Ernia iatale, spossatezza, capogiri
Gentile Dottore,
Sono una donna di 42 anni. Da un paio d'anni soffro di disturbi generici, ma spesso invalidanti, che sembrano attenere alla sfera gastroenterologica.
Il tutto è cominciato circa 2 anni fa in vacanza, con un generico senso si spossatezza sfociato poi in delle vere e proprie crisi che prendono avvio da un malessere acuto circoscritto al centro del petto (generica sensazione di mancamento, estrema spossatezza, la sensazione è simile a quella che ti coglie durante un forte spavento) seguito da forte nausea che non passa, intorpidimento agli arti superiori e alla muscolatura pettorale, dolore, anche se non acuto, retrosternale, sforzo nel parlare.
Ho effettuato un consulto da un gastroenterologo che mi ha prescritto tutta una serie di esami (ecoaddome, sangue occulto, Breath test, vitamine nel sangue, ecc.) da cui non è risultato nulla di rilevante, non ritenendo la sintomatologia tale da prescrivermi gastroscopia.
Questi sintomi mi hanno tormentato per circa 5 o 6 mesi, andando e venendo, e sono riuscita a tenerli abbastanza sotto controllo con l'utilizzo del Levopraid.
Superata quasta fase, ho passato un altro semestre in cui la mia sintomatologia si è trasformata in una di carattere più neurologico. Ho, cioè, cominciato a soffrire di un generico senso di sbandamento, capogiri, vibrazioni della muscolatura della nuca, mancanza di lucidità, il tutto accompagnato da frequenti ed intensi episodi di cefalea, tenuti a bada con i farmaci. Ho effettuato un consulto dall'otorino senza trovare nulla di davvero serio. Ho effettauto consulto cardiologico, tutto negativo.
Mi sono poi rivolta al neurologo, ho effettuato la RM cerebrale e cervicale, ho effettuato la visita neurologica completa da cui non è risultato nulla, se non un ernia cervicale di cui ero già a conoscenza. Il neurologo mi ha prescritto un integratore (Partena) per contrasare le cefalee che si è rivelato essere molto efficace anche perchè mi ha restituito molta lucidità facendo sparire i capogiri. Ho preso il Partena almeno per 4 mesi in cui sono stata, a mia memoria, davvero bene.
Purtroppo, a partire dal mese di ottobre di quest'anno, mi si è ripresentata una sintomatologia di tipo gastrico con dolori retrosternali, bruciori alla bocca dello stomaco, difficoltà digestive, mal di stomaco, nausea, e sintomi simili a quelli sofferti durante l'estate del 2016. Ho ricominciato a prendere il Levopraid che, anche se con qualche difficoltà, mi aiuta sempre (ma purtroppo mi provoca episodi di amenorrea) ma senza risolvere la situazione.
Sono tornata dal gastroenterologo effettuando ecoaddome, esami del sangue (tutto negativo) e gastroscopia da cui è risultata una lieve ernia iatale, una gastrite cronica lieve, no celiachia, esofago ok. Nessuna terapia prescritta.
Io però continuo a stare male, ho due figli e sono, ormai, molto demoralizzata e depressa. Ho la sensazione di essere malata ma non so di cosa. Lei crede che debba fare altri accertamenti? La ringrazio per l'attenzione.
Sono una donna di 42 anni. Da un paio d'anni soffro di disturbi generici, ma spesso invalidanti, che sembrano attenere alla sfera gastroenterologica.
Il tutto è cominciato circa 2 anni fa in vacanza, con un generico senso si spossatezza sfociato poi in delle vere e proprie crisi che prendono avvio da un malessere acuto circoscritto al centro del petto (generica sensazione di mancamento, estrema spossatezza, la sensazione è simile a quella che ti coglie durante un forte spavento) seguito da forte nausea che non passa, intorpidimento agli arti superiori e alla muscolatura pettorale, dolore, anche se non acuto, retrosternale, sforzo nel parlare.
Ho effettuato un consulto da un gastroenterologo che mi ha prescritto tutta una serie di esami (ecoaddome, sangue occulto, Breath test, vitamine nel sangue, ecc.) da cui non è risultato nulla di rilevante, non ritenendo la sintomatologia tale da prescrivermi gastroscopia.
Questi sintomi mi hanno tormentato per circa 5 o 6 mesi, andando e venendo, e sono riuscita a tenerli abbastanza sotto controllo con l'utilizzo del Levopraid.
Superata quasta fase, ho passato un altro semestre in cui la mia sintomatologia si è trasformata in una di carattere più neurologico. Ho, cioè, cominciato a soffrire di un generico senso di sbandamento, capogiri, vibrazioni della muscolatura della nuca, mancanza di lucidità, il tutto accompagnato da frequenti ed intensi episodi di cefalea, tenuti a bada con i farmaci. Ho effettuato un consulto dall'otorino senza trovare nulla di davvero serio. Ho effettauto consulto cardiologico, tutto negativo.
Mi sono poi rivolta al neurologo, ho effettuato la RM cerebrale e cervicale, ho effettuato la visita neurologica completa da cui non è risultato nulla, se non un ernia cervicale di cui ero già a conoscenza. Il neurologo mi ha prescritto un integratore (Partena) per contrasare le cefalee che si è rivelato essere molto efficace anche perchè mi ha restituito molta lucidità facendo sparire i capogiri. Ho preso il Partena almeno per 4 mesi in cui sono stata, a mia memoria, davvero bene.
Purtroppo, a partire dal mese di ottobre di quest'anno, mi si è ripresentata una sintomatologia di tipo gastrico con dolori retrosternali, bruciori alla bocca dello stomaco, difficoltà digestive, mal di stomaco, nausea, e sintomi simili a quelli sofferti durante l'estate del 2016. Ho ricominciato a prendere il Levopraid che, anche se con qualche difficoltà, mi aiuta sempre (ma purtroppo mi provoca episodi di amenorrea) ma senza risolvere la situazione.
Sono tornata dal gastroenterologo effettuando ecoaddome, esami del sangue (tutto negativo) e gastroscopia da cui è risultata una lieve ernia iatale, una gastrite cronica lieve, no celiachia, esofago ok. Nessuna terapia prescritta.
Io però continuo a stare male, ho due figli e sono, ormai, molto demoralizzata e depressa. Ho la sensazione di essere malata ma non so di cosa. Lei crede che debba fare altri accertamenti? La ringrazio per l'attenzione.
[#1]
Non credo che una piccola ernia iatale ed una lieve gastrite possano essere responsabili dei suoi sintomi.
Ha, comunque, assunto inibitori di pompa protonica?
Resto a sua disposizione!
Cordiali saluti!
Ha, comunque, assunto inibitori di pompa protonica?
Resto a sua disposizione!
Cordiali saluti!
MARCO BACOSI MD PhD
Spec. in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Dott. di Ricerca in Fisiopatologia Chirurgica e Gastroenterologia
[#2]
Utente
Gentile Dott. Bacosi,
grazie per la risposta.
Si, ho assunto inibitori di pompa protonica, effettuandoo cicli di un paio di settimane.
Mi hanno sicuramente dato sollievo ad episodi di bruciore e mal di stomaco, ma non li trovo imprescindibili. Tutto sommato posso farne anche a meno mi pare.
Più che altro adesso sto cercando di arginare un problema di aereofagia che mi assilla da tempo, con l'assunzione di integratori specifici.
Accumulo molta aria sia nello stomaco che nell'intestino e la cosa, spesso, mi provoca non pochi fastidi.
Grazie.
grazie per la risposta.
Si, ho assunto inibitori di pompa protonica, effettuandoo cicli di un paio di settimane.
Mi hanno sicuramente dato sollievo ad episodi di bruciore e mal di stomaco, ma non li trovo imprescindibili. Tutto sommato posso farne anche a meno mi pare.
Più che altro adesso sto cercando di arginare un problema di aereofagia che mi assilla da tempo, con l'assunzione di integratori specifici.
Accumulo molta aria sia nello stomaco che nell'intestino e la cosa, spesso, mi provoca non pochi fastidi.
Grazie.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 21.5k visite dal 08/02/2018.
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