Distensione addominale: esiste un rimedio efficace ?
Ho 58 anni e da almeno 10 anni soffro di una fastidiosa distensione addominale. In sostanza l'addome mi si gonfia a pallone a partire da sotto lo sterno fino a qualche centimetro sotto l'ombelico. Al tatto risulta teso, duro come pieno d'aria (o di acqua?) ed essendo io in sovrappeso quando sto seduto avverto difficoltà nella respirazione. A volte ho preferito rimanere a casa e non frequentare un cinema, una sala da concerto per l'imbarazzo di esibire questa palla sotto la maglietta o la camicia. Non ho altri sintomi. Vado regolarmente di corpo, non ho diarrea, non ho dolori. A volte il gonfiore si presenta dopo un pasto. A volte insorge inaspettatamente. Al mattino mi sveglio a pancia piatta. Basta bere un bicchiere d'acqua, o assumere un inibitore di pompa (per il reflusso) o anche semplicemente essere sveglio che l'addome inizia a gonfiarsi, pur senza raggiungere le dimensioni massime (al limite dello scoppio) come accade in altri casi. Quando non ho potuto più resistere sono stato visitato da diversi gastroenterologi: il primo mi ha prescritto il Kaleidon in attesa di farmi una colonscopia con prelievo bioptico in diversi punti del percorso intestinale. La cosa non ha avuto seguito perchè il medico è stato molto superficiale. Il secondo mi ha diagnosticato la sindrome del colon irritabile e mi ha prescritto il Duspatal che mi ha rallentato la peristalsi intestinale rendendomi stitico. Informato di tanto il dottore ha insistito perchè continuassi a prendere il farmaco. Dopo 5 giorni di mancata evacuazione ho preso Sycon sciroppo per evacuare e ho abbandonato il medico. Il terzo mi ha prescritto per qualche mese Prolactis LT e Colonir (quest'ultimo, a mio avviso totalmente inadatto) e mi ha detto di non mangiare troppo e fare n po' di attività fisica. Visti gli insuccessi mi sono messo a dieta pensando che, se non riuscivo a sgonfiare l'addome almeno con un po' di grasso in meno addosso il gonfiore mi avrebbe dato meno fastidio. E così fu. Riuscii a perdere circa 10 kg in 9 - 10 mesi attestandomi sui 76 kg. Gonfiore assai ridotto e quando presente assai meno percepibile di prima. Poi nel giro di due anni sono tornato al peso originario di 87 kg. E il gonfiore è ripreso alla grande. Vado da internista-nutrizionista che mi diagnostica anche lui la sindrome del colon irritabile, disbiosi intestinale e gastrite. Prescrizione in vari tempi di: Pantorc, Melcalin base, Vitamina D, Demicos, Enzitime + terapia nutrizionale senza latticini, e legumi e pomodori, a base di pesce o carne, (anche riso o pasta 60 gr.) verdura cruda (obbligatoria) e verdura cotta facoltativa. Colazione a base di fette biscottate e (un velo di) marmellata. Ho perso dopo un mese 4 kg. Ora in sostituzione di alcuni integratori mi è stato prescritto PRO3 (amminoacidi e vitamine) e Proflora della Guna. Eseguo a giorni alterni passeggiata a passo celere (5, 8 - 6 km/h) per 30 - 40 minuti. Ho perso un altro chilo e mezzo. Tutto ok, ma l'addome? Sempre con lo stesso problema! AIUTO!
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si tratta d'importante meteorismo legato probabilmente a una forte disbiosi intestinale. Quali accertamenti ha fatto per valutare la disbiosi ?
Cordialmente
Cordialmente
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
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Utente
Nella visita dall'ultimo medico sopra citato, il materiale a disposizione per valutare la disbiosi è stato il seguente.
Anamnesi: ho riferito quel che ho detto sopra, aggiungendo che mi sveglio alle 7.50, pranzo intorno alle 15.00, ceno intorno alle 23.00 e vado a dormire intorno alle 1.00 - 1.30 e sono un soggetto sedentario e ansioso, che da 7 anni oscilla tra lo stress lavorativo di un posto di responsabilità in ufficio pubblico e quello derivante dall'assistenza a genitore (madre) invalido 90enne, convivente. Inoltre prediligo i carboidrati (pasta in particolare), raramente mangio dolci e quasi mai frutta (anche perchè una concentrazione di fruttosio soprattutto a stomaco vuoto mi provoca dolorosi crampi addominali di intensità e durata proporzionale alla quantità di frutta ingerita), bevo due bicchieri di vino a pasto. Mi è stata diagnosticata una "Steatosi epatica" ed una "Modesta ernia iatale. Esofagite distale. Antrite erosiva" con mucosa iperemica, edematosa e con erosioni. Piloro normale. Bulbo e secondo duodeno normali. I farmaci prescritti(Omeprazen 20 + Peridon li assumo però solo durante i cambi di stagione quando l problema si fa sentire. Correggendo l'alimentazione non sento il bisogno di assumerli durante tutto l'anno. Nessun controllo su presenza eventuale di Helycobacter.
1^ colonscopia nel 2014: rilevate 3 formazioni polipodi sessili di diametro compreso tra 3 e 5 mm rimosse durante l'esame. Referto istologico: "Adenomi tubulari del grosso intestino con displasia di basso grado e con spiccato infiltrato flogistico linfoplasmacellulare ed eosinofilo dello stroma. Per i rimanenti tratti mucosa normale per aspetto, colorito e trama vascolare.
2^ colonscopia nel 2016: mucosa normale per aspetto, colorito e trama vascolare. Prossimo esame dopo 5 anni.
La colonscopia è stata fatta perchè mio padre è deceduto a 57 anni per carcinoma del retto-colon (ormai in stadio avanzato e con metastasi al fegato) dopo essere stato egregiamente operato proprio alla clinica La Madonnina a Milano.
Soffro di ipertensione (border line) e assumo 1cp Lercaprel 20/10mg e 1 cp Nobistar 5mg.
Esame obiettivo: rilevazione dati come peso (87 kg) e altezza (m. 1,65). No palpazione addome (!). Esame impedenziometrico per la descrizione della composizione corporea. Misurazione della pressione diastolica e sistolica e della frequenza cardiaca.
Esami del sangue: tra i tanti esami prescritti gli unici valori fuori posto sono stati i seguenti: A) colesterolo totale 203 (nella norma però: HDL 58; LDL 118 e trigliceridi 135 ); B) Vitamina D3 18.4 (sotto la norma); C) Paratormone intatto 144.0 (molto sopra la norma che oscilla tra 15.0 e 68.3). Poi: glicemia 100 su max 110; Creatininemia 1.18 su max 1.25; Uricemia 6.9 su max 7.2. Tutti gli altri ampiamente nella norma. Esami delle urine: perfetti.
Il dottore mi ha anche detto di non tenere conto di un esame sulle intolleranze alimentari fatto tempo fa mediante prelievo di sangue perchè inattendibile.
Nessun altro accertamento. Più in generale, nessuno mi ha mai prescritto altri accertamenti per valutare la disbiosi.
Anamnesi: ho riferito quel che ho detto sopra, aggiungendo che mi sveglio alle 7.50, pranzo intorno alle 15.00, ceno intorno alle 23.00 e vado a dormire intorno alle 1.00 - 1.30 e sono un soggetto sedentario e ansioso, che da 7 anni oscilla tra lo stress lavorativo di un posto di responsabilità in ufficio pubblico e quello derivante dall'assistenza a genitore (madre) invalido 90enne, convivente. Inoltre prediligo i carboidrati (pasta in particolare), raramente mangio dolci e quasi mai frutta (anche perchè una concentrazione di fruttosio soprattutto a stomaco vuoto mi provoca dolorosi crampi addominali di intensità e durata proporzionale alla quantità di frutta ingerita), bevo due bicchieri di vino a pasto. Mi è stata diagnosticata una "Steatosi epatica" ed una "Modesta ernia iatale. Esofagite distale. Antrite erosiva" con mucosa iperemica, edematosa e con erosioni. Piloro normale. Bulbo e secondo duodeno normali. I farmaci prescritti(Omeprazen 20 + Peridon li assumo però solo durante i cambi di stagione quando l problema si fa sentire. Correggendo l'alimentazione non sento il bisogno di assumerli durante tutto l'anno. Nessun controllo su presenza eventuale di Helycobacter.
1^ colonscopia nel 2014: rilevate 3 formazioni polipodi sessili di diametro compreso tra 3 e 5 mm rimosse durante l'esame. Referto istologico: "Adenomi tubulari del grosso intestino con displasia di basso grado e con spiccato infiltrato flogistico linfoplasmacellulare ed eosinofilo dello stroma. Per i rimanenti tratti mucosa normale per aspetto, colorito e trama vascolare.
2^ colonscopia nel 2016: mucosa normale per aspetto, colorito e trama vascolare. Prossimo esame dopo 5 anni.
La colonscopia è stata fatta perchè mio padre è deceduto a 57 anni per carcinoma del retto-colon (ormai in stadio avanzato e con metastasi al fegato) dopo essere stato egregiamente operato proprio alla clinica La Madonnina a Milano.
Soffro di ipertensione (border line) e assumo 1cp Lercaprel 20/10mg e 1 cp Nobistar 5mg.
Esame obiettivo: rilevazione dati come peso (87 kg) e altezza (m. 1,65). No palpazione addome (!). Esame impedenziometrico per la descrizione della composizione corporea. Misurazione della pressione diastolica e sistolica e della frequenza cardiaca.
Esami del sangue: tra i tanti esami prescritti gli unici valori fuori posto sono stati i seguenti: A) colesterolo totale 203 (nella norma però: HDL 58; LDL 118 e trigliceridi 135 ); B) Vitamina D3 18.4 (sotto la norma); C) Paratormone intatto 144.0 (molto sopra la norma che oscilla tra 15.0 e 68.3). Poi: glicemia 100 su max 110; Creatininemia 1.18 su max 1.25; Uricemia 6.9 su max 7.2. Tutti gli altri ampiamente nella norma. Esami delle urine: perfetti.
Il dottore mi ha anche detto di non tenere conto di un esame sulle intolleranze alimentari fatto tempo fa mediante prelievo di sangue perchè inattendibile.
Nessun altro accertamento. Più in generale, nessuno mi ha mai prescritto altri accertamenti per valutare la disbiosi.
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Utente
Egregio dott. Cosentino, con una semplice domanda lei ha sbaragliato un "esercito" di gastroenterologi (n. 3) + un internista-nutrizionista che, rispettivamente, hanno tentato (i primi tre) e sta tentando (l'ultimo) di curare la mia distensione addominale. A costoro devo aggiungere il medico curante, sedicente nutrizionista.
La realtà è proprio questa: NESSUNO dei professionisti sopra citati mi ha mai richiesto di sottopormi ad esami diagnostici specifici per valutare la flora batterica intestinale e l'eventuale stato di disbiosi, a parte il medico curante che, per primo, mi sottopose al test (basato sugli esami del sangue) per scoprire un'eventuale intolleranza alimentare. La scoperta, all'esito dell'esame, di essere intollerante a tantissime cose, anche mai mangiate in vita mia, gli rese difficile prescrivermi una dieta adeguata da seguire concretamente e non se ne fece più nulla.
Adesso comprenderà come mai, dopo tanti anni, sono ancora qui col mio problema dopo avere peregrinato qua e là in Puglia, alla ricerca di una soluzione. E come mai abbia scritto a Medicitalia per un consulto.
Cosa mi consiglia di fare ? Non posso certo essere io, dopo essermi documentato sul web sulle cure per la disbiosi, a dire al medico cui mi rivolgo per essere curato, quali esami prescrivermi e, magari, suggerire anche la terapia. Faccio un altro mestiere !
Probabilmente mi dirà di cercare dalle mie parti un Centro specializzato ed un professionista competente. Dati i precedenti, comprenderà che non sarà impresa facile. Mi aiuti, per cortesia a cercare una soluzione al problema. Non è bello spendere soldi inutilmente per visite mediche, esami e farmaci e/o integratori che non hanno nessuna attinenza con la (presumibile) patologia da cui sono affetto. Così come non è giusto sottoporre il paziente a sacrifici - inutili anche questi, ma - diversi da quelli economici, come le restrizioni alimentari, gli orari per mangiare a pranzo e a cena, gli orari in cui andare a dormire e svegliarsi la mattina che influirebbero seriamente, a dire del medico che attualmente mi segue, sulla disbiosi e sulla sindrome da IBS (termini dallo stesso ritenuti equivalenti o addirittura sinonimi !!) e addirittura sulle facoltà mentali (memoria, concentrazione ecc.). Mi dica - glielo chiedo per cortesia, perchè non ce la faccio più - tutto ciò che può essermi d'aiuto almeno per diagnosticare correttamente la mia presumibile patologia: sarà un buon punto di partenza. La terapia verrà dopo. Grazie
La realtà è proprio questa: NESSUNO dei professionisti sopra citati mi ha mai richiesto di sottopormi ad esami diagnostici specifici per valutare la flora batterica intestinale e l'eventuale stato di disbiosi, a parte il medico curante che, per primo, mi sottopose al test (basato sugli esami del sangue) per scoprire un'eventuale intolleranza alimentare. La scoperta, all'esito dell'esame, di essere intollerante a tantissime cose, anche mai mangiate in vita mia, gli rese difficile prescrivermi una dieta adeguata da seguire concretamente e non se ne fece più nulla.
Adesso comprenderà come mai, dopo tanti anni, sono ancora qui col mio problema dopo avere peregrinato qua e là in Puglia, alla ricerca di una soluzione. E come mai abbia scritto a Medicitalia per un consulto.
Cosa mi consiglia di fare ? Non posso certo essere io, dopo essermi documentato sul web sulle cure per la disbiosi, a dire al medico cui mi rivolgo per essere curato, quali esami prescrivermi e, magari, suggerire anche la terapia. Faccio un altro mestiere !
Probabilmente mi dirà di cercare dalle mie parti un Centro specializzato ed un professionista competente. Dati i precedenti, comprenderà che non sarà impresa facile. Mi aiuti, per cortesia a cercare una soluzione al problema. Non è bello spendere soldi inutilmente per visite mediche, esami e farmaci e/o integratori che non hanno nessuna attinenza con la (presumibile) patologia da cui sono affetto. Così come non è giusto sottoporre il paziente a sacrifici - inutili anche questi, ma - diversi da quelli economici, come le restrizioni alimentari, gli orari per mangiare a pranzo e a cena, gli orari in cui andare a dormire e svegliarsi la mattina che influirebbero seriamente, a dire del medico che attualmente mi segue, sulla disbiosi e sulla sindrome da IBS (termini dallo stesso ritenuti equivalenti o addirittura sinonimi !!) e addirittura sulle facoltà mentali (memoria, concentrazione ecc.). Mi dica - glielo chiedo per cortesia, perchè non ce la faccio più - tutto ciò che può essermi d'aiuto almeno per diagnosticare correttamente la mia presumibile patologia: sarà un buon punto di partenza. La terapia verrà dopo. Grazie
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Di partenza bisogna escludere l'intolleranza al lattosio con Breath test al lattosio e poi la sovracrescita batterica intestinale (SIBO) con il Breath test al glucosio. Gli altri test per le intolleranze non sono attendibili.
Fatto questo abbiamo un'idea più chiara. Da considerare inoltre l'intolleranza al glutine di tipo non celiaco (la Gluten sensitivity) verso cui non ci sono test diagnostici.
Utile eseguire la calprotectina fecale e la zonulna fecale.
Resta infine il test di secondo livello che va a studiare il Microbiota intestinale con l'analisi del DNA batterico fecale per valutare eventuali squilibri patologici all'interno della flora batterica e procedere ad un trattamento mirato con probiotici specifici (su misura).
Ovviamente non può procedere da solo eseguendo il test in qualche laboratorio, ma deve rivolgersi ad un gastroenterologo esperto nel settore (che non sarò facile in zona).
Le invio un articolo "base" sulla problematica "colon irritabile...."
https://www.medicitalia.it/blog/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/6487-colon-irritabile-o-altro-intolleranze-sibo-lgs-ecc.html
Si tratta di un articolo non recente che non considerava ancora lo studio del Microbiotica (di cui ci stiamo interessando in pochi).
Fatto questo abbiamo un'idea più chiara. Da considerare inoltre l'intolleranza al glutine di tipo non celiaco (la Gluten sensitivity) verso cui non ci sono test diagnostici.
Utile eseguire la calprotectina fecale e la zonulna fecale.
Resta infine il test di secondo livello che va a studiare il Microbiota intestinale con l'analisi del DNA batterico fecale per valutare eventuali squilibri patologici all'interno della flora batterica e procedere ad un trattamento mirato con probiotici specifici (su misura).
Ovviamente non può procedere da solo eseguendo il test in qualche laboratorio, ma deve rivolgersi ad un gastroenterologo esperto nel settore (che non sarò facile in zona).
Le invio un articolo "base" sulla problematica "colon irritabile...."
https://www.medicitalia.it/blog/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/6487-colon-irritabile-o-altro-intolleranze-sibo-lgs-ecc.html
Si tratta di un articolo non recente che non considerava ancora lo studio del Microbiotica (di cui ci stiamo interessando in pochi).
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Utente
Ho letto con interesse l'articolo segnalato che rappresenta una sintesi dello stato dell'arte sul colon irritabile: si sarebbe anche potuto intitolare "Colon irritabile e... dintorni". Articolo, ahimè, realistico e veritiero che, senza tanti fronzoli, va alla radice del problema. E conclude, amaramente, nella prima parte, che non sarà la vacanza rilassante a risolvere il problema.
Altrettanto vero è l'abuso del termine di colon irritabile da parte dei medici come una via di fuga per etichettare alcuni disturbi intestinali di cui non si riesce a trovarne la causa.
La vera novità consiste, a mio avviso, nell'affacciarsi, in letteratura, di nuove ipotesi da considerare come possibilie cause misconosciute in grado di sviluppare una sintomatologia simil colon irritabile . Ma che, ritengo, data la mia esperienza di paziente, costituiscano ancora oggi patrimonio di conoscenza di pochi e di esperienza di pochissimi. Oggi, mi sembra di capire, si è aggiunto lo studio del microbiota come ulteriore campo di indagine per affrontare la problematica legata ai sintomi "simil colon irritabile" se non proprio del colon irritabile stesso.
Come paziente, osservo:
1) - che tra i disturbi (crampi, spasmi, dolori diffusi o localizzati in un preciso punto dell’addome), stipsi, diarrea, e meteorismo elencati nell'articolo come propri del colon irritabile, nel mio caso è presente solo il meteorismo. Null'altro.
2) - che probabilmente non si tratterà nel mio caso di NCGS perchè dolori e diarrea non sono presenti.
3) - che forse non si tratta di intolleranza al lattosio visto che sono circa tre mesi che mi è stato proibito il latte con i suoi derivati e tensione e gonfiore addominale fanno comunque capolino. E' pure vero, tuttavia, che, ad esempio, alcuni prodotti lattiero-caseari mi provocavano dopo alcune ore lo stesso tipo di problema: la scamorza non stagionata.
4) - che tenderei ad escludere, sempre guardando ai soli sintomi, sia la SIBO che la LGS
5) - che la sintomatologia riportata nell'articolo indotta dalla intolleranza agli alimenti FODMAP (che si trovano aggiunti in molti integratori) sembrerebbe avvicinarsi alla mia. In particolare: distensione dell’intestino sia attraverso un alto volume di liquidi trattenuti, sia per un aumento della produzione dei gas. Se i sintomi fossero solo questi e non ve ne fossero altri tipo crampi, dolori, diarrea e/o stipsi, la mia patologia sembrerebbe poter essere questa.
Naturalmente so benissimo che le situazioni non sono così lineari e che le mie sono solo considerazioni semplicistiche, da paziente ignorante. Altrimenti sarebbe facile per tutti fare diagnosi ed essere medici! Evidentemente così non è, visto che, anche coloro che tali sono, non sempre - ma accade in tutte le professioni ed in tutti i mestieri - si rivelano all'altezza del compito.
La ringrazio, dott. Cosentino, per avermi ascoltato e indirizzato e per avermi anche dato una speranza, là dove conclude l'articolo citato con il consiglio ai pazienti di: <>. Mi piacerebbe ancora ascoltarla con approfondimenti sul tema ma non desidero abusare del suo prezioso tempo che già mi ha dedicato in abbondanza.
Ora non mi resta che cercare e trovare lo specialista gastroenterologo giusto. Ma credo di avere già qualche idea in proposito...
Cordialità
Altrettanto vero è l'abuso del termine di colon irritabile da parte dei medici come una via di fuga per etichettare alcuni disturbi intestinali di cui non si riesce a trovarne la causa.
La vera novità consiste, a mio avviso, nell'affacciarsi, in letteratura, di nuove ipotesi da considerare come possibilie cause misconosciute in grado di sviluppare una sintomatologia simil colon irritabile . Ma che, ritengo, data la mia esperienza di paziente, costituiscano ancora oggi patrimonio di conoscenza di pochi e di esperienza di pochissimi. Oggi, mi sembra di capire, si è aggiunto lo studio del microbiota come ulteriore campo di indagine per affrontare la problematica legata ai sintomi "simil colon irritabile" se non proprio del colon irritabile stesso.
Come paziente, osservo:
1) - che tra i disturbi (crampi, spasmi, dolori diffusi o localizzati in un preciso punto dell’addome), stipsi, diarrea, e meteorismo elencati nell'articolo come propri del colon irritabile, nel mio caso è presente solo il meteorismo. Null'altro.
2) - che probabilmente non si tratterà nel mio caso di NCGS perchè dolori e diarrea non sono presenti.
3) - che forse non si tratta di intolleranza al lattosio visto che sono circa tre mesi che mi è stato proibito il latte con i suoi derivati e tensione e gonfiore addominale fanno comunque capolino. E' pure vero, tuttavia, che, ad esempio, alcuni prodotti lattiero-caseari mi provocavano dopo alcune ore lo stesso tipo di problema: la scamorza non stagionata.
4) - che tenderei ad escludere, sempre guardando ai soli sintomi, sia la SIBO che la LGS
5) - che la sintomatologia riportata nell'articolo indotta dalla intolleranza agli alimenti FODMAP (che si trovano aggiunti in molti integratori) sembrerebbe avvicinarsi alla mia. In particolare: distensione dell’intestino sia attraverso un alto volume di liquidi trattenuti, sia per un aumento della produzione dei gas. Se i sintomi fossero solo questi e non ve ne fossero altri tipo crampi, dolori, diarrea e/o stipsi, la mia patologia sembrerebbe poter essere questa.
Naturalmente so benissimo che le situazioni non sono così lineari e che le mie sono solo considerazioni semplicistiche, da paziente ignorante. Altrimenti sarebbe facile per tutti fare diagnosi ed essere medici! Evidentemente così non è, visto che, anche coloro che tali sono, non sempre - ma accade in tutte le professioni ed in tutti i mestieri - si rivelano all'altezza del compito.
La ringrazio, dott. Cosentino, per avermi ascoltato e indirizzato e per avermi anche dato una speranza, là dove conclude l'articolo citato con il consiglio ai pazienti di: <>. Mi piacerebbe ancora ascoltarla con approfondimenti sul tema ma non desidero abusare del suo prezioso tempo che già mi ha dedicato in abbondanza.
Ora non mi resta che cercare e trovare lo specialista gastroenterologo giusto. Ma credo di avere già qualche idea in proposito...
Cordialità
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Concordo con lei su quanto espone e, in attesa di trovare lo specialista di riferimento, il consiglio è di intraprendere la dieta FODMAP che a volte, da sola, può dare un importante beneficio
Resto a sua disposizione
Cordialmente
Resto a sua disposizione
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 8.7k visite dal 05/09/2019.
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Approfondimento su Colon irritabile
Il colon irritabile (o sindrome dell'intestino irritabile) è un disturbo funzionale che provoca dolore addominale, stipsi, diarrea, meteorismo: cause, cure e rimedi.