Cardias incontinente: si guarisce?

Salve,
in seguito ad una sintomatologia insorta improvvisamente circa due settimane fa, comprendente fra l'altro senso di oppressione epigastrica, dolori al torace ed altro (ho fatto un elenco completo dei sintomi alla pagina https://www.medicitalia.it/consulti/medicina-interna/81240-oppressione-epigastrica-stordimento-incapacita-di-starnutire.html) mi sono sottoposto ad un esame gastroendoscopico.
Il referto parla di cardias incontinente e di esofagite di grado B (erosione della lunghezza di 6 mm con fondo iperemico), mentre stomaco e duodeno non mostrano alcuna anomalia, ed il test per l'Helicobacter è negativo; la prescrizione prevede una terapia di un mese con Esopral cps 40 mg (una compressa al mattino) ed eventuale trattamento della pirosi con Refalgin, ma non parla di controlli successivi né accenna a indicazioni per quanto riguarda alimentazione o abitudini.
Le domande che vorrei porre sono le seguenti:
- l'incontinenza del cardias può recedere, oppure è impossibile recuperare una buona tenuta?
- al di là della completa guarigione (un'utopia, temo) esiste un parametro oggettivo per determinare se sia il caso di ricorrere a nuove indagini al termine della terapia prescritta?
- esiste una correlazione fra questi problemi e occasionali episodi di stipsi?
- le attività sportive che comportano compressione dell'addome possono essere tollerate?
Ringrazio fin d'ora chi vorrà leggere e chi potrà rispondermi.
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Dr. Mauro Di Camillo Gastroenterologo 3.6k 103
caro utente, cerchiamo di risponderle:
1) l'incontinenza del cardias non recede.
2) si può ottenere una completa guarigione nell'arco di 1 mese con la terapia che le hanno prescritto.
parametri oggettivi non ce ne sono ma sono i sintomi che semmai dovessero permanere a suggerire eventuali nuovi controlli.
3) no, con la stipsi non c'entrano nulla.
4) si, attività che aumentano la pressione endoaddominale potenzialmente aumentano il reflusso.
saluti

Dott M. Di Camillo
Specialista in Gastroenterologia ed endoscopia digestiva
dottorato di ricerca in fisiopatologia chirurgica e gastroenterologica

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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Gentile dottore,
innanzi tutto la ringrazio per la risposta chiara e completa. Spero di non abusare della pazienza sua e dei suoi colleghi ponendo due ulteriori quesiti:
1) per "incontinenza" si intende la forma più grave di ipotonia del cardias?
2) si tratta di una forma abbastanza seria da consigliare un intervento chirurgico se i sintomi dovessero permanere anche al termine della cura?
Ringrazio ancora lei e tutti i colleghi che, attraverso questo spazio, forniscono due "medicine" di fondamentale importanza per l'ammalato: attenzione e spiegazioni.
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Dr. Mauro Di Camillo Gastroenterologo 3.6k 103
Caro Utente, probabilmente ipotonia e incontinenza sono 2 cose diverse, tra l'altro è difficile dirlo con una gastroscopia, per essere sicuri della diagnosi dovrebbe fare una manometria esofagea.
Eventulamente si puo' eseguire un intervento chirurgico per stringere in cardias per via laparoscopica.
cordiali saluti
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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Gentile dottore,
grazie ancora per aver chiarito il mio dubbio; avevo pensato all'incontinenza come mancata chiusura per effetto di una perdita di tono muscolare.
La ringrazio ancora, la saluto cordialmente.