Il reflusso non mi da pace, sto impazzendo

Buonasera e buone feste, sono un ragazzo normopeso di 28 anni, soffro di reflusso gastrico da anni ormai, ho fatto una gastroscopia nel 2019, esito esofagite di grado più basso (A mi pare) Curata con 2 mesi di Esomeprazolo dose piena, il problema é che, appena gli inibitori vengono smessi, tutto torna esattamente come prima, gli antiacidi come esoxx sono acqua, ho provato ad assumere Famotidina di mia iniziativa per non recare danni eccessivi al mio fisico (So che gli ipp presentano una miriade di effetti collaterali, tra i quali anche possibili danni renali se presi a lungo) Ogni Gastroenterologo mi schiaffa sotto Ipp come se potessi prenderli a vita, Quindi io ho preferito un più sicuro antagonista H2, che mi reca comunque notevole sollievo anche con una sola capsula da 40 presa la sera coprendomi per almeno 12 ore, ma appena smetto tutto ritorna, come dovrei fare?
Il sintomo è la pirosi, molto piu accentuata di notte, non credo che io possa prendere tutta la vita il farmaco, il fegato e il fisico ne risentiranno prima o poi o sbaglio?
Devo stare sotto Famotidina tutta la vita?
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Prof. Alberto Tittobello Gastroenterologo 6.2k 260
Capisco il suo disagio, ma lei ha delle informazioni non corrette. Gli IPP non hanno " una miriade di effetti collaterali ", tanto meno per i reni. L' effetto dei farmaci che lei cita è simile, quello di inibire la produzione di acido da parte delle cellule gastriche, anche se con un meccanismo d' azione differente. E' vero che lo stomaco, a lungo andare, subisce delle modificazioni ( non pericolose ), ma il fegato e il fisico ( ?) no. Può alternare questi farmaci con i comuni antiacidi, da banco. E' più pericolosa un' esofagite mal curata o trascurata.

Prof. alberto tittobello

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Utente
Utente
Grazie per la risposta, ma mi sento di dissentire, c'è una vasta letteratura scientifica su Pubmed, che cita numerosi danni causati da IPP. Nefriti interstiziali e danni renali a lungo termine, osteoporosi, aumentato rischio di demenza in età avanzata, aumentato rischio di polmonite acquisita, aumentato rischio di infezione intestinale da clostridium, aumentata incidenza di polipi gastrici e tumori, aumentato rischio cardiovascolare, evidenti carenze vitaminiche a lungo andare, tutto ciò non sembra essere correlato agli anti H2 in quanto agiscono in maniera differente e l'inibizione acida non è totale come gli IPP. Questo come lo spiega? C'è questa tendenza a prescriverli come acqua quando ci sono i più sicuri e ben tollerati AntiH2 in commercio, mi corregga se sbaglio dottore.
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Utente
Utente
Inoltre quanto sarebbe il periodo idoneo di pausa tra un ciclo e l'altro? Traendo beneficio dagli anti h2, trova corretto continuare con quelli quindi piuttosto che gli IPP? Considerando che se prendessi una pastiglia al mattino e una alla sera sarei apposto dai bruciori, grazie
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