Colon irritabile, alimentazione, stress
Salve,
Sono uno studente universitario e soffre da anni di colon irritabile.
Ho fatto colonscopia, calprotectina, VES, celiachia e ogni possibile esame che possa considerarsi utile ma in un certo senso non riesco a rassegnarmi.
Mi è stato trovato solo un lieve deficit di B12 e B9 e una forte intolleranza al lattosio.
Per il resto tutto negativo, solo una lieve flogosi aspecifica rilevata nella colonscopia.
La sintomatologia è diarrea e/o più raramente stipsi con forte presenza di meteorismo con alcune volte simil-coliche intestinali abbastanza dolorose.
Tali fastidì a volte sono preceduti una bruciore e senso di aria già nello stomaco.
Durante i passati mesi sotto consiglio del medico non ho mangiato glutine e la situazione si è mantenuta sotto un leggero controllo.
Nel periodo di quarantena però mi sono concesso più libertà, dovendo stare a casa, e ho mangiato senza limitazioni, incluso il glutine...
Sono stato assolutamente e sorprendentemente bene.
Pochi disturbi e zero diarrea.
Ultimamente, sto ricominciando ad uscire e stanno riapparendo i soliti stress da uscita, come li ho soprannominati.
Ogni volta che sono fuori mi sento insicuro e ai primi movimenti intestinali vado in panico.
Con tali stress, è riapparsa anche la diarrea e il forte meteorismo.
Come devo fare?
Davvero non ne posso più di questa situazione...
Ho provato più medici, mi hanno dato negli anni: rifaximina, pentacol, metronidazolo, fermenti a volontà, carbone attivo, Diosmectal, Simeticone...
Assolutamente nessuna differenza.
L’unica cosa che sembra davvero influire è lo stress.
La mia situazione familiare è abbastanza disastrosa, con più parenti affetti da ansia e/o depressione, anche grave.
Ho già provato psicoterapia ma con risultati poco soddisfacenti, ho avuto la sensazione che non avesse molto effetto su di me.
Mi sto laureando e dato che me la cavo abbastanza bene con i numeri ho offerte e borse di studio per proseguire i miei studi nelle migliori università d’Europa.
Ciò dovrebbe rendermi felice, è quello per cui ho sacrificato tutto negli ultimi anni... ma dentro di me ho un forte senso di insicurezza dovuta a questa condizione.
Cosa ne pensate?
Dovrei imparare a conviverci o continuare a cercare una soluzione?
È possibile che lo stress possa essere l’unica causa?
Io sento come se qualcosa non funzionasse come dovrebbe, ritengo lo stress solo un amplificatore, sbaglio?
Vorrei solo smettere di essere succube del mio intestino e godermi i miei 21 anni...
Una giornata al mare, una cena con gli amici, una serata in discoteca... senza il terrore di aver problemi intestinali e non sapere dove correre in bagno.
Scusate il piccolo sfogo, spero possiate capire.
Sono uno studente universitario e soffre da anni di colon irritabile.
Ho fatto colonscopia, calprotectina, VES, celiachia e ogni possibile esame che possa considerarsi utile ma in un certo senso non riesco a rassegnarmi.
Mi è stato trovato solo un lieve deficit di B12 e B9 e una forte intolleranza al lattosio.
Per il resto tutto negativo, solo una lieve flogosi aspecifica rilevata nella colonscopia.
La sintomatologia è diarrea e/o più raramente stipsi con forte presenza di meteorismo con alcune volte simil-coliche intestinali abbastanza dolorose.
Tali fastidì a volte sono preceduti una bruciore e senso di aria già nello stomaco.
Durante i passati mesi sotto consiglio del medico non ho mangiato glutine e la situazione si è mantenuta sotto un leggero controllo.
Nel periodo di quarantena però mi sono concesso più libertà, dovendo stare a casa, e ho mangiato senza limitazioni, incluso il glutine...
Sono stato assolutamente e sorprendentemente bene.
Pochi disturbi e zero diarrea.
Ultimamente, sto ricominciando ad uscire e stanno riapparendo i soliti stress da uscita, come li ho soprannominati.
Ogni volta che sono fuori mi sento insicuro e ai primi movimenti intestinali vado in panico.
Con tali stress, è riapparsa anche la diarrea e il forte meteorismo.
Come devo fare?
Davvero non ne posso più di questa situazione...
Ho provato più medici, mi hanno dato negli anni: rifaximina, pentacol, metronidazolo, fermenti a volontà, carbone attivo, Diosmectal, Simeticone...
Assolutamente nessuna differenza.
L’unica cosa che sembra davvero influire è lo stress.
La mia situazione familiare è abbastanza disastrosa, con più parenti affetti da ansia e/o depressione, anche grave.
Ho già provato psicoterapia ma con risultati poco soddisfacenti, ho avuto la sensazione che non avesse molto effetto su di me.
Mi sto laureando e dato che me la cavo abbastanza bene con i numeri ho offerte e borse di studio per proseguire i miei studi nelle migliori università d’Europa.
Ciò dovrebbe rendermi felice, è quello per cui ho sacrificato tutto negli ultimi anni... ma dentro di me ho un forte senso di insicurezza dovuta a questa condizione.
Cosa ne pensate?
Dovrei imparare a conviverci o continuare a cercare una soluzione?
È possibile che lo stress possa essere l’unica causa?
Io sento come se qualcosa non funzionasse come dovrebbe, ritengo lo stress solo un amplificatore, sbaglio?
Vorrei solo smettere di essere succube del mio intestino e godermi i miei 21 anni...
Una giornata al mare, una cena con gli amici, una serata in discoteca... senza il terrore di aver problemi intestinali e non sapere dove correre in bagno.
Scusate il piccolo sfogo, spero possiate capire.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.3k visite dal 16/05/2020.
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Approfondimento su Colon irritabile
Il colon irritabile (o sindrome dell'intestino irritabile) è un disturbo funzionale che provoca dolore addominale, stipsi, diarrea, meteorismo: cause, cure e rimedi.