Difficoltà digestive e reazione vaso vagale

Buonasera,


da anni soffro di fastidi dovuti ad acidità di stomaco con cui ho sempre convissuto senza eccessivi fastidi, mangiando di tutto. Ho consumato parecchio caffè, quotidianamente, negli anni passati.

Nell'ultimo periodo ho notato che svolgendo degli esercizi per gli addominali i giorni seguenti avevo maggiori disturbi digestivi.

Da circa 8 mesi il senso di bruciore-acidità di stomaco è divenuto più persistente ed intenso e talvolta si accompagna a senso di reflusso e "percezione" di avere qualcosa in gola. Durante i pasti ho spesso aria nello stomaco che necessito di espellere già mentre mangio; dopo il pasto permane spesso per ore eruttazione accompagnata dal sapore del cibo ingerito in precedenza. In particolare avverto reflusso acido soprattutto se contestualmente a qualche cibo più difficilmente digeribile assumo più acqua.
Ma succede sporadicamente di avvertire oltre a tutto ciò un forte senso di "lentezza" digestiva, unita ai sintomi descritti poc'anzi con senso di forte gonfiore addominale, ed in effetti toccando l'addome ed osservandolo in questi frangenti è molto disteso. Questo si accompagna anche a flatulenze e una sensazione di "leggerezza alla testa", malessere cui segue anche senso di agitazione.

Il curante mi ha consigliato esomeoprazolo (20mg) 2/die e gaviscon dopo i pasti. il beneficio è stato parziale: ho seguito le indicazioni per diversi mesi, ma tali sintomi permangono, talvolta più attenuati.
Ho eliminato da 7 mesi il caffè ed evitato i cibi di difficile digestione e quelli che tendono a creare acidità.
Ho eseguito test per Helicobacter pylori (su feci) lo scorso Ottobre e ripetuto a Dicembre: negativo.

Mi è stato anche riferito che possa trattarsi di reazioni vaso-vagali dovute alla distensione dello stomaco

Tutto ciò mi limita fisicamente e mi condiziona anche da un punto di vista psicologico, sia per la sensazione spiacevolissima che compare e che porta a tale agitazione, in modo inconsapevole e anche dovuto al non capire da dove nascano questi fastidi. inoltre viene meno il piacere di mangiare, cosa che mi auguro di ritrovare in fretta.

Attendo un Vostro gentile parere su cosa possa essere a causare ciò, che esami eseguire ed eventualmente quale indicazione terapeutica possa esservi (ovviamente con tutti i limiti del consulto a distanza )

Vi ringrazio

un cordiale saluto
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Dr. Marco Bacosi Gastroenterologo 30k 1.1k
Probabilmente la cosa migliore sarebbe quella di provare, sotto controllo medico, ad associare dei procinetici all'esomeprazolo.
Ove questa strategia non sortisce buoni risultati, potrebbe essere utile una gastroscopia.
Resto a sua disposizione! Cordiali saluti!

MARCO BACOSI MD PhD
Spec. in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Dott. di Ricerca in Fisiopatologia Chirurgica e Gastroenterologia