Ernia iatale, esofagite e sport
Buongiorno,
ringrazio anticipatamente tutti coloro che vorranno offrire la propria esperienza al fine di aiutarmi a risolvere il seguente problema:
soffro, sin da quando ero bambino, di bruciori retrosternali più o meno saltuari; da circa un anno ho iniziato a frequentare regolarmente una palestra nella quale mi dedico sia alla pesistica sia al nuoto. Da circa sei mesi ho iniziato ad avvertire questo disturbo sempre più insistentemente, fino ad avere una vera e propria forma di disfagia. Inizialmente non mi sono allarmato in quanto, anni fa, la radiografia allo stomaco con mezzo di contrasto non aveva rilevato nulla di particolare, e l'ernia iatale era stata esclusa. Tuttavia, dato il persistere di questo malessere, mi è stata prescritta una esogastroduedonoscopia, dalla quale è emersa l'esistenza di un'ernia iatale di 4 cm, un'esofagite di primo grado, flogosi cronica ma assenza di metaplasia.
A questo punto mi e vi chiedo, è possibile che un’attività fisica importante abbia potuto aggravare una situazione che si sarebbe potuto definire “sotto controllo” e abbia dato origine a quest’ernia iatale? In questo caso, è possibile continuare a condurre un’attività fisica normale, magari escludendo la pesistica? Quali attività potrei continuare a fare al fine di ottenere una buona tonicità fisica senza aggravare ulteriormente la situazione? Tale condizione è reversibile senza intervento chirurgico?
Ringrazio nuovamente per la cortesia
ringrazio anticipatamente tutti coloro che vorranno offrire la propria esperienza al fine di aiutarmi a risolvere il seguente problema:
soffro, sin da quando ero bambino, di bruciori retrosternali più o meno saltuari; da circa un anno ho iniziato a frequentare regolarmente una palestra nella quale mi dedico sia alla pesistica sia al nuoto. Da circa sei mesi ho iniziato ad avvertire questo disturbo sempre più insistentemente, fino ad avere una vera e propria forma di disfagia. Inizialmente non mi sono allarmato in quanto, anni fa, la radiografia allo stomaco con mezzo di contrasto non aveva rilevato nulla di particolare, e l'ernia iatale era stata esclusa. Tuttavia, dato il persistere di questo malessere, mi è stata prescritta una esogastroduedonoscopia, dalla quale è emersa l'esistenza di un'ernia iatale di 4 cm, un'esofagite di primo grado, flogosi cronica ma assenza di metaplasia.
A questo punto mi e vi chiedo, è possibile che un’attività fisica importante abbia potuto aggravare una situazione che si sarebbe potuto definire “sotto controllo” e abbia dato origine a quest’ernia iatale? In questo caso, è possibile continuare a condurre un’attività fisica normale, magari escludendo la pesistica? Quali attività potrei continuare a fare al fine di ottenere una buona tonicità fisica senza aggravare ulteriormente la situazione? Tale condizione è reversibile senza intervento chirurgico?
Ringrazio nuovamente per la cortesia
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Gentile Utente, ritengo che debba abbandonare la pesistica e in genere eviar qualunque sport che favorisca in manira abnorme l'aumento di pressione sull'addome. Non le mancherà modo di trovare altre attività fisiche che facciano al caso suo.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dott. Roberto Mangiarotti
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.1k visite dal 02/03/2009.
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