuramente è molto difficile esprimere giudizi definitivi su un dolore, senza metterci le mani sopra, tuttavia spero che la mia illustrazione delle caratteristiche dei sintomi e di sintomi compresenti, possa aiutare a fare un quadro più o meno completo della situazione, o almeno, ad escludere delle situazioni o condizioni che possano destare preoccupazione.
Spero di essere stato il più chiaro possibile, non so se questa condizione debba portarmi sconcerto o no. Più che altro, perchè a volte sembra abbia una certa persistenza.
Ringrazio lei e i suoi colleghi per il mestiere che svolgete e l'aiuto che date.
I miei più Cordiali Saluti.
Devo dire che, in questo periodo sono stato veramente bene. Apparte eventuali fenomeni di feci molli, rapide, chiare, maleodoranti o informate, in questi giorni le feci si presentavano di colore, forma e consistenza quasi perfette, con una frequenza di massimo 2 al giorno (anche però con l'evacuazione del pomeriggio-sera caprina e difficoltosa).
Non so se questa premessa possa aiutare, poichè, in questi ultimi giorni, il benessere in termini di evacuazioni, è stato affiancato da fastidiosi dolori addominali. Mi spiego meglio.
Fenomeni più isolati, riguardando dolori che caratterizzano alternativamente le zone del fianco destro e del fianco sinistro. Nella posizione interna sotto le costole (laterali o anteriori), più o meno all'altezza dello stomaco.
Quelli che caratterizzano il fianco sinistro, sono relativamente più frequenti, molto poco intensi, quasi sordi, e poco duraturi, tendono a scomparire in pochi minuti o secondi.
Quelli che caratterizzano il fianco destro sono molto meno frequenti, sporadici, ma molto più intensi, acuti, quasi tendenti a delle fitte, talvolta varianti in funzione di respirazione, posizione o compressione delle costole, e durano relativamente di più, al massimo 10 minuti. Si presentano il più delle volte, qualche ora dopo i pasti, specialmente da seduto, ma come ho detto, lo fanno di rado (max 2/3 volte in 3/4 mesi).
Non sempre, ma a volte, entrambi questi dolori sono accompagnati da eruttaziome e flatulenza, che quasi sempre, non risolvono il dolore.
Ma quelli che hanno caratterizzato particolarmente questi ultimi giorni, sono dei dolori al basso ventre. Ma questi tendono ad apparire quasi esclusivamente a sinistra. Quando arrivano al tardo pomeriggio o alla sera dopo cena, sono molto leggeri, percepibili soprattutto con palpazione e pressione, ed è presente leggera flatulenza. Quando arrivano al mattino appena sveglio, possono raggiungere dei picchi anche forti, ma che tendono a risolversi con l'evacuazione (quasi perfetta), a volte rimanendo dopo sordi o diffondenti verso la sensazione di espulsione gas o defecazione, con flatulenza, talvolta percepibili solo con pressione manuale della zona pelvica.
||Ad esempio, nella giornata di ieri, mi sono svegliato, e ho sentito un forte dolore nella zona pelvica sinistra. Nonostante fosse forte, non mi sono preoccupato, era il classico dolore dell'accumulo di gas o feci. Infatti, nonappena defecato (con feci perfettamente nella norma), il dolore è praticamente scomparso. Tuttavia, dalla colazione fino alla sera, è rimasto una sorta di fastidio fioco e sordo nella zona, che nel pomeriggio tendeva leggermente a diffondersi a destra, e nella maggior parte dei momenti di accentuazione, era presente flatulenza e leggero stimolo alla defecazione, senza che però questa diventasse evidente. Non ho avuto fastidi nonostante i pasti abbondanti, solo questo leggero "ronzio" che permaneva. Durante e dopo la cena, solo borborigmi e flatulenza. Stamattina, un leggero dolore nella zona interessata accompagnato da meteorismo e flatulenza più o meno abbondante.||
Devo dire che in tutto questo, non vi è il minimo accenno a diarrea, feci molli, o disturbi defecativi. Forse qualche fenomeno di feci caprine e difficoltose (non so se possano esserne la causa). Anzi, sembra che questi si siano interrotti, e in corrispondenza di questo siano arrivati i dolori addominali, ed io non so proprio cosa pensare. Anche perchè sto passando un periodo tranquillo senza ansia.
Potrebbe trattarsi di un accumulo, anche casuale (quindi non dovuto a colon irritabile) di gas intestinale?
La sola presenza di flatulenza con leggeri dolori addominali, senza altri disturbi, potrebbe essere preoccupante?
Sicuramente è molto difficile esprimere giudizi definitivi su un dolore, senza metterci le mani sopra, tuttavia spero che la mia illustrazione delle caratteristiche dei sintomi e di sintomi compresenti, possa aiutare a fare un quadro più o meno completo della situazione, o almeno, ad escludere delle situazioni o condizioni che possano destare preoccupazione.
Spero di essere stato il più chiaro possibile, non so se questa condizione debba portarmi sconcerto o no. Più che altro, perchè a volte sembra abbia una certa persistenza.
Ringrazio lei e i suoi colleghi per il mestiere che svolgete e l'aiuto che date.
I miei più Cordiali Saluti.
[#23]
Come già saprà. il colon è un organo deputato a due funzioni particolari : far progredire le feci e assorbire l' acqua ( perché le feci arrivano dall' intestino ileo al colon molto liquide ). Per la prima funzione, possiede una muscolatura piuttosto potente che tutto il giorno si muove ( la peristalsi ) ; quando c' è un muscolo he si contrae, è possibile che provochi qualche dolorino, senza che questo sia una patologia. Le feci arrivano all ' uscita più o meno morbide a seconda della quantità di acqua che è stata assorbita, e quindi anche a seconda della velocità di transito attraverso il colon. Entro certi limiti - quindi - anche la consistenza delle feci non rivela patologie particolari. Infine, anche la formazione di gas è un fenomeno naturale e dipende dall 'alimentazione e soprattutto dalla flora batterica.
[#24]
Utente
La ringrazio Professore.
Quindi se dopo l'intera giornata di ieri, in cui ci sono stati leggeri dolori accompagnati da flatulenza, stamattina mi ritrovo ancora a percepire, ad intermittenza, dolori ogni volta che faccio pressione nella zona, almenochè questi non diventino molto dolorosi e per lunghi periodi continuati di tempo, questo non deve portare preoccupazione.
La ringrazio ancora.
Cordialmente.
Quindi se dopo l'intera giornata di ieri, in cui ci sono stati leggeri dolori accompagnati da flatulenza, stamattina mi ritrovo ancora a percepire, ad intermittenza, dolori ogni volta che faccio pressione nella zona, almenochè questi non diventino molto dolorosi e per lunghi periodi continuati di tempo, questo non deve portare preoccupazione.
La ringrazio ancora.
Cordialmente.
[#26]
Utente
Buongiorno Professore, mi dispiace disturbarla ancora.
Volevo porle una domanda, quanto più un dubbio che mi piacerebbe chiarire.
Premesso che i dolori addominali di cui le parlavo, si sono effettivamente ridotti, sono rimasti occasionali fastidi addominali, ma soprattutto, in alcuni momenti della giornata, abbondante flatulenza e borborigmi addominali.
Le feci rimangono sempre normali o molli al mattino e dure e grumose la sera, con una frequenza di max. 2 al giorno.
Ho pensato soprattutto alla flatulenza e al meteorismo, a volte abbondante, spesso presente insieme a fastidi o dolori addominali in regione iliaca.
Talvolta anche eruttazione e leggero reflusso gastro-esofageo.
Il dubbio che vorrei chiarire:
Potrebbe essere fondata l'idea che mi trovo di fronte ad un esordio, o ad una forma leggera, di Sindrome da Sovracrescita Batterica del Tenue (SIBO)?
So che questa rappresenta una forma di malassorbimento, ma so anche che il vero è proprio malassorbimento non è da subito presente, ma solo se questa si trascura nel tempo.
Volevo quindi chiedere, se quelli da me elencati hanno il potenziale per essere dei sintomi precoci di SIBO, oppure in tal caso sarebbero stati più marcati, evidenti o tendenti alla diarrea, già dall'inizio della condizione.
La mia dieta è ricca di carboidrati, pochi di questi anche raffinati. Potrebbe essere questo, che in modo del tutto fisiologico, scatena la produzione di gas? Oppure proprio la presenza di carboidrati potrebbe alimentare l'evoluzione della fantomatica SIBO?
So che tutto quello da me elencato, fa parte del Colon Irritabile, ma so che questo molte volte, anche mascherandola, causa la SIBO, che col tempo potrebbe provocare malassorbimento.
Esiste un modo per distinguere il benigno Colon Irritabile, dalla non da trascurare SIBO?
Spero che questa sia solo l'ennesima delle mie preoccupazioni, come ho già avuto modo di spiegarle, da bodybuilder, il mio incubo è la perdita di peso.
Grazie infinite per l'aiuto.
Cordiali Saluti.
Volevo porle una domanda, quanto più un dubbio che mi piacerebbe chiarire.
Premesso che i dolori addominali di cui le parlavo, si sono effettivamente ridotti, sono rimasti occasionali fastidi addominali, ma soprattutto, in alcuni momenti della giornata, abbondante flatulenza e borborigmi addominali.
Le feci rimangono sempre normali o molli al mattino e dure e grumose la sera, con una frequenza di max. 2 al giorno.
Ho pensato soprattutto alla flatulenza e al meteorismo, a volte abbondante, spesso presente insieme a fastidi o dolori addominali in regione iliaca.
Talvolta anche eruttazione e leggero reflusso gastro-esofageo.
Il dubbio che vorrei chiarire:
Potrebbe essere fondata l'idea che mi trovo di fronte ad un esordio, o ad una forma leggera, di Sindrome da Sovracrescita Batterica del Tenue (SIBO)?
So che questa rappresenta una forma di malassorbimento, ma so anche che il vero è proprio malassorbimento non è da subito presente, ma solo se questa si trascura nel tempo.
Volevo quindi chiedere, se quelli da me elencati hanno il potenziale per essere dei sintomi precoci di SIBO, oppure in tal caso sarebbero stati più marcati, evidenti o tendenti alla diarrea, già dall'inizio della condizione.
La mia dieta è ricca di carboidrati, pochi di questi anche raffinati. Potrebbe essere questo, che in modo del tutto fisiologico, scatena la produzione di gas? Oppure proprio la presenza di carboidrati potrebbe alimentare l'evoluzione della fantomatica SIBO?
So che tutto quello da me elencato, fa parte del Colon Irritabile, ma so che questo molte volte, anche mascherandola, causa la SIBO, che col tempo potrebbe provocare malassorbimento.
Esiste un modo per distinguere il benigno Colon Irritabile, dalla non da trascurare SIBO?
Spero che questa sia solo l'ennesima delle mie preoccupazioni, come ho già avuto modo di spiegarle, da bodybuilder, il mio incubo è la perdita di peso.
Grazie infinite per l'aiuto.
Cordiali Saluti.
[#27]
Lasci perdere la SIBO. Le avevo detto di non andare a cercare sul web patologie che non ha. Invece dice una cosa giusta quando ritiene che l ' abbondanza i carboidrati favorisce la formazione di aria. E' così, ma i carboidrati costituiscono la maggior parte della nostra dieta mediterranea e no vanno ceto abbandonati.
[#30]
Utente
Buongiorno Egregio Professore, volevo raccontarle quello che mi è accaduto in questi giorni, e chiedere se magari è sempre correlabile al Colon Irritabile.
Mercoledì 5, ho percepito per lunghi archi di tempo della giornata, come una sensazione di dover evacuare. Non un ingente bisogno, quanto più una sensazione di pienezza del retto. Non so se si possa definire propriamente tenesmo rettale, in quanto, a parte le feci normali o molli del mattino, questa sensazione è stata seguita per un paio di volte da tentativi di feci (presenti all'interno) dure e difficoltose (di cui una volta con espulsione di feci di piccole dimensioni).
Poche volte era presente flatulenza. E nessunissimo sintomo doloroso, ne addominale, ne ano-rettale.
Ho cenato con una piadina e mezzo (fonte di carboidrati e grassi), con salumi magri e pochissimi formaggi. Tanti anni fà, la piadina tendeva a darmi diarrea, ma questo è passato altrettanti anni fà.
In particolare, alla sera, la defecazione si presentava così difficoltosa, che sono andato a letto con il materiale fecale ancora all'interno. Sentivo infatti che quando c'era flatulenza, il gas risentiva dell'ostruzione del tappo fecale, e sfiatava molto lentamente.
Intorno alle ore 01:00 sono andato a letto.
Verso le ore 04:00 del mattino, mi sveglio con un dolore nella parte bassa del fianco DESTRO, che prendeva parte della regione iliaca. Un dolore pressoché profondo, tra un crampo e una colica. Non era lancinante, ma abbastanza forte. Ripeto, sempre a DESTRA. Mi presto alla minzione (non molta, che non giustificava il dolore), ma niente flatulenza o defecazione. Il dolore c'era ancora, ma sono tornato ugualmente a letto. Pian piano si è attenuato, mi sono addormentato, e al risveglio era scomparso ma, sentivo un leggero bisogno di evacuare, quando invece generalmente arriva dopo la colazione.
Così (Giovedì 6), ho fatto colazione ed ho espulso feci quasi migliori del solito, un pò chiare, ma poste su un letto di frammenti caprini (che forse rappresentavano le feci dure del giorno prima).
Durante la mattinata, non ho avuto problemi, se non un fastidio molto sordo e lontano, dislocato in regione addominale, ma durante il pomeriggio assolutamente niente, una seconda defecazione piccola e grumosa, e credo del leggero tenesmo rettale psicosomatico (che arrivava perchè avevo paura che arrivasse).
Alla sera, del tenesmo rettale con un pò di flatulenza (sempre senza spasmi dolorosi, solo delle sensazioni intermittenti). Più tardi, un'evacuazione caprina.
Durante la notte ho riposato tranquillamente, e la mattina (oggi) un fenomeno che credo io le abbia già riferito in passato. Evacuazione perfetta prima della colazione (con lieve incompleto svuotamento), e un nuovo stimolo con feci frammentate, molto molli e sformate dopo la colazione.
Peso corporeo identico (ahimè), nessuna perdita di appetito o malessere generale.
Forse può essere generica come domanda ma, lei cosa pensa di questi fenomeni nel loro complesso (se così dovrebbero essere visti): dal tenesmo rettale, alle feci caprine durante la giornata, al dolore nelle prime ore del mattino, fino al fenomeno due evacuazioni vicine, una normale, un'altra decisamente molle.
La ringrazio ancora.
In attesa, I miei più Cordiali Saluti.
Mercoledì 5, ho percepito per lunghi archi di tempo della giornata, come una sensazione di dover evacuare. Non un ingente bisogno, quanto più una sensazione di pienezza del retto. Non so se si possa definire propriamente tenesmo rettale, in quanto, a parte le feci normali o molli del mattino, questa sensazione è stata seguita per un paio di volte da tentativi di feci (presenti all'interno) dure e difficoltose (di cui una volta con espulsione di feci di piccole dimensioni).
Poche volte era presente flatulenza. E nessunissimo sintomo doloroso, ne addominale, ne ano-rettale.
Ho cenato con una piadina e mezzo (fonte di carboidrati e grassi), con salumi magri e pochissimi formaggi. Tanti anni fà, la piadina tendeva a darmi diarrea, ma questo è passato altrettanti anni fà.
In particolare, alla sera, la defecazione si presentava così difficoltosa, che sono andato a letto con il materiale fecale ancora all'interno. Sentivo infatti che quando c'era flatulenza, il gas risentiva dell'ostruzione del tappo fecale, e sfiatava molto lentamente.
Intorno alle ore 01:00 sono andato a letto.
Verso le ore 04:00 del mattino, mi sveglio con un dolore nella parte bassa del fianco DESTRO, che prendeva parte della regione iliaca. Un dolore pressoché profondo, tra un crampo e una colica. Non era lancinante, ma abbastanza forte. Ripeto, sempre a DESTRA. Mi presto alla minzione (non molta, che non giustificava il dolore), ma niente flatulenza o defecazione. Il dolore c'era ancora, ma sono tornato ugualmente a letto. Pian piano si è attenuato, mi sono addormentato, e al risveglio era scomparso ma, sentivo un leggero bisogno di evacuare, quando invece generalmente arriva dopo la colazione.
Così (Giovedì 6), ho fatto colazione ed ho espulso feci quasi migliori del solito, un pò chiare, ma poste su un letto di frammenti caprini (che forse rappresentavano le feci dure del giorno prima).
Durante la mattinata, non ho avuto problemi, se non un fastidio molto sordo e lontano, dislocato in regione addominale, ma durante il pomeriggio assolutamente niente, una seconda defecazione piccola e grumosa, e credo del leggero tenesmo rettale psicosomatico (che arrivava perchè avevo paura che arrivasse).
Alla sera, del tenesmo rettale con un pò di flatulenza (sempre senza spasmi dolorosi, solo delle sensazioni intermittenti). Più tardi, un'evacuazione caprina.
Durante la notte ho riposato tranquillamente, e la mattina (oggi) un fenomeno che credo io le abbia già riferito in passato. Evacuazione perfetta prima della colazione (con lieve incompleto svuotamento), e un nuovo stimolo con feci frammentate, molto molli e sformate dopo la colazione.
Peso corporeo identico (ahimè), nessuna perdita di appetito o malessere generale.
Forse può essere generica come domanda ma, lei cosa pensa di questi fenomeni nel loro complesso (se così dovrebbero essere visti): dal tenesmo rettale, alle feci caprine durante la giornata, al dolore nelle prime ore del mattino, fino al fenomeno due evacuazioni vicine, una normale, un'altra decisamente molle.
La ringrazio ancora.
In attesa, I miei più Cordiali Saluti.
[#32]
Utente
Grazie Professore, lo farò!
Volevo solo porle un'ultima domanda riguardo il tenesmo rettale:
Esistono delle condizioni sintomatiche, che solo nel momento in cui queste siano compresenti al tenesmo rettale, questo deve sicuramente attirare più attenzioni, non necessariamente negative?
Preciso che io NON ne accuso e che sicuramente NON mi impegnerò nel psico-somatizzarle.
Ad esempio: le caratteristiche del sintomo (come fitte anali, o una contrazione eccessiva che appare come una grossa quantità fecale), la sua durata (un gran numero di ore per un gran numero di giorni), o sintomi co-presenti (come dolori addominali, prurito o bruciore anale, o peggio diarrea).
Oppure alcuni di questi possono anche apparire, senza che questo rappresenti un evento significativo.
La ringrazio per la pazienza, e mi scuso per le inutili sollecitazioni.
Distinti Saluti.
Volevo solo porle un'ultima domanda riguardo il tenesmo rettale:
Esistono delle condizioni sintomatiche, che solo nel momento in cui queste siano compresenti al tenesmo rettale, questo deve sicuramente attirare più attenzioni, non necessariamente negative?
Preciso che io NON ne accuso e che sicuramente NON mi impegnerò nel psico-somatizzarle.
Ad esempio: le caratteristiche del sintomo (come fitte anali, o una contrazione eccessiva che appare come una grossa quantità fecale), la sua durata (un gran numero di ore per un gran numero di giorni), o sintomi co-presenti (come dolori addominali, prurito o bruciore anale, o peggio diarrea).
Oppure alcuni di questi possono anche apparire, senza che questo rappresenti un evento significativo.
La ringrazio per la pazienza, e mi scuso per le inutili sollecitazioni.
Distinti Saluti.
[#34]
Utente
Stimato Professore, questa volta non le scrivo per altri tipi di evoluzione del problema. Anzi, sembra questo stia rimanendo invariato o talvolta migliorante.
L'unico sintomo che presenta delle recidive, è quella defecazione difficoltosa durante la giornata e a volte delle feci poco formate al mattino, stimoli vicini, di cui uno anche con feci richiamanti quelle nastriformi, ma più grosse.
Non so se si può utilizzare tale come premessa, in quanto, questa volta come dicevo, mi rivolgo a lei chiedendole un parere medico esterno.
Attualmente ho l'impressione di accusare dei sintomi riguardanti le vie urinarie, per i quali ho già chiesto un consulto in area specializzata (in attesa di risposta).
In particolare, a volte noto dei fenomeni di flusso urinario lento, con bassa pressione (confrontato con la quantità di urina percepita), tanto da fermarsi e riprendere dopo qualche secondo. Non so se notata insieme ad una defecazione sia un'osservazione attendibile ma, sporadicamente ho notato nell'urna anche una certa torbidità.
Questi sintomi non si presentano ad ogni atto della minzione, bensì solo in alcuni momenti e non presento dolore durante la minzione, nettantomeno svuotamento incompleto di vescica.
Data l'attesa per la risposta, ne approfitto per chiedere il parere di un gastroenterologo.
Chiedo se secondo lei, considerando sia la mia alimentazione, ricca di carboidrati e frutta secca (circa 10 noci al giorno), che questa strana condizione intestinale che mi ha accompagnato in questo periodo, così come gli sforzi durante la defecazione che si ripercuotono sulla muscolatura pelvica, e feci trattenute all'interno per archi di tempo anche considerevoli, questi problemi urinari possano esserne una conseguenza.
Ma soprattutto, in tal caso, sono da considerarsi normali i sintomi in seguito a condizioni intestinali o alimentazione del genere, oppure delle mancanze nell'igiene alimentare e intestinale possono innescare delle vere e proprie patologie del sistema urinario? Quanto è probabile e frequente, anche in relazione alla sua esperienza professionale, che problemi intestinali siano artefici di quelli urinari?
Sono abbastanza preoccupato, perchè di problemi alle vie urinarie ne esistono in larga misura, e non so quali siano i potenziali in un maschio di 20 anni, quali ripercussioni essi possano portare e quali le complicazioni.
La ringrazio in anticipo per l'interessamento e il parere in tale materia.
Cordiali Saluti.
L'unico sintomo che presenta delle recidive, è quella defecazione difficoltosa durante la giornata e a volte delle feci poco formate al mattino, stimoli vicini, di cui uno anche con feci richiamanti quelle nastriformi, ma più grosse.
Non so se si può utilizzare tale come premessa, in quanto, questa volta come dicevo, mi rivolgo a lei chiedendole un parere medico esterno.
Attualmente ho l'impressione di accusare dei sintomi riguardanti le vie urinarie, per i quali ho già chiesto un consulto in area specializzata (in attesa di risposta).
In particolare, a volte noto dei fenomeni di flusso urinario lento, con bassa pressione (confrontato con la quantità di urina percepita), tanto da fermarsi e riprendere dopo qualche secondo. Non so se notata insieme ad una defecazione sia un'osservazione attendibile ma, sporadicamente ho notato nell'urna anche una certa torbidità.
Questi sintomi non si presentano ad ogni atto della minzione, bensì solo in alcuni momenti e non presento dolore durante la minzione, nettantomeno svuotamento incompleto di vescica.
Data l'attesa per la risposta, ne approfitto per chiedere il parere di un gastroenterologo.
Chiedo se secondo lei, considerando sia la mia alimentazione, ricca di carboidrati e frutta secca (circa 10 noci al giorno), che questa strana condizione intestinale che mi ha accompagnato in questo periodo, così come gli sforzi durante la defecazione che si ripercuotono sulla muscolatura pelvica, e feci trattenute all'interno per archi di tempo anche considerevoli, questi problemi urinari possano esserne una conseguenza.
Ma soprattutto, in tal caso, sono da considerarsi normali i sintomi in seguito a condizioni intestinali o alimentazione del genere, oppure delle mancanze nell'igiene alimentare e intestinale possono innescare delle vere e proprie patologie del sistema urinario? Quanto è probabile e frequente, anche in relazione alla sua esperienza professionale, che problemi intestinali siano artefici di quelli urinari?
Sono abbastanza preoccupato, perchè di problemi alle vie urinarie ne esistono in larga misura, e non so quali siano i potenziali in un maschio di 20 anni, quali ripercussioni essi possano portare e quali le complicazioni.
La ringrazio in anticipo per l'interessamento e il parere in tale materia.
Cordiali Saluti.
[#35]
Mi sono fatto un ' idea sul suo carattere, anche se faccio il gastroenterologo e non lo psichiatra. Sembra quasi che non riesca a vivere bene se non ha qualche disturbo. In realtà qualche " disturbino " ce l' hanno tutti, più o meno, fanno parte della vita di tutti i giorni. Diminuiscono i disturbi intestinali e compaiono quelli urinari. Se me lo permette, è un po' strano in un ragazzo di 20 anni. Ma vedremo cosa dice l' urologo, presumo nulla. Nel frattempo, può far fare un esame completo delle urine.
[#36]
Utente
Buongiorno Professore, ovviamente una risposta nella quale mi viene detto che è tutto frutto della mia fissazione non può che farmi piacere, e la ringrazio.
Il fatto non è che vada alla ricerca di patologie, bensì la preoccupazione, e a questo punto mi vien da dire l'eccessiva importanza dedicata, scatenata solo da un'osservazione.
Nonappena noto un cambiamento, ci associo una patologia e sopraggiunge il terrore dell'evoluzione negativa.
Ad esempio: non accuso nessun dolore, ne qualsiasi altra sintomatologia urinaria, solo una pressione dell'urina più bassa del solito, ma ho paura che trascurando possa intervenire anche il dolore.
Ora, non so se il dolore sarebbe dovuto essere presente già da subito o se sia normale che ogni tanto, rimanendo seduti al water arrivi un altro breve flusso di urina o che questa sia un pò torbida.
Potrebbe sembrare strano che la remissione dei sintomi intestinali si accavalli a quelli urinari, ma è stata proprio la presenza della condizione intestinale a farmi pensare ad un probabile coinvolgimento delle vie urinarie, sapendo che uno dei sistemi di prevenzione per queste è rappresentato proprio da una buona igiene intestinale ed alimentare.
Ripeto, nonostante non possa sapere se la sua attenzione si è prestata dapprima alla combinazione sintomatologia o prima alla mia ipocondria, mi tranquillizza che non le sia saltato all'occhio proprio questo accavallamento delle condizioni (forse inesistenti mi vien da pensare adesso).
Cercherò di eseguire quanto prima degli esami delle urine.
La ringrazio per la risposta.
Cordialmente.
Il fatto non è che vada alla ricerca di patologie, bensì la preoccupazione, e a questo punto mi vien da dire l'eccessiva importanza dedicata, scatenata solo da un'osservazione.
Nonappena noto un cambiamento, ci associo una patologia e sopraggiunge il terrore dell'evoluzione negativa.
Ad esempio: non accuso nessun dolore, ne qualsiasi altra sintomatologia urinaria, solo una pressione dell'urina più bassa del solito, ma ho paura che trascurando possa intervenire anche il dolore.
Ora, non so se il dolore sarebbe dovuto essere presente già da subito o se sia normale che ogni tanto, rimanendo seduti al water arrivi un altro breve flusso di urina o che questa sia un pò torbida.
Potrebbe sembrare strano che la remissione dei sintomi intestinali si accavalli a quelli urinari, ma è stata proprio la presenza della condizione intestinale a farmi pensare ad un probabile coinvolgimento delle vie urinarie, sapendo che uno dei sistemi di prevenzione per queste è rappresentato proprio da una buona igiene intestinale ed alimentare.
Ripeto, nonostante non possa sapere se la sua attenzione si è prestata dapprima alla combinazione sintomatologia o prima alla mia ipocondria, mi tranquillizza che non le sia saltato all'occhio proprio questo accavallamento delle condizioni (forse inesistenti mi vien da pensare adesso).
Cercherò di eseguire quanto prima degli esami delle urine.
La ringrazio per la risposta.
Cordialmente.
[#37]
Mi piace la sua prosa. Forse, come professione, fà lo scrittore di romanzi ? Attenzione, non ho detto che è tutto frutto di una sua fissazione ; semplicemente che lei va a cercare - come si usa dire - il pelo nell ' uovo anche quando nn c' è. ei ha dei disturbi che come hanno tutti e non sono necessariamente sintomi di malattia. Alla sua età dovrebbe vivere in modo più sereno e spensierato.
[#38]
Utente
Professore, lei ha veramente ragione. È sempre stato un mio problema, ma dove vi è un problema vi deve per forza essere una soluzione.
Le chiedo scusa per aver malcompreso e per l'inutile disturbo arrecato.
Soprattutto la ringrazio, sicuramente anche per le risposte rassicuranti, ma ancor più per l'enorme lezione.
Con la speranza di non doverla aggiornare su reali situazioni degne di consulto, le porgo i più Cordiali Saluti.
Le chiedo scusa per aver malcompreso e per l'inutile disturbo arrecato.
Soprattutto la ringrazio, sicuramente anche per le risposte rassicuranti, ma ancor più per l'enorme lezione.
Con la speranza di non doverla aggiornare su reali situazioni degne di consulto, le porgo i più Cordiali Saluti.
[#40]
Utente
Gentile Professore, scusi se la disturbo ancora. Volevo chiederle delle opinioni, riguardo la mia situazione attuale.
So che alcune cose potrebbero sembrare banali o intuibili, ma nella mia ignoranza volevo essere più sicuro con un parere medico.
La condizione intestinale, posso dire che sia rimasta pressoché invariata, con eventi di feci molli, altri di feci dure, difficoltose o incomplete.
Ieri sera, mi è salita la febbre quasi a 38.
Sicuramente questa può essere presente anche per cause diverse. Tuttavia, data l'assenza di sintomi come raffreddore o mal di gola, ho pensato a 2 cose: i lievi sintomi dolorosi genito-urologici (mai durante la minzione), e la condizione intestinale.
Dato che, proprio in concomitanza con la febbre, i sintomi urinari, tra l'altro già di per se molto leggeri, sembra siano praticamente scomparsi, ho pensato ad un collegamento della febbre con i problemi intestinali.
Dalla sua esperienza, è possibile che la febbre sia collegata a questi, e appaia dopo tanto tempo che la condizione sia presente, nonchè in presenza di sintomi intestinali non bruschi? Oppure è molto più probabile che la presenza della febbre sia solo un caso?
Nel primo caso, dovrebbe essere preoccupante?
Ieri sera, dopo una cena abbondante e con ricchezza di tutti i macronutrienti, ho assunto una tachipirina, tra l'altro tritata a causa della mia difficoltà nel deglutirla.
Stamattina, ho avuto lo stimolo alla defecazione prima della colazione, come spesso capita, ma stavolta le feci si presentavano a frammenti molto molli, sformati, chiari e maleodoranti (anche un pò incomplete); quando invece prima della colazione, si presentano in genere normali. Dopo la colazione ho avuto come sempre un altro stimolo, sfociato in feci (come sempre) molli e frammentate, che sporcano l'acqua del water.
È possibile che questo evento sia semplicemente dovuto all'assunzione della tachipirina dopo la cena abbondante?
Grazie ancora per la pazienza.
Cordiali Saluti.
So che alcune cose potrebbero sembrare banali o intuibili, ma nella mia ignoranza volevo essere più sicuro con un parere medico.
La condizione intestinale, posso dire che sia rimasta pressoché invariata, con eventi di feci molli, altri di feci dure, difficoltose o incomplete.
Ieri sera, mi è salita la febbre quasi a 38.
Sicuramente questa può essere presente anche per cause diverse. Tuttavia, data l'assenza di sintomi come raffreddore o mal di gola, ho pensato a 2 cose: i lievi sintomi dolorosi genito-urologici (mai durante la minzione), e la condizione intestinale.
Dato che, proprio in concomitanza con la febbre, i sintomi urinari, tra l'altro già di per se molto leggeri, sembra siano praticamente scomparsi, ho pensato ad un collegamento della febbre con i problemi intestinali.
Dalla sua esperienza, è possibile che la febbre sia collegata a questi, e appaia dopo tanto tempo che la condizione sia presente, nonchè in presenza di sintomi intestinali non bruschi? Oppure è molto più probabile che la presenza della febbre sia solo un caso?
Nel primo caso, dovrebbe essere preoccupante?
Ieri sera, dopo una cena abbondante e con ricchezza di tutti i macronutrienti, ho assunto una tachipirina, tra l'altro tritata a causa della mia difficoltà nel deglutirla.
Stamattina, ho avuto lo stimolo alla defecazione prima della colazione, come spesso capita, ma stavolta le feci si presentavano a frammenti molto molli, sformati, chiari e maleodoranti (anche un pò incomplete); quando invece prima della colazione, si presentano in genere normali. Dopo la colazione ho avuto come sempre un altro stimolo, sfociato in feci (come sempre) molli e frammentate, che sporcano l'acqua del water.
È possibile che questo evento sia semplicemente dovuto all'assunzione della tachipirina dopo la cena abbondante?
Grazie ancora per la pazienza.
Cordiali Saluti.
[#42]
Utente
Grazie mille per la risposta Professore.
Per quanto riguarda la febbre, che fin'ora non ha mai toccato i 38, penso sia legata a cause esterne.
In tutta la mia tranquillità nei confronti dell'IBS, vorrei farle una domanda solo a titolo informativo.
Non voglio impelagarmi in ragionamenti complicati, tuttavia, anche per il futuro, secondo lei un semplice colon irritabile prolungato nel tempo, potrebbe portare a condizioni (ad esempio infettive) scatenanti la piressia corporea d'allarme? Oppure la febbre si presenta solo in caso di vere e proprie malattie intestinali che non interessano la mia situazione?
La ringrazio se avrà il tempo e la voglia di rispondere a questo quesito.
Ossequi.
Per quanto riguarda la febbre, che fin'ora non ha mai toccato i 38, penso sia legata a cause esterne.
In tutta la mia tranquillità nei confronti dell'IBS, vorrei farle una domanda solo a titolo informativo.
Non voglio impelagarmi in ragionamenti complicati, tuttavia, anche per il futuro, secondo lei un semplice colon irritabile prolungato nel tempo, potrebbe portare a condizioni (ad esempio infettive) scatenanti la piressia corporea d'allarme? Oppure la febbre si presenta solo in caso di vere e proprie malattie intestinali che non interessano la mia situazione?
La ringrazio se avrà il tempo e la voglia di rispondere a questo quesito.
Ossequi.
Questo consulto ha ricevuto 44 risposte e 24.3k visite dal 31/03/2021.
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