Questa è la biopsia in seguito all operazione ma precedentemente sono stata ricoverata 10 giorni x

Buongiorno, vi scrivo inseguito al ritiro della biopsia epatica svolta in sede di colicestomia.
In seguito alla gravidanza con un aumento ponderale di peso ho effettuato l intervento di colicistomia ricoverata in seguito a coliche forti.
mi hanno effettuato la biopsia epatica con questo esito:

Notizie cliniche
ANA 1/160


Referto microscopico:
Frammento di parenchima epatico sottoglissoniano della lunghezza di 0,7 cm comprendente 6 spazi portali valutabili, che presentano lieve infiltrato linfocitario cronico e moderata fibrosi. Presente focale steatosi macrovacuolare in assenza di significativa flogosi lobulare. Presenti isolati depositi marziali delle cellule di kupffer. Non sono presenti significativi depositi di proteine rame correlate ne si evidenziano globuli di antitripsina.

Diagnosi
Colecisti cronica litiasica con diffusa disepitelizzazione , l epitelio residuo si presenta privo di significative atipie ed è presente metaplasia pseudopilorica. Linfonodo del colletto a struttura conservata.

Frustolo di parenchima epatico sottoglissoniano con focale steatosi.
La sede sottoglissoniana del prelievo e l esiguo numero di spazi portali non consente una corretta definizione del grado di fibrosi.


Questa è la biopsia in seguito all operazione ma precedentemente sono stata ricoverata 10 giorni x valori fegato alti.
GOT AST 1036
Gpt alt 1135
Bilirubina 2.59
[#1]
Dr. Carmelo Favara Gastroenterologo 866 30
I suoi valori prima dell'intervento molto probabilmente sono stati causati da passaggio di qualche piccolo calcolo dalla colecisti nel coledoco ostruendolo anche temporaneamente quindi ora che ha tolto la colecisti potenzialmente ha risolto il problema, dico potenzialmente perché da ora in poi dovrà attenersi ad una alimentazione sana ed equilibrata che permetta alla bile di essere più acquosa possibile.
Per quanto riguarda il fegato, almeno per quello che riferisce, c'è una lieve fibrosi, ma nulla di preoccupante.
la saluto
cordialmente

Dr. Carmelo Favara
www.gastroenterologi.altervista.org

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