Reflusso e tachicardia notturna
Buongiorno dottore, mi chiamo Domenico ed ho 41 anni.
Storicamente ho sempre sofferto di reflusso e nell’ultima gastroscopia che risale a maggio del 2014 mi è stata diagnosticata un ernia iatale da scivolamento.
Dal 2014 ad oggi sono stato abbastanza bene, nell’ultimo anno ho cominciato ad avere episodi di tachicardia notturna (all’inizio più di rado, ultimamente 5 episodi in due mesi), praticamente mi sveglio nel cuore della notte con un forte senso di agitazione e con un battito cardiaco che a volte supera i 100 battiti al minuto.
Negli ultimi due mesi a questi episodi di tachicardia notturna si associano altri sintomi, nausea, eruttazione continua a volte mentre altre volte ho la sensazione di avere aria in eccesso nello stomaco e non riuscire ad espellere, spossatezza, pressione all’altezza del petto e ultimamente ho tosse intermittente e raucedine.
(gli ultimi due sintomi non so se sono legati al raffreddore che ho avuto in questi giorni).
Sono stato dal mio medico di famiglia che mi ha prescritto esomeprazolo da 40 mg da prendere al mattino a stomaco vuoto e un antiacido la sera prima di coricarmi da prendere per due mesi, ma dopo 20 giorni di trattamento non noto nessun miglioramento.
Le chiedevo un suo parere in merito e se i sintomi sopracitati (tachicardia notturna) potrebbero indicare una patologia cardiaca.
La ringrazio anticipatamente e le porgo distinti saluti.
Storicamente ho sempre sofferto di reflusso e nell’ultima gastroscopia che risale a maggio del 2014 mi è stata diagnosticata un ernia iatale da scivolamento.
Dal 2014 ad oggi sono stato abbastanza bene, nell’ultimo anno ho cominciato ad avere episodi di tachicardia notturna (all’inizio più di rado, ultimamente 5 episodi in due mesi), praticamente mi sveglio nel cuore della notte con un forte senso di agitazione e con un battito cardiaco che a volte supera i 100 battiti al minuto.
Negli ultimi due mesi a questi episodi di tachicardia notturna si associano altri sintomi, nausea, eruttazione continua a volte mentre altre volte ho la sensazione di avere aria in eccesso nello stomaco e non riuscire ad espellere, spossatezza, pressione all’altezza del petto e ultimamente ho tosse intermittente e raucedine.
(gli ultimi due sintomi non so se sono legati al raffreddore che ho avuto in questi giorni).
Sono stato dal mio medico di famiglia che mi ha prescritto esomeprazolo da 40 mg da prendere al mattino a stomaco vuoto e un antiacido la sera prima di coricarmi da prendere per due mesi, ma dopo 20 giorni di trattamento non noto nessun miglioramento.
Le chiedevo un suo parere in merito e se i sintomi sopracitati (tachicardia notturna) potrebbero indicare una patologia cardiaca.
La ringrazio anticipatamente e le porgo distinti saluti.
I sintomi posso essere compatibili con la sindrome Gastro-cardiaca di Roemheld:
https://www.medicitalia.it/blog/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/6459-la-sindrome-gastro-cardiaca-o-sindrome-di-roemheld.html
Cordialmente
https://www.medicitalia.it/blog/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/6459-la-sindrome-gastro-cardiaca-o-sindrome-di-roemheld.html
Cordialmente
Dr Felice Cosentino Gastroent. Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Clinica Zucchi)- Roma (Villa Benedetta) Reggio C (Villa Sant'Anna)

Utente
Salve dott. Cosentino, la ringrazio per la sua celere risposta.
Ho letto l'articolo del quale mi ha inserito il link ed effettivamente ci sono molte cose che combaciano
Secondo lei quale sarebbe l'iter che mi consiglia di seguire?
La terapia che mi ha prescritto il mio medico di famiglia è pertinente a questa patologia?
Rinnovo il ringraziamento e la saluto cordialmente
Ho letto l'articolo del quale mi ha inserito il link ed effettivamente ci sono molte cose che combaciano
Secondo lei quale sarebbe l'iter che mi consiglia di seguire?
La terapia che mi ha prescritto il mio medico di famiglia è pertinente a questa patologia?
Rinnovo il ringraziamento e la saluto cordialmente
La terapia può andare bene, per il resto deve seguire i suggerimenti dell'articolo. Non ci sono esami da eseguire.

Utente
Grazie mille
Cordiali saluti
Cordiali saluti

Utente
Buongiorno dott. Cosentino, purtroppo dopo circa tre mesi di trattamento farmacologico i sintomi non tendono a regredire.
Informandomi ho saputo che la terapia farmacologica va assunta tra la mezz'ora e un ora prima della colazione, io ho sempre assunto il farmaco immediatamente prima del pasto.(POCHI SECONDI)
Potrebbe essere questa la spiegazione della scarsa riuscita del trattamento?
In attesa la saluto cordialmente
Informandomi ho saputo che la terapia farmacologica va assunta tra la mezz'ora e un ora prima della colazione, io ho sempre assunto il farmaco immediatamente prima del pasto.(POCHI SECONDI)
Potrebbe essere questa la spiegazione della scarsa riuscita del trattamento?
In attesa la saluto cordialmente
Basta assumere il farmaco 10 minuti prima del pasto. Diversamente il farmaco viene ugualmente assorbito ma più lentamente per cui avrà un'azione leggermente ritardata.

Utente
Buonasera dott. Cosentino e grazie per la celere risposta, quindi mi pare di capire che nonostante io prendessi il farmaco pochi secondi prima della colazione, doveva comunque fare effetto.
Purtroppo i sintomi sono sempre presenti (acidità e bruciore alla gola, tosse, a volte alitosi, nausea, eruttazioni eccessiva), ormai non so più cosa fare, sto provando anche la fisioterapia ma per adesso nessun risultato (ho fatto solo una seduta).
Possibile che questi disturbi siano provocati dell'ernia iatale di 6 centimetri diagnostica 6 anni fa? Che strada mi consiglia di intraprendere?
Nell'attesa la ringrazio e la saluto cordialmente
Purtroppo i sintomi sono sempre presenti (acidità e bruciore alla gola, tosse, a volte alitosi, nausea, eruttazioni eccessiva), ormai non so più cosa fare, sto provando anche la fisioterapia ma per adesso nessun risultato (ho fatto solo una seduta).
Possibile che questi disturbi siano provocati dell'ernia iatale di 6 centimetri diagnostica 6 anni fa? Che strada mi consiglia di intraprendere?
Nell'attesa la ringrazio e la saluto cordialmente
Gli IPP potrebbero non essere efficaci e per saperlo sarebbe utile eseguire la titolazione della gastrinemia (prelievo di sangue) non sospendendo il farmaco.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 13.9k visite dal 19/02/2020.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.