Pirosi epigastrica con irradiamento faringeo, dispepsia cronica da 2 anni, traffico intestinale alte
Buongiorno,
Sono uno studente di medicina di 22 anni, astemio da 5 e non fumatore da sempre.
Non ho mai avuto alcun minimo problema di digestione o al tratto digestivo fino all'età di 20 anni. Da due anni a questa parte però la situazione è pesantemente cambiata e condiziona la mia quotidianità.
Due anni fa, dopo aver sempre avuto una alimentazione sregolata tipicamente adolescente, ho iniziato per fini sportivi a mangiare cibo in quntità maggiore ma senza condimenti e cotto al vapore, bollito o alla piastra. Dopo un breve periodo ho iniziato a avvertire nel mangiare qualsiasi cibo che non rientrasse tra i cibi comunemente intesi come "leggeri" senzo di ripienezza post prandiale e di digestione lenta.
Nel giro di sei mesi la situazione è sempre andata peggiorando comparendo pirosi retrosternale irradiante in senso faringeo. Tuttavia un semplice antiacido (Gaviscon sospensione) da parafarmacia bastava a tenere sotto controllo i sintomi.
A giugno di questo anno, quindi quattro mesi fa, in seguito della comparsa di un dolore sempre urente ma in locazione diversa, ho eseguito una EGDS con biopsia per esame istologico in zona antrale e test per Helicobacter Pylori. Al referto si legge di una piccola erosione di 5mm sulla parete posteriore del bulbo duodenale, modesta esofagite nel terzo distale esofageo, cardias ipotonico, test helicobacter negativo, l'istologico evidenzia modesta gastrite in regione antrale.
Mi viene prescritto Pantoprazolo 40 per due settimane per ovviare all'erosione duodenale e al bisogno fino a fine settembre. Mi sento rinato, non ho più alcun dolore o senso di ripienezza o mancanza di fame. Tuttavia le mie feci cambiano di aspetto, sono più chiare e il più delle volte morbide o non formate, pur non essendo mai diarrea. Spero e penso però che sia un effetto del Pantoprazolo. Le feci sono cosi tutt'ora.
Arriviamo cosi alla mia condizione attuale: Non riesco a svincolarmi dall'uso del farmaco. Ho provato anche a scalare la dose di Pantoprazolo per evitare che la gastrina ancora alta potesse dare una "ipercloridria riflessa", ma purtroppo se non prendo Pantoprazolo 20 al mattino non riesco a alleviare la pirosi nemmeno con Gaviscon. Il dolore non mi permette di praticare attività fisica al meglio e mi porta a dormire con ben quattro cuscini al posto di uno.
Cosa dovrei fare a questo punto? Devo ammettere che mi sento abbastanza frustrato.
Ringrazio in anticipo per il tempo dedicatomi, Buon Proseguimento
Sono uno studente di medicina di 22 anni, astemio da 5 e non fumatore da sempre.
Non ho mai avuto alcun minimo problema di digestione o al tratto digestivo fino all'età di 20 anni. Da due anni a questa parte però la situazione è pesantemente cambiata e condiziona la mia quotidianità.
Due anni fa, dopo aver sempre avuto una alimentazione sregolata tipicamente adolescente, ho iniziato per fini sportivi a mangiare cibo in quntità maggiore ma senza condimenti e cotto al vapore, bollito o alla piastra. Dopo un breve periodo ho iniziato a avvertire nel mangiare qualsiasi cibo che non rientrasse tra i cibi comunemente intesi come "leggeri" senzo di ripienezza post prandiale e di digestione lenta.
Nel giro di sei mesi la situazione è sempre andata peggiorando comparendo pirosi retrosternale irradiante in senso faringeo. Tuttavia un semplice antiacido (Gaviscon sospensione) da parafarmacia bastava a tenere sotto controllo i sintomi.
A giugno di questo anno, quindi quattro mesi fa, in seguito della comparsa di un dolore sempre urente ma in locazione diversa, ho eseguito una EGDS con biopsia per esame istologico in zona antrale e test per Helicobacter Pylori. Al referto si legge di una piccola erosione di 5mm sulla parete posteriore del bulbo duodenale, modesta esofagite nel terzo distale esofageo, cardias ipotonico, test helicobacter negativo, l'istologico evidenzia modesta gastrite in regione antrale.
Mi viene prescritto Pantoprazolo 40 per due settimane per ovviare all'erosione duodenale e al bisogno fino a fine settembre. Mi sento rinato, non ho più alcun dolore o senso di ripienezza o mancanza di fame. Tuttavia le mie feci cambiano di aspetto, sono più chiare e il più delle volte morbide o non formate, pur non essendo mai diarrea. Spero e penso però che sia un effetto del Pantoprazolo. Le feci sono cosi tutt'ora.
Arriviamo cosi alla mia condizione attuale: Non riesco a svincolarmi dall'uso del farmaco. Ho provato anche a scalare la dose di Pantoprazolo per evitare che la gastrina ancora alta potesse dare una "ipercloridria riflessa", ma purtroppo se non prendo Pantoprazolo 20 al mattino non riesco a alleviare la pirosi nemmeno con Gaviscon. Il dolore non mi permette di praticare attività fisica al meglio e mi porta a dormire con ben quattro cuscini al posto di uno.
Cosa dovrei fare a questo punto? Devo ammettere che mi sento abbastanza frustrato.
Ringrazio in anticipo per il tempo dedicatomi, Buon Proseguimento
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1) non deve utilizzare 4 cuscini ma sollevare tutto il letto di 10-15 cm
2) deve mangiare poco e spesso
3) non esageri nel mangiare a fini sportivi.
4) provi.la ranitidina invece del poi
Cordialmente.
2) deve mangiare poco e spesso
3) non esageri nel mangiare a fini sportivi.
4) provi.la ranitidina invece del poi
Cordialmente.
MARCO BACOSI MD PhD
Spec. in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Dott. di Ricerca in Fisiopatologia Chirurgica e Gastroenterologia
[#2]
Utente
La ringrazio per la tempestiva risposta,
ho solo altre 2 domande:
il cambiamento di colore e consistenza delle feci ormai cronico da 4 mesi può essere qualcosa su cui fare approfondimenti?
Inoltre lei capirà che studiando la materia ma non avendo particolare esperienza reale nella gastroenterologia, si conoscono delle patologie ma non si sa che possibilità effettiva ci possa essere di manifestarle..a questo punto mi vien da chiederle, si può escludere che io possa essere in una fase iniziale di Zollinger-Ellison dovuto a un Gastrinoma?
Non vorrei essere scambiato per ipocondriaco, ma purtroppo studiando tutti i giorni queste patologie le si sentono molto più vicine di quanto lo siano realmente.
la ringrazio!
ho solo altre 2 domande:
il cambiamento di colore e consistenza delle feci ormai cronico da 4 mesi può essere qualcosa su cui fare approfondimenti?
Inoltre lei capirà che studiando la materia ma non avendo particolare esperienza reale nella gastroenterologia, si conoscono delle patologie ma non si sa che possibilità effettiva ci possa essere di manifestarle..a questo punto mi vien da chiederle, si può escludere che io possa essere in una fase iniziale di Zollinger-Ellison dovuto a un Gastrinoma?
Non vorrei essere scambiato per ipocondriaco, ma purtroppo studiando tutti i giorni queste patologie le si sentono molto più vicine di quanto lo siano realmente.
la ringrazio!
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 969 visite dal 26/10/2018.
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