Morbo celiaco?
Gentili dottori,
da poco più di un anno ho alcuni fastidiosi problemi intestinali: meteorismo, un po' di stitichezza difficoltà digestive (4 anni fa mi hanno diagnosticato una gastrite cronica) che sono peggiorati negli ultimi mesi: dolori addominali frequenti cattiva digestione e stanchezza, tutti questi sintomi sono stati curati con probiotici, ferminti lattici, prodotti naturali per la digestione senza avere un reale beneficio a lungo termine.
Intorno a marzo ho cominciato ad avere alcune perdite di sangue durante l'evacuazione e il mio medico di base prima mi ha prescritto un farmaco (di cui non ricordo il nome) poi, data l'inefficacia mi ha prescritto un'anoscopia con esito negativo e poi una colonscopia.
Dalla colonscopia è risultato che ho una forma emorrodiaria modesta e un dolicocolon molto convoluto, il tessuto interno del colon risultava di aspetto perfettamente normale senza infiammazioni, ulcere o polipi.
Ero molto contento che non si trattasse di un tumore tuttavia a distanza di qualche giorno dalla colonscopia hanno ripreso i vari fastidi: continui gorgoglii all'intestino e nello stomaco, cattiva digestione fino alla diarrea quotidiana (una sola scarica al giorno solitmanente la mattina).
A questo punto su indicazione del medico di base sono andato dal gastroenterologo ha deciso di farmi fare esame del sangue, delle feci e delle urine e nel frattempo dovevo assumer due pastiglie al giorno di Debridat.
Gli esami delle urine sono risultati perfetti, quelli del sangue sono buoni se non:
- per una glicemia a digiuno leggermente sopra la soglia (soglia cento, valore trovato 102)
- Ab ANTI-GLIADINA (IgA) pari a 7, 7 kU/L "valore dubbio" (con Ab ANTI-GLIADINA (IgG) pari a 0, 4 "assenti" e Ab ANTI-ENDOMISIO (IgA) "assenti").
Gli esami delle feci hanno rilevato invece un livello di calprotectina pari ad 89, 4 (superiore al valore soglia 50).
Il gastroenterologo mi ha detto che non ritiene che io possa essere celiaco e non ha minimamente accennato alla possibilità di una sensibilità non celiaca al glutine, mi ha anche detto che non devo eliminare il glutine per un perodo ridotto di tempo.
Mi ha quindi prescritto l'esame per l'intolleranza al lattosio ed una ecografia delle anse intestinali.
Vorrei quindi sapere da voi: in presenza di un'idicatore di infiammazione dell'intestino e di un valore dubbio sulla celiachia non avrei dovuto fare altri accertamenti?
Ritenete anche voi che il livello di calprotectina non sia patologico?
Come posso risolvere i miei problemi se neanche l'esame sul lattosio inicherà una intolleranza?
Purtroppo la visita dal medico non mi ha rassicurato e non so come comportarmi a livello alimentare per eliminare lo stato infiammatorio
Grazie a tutti per la risposta
da poco più di un anno ho alcuni fastidiosi problemi intestinali: meteorismo, un po' di stitichezza difficoltà digestive (4 anni fa mi hanno diagnosticato una gastrite cronica) che sono peggiorati negli ultimi mesi: dolori addominali frequenti cattiva digestione e stanchezza, tutti questi sintomi sono stati curati con probiotici, ferminti lattici, prodotti naturali per la digestione senza avere un reale beneficio a lungo termine.
Intorno a marzo ho cominciato ad avere alcune perdite di sangue durante l'evacuazione e il mio medico di base prima mi ha prescritto un farmaco (di cui non ricordo il nome) poi, data l'inefficacia mi ha prescritto un'anoscopia con esito negativo e poi una colonscopia.
Dalla colonscopia è risultato che ho una forma emorrodiaria modesta e un dolicocolon molto convoluto, il tessuto interno del colon risultava di aspetto perfettamente normale senza infiammazioni, ulcere o polipi.
Ero molto contento che non si trattasse di un tumore tuttavia a distanza di qualche giorno dalla colonscopia hanno ripreso i vari fastidi: continui gorgoglii all'intestino e nello stomaco, cattiva digestione fino alla diarrea quotidiana (una sola scarica al giorno solitmanente la mattina).
A questo punto su indicazione del medico di base sono andato dal gastroenterologo ha deciso di farmi fare esame del sangue, delle feci e delle urine e nel frattempo dovevo assumer due pastiglie al giorno di Debridat.
Gli esami delle urine sono risultati perfetti, quelli del sangue sono buoni se non:
- per una glicemia a digiuno leggermente sopra la soglia (soglia cento, valore trovato 102)
- Ab ANTI-GLIADINA (IgA) pari a 7, 7 kU/L "valore dubbio" (con Ab ANTI-GLIADINA (IgG) pari a 0, 4 "assenti" e Ab ANTI-ENDOMISIO (IgA) "assenti").
Gli esami delle feci hanno rilevato invece un livello di calprotectina pari ad 89, 4 (superiore al valore soglia 50).
Il gastroenterologo mi ha detto che non ritiene che io possa essere celiaco e non ha minimamente accennato alla possibilità di una sensibilità non celiaca al glutine, mi ha anche detto che non devo eliminare il glutine per un perodo ridotto di tempo.
Mi ha quindi prescritto l'esame per l'intolleranza al lattosio ed una ecografia delle anse intestinali.
Vorrei quindi sapere da voi: in presenza di un'idicatore di infiammazione dell'intestino e di un valore dubbio sulla celiachia non avrei dovuto fare altri accertamenti?
Ritenete anche voi che il livello di calprotectina non sia patologico?
Come posso risolvere i miei problemi se neanche l'esame sul lattosio inicherà una intolleranza?
Purtroppo la visita dal medico non mi ha rassicurato e non so come comportarmi a livello alimentare per eliminare lo stato infiammatorio
Grazie a tutti per la risposta
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In realtà l' unico esame appena appena fuori norma è la calprotectina, ma da sola non è indice sicuro di infiammazione. Chi comanda è la colonscopia : è risultata normale e quindi non deve temere nulla. Sono d' accordo con il suo gastroenterologo. Non sono necessari altri esami e non deve fare alcuna limitazione dietetica, a meno che vi sia qualche alimento che sicuramente le provoca disturbi. Deve prendere prodotti per eliminare i disturbi, come quello che già assume, o simili.
Prof. alberto tittobello
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 873 visite dal 06/10/2020.
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