Riducendo in modo drastico l'assunzione di tutti questi alimenti che mi danno problemi, potrei

Ringraziando fin d'ora chi potrà darmi una risposta volevo esporre il mio problema. Ho 29 anni, vegetariana da 7 anni, dal mese di novembre 2007, soffro di dolori allo stomaco, gonfiore addominale e nausea che si manifestano esclusivamente dopo l'assunzione di certi alimenti. Sono iniziati i vari accertamenti da cui tutt'oggi non sono ancora uscita.
Febbraio 2008 ecografia collo: tutto apposto tranne la tiroide lievemente ingrossata verso i lati.
Mi rivolgo ad un farmacista che mi dice di sospendere gli alimenti con lieviti per almeno 6 mesi per disintossicare il corpo. Cosi faccio.
Riprovo a mangiare liberamente da Giugno 2008, niente da fare continuano i sintomi di cui sopra.
Agosto 2008 ecografia addome superiore e inferiore nulla da rilevare se non 3 immagini iperecogene la più grande di 5 mm mobili sospettabili come calcolini.
Agosto 2008 visita da gastroenterolo: mi viene ordinato Nexium 1 compressa al mattino, se non funziona Permotil 1 compressa prima dei pasti. Non risolvo nulla.
Evito il più possibile (concedendomeli una volta ogni tanto, perché sto male) gli alimenti incirminati, faccio test per celiachia: Immunoglobuline A: 201 (rif.70-372) Anticorpi Anti-Transglutamminasi <5 (rif.<7 negativo), allergologia tutta negativa (tranne valori comunque negativi che vanno dallo 0,01 allo 0,03 per albume arachidi grano farina Orzo)
Eseguo Breath test per Helicobacter: esito negativo.
A dicembre 2008 eseguo gastroscopia: tutto regolare, viene solo indicato: stomaco contiene normale quantità di succo gastrico limpido. Al fondo e al corpo mucosa regolare. All'antro mucosa lievemente marezzata (biopsie) Duodeno: bulbo con mucosa lievemente iperemica-edematosa. Seconda porzione regolare. Conclusioni: note di gastropatia antrale, duodenite iperemica-edematosa di grado lieve. Istologico:Frustoli di mucosa gastrica con iperplasia rigenerativa foveolare. Assenza di Helicobacter.
Ad oggi non riesco a mangiare pane, pasta, pizza, biscotti, besciamella, cioccolata, kamut, verdure e pesce impanato, o meglio posso mangiarli sapendo che poi starò male.
Ho sempre sofferto di afte del cavo orale e da qualche tempo di una grande stanchezza.
La mia domanda è questa: riducendo in modo drastico l'assunzione di tutti questi alimenti che mi danno problemi, potrei aver alterato il test e la biopsia per la celiachia? i sintomi che ho sono riconducibili a celiachia o a qualche altro problema? Per sicurezza il gastroenterologo mi ha detto di mangiare gli alimenti "incriminati" e di ripetere i test fatti. Può essere utile? Sono ormai molto stanca fisicamente e psicologicamente di stare male per non si sa bene cosa....l'unica cosa è che provando gli alimenti senza glutine non compare nessun sintomo.
Mi scuso fin da ora per la lunghezza del mio messaggio e ringrazio comunque chi vorrà darmi almeno una piccola indicazione o una piccola parola di coraggio. Cordiali saluti.
[#1]
Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 7.3k 215
Gentile signora,
le indagini sin qui effettuate non indirizzano in maniera univoca verso la diagnosi di celiachia (la negatività antitransglutaminasi è un parametro attendibile), tuttavia il consiglio del collega gastroenterologo mi sembra di assoluto buon senso per ottenere risultati quanto più possibile collegati alla realtà clinica. E' chiaramente disagevole per lei introdurre gli alimenti che le arrecano disturbo, ma lo faccia per un breve periodo in occasione della ripetizione delle analisi. Non è questa una procedura ortodossa, nè raccomandata, ma, le ripeto, è ispirata principamente dalla considerazione di ottenere un risultato di laboratorio in coincidenza temporale con la sintomatologia conclamata.
Successivamente, da un punto di vista pratico, se il percorso diagnostico non si dovesse - in tempi brevi - delineare con chiarezza, le consiglio di attenersi alla dieta priva di glutine, che ha sperimentato con giovamento. A questo proposito, per un corretto bilanciamento, può risultare utile la consulenza di un collega specialista in scienza dell'alimentazione.
Cordiali saluti.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

[#2]
Utente
Utente
Ringrazio molto il Dr. Scuotto per la celere ed esaustiva risposta, volevo solamente approffittare della sua disponibilità un'ultima volta per chiedere per quanto tempo dovrei reinserire questi alimenti e se è necessario introdurli ad ogni pasto e in che quantità.
La ringrazio ancora.
[#3]
Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 7.3k 215
Gentile signora,
anche sulla sua successiva richiesta la risposta è generata più dal buon senso che da una considerazione clinica.
Ropristinerei l'alimentazione libera per un paio di settimane (con attenzione alla sostenibilità di eventuali sintomi) in modo da praticare nuovamente le indagini di laboratorio. Le modalità e la frequenza di assunzione dei cibi dovrebbero essere considerate con gli standard della abituale dieta mediterranea.
Ci tenga informati e ordiali saluti.
[#4]
Utente
Utente
Gentile Dott. Scuotto, ho ripetuto gli esami di laboratorio per la diagnosi di celiachia....Sono risultati (fortunamente) negativi......
A questo punto nonostante sia comunque contenta della diagnosi mi trovo ad affrontare un problema che non so cosa sia, da cosa dipende e se potrebbe in un futuro provocare altri "problemi".
Credo che psicologicamente la cosa mi stia mettendo a dura prova, anche perché continuo a stare male e ormai è una anno e mezzo che cerco di capire il perché.
La ringrazio di cuore per la disponibilità e la cortesia con cui ha risposto alle mie domande.
Cordiali saluti.

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