Dolore intermittente da circa 3 anni allo stomaco dopo un grave episodio cronico di vomito

Salve, nel 2018 causa ansia universitaria ho avuto dei periodi dove vomitavo quasi quotidianamente (sessione invernale e sessione estiva).
In particolare nella sessione estiva il problema è stato così grave che nell'ultima settimana della sessione mi bruciava lo stomaco.

A fine sessione sono andato dal medico (so che sarei dovuto andarci prima, ma ero fuorisede e non volevo togliere tempo allo studio) che mi ha prescritto delle cose contro il reflusso gastroesofageo e il bruciore e il reflusso mi sono passati (ma specie perché avevo finito la sessione d'esame).

Da allora comunque (quasi 3 anni) ho un dolorino intermittente (non ce l'ho sempre) allo stomaco (non so se sia quello l'organo, intendo all'apparato digerente).

Cosa potrei fare per farlo passare definitivamente?
Non c'ho mai dato molto peso perché non ce l'ho sempre ed è più un fastidio che un dolore.

Secondo voi questi episodi cronici e prolungati mi hanno danneggiato molto l'apparato digerente?

Sarebbe consigliabile una gastroscopia (o qualsiasi altro esame dell'apparato digerente) considerato anche che ho avuto un caso di tumore all'apparato digerente che ha portato alla morte di mio nonno quando era sui 50 anni?

Sono alto 1.80 e peso 78 kg
Grazie in anticipo e buona giornata
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Prof. Alberto Tittobello Gastroenterologo 6.2k 260
Non credo che questi episodi saltuari possano in qualche modo aver danneggiato lo stomaco. Certo, la gastroscopia permette di fare una diagnosi precisa e quindi scegliere la terapia più idonea.

Prof. alberto tittobello

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Utente
Utente
il dolorino intermittente che ho da cosa può essere causato allora? e come puo essere risolto? Io sono sicuro sia stato causato dal reflusso gastroesofageo della sessione estiva perchè nell'ultima settimana lo stomaco mi bruciava soprattutto anche in quel punto.
Comunque provo anche a chiedere al mio medico di famiglia.
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Prof. Alberto Tittobello Gastroenterologo 6.2k 260
Bisogna sempre seguire i consigli del proprio medico di famiglia.
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