Colangite ricorrente
Gentili dottori,
Vi scrivo per sottoporvi il caso di mio padre (69 anni).
Nel novembre 2018 è stato sottoposto ad ERCP a causa di calcoli e fango biliare nel coledoco e nelle vie biliari.
Successivamente all'intervento ha manifestato febbre che ha raggiunto i 40 gradi con brividi scuotenti, che hanno portato ad un ricovero ospedaliero con una diagnosi di sepsi delle vie biliari.
Dopo 14 giorni di cura antibiotica con tygacil e merrem sono trascorsi solo 5 giorni prima della ricomparsa degli stessi sintomi, ai quali sono seguite le medesime cure.
Nei mesi seguenti la febbre intermittente ha continuato a manifestarsi, fino a maggio 2019 quando è stato sottoposto a drenaggio biliare, ERCP e posizionamento di uno stent.
Ad agosto ha avuto un altro episodio di colangite e a settembre lo stent è stato rimosso.
Nei mesi seguenti la febbre non si è manifestata fino a febbraio 2020 quando è stato sottoposto a cura antibiotica per 14 giorni con tazocin 4 mg, 3 volte al giorno.
Dopo la cura per 10 mesi non ha avuto più alcun tipo di problema, fino al 5 dicembre, quando la colangite si è ripresentata con sintomi violenti come brividi scuotenti, nausea, febbre molto alta.
Ha cominciato nuovamente la cura antibiotica per 14 giorni a cui però è seguita, dopo 5 giorni, un'altra colangite che ci ha costretto a riprendere la terapia.
La risonanza non ha evidenziato calcoli né dilatazioni delle vie biliari.
Ora siccome non ci sono ostruzioni che possono causare episodi di colangite, da cosa dipendono?
È possibile che durante la prima ERCP sia stato danneggiato lo sfintere di Oddi che ora permette la risalita dei batteri alle vie biliari?
E soprattutto, per adesso mio padre reagisce bene agli antibiotici, ma quanto tempo ci vorrà perché gli stessi non facciano più effetto?
Grazie mille
Vi scrivo per sottoporvi il caso di mio padre (69 anni).
Nel novembre 2018 è stato sottoposto ad ERCP a causa di calcoli e fango biliare nel coledoco e nelle vie biliari.
Successivamente all'intervento ha manifestato febbre che ha raggiunto i 40 gradi con brividi scuotenti, che hanno portato ad un ricovero ospedaliero con una diagnosi di sepsi delle vie biliari.
Dopo 14 giorni di cura antibiotica con tygacil e merrem sono trascorsi solo 5 giorni prima della ricomparsa degli stessi sintomi, ai quali sono seguite le medesime cure.
Nei mesi seguenti la febbre intermittente ha continuato a manifestarsi, fino a maggio 2019 quando è stato sottoposto a drenaggio biliare, ERCP e posizionamento di uno stent.
Ad agosto ha avuto un altro episodio di colangite e a settembre lo stent è stato rimosso.
Nei mesi seguenti la febbre non si è manifestata fino a febbraio 2020 quando è stato sottoposto a cura antibiotica per 14 giorni con tazocin 4 mg, 3 volte al giorno.
Dopo la cura per 10 mesi non ha avuto più alcun tipo di problema, fino al 5 dicembre, quando la colangite si è ripresentata con sintomi violenti come brividi scuotenti, nausea, febbre molto alta.
Ha cominciato nuovamente la cura antibiotica per 14 giorni a cui però è seguita, dopo 5 giorni, un'altra colangite che ci ha costretto a riprendere la terapia.
La risonanza non ha evidenziato calcoli né dilatazioni delle vie biliari.
Ora siccome non ci sono ostruzioni che possono causare episodi di colangite, da cosa dipendono?
È possibile che durante la prima ERCP sia stato danneggiato lo sfintere di Oddi che ora permette la risalita dei batteri alle vie biliari?
E soprattutto, per adesso mio padre reagisce bene agli antibiotici, ma quanto tempo ci vorrà perché gli stessi non facciano più effetto?
Grazie mille
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Se continuano le colangite credo sua utile eseguite una ercp per rivalutare la via biliare e la papilla.
Cordialmente
Cordialmente
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 5.2k visite dal 30/12/2020.
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