Bruciore stomaco

Gentilissimi, è la prima volta che ho disturbi di questo tipo. Il 14 febbraio scorso ho avuto dolori allo stomaco: bruciore e senso di peso dietro lo sterno. In farmacia mi hanno consigliato dei procinetici e fermenti. Nei giorni successivi il dolore si è intensificato irradiandosi dietro la schiena e intercostalmente lato fegato, per cui il 19 febbraio mi sono recato dal mio medico di base. Unitamente ai sintomi di cui sopra confesso al mio medico di attraversare un periodo di stress piscologico e di aver avuto qualche eccesso alimentare (qualche invito a cena che sarebbe stato meglio rifiutare), pur avendo una dieta bilanciata e facendo regolarmente attività sportiva. Sulla base di quanto sopra il medico di base mi ha prescritto Peptazol 20mg per 1 mese, Debridat 150 per 15 gg e dieta per 15 gg, ipotizzando un episodio di reflusso gastroesofageo/gastrite.
Non mi ha chiesto ulteriori accertamenti, fiducioso che si tratti di un episodio, ma avvertendomi che potrebbe essere necessario prolungare peptazol per un altro mese.
A distanza di 21 giorni va meglio: ho recuparato quasi subito le mie funzioni fisiologiche, ma sento ancora un leggero peso allo stomaco quando provo a mangiare di più e con un solo episodio di dolore dopo aver provato ad integrare nella mia alimentazione alimenti più complessi (frittata con poco olio, ma parmigiano). Vi chiedo se è normale dover protrarre ancora la dieta (5 pasti al giorno leggeri, patate lesse/riso/biscotti e fette biscottate integrali/pollo alla piastra/carne di vitella, verdure cotte) e se è corretto non fare subito una gastroscopia.
Grazie
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Dr. Francesco Caruso Chirurgo apparato digerente, Gastroenterologo, Chirurgo generale, Chirurgo d'urgenza, Medico di medicina generale, Colonproctologo, Chirurgo oncologo, Dietologo 104 3
Salve,

L’inquadramento dato dal suo medico di base sembra piuttosto corretto. Un primo episodio di “reflusso/gastrite”, soprattutto se associato ad un periodo di forte stress, possono essere trattati con terapia medica empirica, senza necessità di una gastroscopia immediata.

Ciò non toglie che, nonostante il miglioramento attuale, il problema possa ripresentarsi a distanza di tempo (settimane o mesi).

Il consiglio che posso darle è di seguire una dieta regolare evitando cibi troppo elaborati, piccanti, speziati, grassi, fritti, formaggi, alcol, caffè, cioccolato, menta. Eviterei altresì il fumo di sigaretta e, nei limiti del possibile, le situazioni particolarmente stressanti.

Qualora dovessero comparire sintomi aggiuntivi (dimagrimento in assenza di trattamenti dietetici, ematemesi o melena, sintomi persistenti per più di 4-6 settimane e/o frequentemente recidivanti) allora potrebbe essere indicata una gastroscopia.

Cordialità

Prof. Dr. Francesco Caruso
Professore a Contratto Università San Raffaele - Roma
Responsabile Medico Chirurgia Mininvasiva, oncologica, coloprocto

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