Reflusso con sintomi extraesofagei?
Gentili Dottori,
da ormai un anno soffro di disturbi che inizialmente erano esclusivamente a carico del apparato laringo-faringeo (bruciore ed irritazione seguenti a numerose eruttazioni) ai quali da un po’ di tempo si sono affiancati disturbi più francamente a carico dello stomaco/esofago (per lo più bruciore).
Questi disturbi non mi hanno mai abbandonato e si presentano quotidianamente.
Non sembrano associati al pasto ed apparentemente non disturbano il sonno.
Dopo un primo tentativo con gli IPP ho effettuato una gastroscopia (senza biopsia) che ha dato esiti completamente negativi.
Con il persistere dei disturbi ho effettuato altri due tentativi con IPP sempre associati ad alginati e dispositivi locali a base di acido ialuronico.
Purtroppo non ho mai avuto nessun sostanziale sollievo.
Così un mese fa ho effettuato manometria + ph metria nelle 24h: alla manometria si è evidenziata
Tendenziale ipertono dello sfintere esofageo inferiore con rilasciamenti post-deglutitivi parziali (IRP 19, 3).
Peristalsi esofagea intatta nel 90% delle deglutizioni con onde di normale ampiezza e con normale propagazione.
Il quadro manometrico depone per ostruzione della giunzione esofago-gastrica (non confermata dalla seguente RX con pasto baritato)
mentre il referto della ph metria recita:
Il quadro pH-impedenzometrico esofageo ha mostrato un’esposizione acida dell’esofago patologica (% di tempo con pH <4/24h: 5.1%; 9% in posizione supina).
Numero di reflussi nei limiti (35/24h; 18 di natura acida; 14 ad estensione prossimale)
Il pH medio gastrico/24 ore: 0.46 % pH intragastrico<4: 96.2%
Quadro pH-impedenzometrico patologico per esposizione acida esofagea
Sono un soggetto estremamente ansioso.
Volevo chiedere a chi avrà la pazienza di rispondermi come mai non riesco ad ottenere il benché minimo miglioramento con i classici approcci terapeutici (IPP+alginato) e se c’è qualcosa per tenere a bada questo problema che sta mortificando la qualità della mia vita attuale e che tante preoccupazioni desta per il futuro.
Ringraziandovi porgo cordiali saluti
da ormai un anno soffro di disturbi che inizialmente erano esclusivamente a carico del apparato laringo-faringeo (bruciore ed irritazione seguenti a numerose eruttazioni) ai quali da un po’ di tempo si sono affiancati disturbi più francamente a carico dello stomaco/esofago (per lo più bruciore).
Questi disturbi non mi hanno mai abbandonato e si presentano quotidianamente.
Non sembrano associati al pasto ed apparentemente non disturbano il sonno.
Dopo un primo tentativo con gli IPP ho effettuato una gastroscopia (senza biopsia) che ha dato esiti completamente negativi.
Con il persistere dei disturbi ho effettuato altri due tentativi con IPP sempre associati ad alginati e dispositivi locali a base di acido ialuronico.
Purtroppo non ho mai avuto nessun sostanziale sollievo.
Così un mese fa ho effettuato manometria + ph metria nelle 24h: alla manometria si è evidenziata
Tendenziale ipertono dello sfintere esofageo inferiore con rilasciamenti post-deglutitivi parziali (IRP 19, 3).
Peristalsi esofagea intatta nel 90% delle deglutizioni con onde di normale ampiezza e con normale propagazione.
Il quadro manometrico depone per ostruzione della giunzione esofago-gastrica (non confermata dalla seguente RX con pasto baritato)
mentre il referto della ph metria recita:
Il quadro pH-impedenzometrico esofageo ha mostrato un’esposizione acida dell’esofago patologica (% di tempo con pH <4/24h: 5.1%; 9% in posizione supina).
Numero di reflussi nei limiti (35/24h; 18 di natura acida; 14 ad estensione prossimale)
Il pH medio gastrico/24 ore: 0.46 % pH intragastrico<4: 96.2%
Quadro pH-impedenzometrico patologico per esposizione acida esofagea
Sono un soggetto estremamente ansioso.
Volevo chiedere a chi avrà la pazienza di rispondermi come mai non riesco ad ottenere il benché minimo miglioramento con i classici approcci terapeutici (IPP+alginato) e se c’è qualcosa per tenere a bada questo problema che sta mortificando la qualità della mia vita attuale e che tante preoccupazioni desta per il futuro.
Ringraziandovi porgo cordiali saluti
[#1]
Capisco il suo disappunto, ma non le preoccupazioni per il futuro. Gli esami eseguiti dimostrano la presenza di un reflusso gastro-esofageo. Anche i disturbi iniziali, faringo-laringei erano provocati da reflusso. E' probabile che quest ' ultimo non sia solo acido, ma in alcuni casi misto a bile. Forse per questo motivo la terapia ( che apparentemente è completa ) non ha successo. E ' probabile che lei - oltre al reflusso - abbia anche una certa difficoltà digestiva. A questo proposito chiederei al suo medico di prescriverle uno dei tanti prodotti cosiddetti procinetici, da aggiungere alla terapia in corso, che non va sospesa. Vedremo, mi saprà dire.
Prof. alberto tittobello
[#2]
Utente
Grazie per la sua risposta Dottore!
In questi mesi ho assunto anche levopraid (per un breve periodo e mai associandolo ad altri farmaci) ed inoltre utilizzo più o meno costantemente Peridon Natural (a base di zenzero) ma anch’essi non sono mai riusciti a tenere a bada i sintomi sia quando essi erano solo extra-esofagei sia oggi che coinvolgono sia le vie alte che quelle meramente digestive (stomaco ed esofago).
Se mi è concesso avrei ancora due domande:
- Dal momento che la terapia non ha mai dato nessun frutto che senso ha riprenderla (al momento non sto prendendo alcun farmaco)?
- perché il costante insulto acido ad un tessuto inerme non dovrebbe suscitare preoccupazione sul periodo medio-lungo?
Grazie mille per la disponibilità
In questi mesi ho assunto anche levopraid (per un breve periodo e mai associandolo ad altri farmaci) ed inoltre utilizzo più o meno costantemente Peridon Natural (a base di zenzero) ma anch’essi non sono mai riusciti a tenere a bada i sintomi sia quando essi erano solo extra-esofagei sia oggi che coinvolgono sia le vie alte che quelle meramente digestive (stomaco ed esofago).
Se mi è concesso avrei ancora due domande:
- Dal momento che la terapia non ha mai dato nessun frutto che senso ha riprenderla (al momento non sto prendendo alcun farmaco)?
- perché il costante insulto acido ad un tessuto inerme non dovrebbe suscitare preoccupazione sul periodo medio-lungo?
Grazie mille per la disponibilità
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.6k visite dal 17/02/2020.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Reflusso gastroesofageo
Il reflusso gastroesofageo è la risalita di materiale acido dallo stomaco all'esofago: sintomi, cause, terapie, complicanze e quando bisogna operare.