Dieta colon irritabile+fegato
Salve sono un ragazzo di 24 anni.Soffro da parecchi anni di persistesti alterazioni diarroiche dell'alvo.Un anno fa dopo esami per escludere celiachia e malattie infiammatorie croniche dell'intestino mi è stato diagnosticata una sindrome del colon irritabile...Effettivamente diciamo che io lo sospettavo, infatti sono una persona un po' ansiosa e comunque facilmente suscettibile allo stress...Anche se non sempre mi è possibile trovare la causa psicologica del mio occasionale malessere...
I disturbi poi si sono sempre presentati in modo più persistente durante i mesi estivi...perchè??
Inoltre non riesco a trovare in internet una valida dieta da seguire, mi spiego : generalmente nei periodi in cui sto male consumo praticamente tutti i pasti in casa e siccome non so bene quali cibi potrei mangiare tranquillamente ho una dieta costituita da pochissimi alimenti: pane , pasta , sugo, carne di pollo, carne di vitello panata (non fritta ovviamente), insalata , pomodori, mais, cipolle, parmigiano...é da più di un mese (infatti siamo nel periodo estivo) che a causa del mio malessere il pranzo è regolarmente costituito da pasta (in bianco o col sugo) pane, lattuga e frutta;la cena: carne rossa o bianca , insalata , parmigiano e frutta.
Purtroppo mangiando sempre le stesse cose nel tempo ho perso appetito; mangio sempre meno perchè non riesco a "gratificarmi col cibo" e alla fine ho pure perso peso.
A volte per interrompere mangerei anche una semplice pizza margherita(prodotto fresco, non surgelato) ma spesso non ho il coraggio di farlo perchè non so che effetti possa avere in quel momento su di me.
In pratica avrei bisogno di una buona dieta, sana ma soprattutto varia..
Per tamponare il problema in passato ho usato DEBRIDAT (con me praticamente inutile) e DUSPATAL che ha sempre funzionato benissimo, tranne l'ultima volta...effetto diciamo "non sufficiente"...è possibile che nel giro di 3 cicli di terapia col DUSPATAL fatti nell'arco di un anno io sia diventato resistente a questo farmaco?
Potreste suggerirmi un altro farmaco altrettanto efficace (e che possibilmente non contenga tranquillanti)??
Il mio dermatologo mi ha prescritto un trattamento con Finasteride per Alopecia androgenetica...1 mg/die...Siccome quindi i farmaci che piu spesso mi trovo a prendere sono LOPEMID DUSPATAL (o altro miorilassante) e La FINASTERIDE vorrei sapere come comportarmi??
Se devo fare un ciclo di cura con DUSPATAL E LOPEMID (o anche solo il LOPEMID) dovrei interrompere momentaneamente la Finasteride??
Questa domanda nasce dal fatto che non voglio sovraffaticare il mio fegato...
La finasteride è un farmaco che dopo lunghi periodi di assunzione può dare problemi epatici??O il suo uso continuativo è ben tollerato dall'organismo ??
In più, come tutti i ragazzi, consumo alcolici...Mai superalcolici..quasi sempre solo birra (a gradazione bassa).In genere se esco la sera un paio di birre da 66 cl le bevo..ovviamente l'eventuale assunzione di medicinali avviene sempre lontano dall'assunzione di alcolici..
Vorrei però sapere cosa ci si può permettere come "quantità di birra" mentre si è in trattamento con la finasteride...o con la finasteride+duspatal+lopemid...o con la finasteride+lopemid...
I disturbi poi si sono sempre presentati in modo più persistente durante i mesi estivi...perchè??
Inoltre non riesco a trovare in internet una valida dieta da seguire, mi spiego : generalmente nei periodi in cui sto male consumo praticamente tutti i pasti in casa e siccome non so bene quali cibi potrei mangiare tranquillamente ho una dieta costituita da pochissimi alimenti: pane , pasta , sugo, carne di pollo, carne di vitello panata (non fritta ovviamente), insalata , pomodori, mais, cipolle, parmigiano...é da più di un mese (infatti siamo nel periodo estivo) che a causa del mio malessere il pranzo è regolarmente costituito da pasta (in bianco o col sugo) pane, lattuga e frutta;la cena: carne rossa o bianca , insalata , parmigiano e frutta.
Purtroppo mangiando sempre le stesse cose nel tempo ho perso appetito; mangio sempre meno perchè non riesco a "gratificarmi col cibo" e alla fine ho pure perso peso.
A volte per interrompere mangerei anche una semplice pizza margherita(prodotto fresco, non surgelato) ma spesso non ho il coraggio di farlo perchè non so che effetti possa avere in quel momento su di me.
In pratica avrei bisogno di una buona dieta, sana ma soprattutto varia..
Per tamponare il problema in passato ho usato DEBRIDAT (con me praticamente inutile) e DUSPATAL che ha sempre funzionato benissimo, tranne l'ultima volta...effetto diciamo "non sufficiente"...è possibile che nel giro di 3 cicli di terapia col DUSPATAL fatti nell'arco di un anno io sia diventato resistente a questo farmaco?
Potreste suggerirmi un altro farmaco altrettanto efficace (e che possibilmente non contenga tranquillanti)??
Il mio dermatologo mi ha prescritto un trattamento con Finasteride per Alopecia androgenetica...1 mg/die...Siccome quindi i farmaci che piu spesso mi trovo a prendere sono LOPEMID DUSPATAL (o altro miorilassante) e La FINASTERIDE vorrei sapere come comportarmi??
Se devo fare un ciclo di cura con DUSPATAL E LOPEMID (o anche solo il LOPEMID) dovrei interrompere momentaneamente la Finasteride??
Questa domanda nasce dal fatto che non voglio sovraffaticare il mio fegato...
La finasteride è un farmaco che dopo lunghi periodi di assunzione può dare problemi epatici??O il suo uso continuativo è ben tollerato dall'organismo ??
In più, come tutti i ragazzi, consumo alcolici...Mai superalcolici..quasi sempre solo birra (a gradazione bassa).In genere se esco la sera un paio di birre da 66 cl le bevo..ovviamente l'eventuale assunzione di medicinali avviene sempre lontano dall'assunzione di alcolici..
Vorrei però sapere cosa ci si può permettere come "quantità di birra" mentre si è in trattamento con la finasteride...o con la finasteride+duspatal+lopemid...o con la finasteride+lopemid...
[#1]
Caro Utente,
ritengo scorretta la sua dieta, come scorretto il modo di approcciarsi al problema.
Se desidera ulteriori chiarimenti, può contattarmi attraverso la mia e-mail.
Cordialmente,Dr giovanni Piazza
ritengo scorretta la sua dieta, come scorretto il modo di approcciarsi al problema.
Se desidera ulteriori chiarimenti, può contattarmi attraverso la mia e-mail.
Cordialmente,Dr giovanni Piazza
Dr. Giovanni Piazza
Chirurgo Oncologo
www.Gruppopalermomedica.blogspot.com
www.drgiovannipiazza.blogspot.com
[#2]
Gentile Utente,
occorre capire se all'origine dei suoi sintomi c'è un colon irritabile (cosa probabile) o altre motivazioni organiche come ad esempio una intolleranza alimentare o patologie croniche intestinali. Ciò è fondamentale poichè nel primo caso la dieta ha poca importanza e quindi i sintomi sono presenti indipendentemente dalla qualità del cibo introdotto. nel caso di una patologia organica invece è opportuno curare la causa più che gli effetti. Una visita presso un gastroenterologo e pochi esami diagnostici saranno in grado di dirimere il dubbio. Cordiali saluti
occorre capire se all'origine dei suoi sintomi c'è un colon irritabile (cosa probabile) o altre motivazioni organiche come ad esempio una intolleranza alimentare o patologie croniche intestinali. Ciò è fondamentale poichè nel primo caso la dieta ha poca importanza e quindi i sintomi sono presenti indipendentemente dalla qualità del cibo introdotto. nel caso di una patologia organica invece è opportuno curare la causa più che gli effetti. Una visita presso un gastroenterologo e pochi esami diagnostici saranno in grado di dirimere il dubbio. Cordiali saluti
Dott. Roberto Mangiarotti
[#3]
Perfezionato in medicine non convenzionali
Egregio, dovrebbe indicare quali esami ha eseguito “Un anno fa dopo esami per escludere celiachia e malattie infiammatorie croniche dell'intestino” infatti la diagnosi di colon irritabile, io lo chiamo colon irritato da sostanze che vanno cercate, quell’irritabile mi fa un poco sorridere, è stata fatta solamente per esclusione.
Infatti, la diagnosi di celiachia si basa su molti dati clinici e di laboratorio.
Nei dati di laboratorio gli anticorpi antiendomisio, transglutaminasi, gliadina, sono probanti ma se negativi, non escludono la diagnosi; l’espressione genica HLA classe I e II, se dimostra gli alleli DQ2-DQ8, è probante, ma in letteratura, vengono riportati anche la sola presenza del DQ--, e altri alleli, pertanto in ogni caso va sempre studiato confrontando i dati della letteratura. Per la probabile associazione con altre patologie di natura anche autoimmune, è sempre bene valutare l’HLA di classe I e II, completo. La gastroscopia con esame bioptico, è probante nel caso di positività, ma la sola colorazione ematossilina eosina, non può dimostrare la presenza dei linfociti intraepiteliali, che sono una dimostrazione certa, pertanto va eseguito il preparato congelato.
La diagnosi di celiachia è molto complessa e tutti i dati anamnestici, clinici, di laboratorio vanno analizzati, anche confrontandoli con la bibliografia internazionale.
Come vede, non è poi così semplice escludere la celiachia, ma i suoi sintomi indirizzano con una certezza verso questa patologia infiammatoria intestinale cronica.
Lei mangia solo e sempre farina di grano, senza mai variare con altri carboidrati, questo la porta verso una celiachia, se ha la predisposizione.
Come per ogni sintomo, va sempre ricercata l’origine ed individuato il motivo per cui si manifesta.
Saluti
Infatti, la diagnosi di celiachia si basa su molti dati clinici e di laboratorio.
Nei dati di laboratorio gli anticorpi antiendomisio, transglutaminasi, gliadina, sono probanti ma se negativi, non escludono la diagnosi; l’espressione genica HLA classe I e II, se dimostra gli alleli DQ2-DQ8, è probante, ma in letteratura, vengono riportati anche la sola presenza del DQ--, e altri alleli, pertanto in ogni caso va sempre studiato confrontando i dati della letteratura. Per la probabile associazione con altre patologie di natura anche autoimmune, è sempre bene valutare l’HLA di classe I e II, completo. La gastroscopia con esame bioptico, è probante nel caso di positività, ma la sola colorazione ematossilina eosina, non può dimostrare la presenza dei linfociti intraepiteliali, che sono una dimostrazione certa, pertanto va eseguito il preparato congelato.
La diagnosi di celiachia è molto complessa e tutti i dati anamnestici, clinici, di laboratorio vanno analizzati, anche confrontandoli con la bibliografia internazionale.
Come vede, non è poi così semplice escludere la celiachia, ma i suoi sintomi indirizzano con una certezza verso questa patologia infiammatoria intestinale cronica.
Lei mangia solo e sempre farina di grano, senza mai variare con altri carboidrati, questo la porta verso una celiachia, se ha la predisposizione.
Come per ogni sintomo, va sempre ricercata l’origine ed individuato il motivo per cui si manifesta.
Saluti
[#4]
Utente
Salve,
vorrei aggiungere Sottolineo che nei periodi in cui invece sto male i classici sintomi da colon irritabile sono tutti presenti: alvo diarrodico, urgenza ala defecazione, sensazione di incompleto svuotamento del retto, presenza talvolta di lievi quantità di muco nelle feci, dolore rettale, meteorismo (il quale spesso aumenta la peristalsi fino a innescare il processo evacuativo), riflesso gestrocolico postprandiale.
La diagnosi di colon irritabile non è comunque una diagnosi per esclusione? Oppure ci sono specifici esami per diagnosticarla con certezza?
Considerato che comunque sono sempre stato una persona...con "quei" tratti caratteriali...e che durante periodi anche relativamente lunghi(per due mesi prima dell'estate) sono stato in grado di mangiare qualsiasi cibo senza problemi anche elementi contenenti glutine, non è più probabile una sindrome da colon irritabile (o "irritato") piuttosto che una celiachia??
Potreste comunque darmi dei "consigli alimentari" su cio che posso mangiare tranquillamente e ciò che invece devo evitare quando sto male??
(e anche un piccolo consiglio su come combinare finasteride e farmaci per colon irritabile senza affaticare il fegato)
Ringrazio tutti per la cortese attenzione
Rimango fiducioso
vorrei aggiungere Sottolineo che nei periodi in cui invece sto male i classici sintomi da colon irritabile sono tutti presenti: alvo diarrodico, urgenza ala defecazione, sensazione di incompleto svuotamento del retto, presenza talvolta di lievi quantità di muco nelle feci, dolore rettale, meteorismo (il quale spesso aumenta la peristalsi fino a innescare il processo evacuativo), riflesso gestrocolico postprandiale.
La diagnosi di colon irritabile non è comunque una diagnosi per esclusione? Oppure ci sono specifici esami per diagnosticarla con certezza?
Considerato che comunque sono sempre stato una persona...con "quei" tratti caratteriali...e che durante periodi anche relativamente lunghi(per due mesi prima dell'estate) sono stato in grado di mangiare qualsiasi cibo senza problemi anche elementi contenenti glutine, non è più probabile una sindrome da colon irritabile (o "irritato") piuttosto che una celiachia??
Potreste comunque darmi dei "consigli alimentari" su cio che posso mangiare tranquillamente e ciò che invece devo evitare quando sto male??
(e anche un piccolo consiglio su come combinare finasteride e farmaci per colon irritabile senza affaticare il fegato)
Ringrazio tutti per la cortese attenzione
Rimango fiducioso
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 58.3k visite dal 01/09/2006.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Dieta
Tutto su dieta e benessere: educazione alimentare, buone e cattive abitudini, alimenti e integratori, diete per dimagrire, stare meglio e vivere più a lungo.