Problemi alle vie biliari

Salve,
Vi scrivo in merito a un problema che attanaglia mio padre da luglio 2020.

Vi avevo già chiesto in precedenza un consulto sempre sulla problematica di mio padre, in quanto pensavamo avesse un problema gastrico dati i forti dolori addominali che presentava ma la tac risultava negativa e anche i valori dell'emocromo erano a posto.
Invece verso novembre, mio padre dopo la minzione ha notato che le urine presentavano un colore ambrato, anche le feci presentavano un colore giallastro e aveva anche febbre a 38.
Si procede con un'altra tac e risultava ci fosse un calcolo nel coledoco e del fango biliare: gli prescrivono deursil per 2 settimane e il dolore sembrava sparito e le feci e le urine hanno assunto un colore normale.
Da inizio gennaio ha iniziato nuovamente a riaccusare lo stesso dolore all'addome, molto meno intenso rispetto alle scorse volte, e urine e feci nuovamente gialle.

Ha fatto 3 eco addome nel giro di questo mese: nella prima il coledoco risultava dilatato (circa 15 mm) e la colecisti presentava microcalcoli, nella seconda il coledoco ripresentava un calibro regolare ma la colecisti presentava sempre un po' di fango biliare e sabbia biliare, nella terza é risultato avesse vie biliari intraepariche ed extraepatiche dilatate.

Il medico di base ci ha detto che se si fosse trattato di una patologia maligna avrebbe avuto carattere ingravescente mentre nel caso mio padre c'è un'alternanza di fasi di miglioramento e fasi di ricaduta.
Non sappiamo cosa pensare, attendiamo un vostro consulto.
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Prof. Alberto Tittobello Gastroenterologo 6.2k 260
Penso che il ragionamento del medico di famiglia sia corretto. Ma credo che l' intervento chirurgico per rimuovere i calcoli non sia rimandabile.

Prof. alberto tittobello

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Utente
Utente
Buona sera dottore,
mio padre alla fine é stato ricoverato il 7/02 sempre per il solito dolore che però, a differenza di altri episodi precedenti, era persistente.
Abbiamo scoperto che aveva una pancreatite dovuta ad un calcolo che si era localizzato a livello della papilla di Vater. Il calcolo poi é riuscito a passare spontaneamente senza nessun intervento. É stato dimesso circa una settimana fa. I medici pensano che il fatto che abbia avuto dolori periodici ricorrenti da luglio scorso fosse dovuto a calcoli/fango biliare che bloccavano temporaneamente il flusso degli enzimi pancreatici e anche della bile. Nonostante sia stato dimesso e non stia presentando dolori, le feci rimangono molto chiare, di un colore giallastro. Come mai secondo lei?
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Prof. Alberto Tittobello Gastroenterologo 6.2k 260
Quindi non è stato operato ? quale è la diagnosi di dimissione ?
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Utente
Utente
No, non é stato operato perché il calcolo é riuscito a passare spontaneamente all'interno del duodeno senza ricorrere all'intervento.
Il medico ha detto che il quadro nei 10 giorni di ricovero é migliorato tantissimo, i valori degli enzimi pancreatici si erano quasi del tutto normalizzati, le urine avevano riacquistato un colore paglierino-limpido. Al momento della dimissione aveva ancora un accenno di epatite dovuta all'iniziale presenza del calcolo a livello della papilla. Comunque gli hanno prescritto come terapia deursil 450 ed enzimi pancreatici.
Secondo lei sarebbe il caso di rimuovere la colecisti dato che la sua pancreatite é stata causata da calcoli biliari?
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Prof. Alberto Tittobello Gastroenterologo 6.2k 260
Se suo padre era ricoverato in un reparto di chirurgia e non ritennero opportuno operarlo, significa che era così. Ora bisogna sperare che la terapia sciolga la sabbia biliare in modo da non avere più pancreatiti. Gli enzimi pancratici, ormai, sono superflui. Non so quanto pesa suo padre, ma forse è utile aumentare la dose del farmaco.
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Utente
Utente
Mio padre pesa 99/100kg, dice che il dosaggio dovrebbe essere più alto?
Comunque le feci continuano ad essere ancora gialle dopo 9 giorni dalle dimissioni. Secondo lei é normale che siano ancora gialle o no?
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Prof. Alberto Tittobello Gastroenterologo 6.2k 260
Sì, deve aumentare la dose. Per qualche mese, due al giorno di quelle capsule. Poi si ridurrà. Ne parli con il suo medico