Gli antibiotici mi causano problemi, come fare?
Buonasera,
Sono una ragazza di 22 anni e vorrei esporvi il mio problema.
Soffro di colon irritabile causato da antibiotico.
Quando avevo circa 16 anni il mio ex medico di base mi somministró l'augumentin per 1 settimana si e una no, continuando cosi per circa 2 mesi, perche soffrivo spesso di placche e tonsille gonfie e appena vedeva un arrossamento di gola riniziava il ciclo.
Tutto questo senza alcun tipo di precauzione come fermenti, probiotici o gastroprotettori... Il risultato furono forti dolori all'addome, scariche, gonfiore addominale, ogni qual volta prendessi la pastiglia, cosi decisi di interrompere la cura.
Dopo mi venne diagnosticata la sindrome da colon irritabile e da allora ogni qual volta necessito di una cura antibiotica, anche se prendo i proibiotici e i fermenti ritornano i dolori e sto male per tutto il tempo in cui assumo le pastiglie.
Adesso mi ritrovo con il solito problema, mi sta spuntando il dente del giudizio ed è cariato, il dentista mi ha prescritto zitromax e già alla prima pastiglia mi ha scombussolato tutto l'intestino.
Come dovrei comportarmi?
Non esiste un antibiotico da somministrare con le punture in modo che non finisca nell'intestino?
Non è possibile che per curare una cosa devo distruggerne un'altra.
Sono una ragazza di 22 anni e vorrei esporvi il mio problema.
Soffro di colon irritabile causato da antibiotico.
Quando avevo circa 16 anni il mio ex medico di base mi somministró l'augumentin per 1 settimana si e una no, continuando cosi per circa 2 mesi, perche soffrivo spesso di placche e tonsille gonfie e appena vedeva un arrossamento di gola riniziava il ciclo.
Tutto questo senza alcun tipo di precauzione come fermenti, probiotici o gastroprotettori... Il risultato furono forti dolori all'addome, scariche, gonfiore addominale, ogni qual volta prendessi la pastiglia, cosi decisi di interrompere la cura.
Dopo mi venne diagnosticata la sindrome da colon irritabile e da allora ogni qual volta necessito di una cura antibiotica, anche se prendo i proibiotici e i fermenti ritornano i dolori e sto male per tutto il tempo in cui assumo le pastiglie.
Adesso mi ritrovo con il solito problema, mi sta spuntando il dente del giudizio ed è cariato, il dentista mi ha prescritto zitromax e già alla prima pastiglia mi ha scombussolato tutto l'intestino.
Come dovrei comportarmi?
Non esiste un antibiotico da somministrare con le punture in modo che non finisca nell'intestino?
Non è possibile che per curare una cosa devo distruggerne un'altra.
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L'ultima frase le da la risposta migliore: non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. Gli antibiotici, indispensabili per la buona salute del genere umano, hanno, come tutti i farmaci, controindicazioni e possono essere causa di reazioni avverse ed effetti collaterali: di questi ultimi, il dismicrobismo intestinale è uno dei più frequenti e si manifesta non per contatto diretto con la parete intestinale, ma attraverso qualsiasi via di somministrazione, essendo le molecole del farmaco, veicolate per via ematica.
Gli antibiotici non vanno usati indiscriminatamente (es nelle malattie virali), ne autonomamente, ma sempre con precisa indicazione e sotto controllo medico.
E' buona norma, nella necessità di lunghe e pesanti terapie antibiotiche, prevedere e prevenire i problemi intestinali da antibiotici mediante contemporanea assunzione di fermenti lattici.
il "colon irritabile" più che una sindrome, è una diagnosi semplicistica, il più delle volte imprecisa che si tira fuori quando non si è capito quale sia la vera diagnosi. In effetti il colon irritabile non esiste nemmeno e, in caso, è più preciso parlare di Sindrome dell'Intestino Irritabile (SII) che, comunque, rappresenta una diagnosi di "esclusione": cioè, fatti tutti gli esami a disposizione (Colonscopia con biopsie anche per ricerca "colite microscopica", esame feci chimico e per parassiti, test celiachia, breath-test lattosio, breath-test al glucosi per ricerca overgrowth batterico nel tenue, controllo funzionalità epatica e pancreatica, esclusioni di epatopatie virali o di calcolosi bilare, EGDS con ricerca HP, ecc.), quando sembra tutto normale, si pone diagnosi di SII, adducendola spesso a stato ansioso concomitante (ma, spesso, secondario al problema stesso).
Le consiglio un consulto con un bravo Gastroenterologo che possa analizzare gli aspetti segnalati ed altri ancora.
Buona giornata.
Dr Nando Gallese
Gli antibiotici non vanno usati indiscriminatamente (es nelle malattie virali), ne autonomamente, ma sempre con precisa indicazione e sotto controllo medico.
E' buona norma, nella necessità di lunghe e pesanti terapie antibiotiche, prevedere e prevenire i problemi intestinali da antibiotici mediante contemporanea assunzione di fermenti lattici.
il "colon irritabile" più che una sindrome, è una diagnosi semplicistica, il più delle volte imprecisa che si tira fuori quando non si è capito quale sia la vera diagnosi. In effetti il colon irritabile non esiste nemmeno e, in caso, è più preciso parlare di Sindrome dell'Intestino Irritabile (SII) che, comunque, rappresenta una diagnosi di "esclusione": cioè, fatti tutti gli esami a disposizione (Colonscopia con biopsie anche per ricerca "colite microscopica", esame feci chimico e per parassiti, test celiachia, breath-test lattosio, breath-test al glucosi per ricerca overgrowth batterico nel tenue, controllo funzionalità epatica e pancreatica, esclusioni di epatopatie virali o di calcolosi bilare, EGDS con ricerca HP, ecc.), quando sembra tutto normale, si pone diagnosi di SII, adducendola spesso a stato ansioso concomitante (ma, spesso, secondario al problema stesso).
Le consiglio un consulto con un bravo Gastroenterologo che possa analizzare gli aspetti segnalati ed altri ancora.
Buona giornata.
Dr Nando Gallese
Dr. Nando Gallese
www.nandogallese.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 9.1k visite dal 07/04/2020.
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Approfondimento su Colon irritabile
Il colon irritabile (o sindrome dell'intestino irritabile) è un disturbo funzionale che provoca dolore addominale, stipsi, diarrea, meteorismo: cause, cure e rimedi.