Buongiorno. vorrei un consulto relativamente all' intolleranza al glutine
Buongiorno.
Sono una donna di 54 anni.
Circa 30 anni fa a seguito di sintomi quali gonfiore addominale persistente, evacuazione incompleta, stipsi , dissenteria sporadica, stanchezza ingiustificata e cefalea, mi è stata diagnosticata, dopo avere escluso patologie organiche, la sindrome del colon irritabile.
Nessuna terapia nel corso degli anni mi ha mai aiutata.
Circa due anni fa, dopo essermi informata, ho provato ad eliminare il glutine dalla mia dieta e i sintomi sono del tutto scomparsi a parte la cefalea, che è rimasta anche se diminuita notevolmente.
Ad oggi la mia dieta prevede il glutine soltanto molto saltuariamente, ma ho notato che se per due o tre volte di seguito lo introduco (ad esempio in vacanza, quando è più difficile seguire una dieta) i sintomi ritornano.
Recentemente ho effettuato anche il test per l'intolleranza al lattosio il quale è risultato positivo.
La domanda è la seguente: è possibile che un' intolleranza al glutine possa trasformarsi in celiachia?
In caso di risposta affermativa sarebbe utile effettuare un esame di approfondimento?
Lo chiedo perché so che le intolleranze possono regredire nel tempo e vorrei provare a reintrodurre gradualmente il glutine nella mia dieta, ma senza rischiare eventuali complicazioni future, dato che, correggetemi se sbaglio, negli adulti l'assenza di sintomatologia non significa necessariamente assenza di celiachia.
Quindi se dovessi reintrodurre il glutine e stare bene non avrei la certezza comunque di non essere celiaca e potrei avere problemi in futuro.
Mi potete dare un chiarimento in questo senso per cortesia?
Il mio medico curante ritiene che si tratti semplicemente di una scelta di vita e che non sia necessario alcun tipo di approfondimento.
Ringrazio molto per l'attenzione e per il consulto che vorrete gentilmente fornirmi
Sono una donna di 54 anni.
Circa 30 anni fa a seguito di sintomi quali gonfiore addominale persistente, evacuazione incompleta, stipsi , dissenteria sporadica, stanchezza ingiustificata e cefalea, mi è stata diagnosticata, dopo avere escluso patologie organiche, la sindrome del colon irritabile.
Nessuna terapia nel corso degli anni mi ha mai aiutata.
Circa due anni fa, dopo essermi informata, ho provato ad eliminare il glutine dalla mia dieta e i sintomi sono del tutto scomparsi a parte la cefalea, che è rimasta anche se diminuita notevolmente.
Ad oggi la mia dieta prevede il glutine soltanto molto saltuariamente, ma ho notato che se per due o tre volte di seguito lo introduco (ad esempio in vacanza, quando è più difficile seguire una dieta) i sintomi ritornano.
Recentemente ho effettuato anche il test per l'intolleranza al lattosio il quale è risultato positivo.
La domanda è la seguente: è possibile che un' intolleranza al glutine possa trasformarsi in celiachia?
In caso di risposta affermativa sarebbe utile effettuare un esame di approfondimento?
Lo chiedo perché so che le intolleranze possono regredire nel tempo e vorrei provare a reintrodurre gradualmente il glutine nella mia dieta, ma senza rischiare eventuali complicazioni future, dato che, correggetemi se sbaglio, negli adulti l'assenza di sintomatologia non significa necessariamente assenza di celiachia.
Quindi se dovessi reintrodurre il glutine e stare bene non avrei la certezza comunque di non essere celiaca e potrei avere problemi in futuro.
Mi potete dare un chiarimento in questo senso per cortesia?
Il mio medico curante ritiene che si tratti semplicemente di una scelta di vita e che non sia necessario alcun tipo di approfondimento.
Ringrazio molto per l'attenzione e per il consulto che vorrete gentilmente fornirmi
[#1]
Intolleranza al glutine e celiachia sono la stessa cosa.
Tenendo conto della sua storia farei:
1) inizierei dieta libera.
2) dopo almeno un mese tests ematici per celiachia più gastroscopia con biopsie.
Ovviamente sotto la guida di un gastroenterologo.
Mi aggiorni se le fa piacere.
Cordiali saluti.
Tenendo conto della sua storia farei:
1) inizierei dieta libera.
2) dopo almeno un mese tests ematici per celiachia più gastroscopia con biopsie.
Ovviamente sotto la guida di un gastroenterologo.
Mi aggiorni se le fa piacere.
Cordiali saluti.
MARCO BACOSI MD PhD
Spec. in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Dott. di Ricerca in Fisiopatologia Chirurgica e Gastroenterologia
[#2]
Utente
Grazie dottore per la tempestiva risposta!
Sono un po' confusa , perché mi è sempre stato detto (da medici) e ho sempre letto (in articoli di carattere medico)che mentre la celiachia è una malattia autoimmune dalla quale non si guarisce e che provoca la distruzione dei villi intestinali, la "sensibilità al glutine non celiaca" " è un'intolleranza che potrebbe anche passare e che, pur provocando gli stessi sintomi, non comporta malassorbimento a livello intestinale.
Da quanto mi ha scritto invece non è così.
Come mai si parla tanto di questa differenza?
Grazie ancora
Sono un po' confusa , perché mi è sempre stato detto (da medici) e ho sempre letto (in articoli di carattere medico)che mentre la celiachia è una malattia autoimmune dalla quale non si guarisce e che provoca la distruzione dei villi intestinali, la "sensibilità al glutine non celiaca" " è un'intolleranza che potrebbe anche passare e che, pur provocando gli stessi sintomi, non comporta malassorbimento a livello intestinale.
Da quanto mi ha scritto invece non è così.
Come mai si parla tanto di questa differenza?
Grazie ancora
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 3.2k visite dal 22/01/2020.
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