Evacuazione
Buongiorno dottori
sin da bambino ho avuto una cattiva educazione nel rapportarmi all'atto evacuativo e negli anni ho, purtroppo, imparato a controllare, gestire, sopprimere lo stimolo. In età giovanile alternavo periodi di regolarità a periodi di leggera stitichezza (2,3 volte a settimana). In età adulta, finché ho potuto, ho acquisito una regolarità quotidiana abbastanza fragile. Quando ho iniziato a lavorare, infine, ho iniziato ad andare in bagno due volte a settimana, per qualche anno, fino al giorno in cui è iniziato un periodo di assoluta stitichezza di circa 22 giorni che mi ha fortemente traumatizzato.
Da allora ho cambiato la mia alimentazione, ho indagato a fondo le cause della mia stitichezza ed è risultata essere di esclusiva origine emotiva. Ho iniziato un percorso psicoterapeutico. In ogni caso ho cambiato anche alimentazione: bevo 2,5 litri di acqua al giorno, mangio abbondantemente frutta e verdura, cereali integrali. Faccio sport.
Così, per la prima volta in vita mia, vado in bagno ogni mattina. La quantità delle feci pare proporzionata alla mia alimentazione e la consistenza è nella norma.
Come potrete immaginare però, dopo quei 22 giorni di completa stitichezza, e dopo una vita di mezza-stitichezza, la sola idea di non svuotare l'intestino come si deve mi terrorizza.
Certe mattine, infatti, ho la sensazione naturale di sollievo e svuotamento dopo l'evacuazione. Molte altre, invece, dopo l'evacuazione resta un certo gonfiore addominale e un fastidio al fianco sinistro con conseguente nervosismo.
A cosa può essere dovuto? E' un fatto trascurabile? Posso adottare qualche accorgimento? Può esserci un progressivo accumulo di scorie?
Grazie
sin da bambino ho avuto una cattiva educazione nel rapportarmi all'atto evacuativo e negli anni ho, purtroppo, imparato a controllare, gestire, sopprimere lo stimolo. In età giovanile alternavo periodi di regolarità a periodi di leggera stitichezza (2,3 volte a settimana). In età adulta, finché ho potuto, ho acquisito una regolarità quotidiana abbastanza fragile. Quando ho iniziato a lavorare, infine, ho iniziato ad andare in bagno due volte a settimana, per qualche anno, fino al giorno in cui è iniziato un periodo di assoluta stitichezza di circa 22 giorni che mi ha fortemente traumatizzato.
Da allora ho cambiato la mia alimentazione, ho indagato a fondo le cause della mia stitichezza ed è risultata essere di esclusiva origine emotiva. Ho iniziato un percorso psicoterapeutico. In ogni caso ho cambiato anche alimentazione: bevo 2,5 litri di acqua al giorno, mangio abbondantemente frutta e verdura, cereali integrali. Faccio sport.
Così, per la prima volta in vita mia, vado in bagno ogni mattina. La quantità delle feci pare proporzionata alla mia alimentazione e la consistenza è nella norma.
Come potrete immaginare però, dopo quei 22 giorni di completa stitichezza, e dopo una vita di mezza-stitichezza, la sola idea di non svuotare l'intestino come si deve mi terrorizza.
Certe mattine, infatti, ho la sensazione naturale di sollievo e svuotamento dopo l'evacuazione. Molte altre, invece, dopo l'evacuazione resta un certo gonfiore addominale e un fastidio al fianco sinistro con conseguente nervosismo.
A cosa può essere dovuto? E' un fatto trascurabile? Posso adottare qualche accorgimento? Può esserci un progressivo accumulo di scorie?
Grazie
[#2]
Utente
Gentile dottore
si, è vero, c'è una componente ansiosa.
Devo dirle, però, che non sono il tipo di persona che perde la lucidità. E non sono mai stato ipocondriaco.
Il punto è che, nonostante la mia evacuazione sia quotidiana, io ho una crescente sensazione di costipazione, gonfiore, fastidio al fianco sinistro.
E' possibile che sia un'evacuazione incompleta o parziale?
Questo può essere dovuto al fatto che la mia dieta è molto ricca di fibre e di acqua?
Le chiedo, infine, se i fermenti lattici sono tutti uguali o se nel mio caso occorre prenderne di un particolare tipo.
Grazie mille
si, è vero, c'è una componente ansiosa.
Devo dirle, però, che non sono il tipo di persona che perde la lucidità. E non sono mai stato ipocondriaco.
Il punto è che, nonostante la mia evacuazione sia quotidiana, io ho una crescente sensazione di costipazione, gonfiore, fastidio al fianco sinistro.
E' possibile che sia un'evacuazione incompleta o parziale?
Questo può essere dovuto al fatto che la mia dieta è molto ricca di fibre e di acqua?
Le chiedo, infine, se i fermenti lattici sono tutti uguali o se nel mio caso occorre prenderne di un particolare tipo.
Grazie mille
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 916 visite dal 18/10/2018.
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