Dalla prima gastroscopia effettuata 2 anni fà risultò che avevo appunto la malattia da reflusso

salve sono un ragazzo di 21 anni e da tre anni a questa parte soffro di reflusso gastroesofageo.i disturbi sono quelli tipici della mrge che ho letto sul web e su libri inerenti al problema ma nel mio caso specifico mi rendono la vita impossibile.Faccio fatica nel respirare, dopo mangiato ho sempre la bocca piena di mucosa gastrica tanto che faccio difficoltà anche a parlare.Provo sollievo instantaneo solo nel bere un bicchiere d'acqua anche se dopo la situazione può peggiorare.Dalla prima gastroscopia effettuata 2 anni fà risultò che avevo appunto la malattia da reflusso.mi diedero una cura che comprendeva il solo nexium che feci per il tempo previsto al termire del quale i disturbi si sono ripresentati.l'anno seguente rifaccio la gastroscopia dove risulta che ho il cardias beante con estroflessione continua di mucosa gastrica con assenza di lesioni.mi danno un altra cura stavolta comprendente nexium 20, peridon e il coprente prima di coricarmi(riopan).Finiti i due mesi di questa terapia farmaceutica i disturbi sono continuati,tanto da spingermi sotto consiglio del medico a provare con un dosaggio maggiore di nexium(40).le mie domande sono:posso prendere in considerazione l'intervento chirurgico?se si a quale centro rivolgermi?questo disturbo può portarmi danni anche a livello neurale?grazie per la gentile attenzione.ps sono disperato
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Dr. Marco Catani Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 3.2k 75
prima di parlare di intervento chirurgico, bisogna vedere se la terapia medica risulta efficace. inoltre mi sembra che lei non abbia fatto accertamenti relativi gastroscopia, rx digerente. direi che comunque le consiglierei sicuramente una visita da un gastroenterolo o anche un chirurgo i quli potranno inquadrarla e richiederle gli accertamenti corretti. per poi instaurare una corretta terapia medica ed una dieta alimentare dedicata a questa problematica. solo dopo qualora in presenza di ernia iatale accertata, in presenza di una sintomatologia invalidante nonostante l'assunzione costante della terapia medica e dopo ulteriori esami specifici si potrà pensare all'intervento chirurgico. tutto questo perchè qualunche tipo di intervento chirurgico venga eseguito, rivolgendosi in centri dedicati, sia che venga condotto per via aperta che per via laparoscopica (ultimamente più utilizzato), questo è gravato da insuccessi ed anche complicanze, decisamente basse in percentuale ma siccome diceva un lord della medica l'uomo non è una statistica, la decisione dovrà essere ponderata.
mi faccia sapere

Marco Catani
http://www.marcocatani.it
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