Ho un disturbo gastrico da circa 2 anni può aver causato danni irreparabili?
Spett. li Dottori,
Sono un uomo di 36 anni di 85 kg e da poco più di due anni soffro di dolori nella parte superiore dello stomaco.
Entro rapidamente nel dettaglio, ho iniziato a soffrire di questo problema circa due anni fa con episodi sporadici di questo dolore gastrico e in un paio di occasioni mi sono recato al pronto soccorso dove mi hanno fatto delle ecografie all’addome senza alcun riscontro, inoltre a seguito di terapia con omeprazolo o pantoprazolo il dolore scompariva per poi tornare sistematicamente a distanza di tempo.
È andata avanti così fino a circa 9 mesi fa quando il dolore è diventato più frequente ed intenso condizionando la mia qualità di vita, inoltre da quel momento a questo dolore gastrico si è associato un dolore al torace sx.
Da quel momento, allarmato da questi sintomi, mi sono recato 2-3 volte al P.
S dove in seguito ad ecg e analisi del sangue non hanno riscontrato problemi a livello cardiaco.
Da quel momento il dolore gastrico e il dolore al torace sx non sono più scomparsi ma sono stati costanti con fasi più acute e fasi meno acute.
Circa un mese fa ho effettuato una Esofagogastroduodenoscopia con biopsia in sede multipla, dalla gastroscopia sono emersi: bulbo lievemente edematoso con microerosioni in riepitelizzazione, rare microerosioni in riepitelizzazione passaggio antro/corpo, impronta diaframmatica a cm42 dall’ AD congiunzione squamo-collonare finemente irregolare con presenza di lieve risalita di 3mm di una plica su cui si esegue biopsia.
Conclusioni gastro: esiti recenti di gastroduodenopatia microerosiva.
Oggi mi è arrivato a casa il referto delle biopsie, questi sono i risultati,
Descrizione macroscopica: sei frustuli tissutali, del diametro compreso tra 0, 2cm ed inferiore a 0, 1cm pervenuti orientati (come tali, una inclusione).
Descrizione microscopica: pangastrite cronica + follicolare, focalmente attiva + erosiva con iperplasia rigenerativa dell’epitelio.
Ricerca morfologica helicobacter pyroli positiva, mucosa cardias-linea z: esofagite cronica acantosica.
Il mio medico letto i referti mi ha prescritto cura con gastroprotettore e antibiotico.
La cosa che non mi è chiara e che chiedo a voi è:
Quanto è grave la situazione?
Inoltre questa esofagite cronica che si evidenzia dai risultati ha compromesso la mucosa dell’esofago con la comparsa di esofago di Barrett?
Grazie a chi risponderà
Sono un uomo di 36 anni di 85 kg e da poco più di due anni soffro di dolori nella parte superiore dello stomaco.
Entro rapidamente nel dettaglio, ho iniziato a soffrire di questo problema circa due anni fa con episodi sporadici di questo dolore gastrico e in un paio di occasioni mi sono recato al pronto soccorso dove mi hanno fatto delle ecografie all’addome senza alcun riscontro, inoltre a seguito di terapia con omeprazolo o pantoprazolo il dolore scompariva per poi tornare sistematicamente a distanza di tempo.
È andata avanti così fino a circa 9 mesi fa quando il dolore è diventato più frequente ed intenso condizionando la mia qualità di vita, inoltre da quel momento a questo dolore gastrico si è associato un dolore al torace sx.
Da quel momento, allarmato da questi sintomi, mi sono recato 2-3 volte al P.
S dove in seguito ad ecg e analisi del sangue non hanno riscontrato problemi a livello cardiaco.
Da quel momento il dolore gastrico e il dolore al torace sx non sono più scomparsi ma sono stati costanti con fasi più acute e fasi meno acute.
Circa un mese fa ho effettuato una Esofagogastroduodenoscopia con biopsia in sede multipla, dalla gastroscopia sono emersi: bulbo lievemente edematoso con microerosioni in riepitelizzazione, rare microerosioni in riepitelizzazione passaggio antro/corpo, impronta diaframmatica a cm42 dall’ AD congiunzione squamo-collonare finemente irregolare con presenza di lieve risalita di 3mm di una plica su cui si esegue biopsia.
Conclusioni gastro: esiti recenti di gastroduodenopatia microerosiva.
Oggi mi è arrivato a casa il referto delle biopsie, questi sono i risultati,
Descrizione macroscopica: sei frustuli tissutali, del diametro compreso tra 0, 2cm ed inferiore a 0, 1cm pervenuti orientati (come tali, una inclusione).
Descrizione microscopica: pangastrite cronica + follicolare, focalmente attiva + erosiva con iperplasia rigenerativa dell’epitelio.
Ricerca morfologica helicobacter pyroli positiva, mucosa cardias-linea z: esofagite cronica acantosica.
Il mio medico letto i referti mi ha prescritto cura con gastroprotettore e antibiotico.
La cosa che non mi è chiara e che chiedo a voi è:
Quanto è grave la situazione?
Inoltre questa esofagite cronica che si evidenzia dai risultati ha compromesso la mucosa dell’esofago con la comparsa di esofago di Barrett?
Grazie a chi risponderà
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La condizione gastritica sarà verosimilmente migliorata dalla terapia eradicante dell'infezione da Helicobacter (antibiotici + IPP) da praticare per il tempo necessario (7-10-14 giorni a seconda dello schema adottato) e dal successivo prolungamento con omeprazolo (i simili) per un mese.
La riduzione dell'acidità gastrica dovrebbe comportare benefici anche alla mucosa esofagea: l'acantosi non è diplasia (quindi non è Barrett), ma uno stadio diverso.
Visto che c'è compromissione esofagea consiglio di adottare posizione di riposo notturno antireflusso, sollevando la testata del letto di 15-20 cm (non con cuscini).
A tutto ciò bisogna aggiungere (non ci dà notizia nella sua descrizione) che se è fumatore dovrà tassativamente smettere.
La riduzione dell'acidità gastrica dovrebbe comportare benefici anche alla mucosa esofagea: l'acantosi non è diplasia (quindi non è Barrett), ma uno stadio diverso.
Visto che c'è compromissione esofagea consiglio di adottare posizione di riposo notturno antireflusso, sollevando la testata del letto di 15-20 cm (non con cuscini).
A tutto ciò bisogna aggiungere (non ci dà notizia nella sua descrizione) che se è fumatore dovrà tassativamente smettere.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
[#2]
Utente
Dottore innanzitutto grazie della sua risposta, non sono un fumatore,come cura mi è stata prescritta il pylera 140+125+125 mg 4 volte al dì per 10 giorni e esomeprazolo 2 volte al dì per 10 giorni poi 1 volta al dì per 30 giorni.
Lei ritiene che sia una terapia corretta?
Inoltre lei mi ha detto che l’acantosi è uno stadio diverso, ma è altrettanto pericoloso ?
Inoltre quali sono le possibili conseguenze?
Un ultima domanda leggo sul referto la parola cronica più volte, questo vuol dire che ormai la situazione è compromessa o è possibile una guarigione totale ?
Grazie
Lei ritiene che sia una terapia corretta?
Inoltre lei mi ha detto che l’acantosi è uno stadio diverso, ma è altrettanto pericoloso ?
Inoltre quali sono le possibili conseguenze?
Un ultima domanda leggo sul referto la parola cronica più volte, questo vuol dire che ormai la situazione è compromessa o è possibile una guarigione totale ?
Grazie
[#3]
La cura prescrittale è corretta. In genere si preferisce associare al pylera l'omeprazolo anziché l'esomeprazolo, ma non penso che questo faccia differenze.
È di fondamentale importanza che la esegua esattamente in questo modo senza saltare alcun dosaggio e per tutto il tempo (10 giorni).
L'acantosi è una condizione che non avrà necessariamente una evoluzione peggiorativa - neanche la displasia di primo grado di un Barrett ce l'ha; ma è un segnale consistente che bisogna applicare una strategia terapeutica. Il medico che la segue lo sta facendo correttamente.
"Cronico" è una condizione che in clinica significa "di lunga durata" e in istologia caratterizza un aspetto particolare dell'infiammazione. La guarigione di una condizione cronica è possibile, ma comporta il raggiungimento di un nuovo equilibrio, non il ripristino della condizione nello stato precedente come se non fosse accaduto nulla. L'obiettivo della cura è, in ogni caso, il raggiungimento dl benessere.
È di fondamentale importanza che la esegua esattamente in questo modo senza saltare alcun dosaggio e per tutto il tempo (10 giorni).
L'acantosi è una condizione che non avrà necessariamente una evoluzione peggiorativa - neanche la displasia di primo grado di un Barrett ce l'ha; ma è un segnale consistente che bisogna applicare una strategia terapeutica. Il medico che la segue lo sta facendo correttamente.
"Cronico" è una condizione che in clinica significa "di lunga durata" e in istologia caratterizza un aspetto particolare dell'infiammazione. La guarigione di una condizione cronica è possibile, ma comporta il raggiungimento di un nuovo equilibrio, non il ripristino della condizione nello stato precedente come se non fosse accaduto nulla. L'obiettivo della cura è, in ogni caso, il raggiungimento dl benessere.
[#4]
Utente
Grazie dottore della sua risposta, se ho capito bene la cura che mi ha dato il mio medico va bene anche per la condizione di acantosi o c’è un altra terapia mirata da effettuare ? Inoltre sempre se ho capito bene questa condizione di acantosi ormai è lì ed è qualcosa che mi accompagnerà sempre giusto ?
Per nuovo equilibrio cosa intende?
Cambiamenti nello stile di vita,alimentazione?
Infine, dopo la terapia avrò una predisposizione a ricadute ?
Grazie
Per nuovo equilibrio cosa intende?
Cambiamenti nello stile di vita,alimentazione?
Infine, dopo la terapia avrò una predisposizione a ricadute ?
Grazie
[#5]
L'acantosi è reversibile.
Nuovo equilibrio significa che l'infiammazione cronica si organizza in maniera lieve e non attiva.
Cambiamenti? Inizi con la posizione; poi, certamente l'alimentazione più sana induce miglioramenti. Ma questo non è un parere medico, è buon senso.
La predisposizione a ricadute? In medicina possiamo fare previsioni soltanto su base statistica, quindi su popolazioni e non sul singolo paziente: chi si azzarda a farlo mente. Certo che evitare di esporsi a rischi aiuta.
Nuovo equilibrio significa che l'infiammazione cronica si organizza in maniera lieve e non attiva.
Cambiamenti? Inizi con la posizione; poi, certamente l'alimentazione più sana induce miglioramenti. Ma questo non è un parere medico, è buon senso.
La predisposizione a ricadute? In medicina possiamo fare previsioni soltanto su base statistica, quindi su popolazioni e non sul singolo paziente: chi si azzarda a farlo mente. Certo che evitare di esporsi a rischi aiuta.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 1.9k visite dal 11/12/2020.
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