Controllo delle feci
Sono una persona estremamente ansiosa e vorrei sapere se è normale trovare nelle feci, residui di pomodoro o fragole che, dato il colore, potrebbero essere scambiati per sangue. Ho notato, infatti che vi si trovano solo quando ho effettivamente mengiato tali alimenti. Vi ringrazio in anticipo e spero che mi rispondiate al più presto, visto che vorrei evitare, se possibile, una colonscopia.
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Perfezionato in medicine non convenzionali
Non digerire adegautaemnte un cibo, è indice di un malassorbimento, di cui la celiachia è il maggiore rappresentante. Va adeguatamente cercata.
La diagnosi di celiachia si basa su molti dati clinici e di laboratorio.
Nei dati di laboratorio gli anticorpi antiendomisio, transglutaminasi, gliadina, sono probanti ma se negativi, non escludono la diagnosi; l’espressione genica HLA classe I e II, se dimostra gli alleli DQ2-DQ8, è probante, ma in letteratura, vengono riportati anche la sola presenza del DQ, e altri alleli, pertanto in ogni caso va sempre studiato confrontando i dati della letteratura. Per la probabile associazione con altre patologie di natura anche autoimmune, è sempre bene valutare l’HLA completo. La gastroscopia con esame bioptico, è probante nel caso di positività, ma la sola colorazione ematossilina eosina, non può dimostrare la presenza dei linfociti intraepiteliali, che sono una dimostrazione certa, pertanto va eseguito il preparato congelato.
La diagnosi di celiachia è molto complessa e tutti i dati anamnestici, clinici, di laboratorio vanno analizzati, anche confrontandoli con la bibliografia internazionale.
Come vede, il problema è molto comlesso e va adegautamente valutato.
saluti
La diagnosi di celiachia si basa su molti dati clinici e di laboratorio.
Nei dati di laboratorio gli anticorpi antiendomisio, transglutaminasi, gliadina, sono probanti ma se negativi, non escludono la diagnosi; l’espressione genica HLA classe I e II, se dimostra gli alleli DQ2-DQ8, è probante, ma in letteratura, vengono riportati anche la sola presenza del DQ, e altri alleli, pertanto in ogni caso va sempre studiato confrontando i dati della letteratura. Per la probabile associazione con altre patologie di natura anche autoimmune, è sempre bene valutare l’HLA completo. La gastroscopia con esame bioptico, è probante nel caso di positività, ma la sola colorazione ematossilina eosina, non può dimostrare la presenza dei linfociti intraepiteliali, che sono una dimostrazione certa, pertanto va eseguito il preparato congelato.
La diagnosi di celiachia è molto complessa e tutti i dati anamnestici, clinici, di laboratorio vanno analizzati, anche confrontandoli con la bibliografia internazionale.
Come vede, il problema è molto comlesso e va adegautamente valutato.
saluti
[#2]
Cara Utente,
forse alla base potrebbe anche esserci una colopatia distonica, anche se ovviamente vanno escluse altre patologie intestinali. Il fatto che Lei si dichiara estremamente ansiosa potrebbe essere alla base di un accelerato transito da distonia e ciò potrebbe far si che alcuni alimenti particolarmente fibrosi (pomodori, fragole, insalate crude,ecc.) transitino velocemente all'interno del tubo digerente e i loro residui non digeriti trovarsi nelle feci poltacee. Inoltre questi residui possono essere presenti anche nelle persone che non hanno nessun disturbo colico, come penso sia il suo caso, visto che non riferisce altri sintomi legati alla presenza di questi residui nelle feci (dolori, gonfiori, diarrea ecc) In caso si sospetti la celiachia, come suggerisce il Dott. Moschini, è utile si rivoilga al medico curante che potrà indicarle anche dei test veloci per svelare la presenza della malattia.
forse alla base potrebbe anche esserci una colopatia distonica, anche se ovviamente vanno escluse altre patologie intestinali. Il fatto che Lei si dichiara estremamente ansiosa potrebbe essere alla base di un accelerato transito da distonia e ciò potrebbe far si che alcuni alimenti particolarmente fibrosi (pomodori, fragole, insalate crude,ecc.) transitino velocemente all'interno del tubo digerente e i loro residui non digeriti trovarsi nelle feci poltacee. Inoltre questi residui possono essere presenti anche nelle persone che non hanno nessun disturbo colico, come penso sia il suo caso, visto che non riferisce altri sintomi legati alla presenza di questi residui nelle feci (dolori, gonfiori, diarrea ecc) In caso si sospetti la celiachia, come suggerisce il Dott. Moschini, è utile si rivoilga al medico curante che potrà indicarle anche dei test veloci per svelare la presenza della malattia.
[#3]
Utente
Vi ringrazio per le informazioni che mi avete fornito, ed approfitto della vostra disponibilità per aggiungere un'altra cosa: può esserci qualche correlazione fra una infiammazione alla prostata e dei disturbi intestinali come il mio?
Ve lo chiedo perchè per due volte, subito dopo l'eiaculazione in seguito ad un rapporto con la mia ragazza, ho accusato un dolore che non saprei definire dove con precisione, ma che dalle indicazioni di un amico medico sembrerebbe essere la prostata.
Inoltre, qualche mese fa sono stato da un urologo per una epididimite, e fra le informazioni richiestemi, c'era anche quella se evacuassi regolarmente o se avessi problemi intestinali di qualche tipo.
Vi ringrazio ancora.
Ve lo chiedo perchè per due volte, subito dopo l'eiaculazione in seguito ad un rapporto con la mia ragazza, ho accusato un dolore che non saprei definire dove con precisione, ma che dalle indicazioni di un amico medico sembrerebbe essere la prostata.
Inoltre, qualche mese fa sono stato da un urologo per una epididimite, e fra le informazioni richiestemi, c'era anche quella se evacuassi regolarmente o se avessi problemi intestinali di qualche tipo.
Vi ringrazio ancora.
[#4]
Caro utente di palermo,
le due condizioni fastidiose emerse sono difficilmente correlabili con queste poche notizie.
La presenza di alimenti indigeriti nelle feci può essere una condizione ricondicibile a varie condizioni fisiopatologiche della funzione gastroenterica.
Sarebbe utile una alimentazione corretta ed equilibrata per un certo periodo, tenendo sotto controllo le feci.
La mia personale esperienza nel campo dell'idrocolonterapia, mi porta ad essere molto cauto a dare sentenze di certe patologie alla comparsa di alimenti indigeriti nelle feci. Il tutto si complica se, per es., si associa muco e sangue nelle feci. (cosa che non mi sembra sia stata evidenziata).
Per ciò che concerne le infiammazioni dell'apparato urogenitale, in coincidenza alle problematiche gastrointestinali, si potrebbe pensare ad un processo infiammatorio della pelvi. Questo però presuppone una valutazione medica più approfondita.
Un saluto affettuoso
Dott. Fabrizio Melfa
le due condizioni fastidiose emerse sono difficilmente correlabili con queste poche notizie.
La presenza di alimenti indigeriti nelle feci può essere una condizione ricondicibile a varie condizioni fisiopatologiche della funzione gastroenterica.
Sarebbe utile una alimentazione corretta ed equilibrata per un certo periodo, tenendo sotto controllo le feci.
La mia personale esperienza nel campo dell'idrocolonterapia, mi porta ad essere molto cauto a dare sentenze di certe patologie alla comparsa di alimenti indigeriti nelle feci. Il tutto si complica se, per es., si associa muco e sangue nelle feci. (cosa che non mi sembra sia stata evidenziata).
Per ciò che concerne le infiammazioni dell'apparato urogenitale, in coincidenza alle problematiche gastrointestinali, si potrebbe pensare ad un processo infiammatorio della pelvi. Questo però presuppone una valutazione medica più approfondita.
Un saluto affettuoso
Dott. Fabrizio Melfa
dott fabrizio melfa
www.fabriziomelfa.it
spec in scienza dell'alimentazione
master in flebolinfologia
perf in medicina estetica
[#5]
Caro Utente,
giusta l'indicazione del suo urologo. Alcuni disturbi della defecazione comprometono il funzionamento dell'apparato urogenitale, non ultimi le patlogie anali, vista la stretta correlazione tra la vascolarizzazione anale e quella vescico-prostatica. Questa correlazione è più manifesta nelle persone giovani. Vonsulti uno specialista Colonproctologo che potrà derimere molti dei suoi dubbi.
Cari Saluti
Dott. Attilio Nicastro
giusta l'indicazione del suo urologo. Alcuni disturbi della defecazione comprometono il funzionamento dell'apparato urogenitale, non ultimi le patlogie anali, vista la stretta correlazione tra la vascolarizzazione anale e quella vescico-prostatica. Questa correlazione è più manifesta nelle persone giovani. Vonsulti uno specialista Colonproctologo che potrà derimere molti dei suoi dubbi.
Cari Saluti
Dott. Attilio Nicastro
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 57.5k visite dal 04/04/2006.
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