Incontinenza cardiale e gastropatia erosiva antrale
Buonasera a tutti, riporto il referto di una gastroscopia che ho eseguito l'anno scorso e su cui avevo gia' chiesto un consulto per terapia Helicobacter.
Esogafo: normocanalizzato, regolare per decorso, calibro e rivestimento mucoso.
Si osserva maggiore evidenza del reticolo vascolare.
Cardias: in sede, incontinente.
Area sottocardiale normale in retroversione.
Stomaco: normoconformato, contiene scarsa quantita' di succo gastrico, presente muco che vernicia le pareti.
Pareti plastiche, mucosa trofica, lievemente marezzata; in prossimita' del piloro sono presenti 2 erosioni.
Piloro: plastico
Bulbo duodenale: normoconformato con mucosa regolare.
II porzione duodenale: morfologia plicale e struttura villare conservate.
Conclusioni
Incontinenza cardiale
Gastropatia erosiva antrale.
In seguito a recente visita ORL per cauterizzazione varici orofaringee lo specialista mi ha prescritto Lucen 40mg 1 al di' per 3 mesi perche' ha trovato segni di reflusso.
Il mio medico dice che la terapia non e' necessaria in assenza di sintomi gravi, che effettivamente al momento non ho (a parte un leggero bruciore in gola frequente, che faccio sinceramente fatica a distingure dai malanni stagionali), e che per sintomi leggeri e brevi si puo' intervenire con Malox e simili, curando pero' sempre l'alimentazione.
In passato, prima della gastroscopia, avevo fatto un'altra visita ORL per una otite e anche li' lo specialista mi aveva prescritto per mesi un inibitore della pompa protonica per segni di reflusso.
Ho notato, come dire, 2 scuole di pensiero diverse a riguardo, lo specialista tende a prescrivere di piu'.
Questo mi spiazza, perche' non capisco come gestire la situazione.
In particolare.
Queste terapie di 3 mesi hanno un senso senza sintomi particolari?
E poi che si fa?
Basta curare l'alimentazione intervenendo solo in presenza di sintomi importanti, dovrei continuare a vita a prendere farmaci senza aspettare l'insorgere di sintomi oppure fare cicli stagionali?
Dovrei monitorare la situazione?
Con che cadenza e con quali esami?
Nel mio caso credo che lo stress abbia un ruolo importante nella gastrite, ha senso affiancare psicofarmaci alle terapie per ridurre lo stress anche se lo stesso non mi crea particolari problemi psicologici?
Aggiungo che purtroppo ho familiarita' diretta per adenocarcinoma gastrico.
Grazie per ogni consiglio.
Esogafo: normocanalizzato, regolare per decorso, calibro e rivestimento mucoso.
Si osserva maggiore evidenza del reticolo vascolare.
Cardias: in sede, incontinente.
Area sottocardiale normale in retroversione.
Stomaco: normoconformato, contiene scarsa quantita' di succo gastrico, presente muco che vernicia le pareti.
Pareti plastiche, mucosa trofica, lievemente marezzata; in prossimita' del piloro sono presenti 2 erosioni.
Piloro: plastico
Bulbo duodenale: normoconformato con mucosa regolare.
II porzione duodenale: morfologia plicale e struttura villare conservate.
Conclusioni
Incontinenza cardiale
Gastropatia erosiva antrale.
In seguito a recente visita ORL per cauterizzazione varici orofaringee lo specialista mi ha prescritto Lucen 40mg 1 al di' per 3 mesi perche' ha trovato segni di reflusso.
Il mio medico dice che la terapia non e' necessaria in assenza di sintomi gravi, che effettivamente al momento non ho (a parte un leggero bruciore in gola frequente, che faccio sinceramente fatica a distingure dai malanni stagionali), e che per sintomi leggeri e brevi si puo' intervenire con Malox e simili, curando pero' sempre l'alimentazione.
In passato, prima della gastroscopia, avevo fatto un'altra visita ORL per una otite e anche li' lo specialista mi aveva prescritto per mesi un inibitore della pompa protonica per segni di reflusso.
Ho notato, come dire, 2 scuole di pensiero diverse a riguardo, lo specialista tende a prescrivere di piu'.
Questo mi spiazza, perche' non capisco come gestire la situazione.
In particolare.
Queste terapie di 3 mesi hanno un senso senza sintomi particolari?
E poi che si fa?
Basta curare l'alimentazione intervenendo solo in presenza di sintomi importanti, dovrei continuare a vita a prendere farmaci senza aspettare l'insorgere di sintomi oppure fare cicli stagionali?
Dovrei monitorare la situazione?
Con che cadenza e con quali esami?
Nel mio caso credo che lo stress abbia un ruolo importante nella gastrite, ha senso affiancare psicofarmaci alle terapie per ridurre lo stress anche se lo stesso non mi crea particolari problemi psicologici?
Aggiungo che purtroppo ho familiarita' diretta per adenocarcinoma gastrico.
Grazie per ogni consiglio.
[#1]
Ha ragione il suo medico. Non ha necessità di antisecretivi. Purtroppo devo ammmetere che la maggior parte dei colleghi ORL vede ".sempre" segni indiretti di reflusso e prescrive terapie sostanziose di IPP. Se ha necessità può assumere qualche antiacido.
Cordialmente
Cordialmente
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
[#2]
Utente
La ringrazio della rapida risposta. Non voglio sembrarle eccessivamente ansioso ma avendo avuto in famiglia una esperienza drammatica di tumore allo stomaco, con diagnosi in fase avanzata, e' il caso di fare qualche esame periodico per tenere sotto controllo la situazione o, come dire, eventuali sintomi mi parleranno da soli?
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5.1k visite dal 22/11/2019.
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