Legame tra salute intestinale e rachide
Buongiorno,
Mi chiamo Fabio e da circa 10 anni soffro di disturbi gastrointestinali.
A seguito di numerosi accertamenti endoscopici e radiologici è emerso quanto segue:
- Colonscopia, rilevata proctosigmoidite con presenza di emorroidi interne di terzo grado, negativo l’esame istologico per malattie autoimmuni
- Gastroscopia, rilevata gastrite con reflusso gastroesifageo
- Tac addome negativa
- Risonanza addome negativa
I tre gastroenterologi a cui ho chiesto un consulto negli ultimi anni, hanno sempre minimizzato la questione asserendo che all’origine ci sarebbe un’eccessiva sensibilità e coinvolgimento psicologico che si manifesta appunto con quello che ha rilevato la colonscopia, niente di pratico quindi se non qualche ciclo di fermenti lattici e una maggiore attenzione alla dieta.
Nonostante questo negli ultimi mesi la situazione è sensibilmente peggiorata, con disturbi che vanno dal dolore al fianco sx con l’impossibilità a rimanere seduto soprattutto in macchina a causa della compressione della zona dolente, alla forte astenia che oltre ad avermi fatto abbandonare l’attività sportiva mi causa problemi anche lavorativi facendomi rimanere quasi senza fiato dopo il minimo sforzo, alla difficoltà di concentrazione e alla sensazione (senza un reale riscontro nella realtà) di tremore e una peggiorata coordinazione soprattutto nei movimenti fini.
Recentemente ho interpellato un fisiatra per cercare di risolvere i dolori cronici alla schiena causati dall intensa passata attività sportiva, e ha ipotizzato che alcuni dei disturbi di cui soffro possono avere un legame con la salute del rachide, ma è una cosa che verrà valutata attentamente solo dopo l’esito della risonanza.
È un’ipotesi plausibile?
A tal proposito vorrei chiede se ci fossero altre strade da percorrere per cercare di alleviare questi disturbi e se esiste una correlazione tra infiammazioni intestinali e disturbi al sistema nervoso centrale o qualsiasi tipo di problema cognitivo.
Grazie
Mi chiamo Fabio e da circa 10 anni soffro di disturbi gastrointestinali.
A seguito di numerosi accertamenti endoscopici e radiologici è emerso quanto segue:
- Colonscopia, rilevata proctosigmoidite con presenza di emorroidi interne di terzo grado, negativo l’esame istologico per malattie autoimmuni
- Gastroscopia, rilevata gastrite con reflusso gastroesifageo
- Tac addome negativa
- Risonanza addome negativa
I tre gastroenterologi a cui ho chiesto un consulto negli ultimi anni, hanno sempre minimizzato la questione asserendo che all’origine ci sarebbe un’eccessiva sensibilità e coinvolgimento psicologico che si manifesta appunto con quello che ha rilevato la colonscopia, niente di pratico quindi se non qualche ciclo di fermenti lattici e una maggiore attenzione alla dieta.
Nonostante questo negli ultimi mesi la situazione è sensibilmente peggiorata, con disturbi che vanno dal dolore al fianco sx con l’impossibilità a rimanere seduto soprattutto in macchina a causa della compressione della zona dolente, alla forte astenia che oltre ad avermi fatto abbandonare l’attività sportiva mi causa problemi anche lavorativi facendomi rimanere quasi senza fiato dopo il minimo sforzo, alla difficoltà di concentrazione e alla sensazione (senza un reale riscontro nella realtà) di tremore e una peggiorata coordinazione soprattutto nei movimenti fini.
Recentemente ho interpellato un fisiatra per cercare di risolvere i dolori cronici alla schiena causati dall intensa passata attività sportiva, e ha ipotizzato che alcuni dei disturbi di cui soffro possono avere un legame con la salute del rachide, ma è una cosa che verrà valutata attentamente solo dopo l’esito della risonanza.
È un’ipotesi plausibile?
A tal proposito vorrei chiede se ci fossero altre strade da percorrere per cercare di alleviare questi disturbi e se esiste una correlazione tra infiammazioni intestinali e disturbi al sistema nervoso centrale o qualsiasi tipo di problema cognitivo.
Grazie
[#1]
Non c'è relazione tra fastidi intestinali e rachide.
Solo nelle IBD esiste tale relazione ma diversa da quella da lei descritta.
Cordialmente.
Solo nelle IBD esiste tale relazione ma diversa da quella da lei descritta.
Cordialmente.
MARCO BACOSI MD PhD
Spec. in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Dott. di Ricerca in Fisiopatologia Chirurgica e Gastroenterologia
[#2]
Utente
Buonasera dottore,
grazie per la celere e cortese risposta.
Dal suo punto di vista, quale altra strada potrei percorrere per cercare di limitare il disagio menzionato nel mio post iniziale, in particolar modo la forte astenia che si presenta ormai ciclicamente?
E per quanto riguarda il legame intestino e problemi cognitivi?
Grazie di nuovo
grazie per la celere e cortese risposta.
Dal suo punto di vista, quale altra strada potrei percorrere per cercare di limitare il disagio menzionato nel mio post iniziale, in particolar modo la forte astenia che si presenta ormai ciclicamente?
E per quanto riguarda il legame intestino e problemi cognitivi?
Grazie di nuovo
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 720 visite dal 06/11/2019.
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