Assunzione debridat e rcu
Mio figlio di anni 41 nel 2000 per una lieve diarrea con tracce di sangue e borboritmi per alcune settimane si sospettò una colite ulcerosa, ma non ci fu una certezza, in quanto l'istologico risultava una volta positivo, un'altra volta dubbio, un'altra volta negativo.
L'esame istologico veniva eseguito sull'intero colon.
I gastroenterologi di bologna gli dissero che se si ripresentavano nel tempo diarrea e sangue di ricontattarli.
Cure del caso: Mesalazina per circa un mese.
Poiché dopo la cura con mesalazina è stato ricoverato (sempre nel 2000) per una febbre di n.
n. d.
gli è stato somministrato del cortisone per una 15 di giorni per sospetta vasculite da farmaci (antibiotico).
Colonscopie nel tempo negative eccetto qualche volta che presentavano lieve iperemia.
Dal 2000 ad oggi non ha più avuto sintomi che potessero far sospettare una ricaduta dopo 20 anni.
Da due anni soffre di dispepsia cronica e in più occasioni si associano borboritmi intestinale con qualche scarica di diarrea senza tracce di sangue.
Da 20 anni assume IPP per reflusso esofageo+ ernia iatale, per cui non sa se questa forma dispeptica è dovuto agli IPP che assume da 20 anni, dagli IPP che non rispondono più o è sopraggiunta un'altra patologia.
Gastroscopie negative sia per lo stomaco sia per l'esofago.
Solo all'esame istologico dell'esofago si evidenzia esofagite di 1 grado. (ultima gastroscopia 2 anni fa)
Vorrei chiedere se: 1) può assumere il debridat, prescritto dal medico di base per la dispepsia, visto che sul foglietto illustrativo al punto controindicazioni c'è scritto colite ulcerosa.
2) vorremmo prenotare una visita presso il centro delle malattie dell'esofago azienda ospedaliera di Padova per prendere in esame l'intervento chirurgico.
Cosa ne pensate in merito?
3) possibile che una colite ulcerosa si sia resa inattiva per 20 anni (sempre se è colite ulcerosa) solo con un mese di mesalazina e per 15 giorni per la somministrazione di cortisone per vasculite?
4) la forma dispeptica può essere attribuita agli IPP?
Cordialmente.
L'esame istologico veniva eseguito sull'intero colon.
I gastroenterologi di bologna gli dissero che se si ripresentavano nel tempo diarrea e sangue di ricontattarli.
Cure del caso: Mesalazina per circa un mese.
Poiché dopo la cura con mesalazina è stato ricoverato (sempre nel 2000) per una febbre di n.
n. d.
gli è stato somministrato del cortisone per una 15 di giorni per sospetta vasculite da farmaci (antibiotico).
Colonscopie nel tempo negative eccetto qualche volta che presentavano lieve iperemia.
Dal 2000 ad oggi non ha più avuto sintomi che potessero far sospettare una ricaduta dopo 20 anni.
Da due anni soffre di dispepsia cronica e in più occasioni si associano borboritmi intestinale con qualche scarica di diarrea senza tracce di sangue.
Da 20 anni assume IPP per reflusso esofageo+ ernia iatale, per cui non sa se questa forma dispeptica è dovuto agli IPP che assume da 20 anni, dagli IPP che non rispondono più o è sopraggiunta un'altra patologia.
Gastroscopie negative sia per lo stomaco sia per l'esofago.
Solo all'esame istologico dell'esofago si evidenzia esofagite di 1 grado. (ultima gastroscopia 2 anni fa)
Vorrei chiedere se: 1) può assumere il debridat, prescritto dal medico di base per la dispepsia, visto che sul foglietto illustrativo al punto controindicazioni c'è scritto colite ulcerosa.
2) vorremmo prenotare una visita presso il centro delle malattie dell'esofago azienda ospedaliera di Padova per prendere in esame l'intervento chirurgico.
Cosa ne pensate in merito?
3) possibile che una colite ulcerosa si sia resa inattiva per 20 anni (sempre se è colite ulcerosa) solo con un mese di mesalazina e per 15 giorni per la somministrazione di cortisone per vasculite?
4) la forma dispeptica può essere attribuita agli IPP?
Cordialmente.
[#1]
Al punto 1) rispondo di sì. Al punto 2) rispondo che l' ernia iatale richiede una valutazione molto attenta da parte del gastroenterologo e del chirurgo ; di solito, ricorriamo all' intervento quando le varie terapie mediche ( varie, non una sola ) non hanno effetto e i disturbi sono intollerabili. In ogni caso, l ' eventuale intervento va deciso dopo avere completato gli accertamenti anche con un altro esame, che si chiama pH-impedenzometria. Al 3 ) rispondo no. Probabilmente non ha mai avuto una colite ulcerosa. Al 4) : che cosa intende per " forma dispeptica " ?. Dispepsia significa digerire male. Gli IPP non peggiorano la digestione.
Prof. alberto tittobello
[#2]
Utente
La ringrazio tantissimo per aver risposto ai quesiti. Quando Lei parla di "varie terapie mediche (varie no una sola)" vuole intendere associare agli IPP farmaci antiacidi o farmaci che accelerano lo svuotamento gastrico? Già associati ma con scarso successo, a meno che devono essere presi non al bisogno ma come cura a lungo termine. Mio figlio teme che gli IPP che ormai prende da 20 anni possano dare importanti effetti collaterali. A maggior ragione è restio ad associare agli IPP altri farmaci.(ha molta paura per gli effetti collaterali e nello stesso tempo teme anche, l'evoluzione di una esofagite in qualcosa di più importante, visto l'inefficacia degli IPP). Per quando riguarda la pH-impedenzometria seguiremo il suo consiglio. Domani stesso provvederemo a prenotarla. Egr. Prof.Tittobello mio figlio ha una cardiomiopatia dilatativa(probabilmente virale) scoperta per caso nel 2002 è per nostra fortuna stabile a tutt'oggi NHYA -1-2 curata solo con dilatrend 6,25 due volte al dì. Volevo chiederle se la dispepsia e il reflusso possano avere un effetto negativo per la cardiomiopatia?Cordialmente.
[#3]
Mi dispiace molto. No, il reflusso non incide. Non deve temere effetti collaterali degli IPP, che esistono più suile pubblicazioni dei vari autori, che nella pratica. Se non sono efficaci, a maggior ragione sarà utile la pH- impedenzometria. Ne riparleremo. Auguri.
[#4]
Utente
Egr. Dott. Tittobello, molto probabilmente quello che le chiederò non rispetterà le linee guida di Medicitalia. Purtroppo stiamo vivendo un momento molto delicato per tutti per cui le prenotazioni (cardiologiche e gastroenterologiche compreso la pH- impedenzometria sono state per il momento sospese. Mio figlio fa l'infermiere, quindi, oltre allo stress fisico e psicologico che sta vivendo in questo momento, si aggiunge da due anni a tutt'oggi questa fastidiosa sintomatologia e i disaggi fisici provocati: pirosi bocca dello stomaco e spesso a tutto lo stomaco che si attenua dopo aver mangiato o che peggiora dopo aver mangiato, sensazione di pienezza e gonfiore stomaco e intestino anche per piccoli pasti, borboritmi intestinali, eruttazioni e da diversi giorni ha la bocca molto amara e gli brucia un po' la lingua, l'acidità l'avverte di rado. Fa una dieta scrupolosa e mangia pochissimo a causa della sintomatologia. Un mese fa a fatto gli esami ematochimici di routin (tutti nella norma). Attualmente prende Pariet da 20mg. Vorrei chiederle se: 1) ci possa dare qualche consiglio farmacologico( in questo contesto si potrebbe fare un'eccezione visto che non possiamo prenotare visite) in merito a tale sintomatologia( dovuta all'ernia iatale e/o al reflusso? o da qualche altra patologia? Precedentemente agli ipp ha aggiunto saltuariamente procinetici e antiacidi con scarsi risultati); 2)mio figlio pensa che ci possa essere qualche patologia importante (esofago, stomaco o al pancreas- ultima gastroscopia 2 anni fa. Può essere giustificata tale preoccupazione?). Cordialmente.
[#5]
No, credo che non sia giustificata. Anche per non affaticare il cuore, è opportuno fare in modo di digerire senza difficoltà . Quindi riprenda il procinetico prima dei due pasti principali. Di più, per ora non può fare, se non abbondare con il prodotto che contiene alginato e bicarbonato. L' amaro in bocca conferma la presenza di reflussi duodeno-gastrici e gastro-esofagei.
[#7]
Utente
Egr. Prof. Tittobello , la sintomatologia esposta nei post precedenti, nonostante la terapia che lei gentilmente ci ha consigliato non migliora. Il sintomo che gli crea più fastidio è il bruciore di stomaco h 24 e spesso per il bruciore si sveglia durante la notte. Vorrebbe fare una gastroscopia, ma io ho paura per il contagio da covid 19, in considerazione che molti ospedali si sono improvvisati reparti di malattie infettive, e quindi molto più esposti a trasmettere il contagio. Vorrei chiederle: 1) cosa ne pensa in merito alla gastroscopia e paura di contagio; 2) Non potendo smettere con i farmaci (IPP), vorrebbe fare una cura per l'helicobacter, anche se durante la gastroscopia di 2 anni fa la ricerca ha dato esito negativo(ha sospeso per un mese gli IPP, però saltuariamente ha assunto il gaviscon e l'esoxune e non sappiamo se questi farmaci abbiano potuto influire sulla negatività dell'helicobacter. Mentre l'esame istologico ha evidenziato esofagite di primo grado. Cordialmente
[#8]
Le Unità Operative di Endoscopia che conosco io si sono ben attrezzate per continuare ad eseguire gli esami senza far correre rischi , né ai pazienti, né agli operatori. D' altra parte una gastroscopia l' ha già fatta e risultava una esofagite, non credo che serva un controllo. E' importante, invece, la pH- impedenzometria. L' assunzione di quei farmaci non nasconde la presenza dell 'Helicobacter : se c' è, lo si trova. Si può cercare anche nelle feci.
[#9]
Utente
Chiedo scusa Prof. Tittobelo, se approfitto della sua disponibilità. Attualmente mio figlio assume IPP max dosaggio + i farmaci da lei consigliatoci+ debridat. Per fare la ricerca sulle feci, comunque dovrebbe sospendere gli IPP, ma in questo momento, nonostante la terapia il bruciore di stomaco e gli altri sintomi esposti nel primo post non migliorano. Se sospendesse la terapia con gli IPP la sintomatologia sicuramente peggiorerebbe. Ecco perché le avevo chiesto, anche se non sono sicuro che abbia l'helicobacter, se secondo lei si potrebbe fare la cura? o bisogna farla solo quando si è certi di essere positivo. Cordialmente
[#13]
Utente
Chiedo scusa Dr. Tittobello se continuo a scriverle. Mio figlio da alcuni giorni non riesce a riposare la notte per il forte amaro in bocca, per cui è molto stanco e innervosito e per il lavoro che svolge (infermiere) è un grosso problema. Purtroppo in questo periodo sono ancora sospesi gli esami strumentali non urgenti (almeno nella regione di mio figlio) per cui gli è impossibile eseguire una PH-impedenzometria. Nella sua risposta al post n.5 Lei, in base alla sintomatologia di mio figlio, ci ha risposto che l'amaro in bocca conferma la presenza di reflussi duodeno-gastrici e gastro-esofagei, consigliandoci di proseguire con un procinetico (assume Peridon). Per il reflusso acido assume gli IPP, per il reflusso biliare il medico curante, gli consigliato, in attesa della PH-impedenzometria, di assumere la colestiramina iniziando con un dosaggio basso(1/2 bustina mattina e sera lontano dai pasti).
Volevo chiederle se: 1) in attesa della PH-impedenzometria, mio figlio potrebbe iniziare la cura con la colestiramina; 2) in caso affermativo, la colestremanina può essere assunta da mio figlio che è affetto da cardiomiopatia dilatativa stabile da 20 anni e senza segni clinici(farmaci del caso: Dilatrend da 6,25 1cp x 2. Cordialmente.
Volevo chiederle se: 1) in attesa della PH-impedenzometria, mio figlio potrebbe iniziare la cura con la colestiramina; 2) in caso affermativo, la colestremanina può essere assunta da mio figlio che è affetto da cardiomiopatia dilatativa stabile da 20 anni e senza segni clinici(farmaci del caso: Dilatrend da 6,25 1cp x 2. Cordialmente.
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 5.7k visite dal 01/03/2020.
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