Risalita acida notturna fino alla bocca
Salve,
2 anni fa mi è stata diagnosticata una MRGE. Ho trattato i sintomi tipici iniziali esclusivamente notturni (pirosi, oppressione sternale e borborigmi), con pantoprazolo a cicli.
Ho eseguito 2 gastroscopie intervallate di un anno dalle quali non è emerso nulla di importante.
Per un lungo periodo di assenza di trattamento con inibitore di pompa non ho avuto nessun sintomo tipico da reflusso, eccetto una costante risalita acida fino alla bocca esclusivamente notturna - raramente con striature di sangue vivo - nonostante il rispetto di rigorose norme dietetiche e comportamentali (schienale letto rialzato, cena ad orario anticipato etc).
La risalita acida si manifesta solo se sono addormentato (nelle notti insonni a letto è invece assente) ed è slegata dalle funzioni digestive (si verifica, sempre e solo durante il sonno, anche a distanza di 8/9 ore dalla cena). Spesso alla risalita si accompagna un bruciore in gola che scompare al ripristino della stazione eretta.
Quattro mesi fa, ad un controllo otorinico per cali di voce, è emerso un gonfiore delle aritenoidi ("aritenoidi traslucide e gonfie").
Ho quindi assunto antiacidi di nuova generazione in attesa di ripetere controllo otorinico.
Durante il trattamento con gli antiacidi (peraltro già assunti negli anni passati, per alcuni periodi, in abbinata all’inibitore), sono ricomparsi pirosi e borborigmi.
Dopo consulto medico, ho ripreso l’assunzione di pantoprazolo 20 mg, 1 cp pro die (che continuo ad assumere da circa 90 gg).
Sono scomparsi i sintomi tipici, continua invece la risalita acida notturna con bruciore alla gola, solo temporaneo.
Di seguito alcune domande:
1) i danni potenziali della risalita acida alla laringe, faringe o corde vocali, possono essere tenuti sotto controllo con pantoprazolo a dosaggio minimo e a cicli ?
2) i cicli di assunzione quanto dovrebbero durare e quanto essere intervallati ? e con quale frequenza ripetere i controlli otorinici ?
3) la medesima posologia dell’inibitore di pompa (1 cp pro die di pantoprazolo 20 mg) è sufficientemente anche per il controllo dei potenziali danni esofagei ? sono necessarie gastroscopie di controllo e con che frequenza ?
4) alla luce del quadro clinico descritto, sono consigliabili altre indagini o trattamenti farmacologici aggiuntivi/alternativi ?
Ringrazio anticipatamente per il tempo dedicato per la lettura e per il riscontro.
2 anni fa mi è stata diagnosticata una MRGE. Ho trattato i sintomi tipici iniziali esclusivamente notturni (pirosi, oppressione sternale e borborigmi), con pantoprazolo a cicli.
Ho eseguito 2 gastroscopie intervallate di un anno dalle quali non è emerso nulla di importante.
Per un lungo periodo di assenza di trattamento con inibitore di pompa non ho avuto nessun sintomo tipico da reflusso, eccetto una costante risalita acida fino alla bocca esclusivamente notturna - raramente con striature di sangue vivo - nonostante il rispetto di rigorose norme dietetiche e comportamentali (schienale letto rialzato, cena ad orario anticipato etc).
La risalita acida si manifesta solo se sono addormentato (nelle notti insonni a letto è invece assente) ed è slegata dalle funzioni digestive (si verifica, sempre e solo durante il sonno, anche a distanza di 8/9 ore dalla cena). Spesso alla risalita si accompagna un bruciore in gola che scompare al ripristino della stazione eretta.
Quattro mesi fa, ad un controllo otorinico per cali di voce, è emerso un gonfiore delle aritenoidi ("aritenoidi traslucide e gonfie").
Ho quindi assunto antiacidi di nuova generazione in attesa di ripetere controllo otorinico.
Durante il trattamento con gli antiacidi (peraltro già assunti negli anni passati, per alcuni periodi, in abbinata all’inibitore), sono ricomparsi pirosi e borborigmi.
Dopo consulto medico, ho ripreso l’assunzione di pantoprazolo 20 mg, 1 cp pro die (che continuo ad assumere da circa 90 gg).
Sono scomparsi i sintomi tipici, continua invece la risalita acida notturna con bruciore alla gola, solo temporaneo.
Di seguito alcune domande:
1) i danni potenziali della risalita acida alla laringe, faringe o corde vocali, possono essere tenuti sotto controllo con pantoprazolo a dosaggio minimo e a cicli ?
2) i cicli di assunzione quanto dovrebbero durare e quanto essere intervallati ? e con quale frequenza ripetere i controlli otorinici ?
3) la medesima posologia dell’inibitore di pompa (1 cp pro die di pantoprazolo 20 mg) è sufficientemente anche per il controllo dei potenziali danni esofagei ? sono necessarie gastroscopie di controllo e con che frequenza ?
4) alla luce del quadro clinico descritto, sono consigliabili altre indagini o trattamenti farmacologici aggiuntivi/alternativi ?
Ringrazio anticipatamente per il tempo dedicato per la lettura e per il riscontro.
[#1]
Buonasera
La gestione della MRGE da molti colleghi viene fatta, erroneamente con l’uso di PPI che vengono usati per anni consecutivi o a cicli e nelle più disperate formulazioni.
La MEGE deve essere trattata si con PPI ma per
Periodo strettamente brevi in aggiunta con antireflussogeni e modifica delle abitudini alimentari e di vita errate.
Alla luce di questo provi ad assumere anche un antireflussogeno soprattutto prima di coricarsi e veda come va
La gestione della MRGE da molti colleghi viene fatta, erroneamente con l’uso di PPI che vengono usati per anni consecutivi o a cicli e nelle più disperate formulazioni.
La MEGE deve essere trattata si con PPI ma per
Periodo strettamente brevi in aggiunta con antireflussogeni e modifica delle abitudini alimentari e di vita errate.
Alla luce di questo provi ad assumere anche un antireflussogeno soprattutto prima di coricarsi e veda come va
Dr. Carmelo Favara
www.gastroenterologi.altervista.org
[#4]
Utente
gentile dottore,
può darmi indicazione se non del preparato farmacologico quanto meno del principio attivo, affinché possa seguire il suo consiglio e provare a vedere come va con un antireflussogeno?
Potrebbe cortesemente rispondere anche alle seguenti domande:
1) la diagnosi otorinica di "aritenoidi traslucide e gonfie" che mi è stata data nel mese di agosto scorso può essere indicativa, nel lungo termine, di potenziali e più seri danni laringei causati dal reflusso?
2) il sangue (quasi sempre vivo) presente talvolta nella risalita acida notturna fino alla bocca può riferirsi ad erosioni esofagee ? consideri che eseguo periodicamente ricerca di sangue occulto nelle feci sempre negativa.
grazie mille per il tempo che vorrà dedicarmi
può darmi indicazione se non del preparato farmacologico quanto meno del principio attivo, affinché possa seguire il suo consiglio e provare a vedere come va con un antireflussogeno?
Potrebbe cortesemente rispondere anche alle seguenti domande:
1) la diagnosi otorinica di "aritenoidi traslucide e gonfie" che mi è stata data nel mese di agosto scorso può essere indicativa, nel lungo termine, di potenziali e più seri danni laringei causati dal reflusso?
2) il sangue (quasi sempre vivo) presente talvolta nella risalita acida notturna fino alla bocca può riferirsi ad erosioni esofagee ? consideri che eseguo periodicamente ricerca di sangue occulto nelle feci sempre negativa.
grazie mille per il tempo che vorrà dedicarmi
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.8k visite dal 05/11/2018.
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