Clostridium difficile
Buongiorno,
volevo un consiglio per mia suocera di 90 anni che è stata ricoverata nel reparto di medicina a novembre 2018 per un sospetto ictus (poi risolto) e purtroppo nel reparto ha preso il clostridium difficile che è stato curato curato con antibiotico Flagyl , proseguito anche a casa per 10 gg.
Dopo altri 10 gg è entrata in casa di cura per fare riabilitazione ma, avendo ripreso con dissenteria, hanno riscontrato che aveva ancora il batterio e quindi curata per 2 settimane con VANCOMICINA .
Tornata a casa, dopo alcune settimane ha ripreso la dissenteria e dalle analisi delle feci risultava ancora positiva al batterio. Curata a casa di nuovo con VANCOMICINA per 14 gg. 3 pastiglie al giorno.
Dopo 2 settimane dalla fine della cura ha di nuovo dissenteria. Fatti gli esami delle feci risulta ancora positiva al Clostridium difficile.
La situazione per noi è veramente complicata, perchè mia suocera ha diverse patologie e non è in grado di camminare. Ha bisogno di aiuto per alzarsi e mettersi in sedia a rotelle, per mangiare e per qualsiasi altra cosa.
Quindi questo batterio la mette ancora più in difficoltà in quanto è sempre molto debole e non mangia quasi più niente.
Informandoci un po' abbiamo visto che ci potrebbe essere un farmaco che può risolvere definitivamente il problema del clostridium. Si chiama ZINPLAVA e deve essere somministrato per endovena. Purtroppo già l'ultima volta che siamo stati all'ASL il medico ci ha detto che non si può fare (in ospedale non l'hanno oppure non è possibile farlo e comunque costa molto)
Il consiglio che volevo chiedere è dove poter andare per poter usufruire di questo farmaco, anche pagandolo naturalmente. E se effettivamente curandola in questo modo ci sono probabilità di debellare il batterio definitivamente, in modo da poter far fare una vita un po' più dignitosa a questa signora di 90 anni restando consapevoli di tutte le altre patologie che ha.
Vi ringrazio per i consigli che mi potrete dare.
volevo un consiglio per mia suocera di 90 anni che è stata ricoverata nel reparto di medicina a novembre 2018 per un sospetto ictus (poi risolto) e purtroppo nel reparto ha preso il clostridium difficile che è stato curato curato con antibiotico Flagyl , proseguito anche a casa per 10 gg.
Dopo altri 10 gg è entrata in casa di cura per fare riabilitazione ma, avendo ripreso con dissenteria, hanno riscontrato che aveva ancora il batterio e quindi curata per 2 settimane con VANCOMICINA .
Tornata a casa, dopo alcune settimane ha ripreso la dissenteria e dalle analisi delle feci risultava ancora positiva al batterio. Curata a casa di nuovo con VANCOMICINA per 14 gg. 3 pastiglie al giorno.
Dopo 2 settimane dalla fine della cura ha di nuovo dissenteria. Fatti gli esami delle feci risulta ancora positiva al Clostridium difficile.
La situazione per noi è veramente complicata, perchè mia suocera ha diverse patologie e non è in grado di camminare. Ha bisogno di aiuto per alzarsi e mettersi in sedia a rotelle, per mangiare e per qualsiasi altra cosa.
Quindi questo batterio la mette ancora più in difficoltà in quanto è sempre molto debole e non mangia quasi più niente.
Informandoci un po' abbiamo visto che ci potrebbe essere un farmaco che può risolvere definitivamente il problema del clostridium. Si chiama ZINPLAVA e deve essere somministrato per endovena. Purtroppo già l'ultima volta che siamo stati all'ASL il medico ci ha detto che non si può fare (in ospedale non l'hanno oppure non è possibile farlo e comunque costa molto)
Il consiglio che volevo chiedere è dove poter andare per poter usufruire di questo farmaco, anche pagandolo naturalmente. E se effettivamente curandola in questo modo ci sono probabilità di debellare il batterio definitivamente, in modo da poter far fare una vita un po' più dignitosa a questa signora di 90 anni restando consapevoli di tutte le altre patologie che ha.
Vi ringrazio per i consigli che mi potrete dare.
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Il farmaco da lei citato non è curativo di per se ma, essendo un anticorpo monoclonale contro la tossina B del CD, deve essere somministrato (in regime di ricovero) insieme alla terapia antibiotica.
La distribuzione è ospedaliera.
Le consiglio di rivolgersi alla ASL di appartenenza o al reparto di malattie infettive del suo ospedale di riferimento.
Cordiali saluti!
La distribuzione è ospedaliera.
Le consiglio di rivolgersi alla ASL di appartenenza o al reparto di malattie infettive del suo ospedale di riferimento.
Cordiali saluti!
MARCO BACOSI MD PhD
Spec. in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Dott. di Ricerca in Fisiopatologia Chirurgica e Gastroenterologia
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.8k visite dal 04/04/2019.
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