Rettorragia
Gentili medici buona sera e buon anno. Scrivo dall’ospedale dove sto facendo assistenza notturna a mio padre. Il consulto riguarda lui.
Mio padre ha 67 anni e da alcuni anni ha iniziato ad avere episodi di gotta localizzati alla caviglia destra. Quest’anno, pure in concomitanza di eventi stressanti, è stato affetto da un episodio gottoso più lungo del solito (di norma riusciva a superare le infiammazioni con una o due pasticche di colchicina e accorgimenti alimentari, sporadicamente usava anche il Voltaren). Sta di fatto che l’ultima volta è stato per più di un mese con la caviglia gonfia e alla fine il medico generico gli ha fatto prendere colchicina e 50 mg x 3 al dí di voltaren. La caviglia si è subito sgonfiata quasi del tutto. Il 27 dic aveva un appuntamento con un reumatologo (dal quale si è deciso di recarsi per risolvere il problema gotta). Senonché, poco prima di andare dal reumatologo si è recato in bagno convinto di dover defecare e invece ha avuto un getto di sangue rosso vivo dall’ano. La quantità era abbondante visto che ha colorato tutta la tazza. Dopodiché mio padre è andato dal reumatologo per parlare di come affrontare la gotta. L’incontro è stato proficuo. Visto il sanguinamento il reumatologo ha detto a mio padre di andare però al pronto soccorso, dove è stato ricoverato.
Il primo esame dell’emocromo è stato buono (12,5). Dal sondino naso gastrico non c’è stato sangue. Il giorno dopo ha avuto un altra scarica di sangue rosso vivo con alcuni grumi. L’ematocrito è sceso a 11,5. È stato sottoposto a gastroscopia che ha dato esito negativo. Intanto gli è stato indicato (come preparazione alla colonscopia) di bere circa 4 litri di acqua con dei sali. Ha così trascorso la giornata a bere e a fare pipì... nello stesso tempo ha fatto diverse scariche di feci linquide di colore nero miste a sangue fresco. Ad ogni scarica avvertiva anche dei doloretti sul basso ventre simili a quelli che a volte si hanno quando si ha un po’ di indisposizione intestinale/diarrea. Intanto l’ematocrito gli è sceso a 10,2. Il giorno dopo ha fatto la colonscopia da cui è risultata una diffusa presenza di diverticoli “con del sangue” queste sono state le parole del medico. Nessuna presenza di malattie di altro tipo.Ci è stato detto che molto probabilmente l’abuso di Voltaren ha fatto sanguinare i diverticoli. Il primario dell’ospedale lo ha visitato e gli ha detto che il giorno dopo sarebbe stato dimesso. Mio padre ha mangiato qualcosina di leggero (riso, puré, petto di pollo, mela cotta).È stato arzillo tutto il giorno. Il giorno dopo, i medici, vedendo che l’ematocrito era risalito di molto poco (era andato a 10,5) non lo hanno dimesso, temendo altri episodi di emorragia. Il giorno dopo ancora mio padre ha avuto una nuova scarica di sangue questa volta nero (con qualche lieve traccia di sangue fresco). L’ematocrito gli è sceso a 9,4 e in reparto si sono preparati a provvedimenti nel caso dovesse scendere ancora. Voi come valutate questa situazione? Grazie
Mio padre ha 67 anni e da alcuni anni ha iniziato ad avere episodi di gotta localizzati alla caviglia destra. Quest’anno, pure in concomitanza di eventi stressanti, è stato affetto da un episodio gottoso più lungo del solito (di norma riusciva a superare le infiammazioni con una o due pasticche di colchicina e accorgimenti alimentari, sporadicamente usava anche il Voltaren). Sta di fatto che l’ultima volta è stato per più di un mese con la caviglia gonfia e alla fine il medico generico gli ha fatto prendere colchicina e 50 mg x 3 al dí di voltaren. La caviglia si è subito sgonfiata quasi del tutto. Il 27 dic aveva un appuntamento con un reumatologo (dal quale si è deciso di recarsi per risolvere il problema gotta). Senonché, poco prima di andare dal reumatologo si è recato in bagno convinto di dover defecare e invece ha avuto un getto di sangue rosso vivo dall’ano. La quantità era abbondante visto che ha colorato tutta la tazza. Dopodiché mio padre è andato dal reumatologo per parlare di come affrontare la gotta. L’incontro è stato proficuo. Visto il sanguinamento il reumatologo ha detto a mio padre di andare però al pronto soccorso, dove è stato ricoverato.
Il primo esame dell’emocromo è stato buono (12,5). Dal sondino naso gastrico non c’è stato sangue. Il giorno dopo ha avuto un altra scarica di sangue rosso vivo con alcuni grumi. L’ematocrito è sceso a 11,5. È stato sottoposto a gastroscopia che ha dato esito negativo. Intanto gli è stato indicato (come preparazione alla colonscopia) di bere circa 4 litri di acqua con dei sali. Ha così trascorso la giornata a bere e a fare pipì... nello stesso tempo ha fatto diverse scariche di feci linquide di colore nero miste a sangue fresco. Ad ogni scarica avvertiva anche dei doloretti sul basso ventre simili a quelli che a volte si hanno quando si ha un po’ di indisposizione intestinale/diarrea. Intanto l’ematocrito gli è sceso a 10,2. Il giorno dopo ha fatto la colonscopia da cui è risultata una diffusa presenza di diverticoli “con del sangue” queste sono state le parole del medico. Nessuna presenza di malattie di altro tipo.Ci è stato detto che molto probabilmente l’abuso di Voltaren ha fatto sanguinare i diverticoli. Il primario dell’ospedale lo ha visitato e gli ha detto che il giorno dopo sarebbe stato dimesso. Mio padre ha mangiato qualcosina di leggero (riso, puré, petto di pollo, mela cotta).È stato arzillo tutto il giorno. Il giorno dopo, i medici, vedendo che l’ematocrito era risalito di molto poco (era andato a 10,5) non lo hanno dimesso, temendo altri episodi di emorragia. Il giorno dopo ancora mio padre ha avuto una nuova scarica di sangue questa volta nero (con qualche lieve traccia di sangue fresco). L’ematocrito gli è sceso a 9,4 e in reparto si sono preparati a provvedimenti nel caso dovesse scendere ancora. Voi come valutate questa situazione? Grazie
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Terrei per buona la diagnosi di sanguinamento dai diverticoli. In questi casi si attende e si procede ad ulteriore colonscopia nel caso dovesse continuare il sanguinamento.
Cordialmente
Cordialmente
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
[#2]
Utente
Grazie dottore. Oggi l’emoglobina di mio padre è scesa ulteriormente (8,4), dacché gli è stata fatta una trasfusione. Inoltre è stato messo a digiuno completo onde evitare sollecitazioni all’intestino.
Attendiamo speranzosi. Continua poi la terapia antibiotica per infusione.
In attesa di sviluppi, avrei per cortesia una domanda: è plausibile che il Voltaren possa aver fatto un tale danno ai tessuti interessati da diverticoli cosi da causare una emorragia così copiosa?
Attendiamo speranzosi. Continua poi la terapia antibiotica per infusione.
In attesa di sviluppi, avrei per cortesia una domanda: è plausibile che il Voltaren possa aver fatto un tale danno ai tessuti interessati da diverticoli cosi da causare una emorragia così copiosa?
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Utente
Grazie. Lui per giunta ha preso anche l’anno colchicina che anche essa può essere associata a emorragie intestinali (come scritto nel bugiardino). La trasfusione è andata bene ma il sangue continua a uscire: papà ha avuto un’altra scarica di sangue di colore rosso vivo frammisto ad altro secco di colore più scuro. Ormai sono passati 5 giorni dal primo sanguinamento. Ci è stato appena detto che l’esame endoscopico del colon è stato eseguito fino all’ileo e che dunque tutto l’intestino crasso è stato esaminato. I diverticoli sono localizzati nel sigma, mentre verso la zona a ridosso dell’ileo c’era del sangue. Mio padre avverte un dolore (non forte ma comunque presente) nel basso ventre a sinistra (suppongo in corrispondenza dell’ileo o giù di lì). Non vi nascondo che sono preoccupato. Da questi sintomi è possibile escludere condizioni infauste come gravi ischemie intestinali che potrebbero richiedere la chirurgia? Immagino che i medici del reparto sappiano ben valutare tutti i rischi correlati alla condizione di mio padre, ma in questi giorni di festa c’è stata carenza di personale e non vorrei perdere tempo prezioso aspettando che questo sangue cessi quando magari sarebbe il caso di intervenire. Dato che anche lei primario poco sopra suggeriva di attendere suppongo che dal quadro da me descritto lei si senta di escludere che ci sia un episodio ischemico in atto. È corretto? Inoltre quanti giorni potrebbero passare prima che questi sanguinamenti si interrompano spontaneamente? Infine, con l’antibiotico (per quanto utile sia) non si rischia di irritare ancora di più l’intestino e prolungare il tempo di recupero?
[#5]
La colonscopia ha escluso altre cause, oltre ai diverticoli.
Con un sanguinamento al sigma si può trovare sangue per tutto il colon.
Il dolore in basso a sinistra è riferito alla zona diverticolare.
Gli antibiotici non irritano i diverticoli.
Non è possibile prevedere l'evoluzione e dare una tempistica sui tempi di recupero.
Cordialmente
Con un sanguinamento al sigma si può trovare sangue per tutto il colon.
Il dolore in basso a sinistra è riferito alla zona diverticolare.
Gli antibiotici non irritano i diverticoli.
Non è possibile prevedere l'evoluzione e dare una tempistica sui tempi di recupero.
Cordialmente
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Ok, ma resta invariato quanto ho detto precedente. Il dolore a destra può essere dato da una distensione meteorica.
Per tranquillizzarla un sanguinamento del genere non ha caratteristiche tumorali.....
Per tranquillizzarla un sanguinamento del genere non ha caratteristiche tumorali.....
[#10]
Utente
Buongiorno, vorrei aggiornarvi sulla situazione di mio padre. Ieri ha ricevuto due sacche di sangue per trasfusione. Alla sera, diciamo verso le 21:00 ha perso sangue rosso vivo. La pressione era a 130/80 (su 130 sono sicuro mentre sulla minima potrei sbagliare), comunque l’infermiera ha detto che andava bene.
Intorno alle 1:30 di notte ha avuto un altro sanguinamento, anche se l’infermiere che lo ha cambiato ha detto che era di entità minore rispetto agli altri. La pressione era scesa a 100/60. Gli è stato fatto un prelievo di sangue x analisi emocromo. Dopo un’oretta ci hanno detto che il livello di emoglobina era 10,4 e che dunque la situazione era sotto controllo. Infine, alle 4:00 di notte papà ha avuto un altro episodio di sanguinamento, questa volta un po’piu abbondante del precedente. Tuttavia mio padre riferisce che non ha più dolori nella zona bassa destra dell’addome e a seguito dell’ultima scarica afferma di non aver sentito più una sorta di gorgoglio interno che avvertiva sempre dopo ogni scarica e che secondo lui era nuovo sangue che andava a rioccupare le cavità interne.
Di solito le scariche di sangue dal retro avvenivanoli in concomitanza con le minzioni e il conseguente liberarsi della vescica dall’urina. Oggi ha urinato senza che dal retro si verificassero perdite ematiche.
Lo vedo più positivo. Ogni volta che esce sangue emotivamente è come ricevere una pugnalata. Il fatto che le perdite si siano almeno per il momento arrestate è un gran sollievo, anche perché si tratta di un sintomo davvero brutto.
Stadifatto che questa mattina è stato visitato dal primario che ha valutato la situazione: ha detto che a questo punto i sanguinamenti avrebbero dovuto terminare da soli. Ha disposto un angiotac per valutare con precisazione la natura del danno ed eventualmente ha introdotto la possibilità di un intervento in laparoscopia. Al momento siamo in fila per eseguire l’esame.
Credo che a questo punto, sia che i sanguinamenti non riprendano sia che dovessero aimé riprendere, non resta che attendere l’esito dell’angiotac. Ritenete corretto questo approccio?
Intorno alle 1:30 di notte ha avuto un altro sanguinamento, anche se l’infermiere che lo ha cambiato ha detto che era di entità minore rispetto agli altri. La pressione era scesa a 100/60. Gli è stato fatto un prelievo di sangue x analisi emocromo. Dopo un’oretta ci hanno detto che il livello di emoglobina era 10,4 e che dunque la situazione era sotto controllo. Infine, alle 4:00 di notte papà ha avuto un altro episodio di sanguinamento, questa volta un po’piu abbondante del precedente. Tuttavia mio padre riferisce che non ha più dolori nella zona bassa destra dell’addome e a seguito dell’ultima scarica afferma di non aver sentito più una sorta di gorgoglio interno che avvertiva sempre dopo ogni scarica e che secondo lui era nuovo sangue che andava a rioccupare le cavità interne.
Di solito le scariche di sangue dal retro avvenivanoli in concomitanza con le minzioni e il conseguente liberarsi della vescica dall’urina. Oggi ha urinato senza che dal retro si verificassero perdite ematiche.
Lo vedo più positivo. Ogni volta che esce sangue emotivamente è come ricevere una pugnalata. Il fatto che le perdite si siano almeno per il momento arrestate è un gran sollievo, anche perché si tratta di un sintomo davvero brutto.
Stadifatto che questa mattina è stato visitato dal primario che ha valutato la situazione: ha detto che a questo punto i sanguinamenti avrebbero dovuto terminare da soli. Ha disposto un angiotac per valutare con precisazione la natura del danno ed eventualmente ha introdotto la possibilità di un intervento in laparoscopia. Al momento siamo in fila per eseguire l’esame.
Credo che a questo punto, sia che i sanguinamenti non riprendano sia che dovessero aimé riprendere, non resta che attendere l’esito dell’angiotac. Ritenete corretto questo approccio?
[#11]
Utente
Per aggiornamento: l’esame angio tac non ha evidenziato anomalie, se non che confermare la diagnosi già ipotizzata tramite colonscopia con la presenza abbastanza estesa di diverticoli infiammati e insanguinati sul sigma. Lei Dott. Cosentino lo aveva detto che la causa dell’emorragia era molto probabilmente da attribuire ai diverticoli. È stato confortante che l’esame non abbia evidenziato altre anomalie circolatorie. Tuttavia, il medico ha detto che queste emorragie avrebbero già dovuto interrompersi, mentre non stanno rispondendo positivamente ai trattamenti. Oggi ci sono state diverse scariche, l’ultima delle quali alle 16:00. A seguito di questa scarica è stato fatto l’emocromo che era comunque a 10,2, la pressione è buona intorno ai 120/70.
C’è stato un consulto tra chirurgo e Gastroenterologo i quali hanno optato per non intervenire chirurgicamente. Se il diverticolo colpevole dei sanguinamento fosse stato uno solo allora sarebbe stato facile e opportuno intervenire, mentre trattandosi di una area più estesa di sigma l’intervento chirurgico sarebbe un po’ più invasivo tanto che si è ritenuto meglio aspettare altre 24-48 ore sperando che nel frattempo l’emoraggia si risolva da sé.
Grazie di eventuali commenti o raccomandazioni (sia prognostici che terapeutici) che vi sentiate di fare.
Cordiali saluti
C’è stato un consulto tra chirurgo e Gastroenterologo i quali hanno optato per non intervenire chirurgicamente. Se il diverticolo colpevole dei sanguinamento fosse stato uno solo allora sarebbe stato facile e opportuno intervenire, mentre trattandosi di una area più estesa di sigma l’intervento chirurgico sarebbe un po’ più invasivo tanto che si è ritenuto meglio aspettare altre 24-48 ore sperando che nel frattempo l’emoraggia si risolva da sé.
Grazie di eventuali commenti o raccomandazioni (sia prognostici che terapeutici) che vi sentiate di fare.
Cordiali saluti
[#12]
Concordo. Eviterei la chirurgia in quanto l'emorragia dovrebbe fermarsi. In caso di persistenza del sanguinamento solitamente procediamo ad ulteriore controllo colonscopico nella possibilità di riuscire ad individuare (come ci è successo in alcuni casi) ad individuare il diverticolo sanguinante e trattarlo endoscopicamente.
https://www.medicitalia.it/minforma/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/776-i-diverticoli-del-colon.html
Cordialmente
https://www.medicitalia.it/minforma/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/776-i-diverticoli-del-colon.html
Cordialmente
[#13]
Utente
Grazie molte. Quella del trattamento endoscopico è una possibilità che non ci è stata proposta, ora non so perché: 1) per farlo occorre un’attrezzatura di cui in genere dispongono tutti gli ospedali o serve un endoscopio speciale? 2) è possibile che il personale non consoca questa tecnica? 3) è possibile che valutando la precedente colonscopia i medici abbiano deciso che la tecnica endoscopica non abbia molte possibilità di successo e per questo è stata esclusa a priori? 4) che percentuale di successo ha nella sua esperienza il trattamento endoscopico?
Da ieri pomeriggio alle 16:00 comunque mio padre non ha più avuto perdite e ha passato una buona notte. Stamattina i medici gli hanno detto di alzarsi un po’, fare qualche piccolo passo e stare un po’ in poltrona. Evitando sforzi ovviamente. Inoltre dopo il lungo digiuno oggi a pranzo ha rimangiato su indicazione medica del semolino. Speriamo non ci siano recidive anche se il primario è stato cauto. Grazie infinite.
Da ieri pomeriggio alle 16:00 comunque mio padre non ha più avuto perdite e ha passato una buona notte. Stamattina i medici gli hanno detto di alzarsi un po’, fare qualche piccolo passo e stare un po’ in poltrona. Evitando sforzi ovviamente. Inoltre dopo il lungo digiuno oggi a pranzo ha rimangiato su indicazione medica del semolino. Speriamo non ci siano recidive anche se il primario è stato cauto. Grazie infinite.
[#15]
Utente
Grazie dottore.
Al momento l'emorragia sembra essersi fermata: non ci sono stati più sanguinamenti da oltre 48 ore.
Ovviamente l'allerta rimane ancora discreta.
Comunque mio padre ha iniziato con gradualità a reintrodurre piccole quantità di cibo (semolino, minestra con brodo vegetale, stracchino, puré, pane e marmellata a colazione).
Non è ancora andato di corpo.
Al momento la speranza è quella di uscire da questa crisi e superare le conseguenze dell'ingente perdita di sangue che c'è stata, fino a riacquistare gradualmente le forze. Nonostante la diverticolite di mio padre sia molto estesa, lui, prima di questo significativo evento di rettorragia non ha mai alcun tipo di disturbo legato ai diverticoli: nessun dolore o altri fastidi tipici di questa condizione. L'emorragia è sopraggiunta a seguito di un periodo di oltre un mese in cui lui ha abusato di voltaren associato a colchicina per tamponare la gotta. In precedenti eventi di gotta non aveva mai associato colchicina e voltaren in una singola somministrazione.
Ovviamente lui eviterà in futuro di trattare la gotta con questi farmaci che si sono rivelati così dannosi per lui e con il reumatologo imposterà una nuova terapia per la gotta a base di allopurinolo che non ha mai preso prima d'ora e che non è associato al rischio di danni intestinali.
Premesso tutto ciò, mi scusi se abuso della sua gentile disponibilità, con un'altra domanda.
Ora, per scongiurare recidive, considerando che la sua diverticolosi è sempre stata asintomatica, potrà essere sufficiente impostare una buona dieta ed eliminare tassativamente i farmaci dannosi? Oppure IL DANNO CHE C'E' STATO AI DIVERTICOLI E' DA CONSIDERARE IRREPARABILE, con un altro rischio di recidive pur seguendo buone abitudini alimentari?
Grazie molte e cordiali saluti.
Al momento l'emorragia sembra essersi fermata: non ci sono stati più sanguinamenti da oltre 48 ore.
Ovviamente l'allerta rimane ancora discreta.
Comunque mio padre ha iniziato con gradualità a reintrodurre piccole quantità di cibo (semolino, minestra con brodo vegetale, stracchino, puré, pane e marmellata a colazione).
Non è ancora andato di corpo.
Al momento la speranza è quella di uscire da questa crisi e superare le conseguenze dell'ingente perdita di sangue che c'è stata, fino a riacquistare gradualmente le forze. Nonostante la diverticolite di mio padre sia molto estesa, lui, prima di questo significativo evento di rettorragia non ha mai alcun tipo di disturbo legato ai diverticoli: nessun dolore o altri fastidi tipici di questa condizione. L'emorragia è sopraggiunta a seguito di un periodo di oltre un mese in cui lui ha abusato di voltaren associato a colchicina per tamponare la gotta. In precedenti eventi di gotta non aveva mai associato colchicina e voltaren in una singola somministrazione.
Ovviamente lui eviterà in futuro di trattare la gotta con questi farmaci che si sono rivelati così dannosi per lui e con il reumatologo imposterà una nuova terapia per la gotta a base di allopurinolo che non ha mai preso prima d'ora e che non è associato al rischio di danni intestinali.
Premesso tutto ciò, mi scusi se abuso della sua gentile disponibilità, con un'altra domanda.
Ora, per scongiurare recidive, considerando che la sua diverticolosi è sempre stata asintomatica, potrà essere sufficiente impostare una buona dieta ed eliminare tassativamente i farmaci dannosi? Oppure IL DANNO CHE C'E' STATO AI DIVERTICOLI E' DA CONSIDERARE IRREPARABILE, con un altro rischio di recidive pur seguendo buone abitudini alimentari?
Grazie molte e cordiali saluti.
[#16]
Purtroppo non è possibile prevedere e prevenire il sanguinamento, patologia del tutto capricciosa. Ovviamente è bene limitare l'uso dei farmaci antiinfiammatori.
Per la dieta sicuramente le indicheranno molto limitazioni (..niente cibi con semi e semini). Tenga presente che non è più cosi:
https://www.medicitalia.it/news/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/5157-diverticoli-noci-semi-e-semini-fanno-solo-bene-al-colon.html
Auguroni
Per la dieta sicuramente le indicheranno molto limitazioni (..niente cibi con semi e semini). Tenga presente che non è più cosi:
https://www.medicitalia.it/news/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/5157-diverticoli-noci-semi-e-semini-fanno-solo-bene-al-colon.html
Auguroni
[#17]
Utente
Buonasera dottore,
è passato un po' di tempo dalla sua ultima risposta, per cui la ringrazio, seppure in ritardo. Le scrivo di nuovo per un aggiornamento.
Mio padre è uscito dall'ospedale ormai 10 giorni fa.
Non ha più avuto sanguinamenti dal 2 gennaio, va regolarmente di corpo e non ha più avuto disturbi.
Tuttavia il problema che ora lo affligge è la gotta. Era stato proprio a causa della gotta che lui aveva ecceduto nell'assunzione di Voltaren e Colchicina, che poi sono stati reputati come la causa della sua diverticolosi emorragica.
La sua permanenza in ospedale si è protratta a lungo (13 notti) anche perché la complicanza assai dolorosa della gotta gli impediva di alzarsi dal letto e di avere un recupero.
Per errore in reparto gli era stata iniziata una somministrazione di allopurinolo, che poi è stata interrotta perché il gastroenterologo ha consultato il reumatologo e quest'ultimo gli ha detto che se c'è un episodio gottoso acuto in corso non si deve somministrare allopurinolo (che rischia di aggravare l'infiammazione). L'allopurinolo è stato interrotto e mio padre è stato un po' meglio. Si è alzato dal letto e alla fine è stato dimesso.
A distanza di ormai 10 giorni dalla dimissione, il dolore gottoso va e viene: alcuni giorni migliora, altri peggiora fino a diventare assai doloroso. Il reumatologo ci riceverà non prima di lunedì.
Prima di questa volta mio padre non ha mai avuto episodi di gotta così prolungati e insidiosi: eppure è da ormai diverso tempo che lui pratica una dieta ottimale a bassissimo contenuto di purine.
Oggi ho avuto una specie di illuminazione o presunta tale. Ho chiesto a mio padre che farmaci prendesse e lui mi ha detto che dal giorno del ricovero gli vengono somministrate 2 pastiglie da 800 mg di Pentacol (Mesalazina). Gli è stato detto di assumere questo farmaco per due mesi dopo la dimissione.
Sono andato a controllare di cosa si trattasse che si tratta di un antinfiammatorio intestinale della categoria dei salicilati (affini all'aspirina, anche se si tratta di un farmaco più sofisticato dell'aspirina). Ora, come ben noto, l'aspirina e i salicilati sono una categoria farmacologica proibita per chi soffre di gotta: aumentano notevolmente la concentrazione di acidi urici sul sangue.
Alcuni bugiardidi della mesalazina sconsigliano l'utilizzo di questo farmaco a chi sia in cura per iperuricemia. Nei bugiardini del medesimo farmaco in lingua inglese si dice espressamente che la mesalazina può causare gotta.
Un mio carissimo amico medico chirurgo al quale ho chiesto un parere mi ha consigliato di fare interrompere a mio padre la mesalazina per alcuni giorni (dato che ora ha un episodio acuto di gotta a carico della caviglia destra). Lunedì chiederemo un parere allo specialista reumatologo.
Quello che le chiedo è 1) se lei ritiene che l'interruzione del farmaco mesalazina possa avere dei rischi per l'intestino di papà e 2) se lei ritiene plausibile che la mesalazina abbia aggravato la gotta di papà.
Grazie e cordiali saluti
è passato un po' di tempo dalla sua ultima risposta, per cui la ringrazio, seppure in ritardo. Le scrivo di nuovo per un aggiornamento.
Mio padre è uscito dall'ospedale ormai 10 giorni fa.
Non ha più avuto sanguinamenti dal 2 gennaio, va regolarmente di corpo e non ha più avuto disturbi.
Tuttavia il problema che ora lo affligge è la gotta. Era stato proprio a causa della gotta che lui aveva ecceduto nell'assunzione di Voltaren e Colchicina, che poi sono stati reputati come la causa della sua diverticolosi emorragica.
La sua permanenza in ospedale si è protratta a lungo (13 notti) anche perché la complicanza assai dolorosa della gotta gli impediva di alzarsi dal letto e di avere un recupero.
Per errore in reparto gli era stata iniziata una somministrazione di allopurinolo, che poi è stata interrotta perché il gastroenterologo ha consultato il reumatologo e quest'ultimo gli ha detto che se c'è un episodio gottoso acuto in corso non si deve somministrare allopurinolo (che rischia di aggravare l'infiammazione). L'allopurinolo è stato interrotto e mio padre è stato un po' meglio. Si è alzato dal letto e alla fine è stato dimesso.
A distanza di ormai 10 giorni dalla dimissione, il dolore gottoso va e viene: alcuni giorni migliora, altri peggiora fino a diventare assai doloroso. Il reumatologo ci riceverà non prima di lunedì.
Prima di questa volta mio padre non ha mai avuto episodi di gotta così prolungati e insidiosi: eppure è da ormai diverso tempo che lui pratica una dieta ottimale a bassissimo contenuto di purine.
Oggi ho avuto una specie di illuminazione o presunta tale. Ho chiesto a mio padre che farmaci prendesse e lui mi ha detto che dal giorno del ricovero gli vengono somministrate 2 pastiglie da 800 mg di Pentacol (Mesalazina). Gli è stato detto di assumere questo farmaco per due mesi dopo la dimissione.
Sono andato a controllare di cosa si trattasse che si tratta di un antinfiammatorio intestinale della categoria dei salicilati (affini all'aspirina, anche se si tratta di un farmaco più sofisticato dell'aspirina). Ora, come ben noto, l'aspirina e i salicilati sono una categoria farmacologica proibita per chi soffre di gotta: aumentano notevolmente la concentrazione di acidi urici sul sangue.
Alcuni bugiardidi della mesalazina sconsigliano l'utilizzo di questo farmaco a chi sia in cura per iperuricemia. Nei bugiardini del medesimo farmaco in lingua inglese si dice espressamente che la mesalazina può causare gotta.
Un mio carissimo amico medico chirurgo al quale ho chiesto un parere mi ha consigliato di fare interrompere a mio padre la mesalazina per alcuni giorni (dato che ora ha un episodio acuto di gotta a carico della caviglia destra). Lunedì chiederemo un parere allo specialista reumatologo.
Quello che le chiedo è 1) se lei ritiene che l'interruzione del farmaco mesalazina possa avere dei rischi per l'intestino di papà e 2) se lei ritiene plausibile che la mesalazina abbia aggravato la gotta di papà.
Grazie e cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 17 risposte e 5.6k visite dal 01/01/2018.
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