Celiachia “distruttiva” e presunta esofagite
Gentili Dottori,
sono un ragazzo di 23 anni. A 11 anni mi è stata diagnosticata la celiachia tramite gastroscopia. Ho iniziato quindi a seguire una dieta priva di glutine e sono stato bene fino a qualche anno fa, quando mi è stata diagnostica una spondiloartrite sieronegativa indifferenziata e ho iniziato a soffrire di sporadici episodi di forte mal di pancia e stipsi. Soffro anche di reflusso gastroesofageo. Da circa una settimana ho forti dolori alla bocca dello stomaco mentre mangio, nausea e dolore alla scapola destra quando rigurgito, il dottore mi ha suggerito una cura a base di pantoprazolo 20 mg + aroè bustine che sto seguendo senza significativi risultati. Circa un anno fa ho effettuato una gastroscopia di controllo:
Sede e procedura: duodendo, biopsia endoscopica.
Frammenti di mucosa duodenale con villi focalmente tozzi e appiattiti e rapporto cripte/villi lievemente alterato per focale ipetrofia delle cripte. È presente moderato infiltrato infiammatorio della lamina propria con componente eosinofila e numero di linfociti intraepiteliali aumentato, fino a 30-35/100 enterociti (valutazione eseguita con immunoistochimica per CD3).
Quadro istologico compatibile anche con diagnosi di malattia celiaca tipo 3a sec. Oberhuber/Marsh. Necessario inquadramento clinico e conferma sierologica.
Potreste gentilmente spiegarmi il significato del referto? Ho cercato qualcosa su internet, sembra che la mia celiachia sia allo stesso livello di un soggetto celiaco che segue un’alimentazione normale. Di che si tratta? Il problema allo stomaco potrebbe essere correlato? È necessario eseguire un’altra gastroscopia per valutare la situazione dell’esofago o è attendibile questa effettuata a marzo 2018 (quindi circa 8 mesi fa)?
Cordialmente.
sono un ragazzo di 23 anni. A 11 anni mi è stata diagnosticata la celiachia tramite gastroscopia. Ho iniziato quindi a seguire una dieta priva di glutine e sono stato bene fino a qualche anno fa, quando mi è stata diagnostica una spondiloartrite sieronegativa indifferenziata e ho iniziato a soffrire di sporadici episodi di forte mal di pancia e stipsi. Soffro anche di reflusso gastroesofageo. Da circa una settimana ho forti dolori alla bocca dello stomaco mentre mangio, nausea e dolore alla scapola destra quando rigurgito, il dottore mi ha suggerito una cura a base di pantoprazolo 20 mg + aroè bustine che sto seguendo senza significativi risultati. Circa un anno fa ho effettuato una gastroscopia di controllo:
Sede e procedura: duodendo, biopsia endoscopica.
Frammenti di mucosa duodenale con villi focalmente tozzi e appiattiti e rapporto cripte/villi lievemente alterato per focale ipetrofia delle cripte. È presente moderato infiltrato infiammatorio della lamina propria con componente eosinofila e numero di linfociti intraepiteliali aumentato, fino a 30-35/100 enterociti (valutazione eseguita con immunoistochimica per CD3).
Quadro istologico compatibile anche con diagnosi di malattia celiaca tipo 3a sec. Oberhuber/Marsh. Necessario inquadramento clinico e conferma sierologica.
Potreste gentilmente spiegarmi il significato del referto? Ho cercato qualcosa su internet, sembra che la mia celiachia sia allo stesso livello di un soggetto celiaco che segue un’alimentazione normale. Di che si tratta? Il problema allo stomaco potrebbe essere correlato? È necessario eseguire un’altra gastroscopia per valutare la situazione dell’esofago o è attendibile questa effettuata a marzo 2018 (quindi circa 8 mesi fa)?
Cordialmente.
[#1]
E' necessario indagare se la dieta è RIGOROSISSIMA!!
In alternativa la sua celiachia potrebbe essere diventata refrattaria alla dieta.
La cosa migliore è affidarsi ad un centro specializzato per la celiachia!
Resto a sua disposizione!
Cordiali saluti!
In alternativa la sua celiachia potrebbe essere diventata refrattaria alla dieta.
La cosa migliore è affidarsi ad un centro specializzato per la celiachia!
Resto a sua disposizione!
Cordiali saluti!
MARCO BACOSI MD PhD
Spec. in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Dott. di Ricerca in Fisiopatologia Chirurgica e Gastroenterologia
[#2]
Utente
Gent.mo Dott. Bacosi,
La ringrazio per la risposta. Effettuerò una visita da un gastroenterologo e cercheró un centro specializzato nella mia città o altrove. Ho dimenticato di trascriverle il referto macroscopico:
Esofago: nella norma
Cardias: continente
Stomaco: nella norma
Duodeno: nella norma
Quadro macroscopico compatibile con malattia celiaca, flacone 1 seconda porzione duodenale.
Approfitto della sua gentilezza per porgerle alcuni quesiti:
-È un quadro grave? Ho sempre seguito una dieta molto rigorosa, potrei avere un malassorbimento? Quali potrebbero essere le conseguenze?
-Per quanto riguarda la presunta “esofagite”, sarebbe utile ripetere la gastroscopia o è attendibile quella di marzo? Questo “dolore” nella parte superiore dell’addome e gli altri sintomi sono correlabili ad un’esofagite o puó trattarsi di altro? Come mai il referto macroscopico recita: esofago nella norma?
La ringrazio infinitamente.
La ringrazio per la risposta. Effettuerò una visita da un gastroenterologo e cercheró un centro specializzato nella mia città o altrove. Ho dimenticato di trascriverle il referto macroscopico:
Esofago: nella norma
Cardias: continente
Stomaco: nella norma
Duodeno: nella norma
Quadro macroscopico compatibile con malattia celiaca, flacone 1 seconda porzione duodenale.
Approfitto della sua gentilezza per porgerle alcuni quesiti:
-È un quadro grave? Ho sempre seguito una dieta molto rigorosa, potrei avere un malassorbimento? Quali potrebbero essere le conseguenze?
-Per quanto riguarda la presunta “esofagite”, sarebbe utile ripetere la gastroscopia o è attendibile quella di marzo? Questo “dolore” nella parte superiore dell’addome e gli altri sintomi sono correlabili ad un’esofagite o puó trattarsi di altro? Come mai il referto macroscopico recita: esofago nella norma?
La ringrazio infinitamente.
[#4]
Utente
Gent.mo Dottore,
Purtroppo no, la gastroscopia era di controllo ed è stata effettuata in ambito ospedaliero durante il ricovero per spondiloartrite. Quindi ero seguito principalmente da un reumatologo. In base al risultato dell’istologico quindi, potrebbe trattarsi di malattia celiaca refrattaria? È importante saperlo in modo tale che possa far riferimento ad uno specialista il prima possibile, dato che non ero stato informato dai medici dell’ospedale durante il ricovero. A questo punto si spiegherebbero tanti miei malesseri..
Purtroppo no, la gastroscopia era di controllo ed è stata effettuata in ambito ospedaliero durante il ricovero per spondiloartrite. Quindi ero seguito principalmente da un reumatologo. In base al risultato dell’istologico quindi, potrebbe trattarsi di malattia celiaca refrattaria? È importante saperlo in modo tale che possa far riferimento ad uno specialista il prima possibile, dato che non ero stato informato dai medici dell’ospedale durante il ricovero. A questo punto si spiegherebbero tanti miei malesseri..
[#6]
Utente
Gent.mo Dott. Bacosi,
ho avuto la fortuna di effettuare la visita stamattina da un noto professore della mia città (Ancona) specializzato in celiachia. Secondo il professore e i suoi assistenti la problematica nasce da un’alimentazione non totalmente rigorosa, in quanto al momento della gastroscopia gli esami sierologici (anti-endomisio transglutaminasi etc..) erano negativi, quindi è poco probabile che si tratti di una forma refrattaria. I miei malesseri potrebbero essere collegati quindi a un’alimentazione non del tutto corretta secondo lei? Il professore ha dato più importanza alle analisi sanguigne che alla gastro, lei che ne pensa?
Sono in attesa di effettuare emocromo, ferro, peptidi del glutine all’intero delle urine e altri esami. Ovviamente la aggiorneró sul tutto se per lei va bene.
Cordialmente.
ho avuto la fortuna di effettuare la visita stamattina da un noto professore della mia città (Ancona) specializzato in celiachia. Secondo il professore e i suoi assistenti la problematica nasce da un’alimentazione non totalmente rigorosa, in quanto al momento della gastroscopia gli esami sierologici (anti-endomisio transglutaminasi etc..) erano negativi, quindi è poco probabile che si tratti di una forma refrattaria. I miei malesseri potrebbero essere collegati quindi a un’alimentazione non del tutto corretta secondo lei? Il professore ha dato più importanza alle analisi sanguigne che alla gastro, lei che ne pensa?
Sono in attesa di effettuare emocromo, ferro, peptidi del glutine all’intero delle urine e altri esami. Ovviamente la aggiorneró sul tutto se per lei va bene.
Cordialmente.
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Utente
Mi chiedevo se un’alimentazione poco corretta possa effettivamente portare a dei malesseri del genere Dottore, come astenia mal di testa dolori addominali etc..Per quanto riguarda l’ecografia addominale, ho dimenticato di dirle che ne ho fatta una circa un mese fa ed era tutto normale, a parte un pancreas non esplorabile a causa di un intenso meteorismo. Non ho avuto la possibilità di affrontare con il professore il discorso della presunta esofagite attuale, come le dicevo sto seguendo una cura a base di pantoprazolo ma non noto nessun miglioramento, secondo Lei sarebbe utile approfondire la problematica con ulteriori accertamenti dato che assumo il farmaco ormai da una settimana? Comunque la ringrazio infinitamente per la disponibilità, se me lo permette la aggiornerò sulle analisi.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 4.6k visite dal 29/10/2018.
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