La sindrome dell'intestino irritabile può passare?
Salve
Scrivo per chiedere un parere su quanto mi è recentemente accaduto.
Da diversi anni soffro di problemi intestinali, che si sostanziano in crampi (specie dopo i pasti) e produzione di feci poco formate con aumento del numero di evacuazioni (ma mai oltre le 3 volte al giorno).
Questi sintomi comparivano per qualche giorno, alternandosi a periodi di normalità.
Nel 2014 affronto per la prima volta il problema, il medico mi prescrive una serie di esami del sangue (tra cui anche anticorpi anti-gliadina anticorpi anti-endomisio e esami per la celiachia) e visti i risultati nella norma, mi classifica come IBS.
Ho sempre convissuto piuttosto bene con questi sintomi, che non ho mai considerato come un limite alla mia vita, anche se i periodi di normalità sono divenuti via via sempre meno frequenti fino a inizio 2020, periodo nel quale i sintomi erano praticamente costanti.
Essendo periodo di quarantena, con le difficoltà che tutti sappiamo nel fare esami e diagnostica, mi sono rivolta intanto a una nutrizionista alla quale ho raccontato la storia e lei mi ha parlato della dieta low Fodmap.
Abbiamo intrapreso questo percorso insieme e durante la fase di esclusione (3 settimane) i sintomi sono scomparsi (già dopo la prima settimana).
Durante la fase di reintroduzione, nessun alimento ha dato problemi.
Pertanto, la nutrizionista mi ha dato una dieta dove ha bilanciato al meglio tutti gli alimenti e aumentato la quantità di fibre rispetto alla mia alimentazione precedente.
Qualche giorno dopo aver iniziato questa nuova dieta, ho iniziato ad avvertire gonfiore all’addome, nei giorni sempre crescente, fino ad aver passato tre giorni con forti crampi addominali (senza però avere diarrea o altri sintomi) a distanza di 15-30 minuti l’uno dall’altro.
Essendo i crampi comparsi durante il fine settimana ho contattato la guardia medica la quale mi ha detto che si trattava di un virus stagionale e che sarebbe passato da sé.
Il lunedì successivo, ancora con crampi, anche se meno frequenti, avevo in programma una visita ginecologica durante la quale ho eseguito ecografia pelvica che ha evidenziato una falda fluida in campo annessiale sinistro.
Su indicazione della ginecologa ho eseguito un eco addome una settimana dopo, ma tutto era regolare e la falda non c’era più.
Sono passati quasi due mesi ormai e dopo questo episodio i miei sintomi sono scomparsi.
Anche quando non ho seguito le indicazioni della nutrizionista, non ho avuto più problemi, nemmeno con quei cibi (come pasta e pizza) che avevo notato essere più difficili da tollerare per me.
Il mio medico di famiglia mi ha prescritto una colonscopia per ulteriore verifica, ma devo aspettare ancora qualche mese.
Mi chiedo se durante quell’episodio di tre giorni di crampi possa essere successo qualcosa che abbia migliorato la situazione, oppure se è solo una casualità.
Ovviamente sono ben accetti tutti i consigli per mantenere la situazione in uno stato di benessere il più a lungo possibile.
Grazie.
Scrivo per chiedere un parere su quanto mi è recentemente accaduto.
Da diversi anni soffro di problemi intestinali, che si sostanziano in crampi (specie dopo i pasti) e produzione di feci poco formate con aumento del numero di evacuazioni (ma mai oltre le 3 volte al giorno).
Questi sintomi comparivano per qualche giorno, alternandosi a periodi di normalità.
Nel 2014 affronto per la prima volta il problema, il medico mi prescrive una serie di esami del sangue (tra cui anche anticorpi anti-gliadina anticorpi anti-endomisio e esami per la celiachia) e visti i risultati nella norma, mi classifica come IBS.
Ho sempre convissuto piuttosto bene con questi sintomi, che non ho mai considerato come un limite alla mia vita, anche se i periodi di normalità sono divenuti via via sempre meno frequenti fino a inizio 2020, periodo nel quale i sintomi erano praticamente costanti.
Essendo periodo di quarantena, con le difficoltà che tutti sappiamo nel fare esami e diagnostica, mi sono rivolta intanto a una nutrizionista alla quale ho raccontato la storia e lei mi ha parlato della dieta low Fodmap.
Abbiamo intrapreso questo percorso insieme e durante la fase di esclusione (3 settimane) i sintomi sono scomparsi (già dopo la prima settimana).
Durante la fase di reintroduzione, nessun alimento ha dato problemi.
Pertanto, la nutrizionista mi ha dato una dieta dove ha bilanciato al meglio tutti gli alimenti e aumentato la quantità di fibre rispetto alla mia alimentazione precedente.
Qualche giorno dopo aver iniziato questa nuova dieta, ho iniziato ad avvertire gonfiore all’addome, nei giorni sempre crescente, fino ad aver passato tre giorni con forti crampi addominali (senza però avere diarrea o altri sintomi) a distanza di 15-30 minuti l’uno dall’altro.
Essendo i crampi comparsi durante il fine settimana ho contattato la guardia medica la quale mi ha detto che si trattava di un virus stagionale e che sarebbe passato da sé.
Il lunedì successivo, ancora con crampi, anche se meno frequenti, avevo in programma una visita ginecologica durante la quale ho eseguito ecografia pelvica che ha evidenziato una falda fluida in campo annessiale sinistro.
Su indicazione della ginecologa ho eseguito un eco addome una settimana dopo, ma tutto era regolare e la falda non c’era più.
Sono passati quasi due mesi ormai e dopo questo episodio i miei sintomi sono scomparsi.
Anche quando non ho seguito le indicazioni della nutrizionista, non ho avuto più problemi, nemmeno con quei cibi (come pasta e pizza) che avevo notato essere più difficili da tollerare per me.
Il mio medico di famiglia mi ha prescritto una colonscopia per ulteriore verifica, ma devo aspettare ancora qualche mese.
Mi chiedo se durante quell’episodio di tre giorni di crampi possa essere successo qualcosa che abbia migliorato la situazione, oppure se è solo una casualità.
Ovviamente sono ben accetti tutti i consigli per mantenere la situazione in uno stato di benessere il più a lungo possibile.
Grazie.
[#1]
Complimenti per come ha descritto la sua situazione. Quella situazione che per comodità chiamiamo colon irritabile, in realtà andrebbe chiamata sindrome dell ' apparato digerente irritabile. Disturbi possono comparire a carico di tutto il tubo digerente e non solo . E poichè dipendono da tanti fattori, non solo alimentari ( anzi ) ,ma anche ambientali, psicologici, spesso i disturbi vanno e vengono nel corso della vita. Sappiamo che anche la flora batterica intestinale ( oggi si chiama microbioma ) ha notevole importanza, quindi sono sempre utili dei cicli periodici con un probiotico. Per quanto riguarda la dieta, secondo me ha una importanza minore di quella che di solito le viene attribuito, ma bisogna sapere che, sia i carboidrati , sia frutta e verdura nell 'intestino fermentano e producono aria, chi più chi meno. Questo non significa che vanno abbandonati, ma solo limitati per chi soffre di meteorismo.
Prof. alberto tittobello
[#2]
Utente
La ringrazio per la sua gentile risposta.
Sono piacevolmente sorpresa da un periodo di benessere così lungo, credo che non mi capitasse da anni ormai, oltretutto in un momento della vita non proprio facilissimo per me...
Farò tesoro delle sue indicazioni circa la dieta e i probiotici.
Cari saluti e di nuovo grazie!
Sono piacevolmente sorpresa da un periodo di benessere così lungo, credo che non mi capitasse da anni ormai, oltretutto in un momento della vita non proprio facilissimo per me...
Farò tesoro delle sue indicazioni circa la dieta e i probiotici.
Cari saluti e di nuovo grazie!
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.8k visite dal 21/09/2020.
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Approfondimento su Colon irritabile
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