Pancreatite acuta e frequenza cardiaca bassa

Gentilissimi medici, vi scrivo per la mia mamma, 75 anni, in atto ricoverata da una settimana per pancreatite acuta dovuta a calcolosi biliare.
No ittero.
Dopo prima fase concitata con dolore violento alto addome, vomito e malessere generale, in pronto soccorso mettono sondino nasogastrico, catetere e somministrazione mix di antibiotici, antidolorifici e mi pare cortisone.
La situazione migliora già l'indomani, sia nelle condizioni generali che nel riscontro delle analisi del sangue.
Ieri hanno tolto sondino gastrico (non ha ancora introdotto cibo) e catetere due giorni fa.
Tuttavia, durante la giornata, la mia mamma accusa dei cali violenti delle proprie forze, un affaticamento molto consistente pure per andare in bagno, con anche abbassamento della frequenza cardiaca.
La situazione sembra poi un po' risolversi quando le mettono una flebo (2 volte al giorno) con potassio e varie altre sostanze (perdonate la superficialità di questa informazione, ma non ho capito bene cosa, perchè sono notizie riportate da mia madre e non direttamente dal medico con cui, purtroppo, per la situazione attuale, non posso parlare spesso).
Durante uno di questi episodi di fatica e abbassamento della frequenza cardiaca hanno fatto elettrocardiogramma, ma, a quanto pare, niente di importante.
Premetto che la mia mamma soffre di pressione alta (per questo prende Lasix che in atto hanno sospeso e dedralen che prende tutt'ora), qualche episodio di dolore anginoso da sforzo, ed ha avuto anche qualche problema renale ma migliorato ultimamente con dieta aproteica.
Mi chiedo e vi chiedo: come mai questi episodi di frequenza bassa (media 40) visto che non ne ha mai sofferto prima?
Che significato possono assumere in relazione alla pancreatite acuta?
Può essere qualche farmaco a provocare ciò?
Sono molto preoccupata.
Sono stata indecisa se questo consulto sia di pertinenza gastroenterologica o cardiaca.
Grazie della vostra risposta.
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Prof. Alberto Tittobello Gastroenterologo 6.2k 260
E' di pertinenza di entrambi. E' possibile che si tratti di una prevalenza dell ' azione da parte del nervo vago, che ridurrebbe la frequenza cardiaca. Ma questo non è importante : è importante che la mamma guarisca dalla pancreatite acuta, come pare stia già facendo. I nostri migliori auguri.

Prof. alberto tittobello

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Utente
Utente
Dottore Tittobello grazie per la sua gentilissima risposta. Approfitto ancora della sua disponibilità per aggiornarla sulla situazione: stamani il medico di turno del reparto(gastroenterologo) ha riferito a mia madre che non possono ancora introdurre cibo perchè i parametri, sebbene migliorati, non permettono ancora l'alimentazione orale e che questo, probabilmente, è stato dovuto al fatto che il sondino nasogastrico è stato tolto precocemente dal collega di turno sabato scorso. Ma è possibile tutto questo? Mia madre non introduce cibo già da 8 giorni, e non mi sembra che sia alimentata in modo parenterale, ha solamente le flebo. È corretta tale procedura? Perdoni la mia ansia, e grazie ancora per la sua gentilezza e disponibilità, in questo momento per me preziosissimi. Saluti
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Prof. Alberto Tittobello Gastroenterologo 6.2k 260
Penso che sia corretta. E' bene non mandare cibo nello stomaco fino a che non si abbia una guarigione completa. Le fleboclisi conterranno almeno del glucosio. Le calorie sono sufficienti.
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Utente
Utente
Dottore grazie. L'aggiorno sulla situazione: oggi gli esami sono migliorati ed hanno consentito alla mamma di mangiare 2 fette biscottate. Stasera un po' di pastina e non si riscontrano, finora, problemi particolari, si è pure normalizzata la frequenza cardiaca. Nella speranza che il tutto proceda ancora in modo positivo, le chiedo: eventuale intervento di rimozione calcoli alla colecisti(responsabili della pancreatite)deve essere fatto in tempi brevissimi oppure ci può essere un margine più ampio in modo tale che la mia mamma si riprenda maggiormente? Grazie sempre per la sua gentilezza. Saluti affettuosi
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Prof. Alberto Tittobello Gastroenterologo 6.2k 260
Sì, dal momento che sta guarendo, è meglio rimandare l ' intervento a quando si sarà rimessa completamente.
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Utente
Utente
Grazie ancora. Mi farebbe piacere farle sapere del prosieguo. Saluti
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Utente
Utente
Gentile dottore, l'aggiorno sulla situazione avendo anche delle domande da farle: mia mamma dopo l'episodio acuto di pancreatite, 10 giorni fa ha tolto calcoli al coledoco tramite ERCP e ieri mattina ha subito intervento di colecistectomia per via laparoscopica. Il chirurgo ha detto che è andato tutto bene. Il post operatorio è stato caratterizzato da dolore addominale ma controllato da analgesico per via endovena. Stasera hanno provato a farla mangiare (della pastina e mousse di frutta), ma sono ricomparsi i dolori addominali sebbene meno intensi rispetto a quelli precedenti. Le chiedo: é normale tutto questo dopo avere introdotto cibo? Può essere colica d'aria? Inoltre, è opportuno, una volta dimessa, consultare un gastroenterologo per essere seguita nel decorso successivo all'intervento e monitorare così il pancreas? La ringrazio per la sua gentilezza!
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Utente
Utente
Dottore, i dolori sono stati accompagnati, durante la notte, da forti scariche di diarrea. Cosa sarà potuto succedere? Sono preoccupata, attendo con ansia la sua risposta. Saluti
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Prof. Alberto Tittobello Gastroenterologo 6.2k 260
Se, dopo le scariche, i dolori sono regrediti, non credo sia una cosa importante.
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