Melena. come procedere?
Gentili dottori,
Scrivo in seguito a un caso di feci picee di cui ho preso coscienza ieri pomeriggio.
Due giorni fa ho assunto dell'ibuprofene (a stomaco pieno) per poi, molto stupidamente, berci sopra un bicchiere di vino a distanza di qualche ora, e questo completamente dimentico del fatto che ne avessi fatto uso anche nei due giorni precedenti causa cefalea tensiva.
Al momento dell'assunzione ho sì avvertito del fastidio alla pancia, ma soffrendo da anni di costanti dolori addominali che riconduco sempre a una diagnosi di colon irritabile, non me ne sono preoccupato e ho pensato fosse il solito problema di digestione (quindi gonfiore, senso di pienezza, borborigmi, eruttazioni continue, dolori lancinanti anche solo se provo a stendermi, tant'è che molte sono le notti dormite in posizione da seduto).
Arriviamo a ieri: vado di corpo e noto una prima sezione delle feci color castano, una seconda sezione un misto fra castano e nero, e da allora tutto nero.
La scarica diarroica è arrivata solo in un secondo momento, per quanto molto contenuta e finita con l'espulsione di muco.
Questa mattina ho continuato a evacaure delle feci morbide e sempre scure, abbastanza formate e in quantità limitate alla luce di una stitichezza che mi porto dietro da qualche settimana, da imputare probabilmente all'IBS.
Chiamo il mio medico di base, spiego la situazione, elencando anche una certa debolezza, capogiri, talvolta nausea e molta ansia, con sensazione di oppressione al petto dopo aver pranzato (gli stessi sintomi che riscontro oggi, seppur in misura forse minore).
Chiedo se io debba recarmi al pronto soccorso, mi viene detto che potrei anche farlo ma data la mia età (24 anni), "sarà un'ulceretta che ha sanguinato" e dunque promette di chiamare un gastroenterologo in mattinata e fissarmi una gastroscopia.
Questa mattina mi arriva la telefonata con la gastroscopia fissata per 19.02.
2021.
Qualche minuto fa, dopo un piccolo pasto, un'altra scarica diarronica picea anch'essa molto limitata.
Sono fumatore, avrà sicuramente la sua incidenza.
Ieri sera chiamo la guardia medica per un consulto e capire se dovessi presentarmi in PS.
Non mi sanno dare una risposta esaustiva, dicendomi di farlo nel caso avvertissi dei sintomi di una certa urgenza.
Non ho ben capito cosa dovrei sentire, quindi chiedo a voi cos'è che mi dovrebbe far allarmare.
Come faccio, per intenderci, a capire se quest'ulcera (di cui non avevo idea, scioccamente) ha smesso di sanguinare?
Ritenete lecito aspettare nove giorni prima di una gastroscopia?
In ultimo rivolgo a voi la stessa domanda: dovrei rivolgermi in pronto soccorso oppure mi fido delle disposizioni del medico di base?
Un saluto,
Daniel.
Scrivo in seguito a un caso di feci picee di cui ho preso coscienza ieri pomeriggio.
Due giorni fa ho assunto dell'ibuprofene (a stomaco pieno) per poi, molto stupidamente, berci sopra un bicchiere di vino a distanza di qualche ora, e questo completamente dimentico del fatto che ne avessi fatto uso anche nei due giorni precedenti causa cefalea tensiva.
Al momento dell'assunzione ho sì avvertito del fastidio alla pancia, ma soffrendo da anni di costanti dolori addominali che riconduco sempre a una diagnosi di colon irritabile, non me ne sono preoccupato e ho pensato fosse il solito problema di digestione (quindi gonfiore, senso di pienezza, borborigmi, eruttazioni continue, dolori lancinanti anche solo se provo a stendermi, tant'è che molte sono le notti dormite in posizione da seduto).
Arriviamo a ieri: vado di corpo e noto una prima sezione delle feci color castano, una seconda sezione un misto fra castano e nero, e da allora tutto nero.
La scarica diarroica è arrivata solo in un secondo momento, per quanto molto contenuta e finita con l'espulsione di muco.
Questa mattina ho continuato a evacaure delle feci morbide e sempre scure, abbastanza formate e in quantità limitate alla luce di una stitichezza che mi porto dietro da qualche settimana, da imputare probabilmente all'IBS.
Chiamo il mio medico di base, spiego la situazione, elencando anche una certa debolezza, capogiri, talvolta nausea e molta ansia, con sensazione di oppressione al petto dopo aver pranzato (gli stessi sintomi che riscontro oggi, seppur in misura forse minore).
Chiedo se io debba recarmi al pronto soccorso, mi viene detto che potrei anche farlo ma data la mia età (24 anni), "sarà un'ulceretta che ha sanguinato" e dunque promette di chiamare un gastroenterologo in mattinata e fissarmi una gastroscopia.
Questa mattina mi arriva la telefonata con la gastroscopia fissata per 19.02.
2021.
Qualche minuto fa, dopo un piccolo pasto, un'altra scarica diarronica picea anch'essa molto limitata.
Sono fumatore, avrà sicuramente la sua incidenza.
Ieri sera chiamo la guardia medica per un consulto e capire se dovessi presentarmi in PS.
Non mi sanno dare una risposta esaustiva, dicendomi di farlo nel caso avvertissi dei sintomi di una certa urgenza.
Non ho ben capito cosa dovrei sentire, quindi chiedo a voi cos'è che mi dovrebbe far allarmare.
Come faccio, per intenderci, a capire se quest'ulcera (di cui non avevo idea, scioccamente) ha smesso di sanguinare?
Ritenete lecito aspettare nove giorni prima di una gastroscopia?
In ultimo rivolgo a voi la stessa domanda: dovrei rivolgermi in pronto soccorso oppure mi fido delle disposizioni del medico di base?
Un saluto,
Daniel.
[#1]
In caso di melena (feci nere e particolarmente maleodoranti) occorre sempre farsi controllare subito.
Se il suo medico ha parlato di "ulceretta", dovrebbe aver prescritto terapia mirata.
Cordiali saluti.
Se il suo medico ha parlato di "ulceretta", dovrebbe aver prescritto terapia mirata.
Cordiali saluti.
MARCO BACOSI MD PhD
Spec. in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Dott. di Ricerca in Fisiopatologia Chirurgica e Gastroenterologia
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 5.2k visite dal 10/02/2021.
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