Esofagite da reflusso, sospetto Barrett, valutazione intervento chirurgico
Salve, mi servirebbe cortesemente una seconda opinione medica.
Lo scorso giugno mi sono sentito improvvisamente male, mi sono fatto portare in pronto soccorso, hanno fatto tutti gli esami ed escluso problematiche, dimettendomi. Solo che la sera stessa ho avuto un altro episodio. Per sincerarmi che non si trattasse di un problema cardiaco, mi sono sottoposto a un'accurata visita di controllo che ha escluso problemi al cuore.
Ho dunque provato ad assumere un gastroprotettivo, Pantorc da 20 mg, e la sintomatologia si è improvvisamente arrestata. Ho ritenuto dunque di dover indagare, e così mi sono sottoposto a una prima gastroscopia all'inizio di luglio, gastroscopia che ha rilevato un cardias ipocontinente e un'esofagite da reflusso, ma soprattutto un sospetto esofago di Barrett. L'istologico ha però dato esito negaivo: non c'era displasia nei frammenti prelevati tramite biopsia.
Ho voluto effettuare una nuova gastroscopia, stavolta in una struttura privata, per un'ulteriore verifica. Anche in quel caso è stato rilevato cardias incontinente e sospetto Barrett. Nello specifico:
"Esofago normale per calibro, decorso, peristalsi, distensibilità all'insufflazione di aria. Linea Z ad aspetto irregolare con presenza di 2 lingule di mucosa rosea > 1 cm su cui si eseguono biopsie multiple. Cardias risalito di circa 3 cm in sede sovradiaframmatica e ipocontinente in retroversione. Cavità gastrica normale per forma, volume, peristalsi e distensibilità all'insufflazione di aria. Lago mucoso limpido. Mucosa normale. Bulbo e II porzione duodenale regolari."
L'istologico ha dato anche qui esito negativo, nessuna displasia rilevata. Eppure dalle foto la striscia rosa che parte dalla linea Z è piuttosto evidente, e il gastroenterologo ha detto che a suo avviso si tratta di Barrett, suggerendomi un intervento chirurgico antireflusso, preceduto da due esami che servono per valutare l'entità e la composizione del reflusso stesso.
La questione è questa: assumo un gastroprotettivo (prima Lucen, poi Pantorc) da luglio, ormai, e Riopan al bisogno. Ho la sensazione che l'effetto inibitorio sulla pompa non duri fino a sera, dandomi problemi di risalita dell'acido che però mi riesce difficile descrivere come bruciore. Sono ad ogni modo molto scoraggiato perché la sintomatologia non recede e sembra che la chirurgia possa essere l'unica soluzione: non ho problemi a sottopormi all'intervento in laparoscopia, ma so bene che l'operazione potrebbe anche non riuscire perfettamente, lasciandomi con un problema di dispepsia a vita (soluzione troppo stretta) o non risolvendo del tutto il problema (soluzione troppo larga). Che mi consigliate di fare?
Un'altra cosa: raramente ho modo di attendere un'ora intera prima di mangiare dopo aver assunto Pantorc 20 mg la mattina a digiuno. Meglio passare a Lucen? Quale antireflusso può essere assunto indifferentemente a stomaco pieno o vuoto, e dà i minori effetti collaterali sul lungo periodo?
Lo scorso giugno mi sono sentito improvvisamente male, mi sono fatto portare in pronto soccorso, hanno fatto tutti gli esami ed escluso problematiche, dimettendomi. Solo che la sera stessa ho avuto un altro episodio. Per sincerarmi che non si trattasse di un problema cardiaco, mi sono sottoposto a un'accurata visita di controllo che ha escluso problemi al cuore.
Ho dunque provato ad assumere un gastroprotettivo, Pantorc da 20 mg, e la sintomatologia si è improvvisamente arrestata. Ho ritenuto dunque di dover indagare, e così mi sono sottoposto a una prima gastroscopia all'inizio di luglio, gastroscopia che ha rilevato un cardias ipocontinente e un'esofagite da reflusso, ma soprattutto un sospetto esofago di Barrett. L'istologico ha però dato esito negaivo: non c'era displasia nei frammenti prelevati tramite biopsia.
Ho voluto effettuare una nuova gastroscopia, stavolta in una struttura privata, per un'ulteriore verifica. Anche in quel caso è stato rilevato cardias incontinente e sospetto Barrett. Nello specifico:
"Esofago normale per calibro, decorso, peristalsi, distensibilità all'insufflazione di aria. Linea Z ad aspetto irregolare con presenza di 2 lingule di mucosa rosea > 1 cm su cui si eseguono biopsie multiple. Cardias risalito di circa 3 cm in sede sovradiaframmatica e ipocontinente in retroversione. Cavità gastrica normale per forma, volume, peristalsi e distensibilità all'insufflazione di aria. Lago mucoso limpido. Mucosa normale. Bulbo e II porzione duodenale regolari."
L'istologico ha dato anche qui esito negativo, nessuna displasia rilevata. Eppure dalle foto la striscia rosa che parte dalla linea Z è piuttosto evidente, e il gastroenterologo ha detto che a suo avviso si tratta di Barrett, suggerendomi un intervento chirurgico antireflusso, preceduto da due esami che servono per valutare l'entità e la composizione del reflusso stesso.
La questione è questa: assumo un gastroprotettivo (prima Lucen, poi Pantorc) da luglio, ormai, e Riopan al bisogno. Ho la sensazione che l'effetto inibitorio sulla pompa non duri fino a sera, dandomi problemi di risalita dell'acido che però mi riesce difficile descrivere come bruciore. Sono ad ogni modo molto scoraggiato perché la sintomatologia non recede e sembra che la chirurgia possa essere l'unica soluzione: non ho problemi a sottopormi all'intervento in laparoscopia, ma so bene che l'operazione potrebbe anche non riuscire perfettamente, lasciandomi con un problema di dispepsia a vita (soluzione troppo stretta) o non risolvendo del tutto il problema (soluzione troppo larga). Che mi consigliate di fare?
Un'altra cosa: raramente ho modo di attendere un'ora intera prima di mangiare dopo aver assunto Pantorc 20 mg la mattina a digiuno. Meglio passare a Lucen? Quale antireflusso può essere assunto indifferentemente a stomaco pieno o vuoto, e dà i minori effetti collaterali sul lungo periodo?
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In sintesi le posso dire che bisogna trovare la corretta terapia anti reflusso e valutare con titolazione della gastrinemia se l'IPP funziona. Gli IPP grosso modo si equivalgono e vanno assunti 15 min prima dei pasti.
Cordialmente
Cordialmente
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
[#2]
Utente
Innanzitutto grazie per la risposta. Se ho ben capito mi sta suggerendo la terapia farmacologica a vita in luogo dell'intervento? Mi preoccupa il rischio di fragilità ossea sul lungo periodo dei gastroprotettivi (mi alleno con i pesi da vent'anni). Volevo però chiedere: 1. Qual è allo stato attuale l'intervento chirurgico antireflusso con maggiori percentuali di riuscita? A che punto siamo con l'intervento per via endoscopica? 2. Può esserci esofago di Barrett in assenza di displasia? 3. Mi conferma che i gastroprotettivi non hanno come effetto collaterale la ginecomastite? Non avendo mai assunto steroidi anabolizzanti ai fini della crescita muscolare sarebbe una beffa ritrovarmi con questo problema per via degli IPP.
[#3]
Non le ho suggerito la terapia a vita e non è possibile rispondere via web e in modo sintetico a tutti i quesiti da lei posti. La scelta fra terapia a lungo termine è chirurgia va ponderata, ma con un consulto diretto. Per una visione globale della tematica le allego il link di un mio articolo presente sul sito:
https://www.medicitalia.it/salute/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/44-reflusso-gastroesofageo.html
Cordialmente
https://www.medicitalia.it/salute/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/44-reflusso-gastroesofageo.html
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.8k visite dal 17/12/2017.
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