Reflusso laringofaringeo, esofagite e gastrite cronica della mucosa di tipo antrale
Buonasera, ho sempre sofferto di acidità di stomaco, sintomo che non ho mai approfondito, ma lo scorso settembre, a seguito di un calo della voce, che si è protratto per circa tre mesi, del groppo in gola, e di alcuni episodi di asma, l'Otorino mi diagnostica una laringite cronica posteriore da probabile MRGE.
Mi prescrive 20mg di pantoprazolo ogni 12 ore (da assumere 30 minuti prima di colazione e la sera prima di coricarmi) e gaviscon advance dopo i principali pasti.
Il medico curante, su consiglio dello stesso, mi prescrive una esofagogastroscopia, e dopo qualche tempo, (circa 1 mese e 1/2) riduce il pantoprazolo a 20mg die da assumere la mattina (no gaviscon advance).
La gastroscopia rileva una esofagite di grado A (sec.
Los Angeles), mentre, a seguito dell'esame istopatologico (biopsie), mi viene dagnosticata una gastrite cronica della mucosa di tipo antrale, medio a livello della mucosa di transizione antro corpo.
Negativa invece la ricerca di Helicobacter Pylori.
Da settembre ad oggi cambio abitudini alimentari e mi dimagrisco di circa 12 kg.
Non mangio carne, ho una dieta a base di pesce verdure e riso, pratico sport regolarmente, ho smesso di fumare da 7 anni, bevo poco, 1 bicchiere di vino al giorno.
Ho chiari sintomi di reflusso laringofaringeo, che sto approfondendo documentandomi tramite lo studio di quaderni di specializzazione e di articoli su varie riviste scientifiche, anche americane.
L'espettorato, e le - frequenti - eruttazioni lasciano in bocca il caratteristico sapore acido.
La terapia seguita, pur avendomi fatto tornare la voce, mi accompagna e mi rende un pò più sopportabile il peso di questa patologia, ma i sintomi, quelli più spiacevoli, persistono e da settembre direi che si sono intensificati, nonostante la terapia.
Ho letto dell'ereditarietà della gastrite antrale, e del suo carattere auto-immune.
Vorrei sapere gentilmente da Voi se posso fare altri esami per approfondire ancora di più la mia patologia, e se oltre agli IPP e agli alginati esiste altra terapia (sucralfati?).
Mio padre ricordo usava ranitidina e dimeticone, ma non aveva mai avuto l'asma che ho io, né questa costante sensazione di durezza e contrazione addominale, né la colite e la sindrome dell'intestino infiammabile, che il mio medico curante ha definito "un gatto che si morde la coda".
Grazie di cuore per il vostro interesse.
Mi prescrive 20mg di pantoprazolo ogni 12 ore (da assumere 30 minuti prima di colazione e la sera prima di coricarmi) e gaviscon advance dopo i principali pasti.
Il medico curante, su consiglio dello stesso, mi prescrive una esofagogastroscopia, e dopo qualche tempo, (circa 1 mese e 1/2) riduce il pantoprazolo a 20mg die da assumere la mattina (no gaviscon advance).
La gastroscopia rileva una esofagite di grado A (sec.
Los Angeles), mentre, a seguito dell'esame istopatologico (biopsie), mi viene dagnosticata una gastrite cronica della mucosa di tipo antrale, medio a livello della mucosa di transizione antro corpo.
Negativa invece la ricerca di Helicobacter Pylori.
Da settembre ad oggi cambio abitudini alimentari e mi dimagrisco di circa 12 kg.
Non mangio carne, ho una dieta a base di pesce verdure e riso, pratico sport regolarmente, ho smesso di fumare da 7 anni, bevo poco, 1 bicchiere di vino al giorno.
Ho chiari sintomi di reflusso laringofaringeo, che sto approfondendo documentandomi tramite lo studio di quaderni di specializzazione e di articoli su varie riviste scientifiche, anche americane.
L'espettorato, e le - frequenti - eruttazioni lasciano in bocca il caratteristico sapore acido.
La terapia seguita, pur avendomi fatto tornare la voce, mi accompagna e mi rende un pò più sopportabile il peso di questa patologia, ma i sintomi, quelli più spiacevoli, persistono e da settembre direi che si sono intensificati, nonostante la terapia.
Ho letto dell'ereditarietà della gastrite antrale, e del suo carattere auto-immune.
Vorrei sapere gentilmente da Voi se posso fare altri esami per approfondire ancora di più la mia patologia, e se oltre agli IPP e agli alginati esiste altra terapia (sucralfati?).
Mio padre ricordo usava ranitidina e dimeticone, ma non aveva mai avuto l'asma che ho io, né questa costante sensazione di durezza e contrazione addominale, né la colite e la sindrome dell'intestino infiammabile, che il mio medico curante ha definito "un gatto che si morde la coda".
Grazie di cuore per il vostro interesse.
[#1]
Ha chiaramente una patologia da reflusso che però non sembra risuscire contenere con la terapia. Sarebbe utile eseguire la titolazione della gastrina ( semplice prelievo di sangue, sotto terapia) per valutare l'efficacia degli IPP. Si valuterà successivamente se effettuare una ph-impedenzometria esofagea (per lo studio delle caratteristiche del reflusso)
Cordialmente
Cordialmente
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
[#3]
Utente
Buonasera Dottor Cosentino, il risultato dell'esame della titolazione della gastrina è: S-GASTRINA 18 pg/mL
(13 - 115).
Sinora, da settembre, quando si sono manifestati i sintomi (asma, tosse con catarro persistente, groppo in gola, raucedine) ho seguito questa terapia: 20mg di Pantoprazolo una volta al giorno per 1 mese e mezzo,
poi 20mg + 20mg di Pantoprazolo (mattina e sera) per 1 mese e mezzo con Gaviscon advance (dopo i pasti),
poi abbiamo ridotto a 20mg la mattina da 1 mese con Faringel Plus (dopo pranzo e prima di coricarmi).
La mia dieta è restrittiva al massimo come Le dicevo, dato il peggioramento. No assoluto ad alcol, ho smesso di fumare da 6 anni per costanti bronchiti, no pomodoro, latticini ecc. Ho alzato il materasso.
Pratico sport, ho perso circa 15 kg, direi che attualmente sono al peso forma -magra soddisfazione di questo fastidioso disturbo. Intanto è tornata la tosse, nonostante stia rigorosamente a dieta. A Suo giudizio, continuo la terapia? Grazie
(13 - 115).
Sinora, da settembre, quando si sono manifestati i sintomi (asma, tosse con catarro persistente, groppo in gola, raucedine) ho seguito questa terapia: 20mg di Pantoprazolo una volta al giorno per 1 mese e mezzo,
poi 20mg + 20mg di Pantoprazolo (mattina e sera) per 1 mese e mezzo con Gaviscon advance (dopo i pasti),
poi abbiamo ridotto a 20mg la mattina da 1 mese con Faringel Plus (dopo pranzo e prima di coricarmi).
La mia dieta è restrittiva al massimo come Le dicevo, dato il peggioramento. No assoluto ad alcol, ho smesso di fumare da 6 anni per costanti bronchiti, no pomodoro, latticini ecc. Ho alzato il materasso.
Pratico sport, ho perso circa 15 kg, direi che attualmente sono al peso forma -magra soddisfazione di questo fastidioso disturbo. Intanto è tornata la tosse, nonostante stia rigorosamente a dieta. A Suo giudizio, continuo la terapia? Grazie
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.9k visite dal 08/01/2020.
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